DOMENICA DAL CONGRESSO DI PLEBISCITO.EU AL VIA LA SOLUZIONE POLITICA PER LA IMMEDIATA INDIPENDENZA DEL VENETO
Gianluca Busato: “dopo che è stato abbattuto il tabù dell’indipendenza all’interno dell’Unione Europea, la Repubblica Veneta è pronta a fare il proprio ingresso tra gli stati liberi del mondo”.
Il secondo congresso di Plebiscito.eu si terrà domenica 12 ottobre a partire dalle ore 9 presso l’hotel Millepini di Montegrotto Terme (PD), in via Catajo 42. L’evento si tiene a distanza di quasi 7 mesi dal referendum di indipendenza del Veneto celebrato il 16-21 marzo scorsi, che ha visto l’89,10% di veneti votare Sì, con un affluenza di oltre 2,3 milioni pari al 63,23% del corpo elettorale, portando per la prima volta la questione veneta alla ribalta e all’attenzione del mondo intero.
Il primo congresso aveva dato il via alla “strategia a tre fasi”, che aveva lanciato le attività della Repubblica Veneta, con l’esenzione fiscale totale, la rivoluzione digitale con il sorriso, con l’esportazione del processo anche al di fuori del Veneto e la fondazione di Veneto Sì, il movimento politico nato a difesa dei risultati raggiunti con il Plebiscito Digitale.
Ora Plebiscito.eu alza la posta in gioco e dal congresso di domenica verrà dato il via in modo ufficiale alla nuova fase per l’ottenimento della piena indipendenza da ottenersi nel più breve tempo possibile.
Con la certificazione dei voti del referendum, il cui rilascio è stato annunciato a giorni da parte della Commissione di Osservatori Internazionali presieduta da Beglar Davit Tavarkiladze, già Ambasciatore della Georgia in Italia, che ufficializzerà i risultati di marzo, domenica verrà lanciata la proposta di una soluzione politica che permetta da un lato l’ottenimento della piena indipendenza della Repubblica Veneta e dall’altra il salvataggio dello stato italiano prossimo alla bancarotta, grazie alla disponibilità da parte veneta a discutere una suddivisione ben coordinata del debito pubblico italiano, in virtù dell’enorme surplus finanziario che deriverebbe al Veneto dalla propria indipendenza (una cifra tra i 20 e i 40 miliardi di euro all’anno).
Tale piano costituisce una proposta vantaggiosa per tutti: il Veneto, l’Italia e soprattutto l’Europa, in particolare l’eurozona che in tal modo sarebbe tutelata dalla grave minaccia dell’insostenibilità del debito pubblico italiano, oramai evidente ad ogni livello.
Il Presidente di Plebiscito.eu Gianluca Busato ha dichiarato: “il 2014 è un anno straordinario che vede spirare sempre più forte il vento della libertà dei Popoli. Il referendum scozzese prima e ora quello catalano hanno abbattuto il tabù dell’indipendenza all’interno dell’Unione Europea. La Repubblica Veneta è pronta a fare il proprio ingresso tra gli stati liberi del mondo. Per noi si tratta di cogliere una straordinaria occasione con una serie di congiunture favorevoli che si verificano tutte assieme contemporaneamente”.
“La piena indipendenza – ha continuato Gianluca Busato – sarà questione di una scelta politica logica e condivisa, perché essa è nel pieno interesse di tutte le parti in gioco, conviene ai veneti, agli italiani e a tutta Europa. Non approfittare di una finestra storica unica significherebbe tradire le prossime generazioni, che altrimenti si vedrebbero private della speranza di poter vivere nella propria terra e costrette a una nuova emigrazione. Con il buonsenso di tutti possiamo trasformare la grave minaccia odierna in una straordinaria opportunità per il futuro di tutti noi”.
