CREARE LA REPUBBLICA VENETA: UN PERCORSO NORMATIVO
Un primo approccio: “cosa non va”
Il punto di partenza della mia riflessione è stato dal pormi una domanda semplice: “cosa non va in Italia?”. La domanda è semplice ma la risposta potrebbe sembrare molto complessa ed articolata. Ma se si pensano i problemi come sottoprodotti di problemi più grandi, e si risale la linea causa- effetto che ha portato all’incubo in cui viviamo oggi, la risposta potrebbe essere sorprendentemente concisa.
Vi è un determinato “modus vivendi” interconnesso con dei meccanismi normativi distorti che hanno generato la piaga della corruzione, dello spreco di denaro pubblico, della cattiva amministrazione, del lassismo lavorativo e la demolizione sistematica dello Stato di Diritto. Lasciando il cittadino in balia di se stesso, quando non è in balia dello Stato.
Nella trattazione che segue, cerco di individuare delle linee guida per ricostruire da zero uno Stato di Diritto, senza dare delle ricette dettagliate, che sono di natura personale perlopiù basate su filosofia di pensiero, ma cercando, nel modo più stringato possibile, di trovare delle macro-aree di intervento per invertire la rotta del degrado legislativo e ritornare ad una visione “umana” dello Stato.
Le regole di base: La Costituzione.
La costituzione repubblicana del 1946 è un capolavoro si, ma del compromesso. Vi sono notevoli carenze generate soprattutto dal contesto storico che richiedeva un estremo bilanciamento dei poteri, il bicameralismo perfetto, un capo dello Stato con prerogative regali, un esecutivo non elettivo, una partecipazione referendaria ridotta al minimo.
La nostra costituzione, peraltro, è abbastanza prolissa, ben 139 articoli. In sede di stesura della Carta Costituzionale, a mio modo di vedere bisogna trovare un sistema bilanciato, ma efficiente, efficace, e soprattutto democratico. Il bicameralismo perfetto e la forma di stato della Repubblica parlamentare sono stati aggirati con le infinite “questioni di fiducia” e una legge elettorale che pone la responsabilità dei parlamentari non verso il popolo che li ha eletti, ma verso la segreteria di partito che li ha nominati. Anche la legge elettorale dovrebbe quindi essere contenuta in costituzione, e va prevista una procedura referendaria per la sua modificazione. Il modello della costituzione americana (peraltro ispirata dai principi della Serenissima, visto che proprio Benjamin Franklin ha soggiornato a Venezia per quasi un anno prima della rivoluzione) rappresenta un buon punto di partenza, su cui adattare le nostre esigenze di uno stato federale, immerso in un mondo di nazioni.
Senatori e deputati, negli Stati Uniti, vengono eletti ogni 2 anni. Questo pone nelle mani degli elettori un forte strumento di controllo sull’operato della politica. Lí il potere esecutivo è prevalente, e secondo me un momento più democratico sarebbe invece auspicabile, soprattutto visto quanto sta succedendo da alcuni anni a questa parte in Italia, laddove il potere legislativo è di fatto confluito nell’esecutivo (Montesquieu avrebbe qualcosa da ridire a riguardo), il parlamento ridotto ad un passacarte, dove i membri, se vogliono mantenere il posto esageratamente remunerato, sono obbligati a votare qualsiasi cosa che l’esecutivo propone. Era così anche con il fascismo.
Si devono introdurre dei meccanismi di proporzionalità degli emolumenti dei politici e restringerne l’immunità giudiziaria al minimo, affinché non si trasformino in quella casta autoreferenziale che ha distrutto l’Italia.
I principi di base: il triangolo della legalità.
In Italia, lo Stato in cui siamo immersi e che in alcuni casi ci ha contagiati e corrotti, si hanno tre grossi problemi:
1) Non si sa mai cosa fa l’amministrazione pubblica
2) Nessuno paga. Tutti responsabili quando devono essere pagati, nessuno è responsabile quando deve pagare
3) Il diritto è talmente complicato, che anche di fronte alla situazione più semplice, in caso di giudizio, non si ha mai certezza di cosa accadrà.
