APPELLO AI VENETI DI BUONA VOLONTA’
Lettera aperta agli esponenti dell’indipendentismo veneto
Lo scenario aperto dal referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo scorsi e dalla successiva approvazione della legge regionale 16/2014 per l’indizione del referendum di indipendenza del Veneto impone riflessioni doverose.
È infatti un grande traguardo per noi l’aver contribuito a smuovere l’istituzione regionale, che pur organo dello stato italiano, ha posto in essere un atto estremamente importante e che senz’altro aiuta il percorso verso la fattiva indipendenza iniziato con il referendum telematico organizzato da Plebiscito.eu e con la proclamazione di indipendenza della Repubblica Veneta di Treviso.
Ne è un esempio significativo l’assordante silenzio degli organi di informazione italiani più importanti, che a parte qualche piccolo articolo su quotidiani come Libero, non ha dedicato una riga una a un atto che di per sé appare rivoluzionario.
La Regione Veneto non ha certamente aiutato a spingere la comunicazione – non ci risultano infatti incontri con la stampa estera o altro, che invece la nostra iniziativa aveva scatenato con grande visibilità mediatica anche internazionale – quasi timida e forse speranzosa nell’impugnazione da parte dello stato italiano, come candidamente confessa il vice presidente del consiglio regionale in un suo comunicato ufficiale.
D’altro canto sappiamo bene che la stessa adozione è frutto della pressione popolare esterna al consiglio regionale, messa in atto per intuizione di Lodovico Pizzati all’indomani del primo sondaggio commissionato a gennaio 2012 che per primo aveva rivelato l’esistenza di una maggioranza assoluta di veneti favorevoli a votare sì in un referendum.
Il regime di concorrenza istituzionale tra la Delegazione dei Dieci della Repubblica Veneta, insediatasi il 21 marzo scorso e la Regione Veneto è impari da un punto di vista operativo e comparativo, come bene mette in evidenza Paolo Luca Bernardini nella sua relazione esposta a Castelbrando il 14 giugno scorso nel corso del convegno internazionale organizzato da Indipendenza Veneta: d’altro canto tale vantaggio pratico svanirebbe come neve al Sole nel momento in cui apparisse solo come mero quanto vano tentativo di domare la volontà di indipendenza che è già emersa dalle urne digitali.
In questa fase noi siamo aperti alla collaborazione con tutte le istanze presenti nel territorio che sono protese a raggiungere l’effettiva e piena indipendenza del Veneto, consapevoli che l’unico avversario di fatto è lo stato italiano in ogni sua rappresentazione che mira a perpetrare il furto fiscale, di democrazia, di sovranità e di libertà nei confronti della comunità veneta.
È d’altro canto un istinto riflesso quello statale italiano, in quanto mirato alla propria sopravvivenza finanziaria che una classe dirigente miope e collusa vede assicurata solo dal risparmio privato veneto, tesoro da spolpare senza se e senza ma, pur con il fumus della disinformazione mediatica.
È periodo particolare quello estivo che può aiutare la crescita del movimento indipendentista e la pianificazione di attività che rendano più forte e deciso il percorso verso la piena sovranità.
All’indipendentismo manca una leadership dicono alcuni. A nostro parere non è vero. Una leadership è emersa ed è come minimo una leadership diffusa, che alberga in più personalità ed organizzazioni. Probabilmente manca ancora la capacità di riconoscerci reciprocamente i valori e le capacità dei singoli che hanno reso possibile ad oggi un processo che appare non più arrestabile, al di là delle cronache italiane da Istituto Luce che recitano “va tutto bene madama La Marchesa”.
Credo che ogni rappresentanza indipendentista in questa fase abbia il dovere di confrontarsi e riconoscersi in una sorta di coinvolgimento e competizione primaria che ci permetta di crescere, raffrontarsi e misurare il grado di consenso popolare che ogni componente è in grado di catalizzare, unendo ogni rigagnolo in un grande fiume veneto per la fattiva indipendenza.