“Le ragioni attuali della nostra indipendenza – ha concluso Gianluca Busato –, pur trovando fonte da una storia millenaria senza paragoni che oggi ci vede quali moderni eredi della gloriosa Serenissima Repubblica di Venezia, sono prettamente economiche. Qui ed ora siamo derubati anche dei nostri sogni dal peggiore burosauro d’Europa, che pone in serio pericolo anche la sopravvivenza unitaria del continente europeo. Le nostre risorse ora sprecate dallo stato italiano parassitario e profondamente corrotto, con la nostra piena indipendenza potranno essere la base da cui far scaturire un nuovo Rinascimento economico, civico e culturale che si espanderà rapidamente a tutta Europa”.
Ufficio Comunicazione
Plebiscito.eu
Comments (20)
giancarlo
Non posso che essere soddisfatto, come Veneto, di quanto stanno facendo i nostri 10 Saggi e con loro PLEBISCITO.EU.
Stiamo dimostrando all’Europa e all’italia, ma anche al mondo intero di che pasta siamo fatti noi Veneti e non capire i reciproci vantaggi che ne derivano dalle proposte che saranno loro ufficializzate, significherebbe che né l’Europa né l’italia ci meritano.
Sono sicuro, ma nello stesso tempo mi auguro, che principalmente l’Europa applichi in senso pragmatico le soluzioni VENETE per il bene comune di tutti e che approfitti della via d’uscita creata dal VENETO per risolvere una situazione che altrimenti è destinata a provocare un default italico e il fallimento dell’euro.
WSM
Marco
La ricchezza del Veneto sta sulla produzione ed esportazione.
Una volta indipendente, con una pressione fiscale nettamente inferiore, produzione ed esportazione potranno solo che crescere!
Il debito pubblico italiano è e tale resterà, lo Stato italiano dovrà dichiarare default quindi il Veneto si accollerà quella parte di debito pubblico detenuto solamente da soggetti Veneti.
Il Veneto indipendente garantirà solo i conti di cittadini imprese e banche Venete che potrebbero pure venire nazionalizzate.
Il Veneto ha i conti apposto quindi potrà indifferentemente mantenere l’euro oppure adottare una moneta propria (magari agganciandola all’euro).
Iva al 10% e tasse inferiori al 20%, più lavoro, meno tasse sul lavoro, stipendi nettamente più alti, meno disoccupazione, più investimenti in infrastrutture e sanità ecc ecc
Inoltre si invertirà questa spirale recessiva e senza vie d’uscita ed arriveranno pure investitori esteri.
I vantaggi sono veramente imparagonabili!
Gianni
Catalani come Veneti!
Chi vuole la libertà la ottiene!
E siccome è una libertà principalmente economica è ancora più facile, è sufficiente che i Catalani e Veneti non paghino più le tasse a Madrid e Roma!
Se la maggioranza della gente non paga lo Stato spagnolo non potrà fare niente, come pure quello italiano.
Quindi aspettiamo le certificazioni…e il Popolo deciderà!
Gianni
Comunque ritengo il debito pubblico italiano cosa italiana che farà default.
Il Veneto dovrà garantire solamente la parte di debito pubblico detenuto da soggetti veneti (cittadini, aziende e le banche che potrebbero essere nazionalizzate).
marco
Pienamente d’accordo con Gianni.
L’italia dovrà ritrattare il debito o andare in default (tanto è la fine che farà comunque).
Non c’è alcuna ragione perchè il Veneto debba accollarsi il salvataggio italiano, non abbiamo pagato già abbastanza?
Penso ai Lombardi che sono messi nella nostra stessa condizione, ma mica ci han mandati avanti noi Veneti perchè ci facessimo fregare…!
Ogni regione deve accollarsi la propria parte di debito pubblico. Il Veneto dovrà accollarsi solamente la parte che riguarda i cittadini Veneti e null’altro!
E che il resto vada pure in default o ritratti che tanto entro un anno ci andrà comunque!
Dobbiamo dichiarare l’indipendenza mica pagare i crediti che altri avanzano dallo stato italiano.