Quello che dobbiamo fare è interrompere questa spirale verso l’abisso burocratico, tramite tre ricette molto semplici:
1) Istituire la TRASPARENZA assoluta dell’amministrazione pubblica
2) Ristabilire la RESPONSABILITÀ civile e penale sia nel pubblico che nel privato
3) Ristabilire la CERTEZZA DEL DIRITTO E DELLA PENA.
Non penso solo ed esclusivamente ad una migliore “vivibilità” dell’individuo nella nuova Repubblica, ma anche un ambiente normativo che incentivi gli investimenti esteri, il turismo, l’export, ora fortemente scoraggiati da una burocrazia fuori controllo.
Ma come farlo?
Una ricetta di programma
– Il consiglio dei 10 ha già adottato i principi fondamentali della Repubblica Veneta.
– Una volta insediato il Parlamento della Repubblica Veneta va elaborata una Carta Costituzionale che va votata e successivamente ratificata dal popolo prima di entrare in vigore.
– Un’idea è quella di aprire una selezione di giuristi per un gruppo di lavoro di tecnici del diritto, sotto una guida politica, affinché redigano il nuovo testo unico delle leggi della repubblica Veneta, che sarà poi discusso e votato dal parlamento.
– Le leggi della Repubblica, dovranno rispondere ad un principio costituzionale che è quello della chiarezza e semplicità. Periodicamente, il testo unico verrà aggiornato (evidenziando le modifiche) e reso fruibile on-line. L’idea sostanzialmente è quella di un manuale tecnico in costante aggiornamento, dove non vi siano, nelle norme emanate, riferimenti ad articoli di leggi che abrogavano leggi che sostituivano decreti ecc. Poche norme, brevi, semplici, di immediata fruizione. Tutto ciò che non risponde a questi requisiti è incostituzionale.
– La stessa cosa vale per il codice penale. Inasprire alcune pene “politiche” come corruzione, falso in bilancio, aggiotaggio, associazione mafiosa, danno ambientale, e danno alla cosa e all’immagine pubblica, come anche quelle per reati “sociali”, come furto, stupro, omicidio. Il “gap” delle pene va ridotto, in particolar modo nella soglia minima. Per uno stupro non si può, a mio avviso, vedersi comminata una pena di 6 mesi. La discrezionalità dei giudici va ridotta drasticamente, perché se è vero il principio che non si deve giudicare allo stesso modo due fatti diversi, è vero anche che non si può giudicare in modo diverso due fatti uguali.
Deve di fatto ritornare la certezza della pena, i processi per direttissima devono diventare la norma, l’arresto scatta immediatamente alla pronuncia della sentenza. Se associamo una pressione fiscale “a misura d’uomo”, vincoliamo l’amministrazione a canoni di trasparenza per evitare corruzione (in Italia è stimata in 60 miliardi di euro, metà del valore complessivo dell’Unione Europea), cattiva gestione del denaro pubblico, nepotismo (già all’epoca dei papi, e della Repubblica di Cola di Rienzo nel rinascimento pontificio era diventato una piaga), lassismo e inefficienza dell’amministrazione pubblica, otterremo un risultato sorprendente: Uffici pubblici efficienti e rivolti al servizio del cittadino, una giustizia efficiente ed economica, processi rapidi, soddisfacimento del desiderio di giustizia e rivalsa civile, deterrenza al crimine. Scuole pubbliche all’avanguardia, insegnanti motivati e dotati, assunti per meritocrazia, con competizione territoriale delle scuole, con un sistema di valutazione e punteggio per i migliori istituti. I nostri giovani saranno più preparati, più affezionati alla nazione che li ha istruiti ed educati dando loro tutti i mezzi per crearsi un futuro. La rendicontazione capillare delle spese pubbliche e la loro incidenza sul bilancio familiare ridurrà l’evasione e aumenterà il senso di appartenenza.
Una classe politica che non deve vendere un prodotto politico (ovvero un programma) come sosteneva Shumpeter, e in buona misura come succede oggi in Italia, solo per ottenere la poltrona, ma una classe partecipe e rappresentativa della società civile e del mondo reale, con vincoli di mandato, incarichi a termine, rendiconto di trasparenza alla nazione, il tutto motivato da un voto diretto e frequente.