Non vi sono né vi possono essere differenze di visioni, perché tutte assieme arricchiscono il ventaglio di opzioni tutte utili ad una strategia globale.
L’invito è al confronto, non alla fusione che livelli verso il basso su obiettivi che possono apparire minori, o limitativi per alcuni, ma a una sorta di evoluzione competitiva che permetta di elevarci tutti assieme verso una crescita che vogliamo sia condivisa, come patrimonio di tutta la comunità veneta auto-cosciente e pronta alla fattiva costruzione di una nuova entità statuale che tutti noi desideriamo rispettosa dei cittadini e al loro servizio, e non mostro burocratico di fatto soverchiante la libertà individuale, la libertà di impresa, la proprietà privata, la libertà di espressione, la cultura e l’ambiente che ci sono comuni e che rappresentano un valore che oggi ci deve vedere uniti nella battaglia di sopravvivenza e di emancipazione.
Definiamo regole di ingaggio e un codice di condotta condiviso che possano permettere ad ognuno di operare in un gioco a somma positiva per tutti, senza frizioni e costringimenti, che deve basarsi sul rispetto e sul riconoscimento reciproco.
Credo che nessuno oggi possa permettersi di rifiutare il nostro appello, che è esteso a tutti coloro che in ogni ambito siano sensibili alla necessità di agire subito per trasformare la minaccia alla vitalità stessa del tessuto socio-economico veneto nell’opportunità per un suo rilancio che possa permetterci di entrare in un arco di prosperità tra le Nazioni civili d’Europa e del mondo.
Comments (33)
Alberto Veneziano
Appello pienamente condivisibile. In particolare l’immagine tipicamente veneta dei rigagnoli e fiumiciattoli che confluiscono a formare il grande, invincibile fiume dell’Indipendenza.
Alessandro Z.
Grazie Giane
che il Signore ti benedica
andrea sinigaglia
COME NON ESSERE DACCORDO CON TUTTO CIO’?
E’ solo unendo tutte le forze, e ce ne sono, è solo avendo un unico obbiettivo, l’indipendenza della repubblica, è solo con la totale disinteressata devozione verso il bene comune da parte di tutti i componenti, tanto la testa quanto la coda, che arriveremo alla libertà e quindi alla rinascita del Leone Alato…… viva SAN MARCO!
Giannarcixo
Ribadisco il concetto, non è un appello all’unione, ma al reciproco riconoscimento e rispetto. Quindi diverse forze che nel riconoscimento del progetto dell’indipendenza del Veneto si confrontano amplificando la discussione anche nella società civile. Vedo da sempre appelli all’unione tra movimenti che invece se attuata porterebbe all’impoverimento e alla desertificazione della prateria indipendentista.
Senza contare che l’enorme potere “persuasore” dell’italia riuscirebbe sicuramente ad imporsi.
Quindi ben vengano vari movimenti, che nel rispetto reciproco si vedano reciprocamente riconosciuti e poi scendere nell’agone politico nelle primarie del prossimo autunno.
Certo ci vuole una “cucitrice” e non sarà facile.
Persone che cerchino di stemperare le tensioni che in questi anni burrascosi si sono create.
Chi ha masticato un po’ di politica ha visto negli anni accordi formarsi e disfarsi che mai ci si sarebbe aspettati.
Quelli erano accordi per interessi diversi dai nostri, ma per dire che la politica è l’arte dell’accordo, della mediazione e perchè no, del compromesso… su tutto fuorchè il progetto unico e irrinunciabile : L’indipendenza del Veneto.
roberto
RIFLESSIONE:
mi rifaccio a… “manca una leadership dicono alcuni”,
non è assolutamente vero, la leadership è la REPUBBLICA VENETA che ne forma il tavolo dove attorno si siede tutta la popolazione veneta che vuole contribuire alla crescita e al futuro dei nostri figli in una terra dove il merito diventa la naturale unità di misura, senza dimenticare le parti deboli però.
Questo è lo Stato che ci invidieranno tutti.