Ma che vada pure in default tanto entro un anno ci andrà comunque…con l’indipendenza possiamo e dobbiamo solo accelerare un destino!
viorica
OK ,ben venga indipendenza ma,andare avanti con il € e partire gia con miliardo di debito per l’Italia , (debito con il euro non si estingue mai)allora che senso ha Indipendenza? solo politica italiana infastidisce? o € e politica fiscale europea? Volete frontiere aperte come fin ora che possono intrare tutti e non controlarli nessuno.Questa chiamate voi Indipendenza? No Grazie!
gioakin
E se togliessimo le sanzioni alla Russia? Potreemo lavorare per anni in tutti i settori ed avere una via preferenziale e magari avere il gas anche ad un prezzo di favore,zio Vlad non dimentica
leonardo
ma cosa mi tocca leggere.alla fine busato ha calato le braghe anche lui.e’ disposto per ottenere l’indipendenza ad accollarci una parte del debito publico italiota.ma siamo pazzi?tutti sanno che il veneto e’ sempre stato la locomotrice d’italia,e senza contare che noi veneti da buoni pecoroni abbiamo sempre pagato tasse e debiti.poi non capisco perche’ sig busato non abbia fatto un referendum riguardante la decisione presa per accollarci il debito publico italiota.non sta mia farme come renzi che el toe e decision senza ascoltare nessun.e poi se siamo cosi’ sicuri del risultato del referendum di marzo perche’ scendere ha compromessi.?hoooo basta fare i pecoroni e tiriamo furio le palle stavolta.
leonardo
comunque la gente non si e’ dimenticata dell’indipendenza.ma al lavoro mi chiedono spesso che fine abbia fatto il referendum votato ha marzo.una volta fatta sta benedetta certificazione dei voti,li prendiamo e li facciamo valere alla corte europea e na copia tanto per conoscenza anche ha roma.comunque tutta l’italia ne ha piene le scatole della classe politica.quando saremo indipendenti (e spero presto),vedrete quante altre regioni ci seguiranno.movive voglio sentire che ne parlano tutto il mondo della nostra ufficialita’ dell’indipendenza.
lucio
E se la certificazione desse esito negativo o non avesse chissà che attendibilità (ipotesi tutt altro che remote)?
marco
Europa ed Italia sono una grande truffa in mano a lobby parassite! TV e giornali sono le loro armi di persuasione e disorientamento.
Loro sanno che la schiavitù è prima di tutto mentale!
Conoscenza e consapevolezza è il potere del Popolo!
Diffondete ovunque che qualunque tassazione sopra il 25% è un vero furto e schiavismo!
Diffondete ovunque che questo governo come tutti quelli prima ci stanno solo truffando!
basbo
Capisco la strategia dell’offrire più del dovuto per poter avere risposte favorevoli, ma bisogna anche capire che la questione “debito pubblico altrui” è un peso non indifferente che cadrebbe sulle nostre spalle.
Tralasciando il fatto che essendo il Veneto “locomotiva”, non dovrebbe accollarsi nemmeno l’1% del debito, dobbiamo considerare che il surplus finanziario (quei famosi 20-40 miliardi) che ci resterebbero grazie all’indipendenza dovranno pur essere investiti per le spese di creazione di un nuovo stato.
Con la creazione da zero di nuovi enti, istituzioni, servizi pubblici, relazioni, si avrà sicuramente una grossa spesa iniziale.
Abbiamo poi la questione che il surplus viene tirato in ballo quando si parla di riduzione della tassazione, quando si parla di miglioramento servizi, aumento stipendi, aumento pensioni, risanamento “nostro” debito pubblico, ora anche risanamento “altrui” debito pubblico.
Ma non parliamo di 20-40 miliardi ogni volta, i 20-40 devono essere suddivisi tra tutti questi aspetti.
Infine, non ultimo aspetto, chi chiederà l’indipendenza dopo di noi, dopo aver trovato la strada spianata dal Veneto apripista (cosa accettabile volentieri), si tratterrà totalmente il suo surplus mentre il Veneto continuerà a pagare ciò che l’italia ha mangiato???