Questo è il progetto che ho in mente. Basta agire su questo triangolo, Trasparenza, Responsabilità e Certezza del Diritto. Il come e il quando spetta al parlamento e alla democrazia.
Pernumia, 07/03/15
Andrea Zanetti
Plebiscito.eu
Comments (17)
Stropol
Grande disquisizione filosofica e sociopolitica su cui si potrebbe ampiamente discutere e non dubito sarebbe molto piacevole. Di fatto, però, visto il punto in cui stiamo, vorrei prima chiedermi quello che non funziona nel processo indipendentista che stiamo creando e seguendo affinché sia efficace e non si trasformi, come altre volte in passato, in una recita senza senso e priva di sbocchi concreti.
enrico
l’alternativa è fare come stanno facendo a Donetsk
Stropol
Non necessariamente. Certo bisogna tener conto ed essere concretamente preparati anche a questa possibilità…del resto già lo dicevano i Romani “Si vis pacem, para bellum”. Comunque se la preparazione della via pacifica dimostrasse la cocretezza e la determinazione le probabilità di arrivare allo scontro fisico generalizzato scenderebbero notevolmente. E’, invece, dimostrando improvvisazione e contando sull’inerzia e la dabbenaggine dell’avversario che si arriva, prima o poi, allo scontro dovuto alla disperazione e, per di più, ci si giunge impreparati.
enrico
Bravo…preparati a combattere!
WSM
caterina
di armi e di guerre ne abbiamo avuto tante e anche troppe da queste nostre parti, e non hanno mai risolto niente, anzi!…solo rinviato i problemi di fondo e riempito libri e pellicole che continuano ad esaltarle e a darci occasioni plateali di commemorare, sennò come si alimenta uno stato che ne è il risultato?
La conquista più grande della modernità è quella che oggi sembra esser dimenticata, anzi viene usata per farne guerra di poltrone.. e tuttavia se usata correttamente è invece risolutiva: è il voto!
Usiamola come si deve, ora che anche ci viene sempre più facilitata: nel nostro Veneto abbiamo due appuntamenti prossimamente che ci potrebbero portare in un territorio nuovo: la prossima settimana per darci il Governo, benchè provvisorio, e fra due mesi per dare con VENETO SI la botta finale alla micidiale partitocrazia che si arrovella nelle sue pastoie di potere.
Il voto è l’arma più moderna, più civile, a portata di tutti…usiamola bene, sennò prepariamo la valigia di cartone…
enrico
anche in ucraina avevano votato!
Fil de Fer
Sono sicuro che molto dipenderà da chi governa a Roma.
La via democratica è quella principale e le leggi internazionali ed anche qualche nazionale ce lo consentono.
Esiste una via di mezzo che è quella di sabotare lo stato italiano. Non faccio l’elenco…ma ce ne sono a bizzeffe di maniere per portarlo ad un tavolo ed una è già stata attuata con l’ESENZIONE FISCALE.
La terza è la rivolta armata che mi auguro non venga mai messa in atto.
Ne esiste una quarta ma non voglio enunciarla.
Quindi dipenderà tutto da Roma se farla pericolosa, difficile, normale o la quarta soluzione. Una cosa è certa che ignorare la questione VENETA potrà costare in negativo la reputazione dell’italia a livello internazionale.
Noi abbiamo già offerto delle soluzioni vantaggiose all’italia e all’U.E., non considerarle sarebbe un grave errore politico e non è detto che alla fine noi le si possa ritirare definitivamente e lasciare l’italia a risolversi i problemi gravi in cui si dibatte ancora oggi.
Anche i ciechi vedono che la famosa SPEDING REVIEW non viene attuata.
Quindi tasse sempre più alte per i normali sudditi italiani e Veneti.
Draghi sborsa miliardi per salvare vari paesi tra cui l’italia….ma alla fine i soldi dovranno essere restituiti del debito pubblico ed allora non si fa che rimandare il problema alle giovani generazioni. VERGOGNA !!!
Giovani svegliatevi perché vi stanno massacrando.