Bene dice Gianluca aprendosi a tutta la famiglia indipendentista, che spero accolga questa idea geniale con entusiasmo, formando un tavolo gigantesco come non è mai successo fin d’ora.
E’ l’ora di essere DETERMINATI e DETERMINANTI.
COMPLIMENTI AL CONSIGLIO DEI DIECI.
Sauro Federico
Serrare i ranghi e avanti verso la grande vittoria !!!
caterina
sono commossa da questo appello accorato perchè tutti i Veneti di buona volontà concorrano a realizzare il sogno di tutti, lasciando da parte la velleitaria illusione che un progetto così grande come la costruzione della nuova Repubblica Veneta possa essere il vanto di pochi e non la conquista di un popolo!
Mi sembra il grido che altri pronunciò: non abbiate paura!
Tutti dobbiamo essere protagonisti, a tutti il compito di dare forma al grande progetto! La libertà e l’indipendenza è conquista comune e l’imperativo di tutti! Al bando i protagonismi e gli egoismi: il traguardo è vicino e sarà il premio per tutti!
Dimostriamo al mondo chi sono i VENETI!
federico
CAro Gianluca, a me non piacciono le luci della ribalta pero’ , vista la mia professione ho molti contatti con la regione istriana sia slovena che croata. Sarebbe interessante porre in essere rapporti istituzionali con quelle terre cosi legate al nostro Veneto. Che ne pensi?
massimo
andiamo avanti cosi tutti uniti x la nostra liberazione da l’italia facciamolo x i nostri figli. W SAN MARCO EL’LEON VENETO INDIPENDENTE SUBITO
Geppetto giulio mastro
Lo ritengo, come in effetti è, un nobile appello! Auspico la puntuale riflessione sulle argomentazioni,poste sul tavolo da Giane, da parte di tutte le organizzazioni che tendono al bene comune. Tutti assieme si arriverà alle meta finale in minor tempo di quanto ne occorrerebbe andando
ci in ordine sparso. Animo dunque, dicevano i nostri vecchi !!!!
MIKIVR
Parole uscite dal cuore e dall’anima…bravissimo Giane.
Ritengo che lavorare tutti insieme, pur tenendo fede alle ns. personali idee, sia l’unica possibilità di successo. C’è bisogno delle idee di tutti, anche se contrastanti, perché solo così il confronto è vera crescita.
Chi non accoglierà questo appello e non scenderà dalla sua roccaforte firmerà non solo il suo insuccesso ma dimostrerà quanto le piccole correnti da sole siano inutili. In fin dei conti il detto dice che l’unione fa la forza, e da veneta non ho dubbi di far parte di un popolo che nel momento del bisogno sa far emergere quei sentimenti di collaborazione e solidarietà che tanti ci riconoscono.
Se i piccoli movimenti non si uniranno per raggiungere l’obiettivo saremo tutti derisi, non solo dagli italiani, ma anche da tutti gli occhi stranieri che da mesi ci osservano incuriositi.
Sarebbe umiliante rendersi conto che il Veneto, gran lavoratore, ha usato le sue energie solo per sogni abbandonati al vento…
SU! SU! VENETI! DEMOSE NA MAN!!!
GINO
brava caterina adeso serve l’aiuto de tuti
speremo nesuno se tiri indrio
WSM
Stefano Rizzo
Bravo Giane, preparerei ora una specie di giuramento alla nostra cara bandiera, il Gonfalone…l’unico vero simbolo che ci ha unito finora e che unirà sempre più!