WSM
franco
Qualsiasi azione di contrasto che i veneti vogliano produrre per ottenere l’indipendenza, provocherà una forte azione di ritorsione da parte dello stato centrale e allora scoppierà il conflitto interno, pensare di ottenere la libertà solo chiedendola con forme gentili e legali è solo utopia, solo se i veneti compatti si opporranno e ripeto compatti forse si potrà avere un confronto senza scontro, purtroppo una grande porzione di popolazione non è d’accordo con la linea condotta giustamente dai vari movimenti di indipendenza e preferisce sottostare alle angherie criminali del colonizzatore italiano pur di restare nelle status quo, solo sconfiggendo i partiti politici che stanno uccidendo la nostra economia, si potrà raggiungere senza azioni di forza la libertà e l’indipendenza.
Stropol
@Caterina. El voto conta quando l’e magioranza. Finchè ghe sarà 4000 movimenti indipendentisti Veneti che no se parla el voto no porta da nesuna parte.Quanto a le guère e a le armi se no le ghe fuse, probabilmente no se sarie neanche qua parchè l’uomo de nehaderthal che combate a mani nude contro la tigre dai denti a sciabola more, quindi ghe à tocà organizarse e armarse, e noi le ora che la finen de far i ipocriti.
@Fil de Fer. L’senzion fiscale l’è na bala galatica ! Nesuna rilevanza parchè te paghi pi tardi, ma 3 volte tanto e nesun impato mediatico, parchè se trata semplicemente de na posibilità che da la lege taliana de agir in un modo o in un altro. ( la quarta posibilità qual ea ? ) Par quanto riguarda l’acquisto de debito de Draghi e el discorso dei giovani che se sveje son senz’altro dacordo, ma te ricordo che par venir fora dai problemi economico finanziari de deso ocor la sovranità monetaria, cioè usìr da l’euro. Cosa questa che Busato no vol. No ò capì parchè. Quindi i atuali problemi se ripeterà nel caso de Repubblica Veneta solo non subito, dopo che sarà stato la UE a verne munto par un pochi de ani.
@Franco. Te do piena rason : finchè no saremo compati no ghe sarà alcun risultato. Questo parchè fin quela volta la tatica miliore sarà ignorarne e farne pasar da mone col sostegno de i altri Veneti. Per cui credo proprio che no ghe sarà nesuna azion de contrasto Veneta e nesuna ritorsion taliana. Secondo mi, però, i partiti centra poco: i e solo lo strumento, la strategia piena de cativeria sta a Bruxelles.
Fil de fer
@Stropol, par poderghe aver riconosua la nostra indipendensa dovemo crear consenso anca a livel internasional. Donca xe giusto dir adesso che volemo star in Europa e con l’euro. Altra menada xe quando con la nostra l’indipendensa podaremo sentarse al taolo dele trattative con la U.E..
In quel momento vedaremo se ne convegnarà star dentro o fora !!!
Te par giusto o no ?
WSM
Stropol
Secondo ti co na italia che contribuise par un centinaio de miliardi l’an a le casse de la UE e n Veneto che contribuise zero e co la prospetiva che, se more Roma, nesun sie in grado de coprir quel centinaio de miliardi che l’italia no versarie pi, da che parte starie la UE?
Tien anca conto che la UE l’e quela che in Ukraina finanzia i grupi nazisti che à fat cader el governo legitimo par meter su un che fose disponibile a portar la Ukraina al servizio de Bruxelles e che finanzia i atentati en Ungheria parchè i vorie abàter al Presidente legitimo contrario a l’austerità UE. Secondo ti se pol tratar co gente così ? I giuduìichitu afidabili ?
Alessandro
Ehi stropol seto dirme qual giornal te lesi ti? Grupi nazisti in ukraina? Sul me giornal a go leto che i iera sitadini normali che ga roversà un governo mafioso. E de la UE che la finansia teroristi in ungaria? Sito drio lesare la pravda russa? No, par curiosità, dime n dove te ghe leto ste robe che vago a informarme mejo anca mi.
Stropol
Sì, citadini normali, fornii de adestramento e fusili da cechin che durante le manifestazion de piaza tirava dai teti su la polizia…capiso che te pose lezer giornali de regime, ma visto che te si su internet informate nca qua. Quele che ò deto l’è notizie ormai difuse e riconosue da tuti i media internazionali. Solo sui giornai taliani de regime le pasa su le ultime pagine o no le pasa par niente. Che finanzia i disordini en Ukraina e en Ungheria l’è la UE e alcuni setori de la CIA indirizai da Obama. Tanto che, se te vardi ben, qualche dì fa i à diritura restà n personagio che fa capo a la Vanguard ( copertura de la CIA ) che ndava a l’est co valige de dolari. El referendum en Ukraina l’è nato par quel: la UE volea tirar l’Ukraina (tranquila e neutrale) da la so parte, ma esendo sui confini de la Rusia, al Putin no ghe stava ben. L’ora i à deciso de far un stato cusìn de Ukraini de origine Rusa che i se sentiva puntai dal nuovo regime Ukraino non eleto. Tut là. In Ungheria e Presidente eleto l’à mandà fora dai cojoni la troika a calci in culo e i à tacà darghe del fasista, del ditator ( a 6 mesi da elezion riconosue da tuti ) e à scominzià a sciopar qualche bomba, a esarghe qualche incidente. Eco questa l’e la verità. Queste le e le man i cui semo. Pensa ti, se mi voi star in europa n minuto de pì…
Alessandro
grasie, ma chissà parchè mi ste notisie no le ghò trovà. te ripeto, dimi su chel giornal che te le ghè trovà ti. O su qual sito internet. Permetame de eser un cin dubioso. Par questo te domando un cin de pì informasion.
Stropol
(“http://www.huffingtonpost.it/news/nazismo-ucraina/”
“http://www.voltairenet.org/article182386.html”
“http://www.lastampa.it/Page/Id/2.1.2797589637”)
Questi solo alcuni esempi, se proprio te vol…tanti altri te ne pol trovar da solo.
L’e la dimostrazione che da Roma a Bruxelles sen ne le man de na manega de pazzi asasini che, co le armi de l’economia o co quele vere, i e disposti a copar chiunque par el loro tornaconto.
Noi aven un solo dovere nei confronti dei nostri fioi, tuti unii, senza giudizi par le aleanze e par i metodi che ognu vol praticar, nel minor tempo posibile FORA DA L’ITALIA, VIA DA L’EUROPA.
Alessandro
stropol te si drio lexare tuta roba de parte. El to voltaire xe scrito da un filo-russo, huffington.post talian e stampa i se parte dea stesa fameja, de sinistra in pratica. desso capisso parchè te si cossì estremista nea to opinion de l’ukraina, te si drio lexare tuta stampa de regime. slargate un fià i orisonti e lexi altra roba che i xe drio lavarte el sarveo. Te si, sensa ofesa, ea dimostrasion che ea russia ea xe ancora eficace nel manipoeare ea mente dea xente. I gà cambia nome – da urss a russia – ma i xe sempre i stessi! ansi pexo, parchè adeso i xe comandà dal kgb, e da ea mafia russa.
Stropol
No ghe n’e pezo sordo de chi che no vol sentir. O’ pasà le pene de l’inferno par mandarte sti tre link che el sistema no voleva pasarme, ma ghe ne avrie podu meter tanti altri, anca de giornai inglesi o francesi che no se pol considerar schierài. Comunque, ripeto, l’è robe a la portata de tuti, se te vol vedarle te pol trovartele anca da solo, se no te vol nesun pol convizerte. E mi no son zerto qua par convizerte ti. Pensa quel che te vol, spero solo che, un giorno, ti, come tuti quei che ama l’europa ve svejarè…e spero che no sie masa tardi. Mi, par quanto me riguarda farò sempre de tuto par far in modo de usir da sto incubo de l’europa e de l’euro che i ne ingabia t e na strutura antidemocratica e burocratica che l’oprime i popoli perdendo tempo su diretive inutili par distrar l’atenzion da problemi veri e programa l’imigrazion clandestina co lo scopo de distruger “pacificamente” la volontà de popoli fieri come quel Veneto. L’unica vera libertà l’è esar liberi de decider del proprio futuro, no ingabiài in na gabia pi granda.