Albert
E irragionevole , perfino il pensiero che si possa andare in ordine sparso ; anzi direi nientemeno ; suicida ! . Benché ” iscrito ” a Plebiscito ,vado spesso e volontieri a visitare altri siti sia politici o anche solo culturali ma che spronano tutti a l’indipendenza del Veneto , ecco , mi sento di aderire a TUTTI senza distinguo : Il pensiero maestro di tutti e INDIPENDENZA , senza si senza ma . Nessuno di noi puo essere schierato ( a parte simpatie personale ) , siamo interscambiabile perche un solo popolo . Nobile , generoso e lungimirante dunque l’appello di Gianluca Busato per una sommatoria delle eccellenze di ogni movimento , ma che rispondono , lo ripeto , a un solo popolo
sandrin
O la proclamazione d indipendenza era una pagliacciata O la smettete di scrivere di quello che fa /non fa lo stato estero taglian di cui non ce ne frega piu nulla
delle due ?
giane
Sandrin, proprio perché è stata fatta la dichiarazione di indipendenza dobbiamo raffrontarci con chi ancora è presente e controlla il territorio.
StefanoP
Ci sono momenti nella storia dove è necessario andare oltre al “mio” e “tuo” e ritrovarci nel “nostro”. Questo è uno di quei momenti! Non sprechiamolo, per il bene nostro e dei nostri figli.
lino
finalmente discorsi costruttivi,cosi va bene dobbiamo essere tutti uniti, l’obiettivo è uno solo, l’indipendenza.
mikivr
Domanda x gli addetti ai lavori:
perchè non organizzate un grande evento dove invitate FORMALMENTE i membri di tutti i vari movimenti veneti (inclusi quelli delle attuali istituzioni italiane)?
Praticamente essere i primi a offrire una mano?
erik
Bellissimo articolo.
Ora ci sono tre strade sulla piazza indipendentista, a prescindere dalle idee personali che possono preferire una all’altra. (Le altre sono decisamente minoritarie ed di bassissimo profilo quando non dannose)
1)Plebiscito.eu, via non istituzionale
2)Legge regionale 16, via referendaria istituzionale
3)elezioni regionali 2015 con cartello unico
Tutte e tre hanno degli scogli enormi ovviamente, alcune sono a buon punto altre indietro ecc. Secondo me è opportuno a questo punto non unirsi, ma riconoscersi e legittimarsi a vicenda. Queste strade per il momento non si incrociano, non si fanno nessunissima concorrenza anzi si rinforzano a vicenda! (Il consiglio regionale non avrebbe mai fatto nulla se non fosse per plebiscito, lo sanno anche i muri. A thiene per me è stato un grande passo e mi complimento con tutte le forze in campo.
Ora tutti uniti partecipiamo al libro bianco!
mauro/1
Sono d’accordo con tè ERIK, L’unica vera unione deve essere l’obbiettivo primario: VENETO INDIPENDENTE cioè una Repubblica pluralista attenta ai bisogni dei suoi abitanti e non solo.
VINCENT
Adesso o mai più, solo uniti vinceremo!
MIKIVR
A tutti gli addetti ai lavori:
Potete per favore organizzare qualche incontro informativo anche a Verona? Qui da noi molti non sanno neanche che esistete! E quando a volte si tenta di spiegare a qualcuno il vostro operato o si viene derisi o venite automaticamente considerati adepti della lega nord=padania=pagliacci. Probabilmente a Verona stiamo ancora bene, come ricchezza, visto che non cerchiamo disperatamente appigli per uscire da questa situazione italiota ma è giusto rendere consapevoli più persone possibili, con più siamo meglio è.
caterina
Erik, non capisco la terza ipotesi: elezioni regionali con cartello unico… intendi unico in senso assoluto, cioè che i partiti come li conosciamo oggi sono esclusi?…in elezioni italiane non lo credo possibile, e se invece intendi unico nel senso che comprende tutte le varie sigle e ralativi candidati indipendentisti, sarebbe trattare il tema indipendenza nella bagarre delle competizioni italiote, un po’ come ha fatto la Kloz a Bolzano col risultato che abbiamo visto…
Indipendenza con un cartello unico, cioè con candidati per le preferenze che provengano dai vari gruppi indipendentisti: non è necessario aspettare la scadenza dell’anno prossimo… si potrebbe già fare a tempi brevi, magari a conclusione del lavoro del libro bianco come fase di attuazione del percorso iniziato il 21 marzo a conclusione del Plebiscito, e preliminare alla successiva approvazione della costituzione.
erik
@Caterina. Non sono mie ipotesi, ho solo riportato i vari percorsi in atto che eccetto per plebiscito conosco anche poco e quindi faccio fatica darti maggiori informazioni. Da quello che ho capito c’è la volontà di fare un cartello unico ossia una coalizione tra i partiti indipendentisti che intendono partecipare (quindi non tutti) alle regionali “italiane” del 2015…Chiavegato sta provando questa strada…di più mi dispiace non so…
mauro/1
Vorrei tornare all’obbiettivo dei VENETI, che è quello di diventare uno STATO AUTONOMO ma aperto al mondo. Attenzione però perchè prima di tutto vengono i VENETI, I prodotti VENETI la cultura VENETA e tutto quello che può chiamarsi VENETO. La globalizzazione incontrollata ha portato sì a una concorrenza che ha abbassato certi prezzi, ma ha anche delocalizzato, tante aziende sono scappate dall’italia perchè costa poco, anche grazie allo sfruttamento degli operai che con un pugno di riso li accontenti. Dobbiamo riacquistare fiducia con la QUALITA’ e sorriso, come dice giustamente GIANE, nella diversità di vedute l’obbiettivo deve essere lo stesso! Facciamole le primarie, se servono anche le secondarie, ma diamo la più ampia possibilità al nostro popolo Veneto di esprimersi liberamente, per poter finalmente ottenere la nostra SACROSANTA LIBERTA’.
amerigo
La macchina messa in moto dall’idiota di napolitanio continua a funzionare perchè siamo noi a pagare! Ti porterò la mia spada lorda del suo sporco sangue! I nostri vicini Croati lo avrebberò da un pezzo cancellato dalla faccia della terrra!! WSM
ANGIOLO
Con l’Italia fuori dai mondiali finalmente si puo tornare a parlare di Veneto… Quali le prossime mosse?
ANGIOLO
Avremo mai una nazionale Veneta? La maglietta di che colore sarà ?
caterina
Amerigo, la spada che noi usiamo è il voto e la nostra determinazione verso la libertà… la storia che noi stiamo scrivendo coi fatti farà giustizia…abbi fede!
Alberto Veneziano
Squadretta che sbaglia
Marmaglia che raglia
E intanto il paese deraglia
Politica, infida brodaglia
Inflitta da brutta gentaglia
Canaglia che abbaglia
Si inventa un paese di paglia
Ma sopra una faglia
Itaglia canaglia
GINO
Per Angiolo sportivo avremo la nazionale Veneta con maglia color rosso marciano bordi maniche e fondo giallo oro sul petto il leon dorato pantaloncini neri calzettoni come maglia ciao WSM
daniele
Mi resto del avixo ke dopo £a dekiarathion de independensa, £a reolta fiska£e, kogna metare in mòra £a Aministrathion taljana. No’ podemo spetàre ke £i se retira de so bona vo£ontà. Gavemo da inkalsarli sti taljani ke ko £e so struture de torura, “Agenzia delle Entrate ed Equitalia” £i kontinua a semenare terore tra i Veneti. Gianluca, te sè ke no £a xe £a prima olta ke parlo de “Mesa in mòra de Agenzia delle Entrate e Equitalia” e anka sta setimana sol sito LIFE http://www.life.it/veneto-stop-a-imposte-tasse-tributi-ammende-e-sanzioni/ go metesto in evidensa sto fàto.
LIFE da so£a no ge £a fa a organexare na athion koordinàda in tute £e sità Venete e in tuti £i ofici de Agenzia delle Entrate e Equitalia. £o gavarisimo xa fàto se ge ne gavesimo £a forsa. Pa’ mi resta na roba indispensabi£e metare in mòra £a Aministrathion taljana parkè kusì faxendo te ge dà na prova de forsa ai Veneti ke £i ciaparà pi’ korajo e naltra sfida a£o Stato taljan, ke pian piane£o skominsiarà a kapire e a fare £e va£ixe