Ora dico: visto che la celeberrima certificazione è pronta, quasi disponibile al pubblico, aspettiamo di diffonderla; vediamo che effetto farà, se avrà un successo così grande da bastare di per sè per smuovere le acque… Soltanto poi, se non ci sono altre strade migliori, andiamo in cerca dei patteggiamenti…
E concordo sulla via di andare in cerca dell’amicizia dello zio Vlad, che sta portando grossi vantaggi a chi non continua a puntargli il dito addosso.
caterina
sono d’accordo in tutto con BASBO… quando poi si andrasse a patteggiare, si metteranno in conto dalla nostra parte anche tutti i versamenti nei fondi pensioni che chissà dove sono finiti… forse invece di pagare debiti che non abbiamo fatto, sarà meglio accollarsi le pensioni che si dovrà continuare ad erogare… insomma, se siamo indipendenti in forza di una attestazione positiva del Referendum, si potrà trattare su un piano di parità anche con osservatori neutri e si troverà la quadra che gioverà a tutti.
…nudi alla meta? non credo… ma saremo salvi!
marco
Ben detto Basbo, prima le certificazioni e vediamo cosa succede!
Fin che non smettiamo di pagare le tasse e ci ribelliamo sta sicuro che l’italia non farà mai default e continuerà a mungerci!
Il neonato Stato Veneto dovrà garantire solamente conti, titoli, pensioni, di cittadini e società Venete!
Michael
Ma in sto forum di cosa si parla… La Scozia ha fatto flop (predetto) e pazienza , ma aveva un premier all spalle… la catalonia pure lei ha Mas che ha due maroni come un bue a firmare il decreto del referendum, dato che e’ il president della regione, non si parla di saggi, di non pagare I tributi ( che tutto sommato con la pressione fiscale italiana avrebbe senso di perse’ ) , si parla di programmi seri. Non referendum electronico. .. chi lo riconoscerebbe ?
caterina
Michael, dove vivi? certo non nel Veneto. o magari ci sei arrivato ieri…informati! non fare come certuni su giornaletti on line che hanno bisogno di scrivere qualcosa, e credono di inventare l’acqua calda, referendum comunali o stratagemmi del genere che da noi sono andati a finire nel cassetto più remoto dopo che tutti i veneti di tutti i comuni, meno quelli che hanno fatto finta di non vedere, si sono attivati a marzo e hanno dato luogo alla strepitosa vittoria del SI al referendum digitale sull’indipendenza della Repubblica Veneta…diventata antesignana di tutti i popoli che aspirano alla libertà e sanno usare strumenti moderni come telefoni e computer oggi a portata di tutti, e sempre più lo saranno nell’esercizio della democrazia diretta che si andrà ad instaurare anche da noi, come in Svizzera…
giulio
buongiorno o indpendeza veneta o piombo
max
Se la certificazione dei voti sara’ la chiave,per avere il sostegno da parte delle istituzioni internazionali e quindi velocizzare il processo indipendentista e creare maggiore consapevolezza. Dal1932 l’italia e’ una corporation registrata a Washington DC e quindi noi siamo sudditi di un’azienda privata , come tutte le principali banche mondiali BCE in primis.
Ritengo essere tutelati da nazioni come Russia, Cina he non sono legate al fondo monetario internazionale e procedere con una politica simile a quella adottata dal presidente ungherese.
La moneta e il controllo è direttamente controllato dallo stato e non da un soggetto privato, la banca d’Italia è privata e vli azionisti dimaggioranza sono unicredit e san paolo che a loro volta sono una corporation legate a Washington dc.
Francesco
Sarebbe interessante avere una risposta dopo tante e.mail inviate per collaborazione e aiuto. Senza mai aver avuto una risposta, non so quanta credibilita’ darvi
giane
Gentile Francesco,
a parte che di risposte nel corso degli anni ne ha ricevute molteplici da parte nostra, chiediamo venia per non aver visto i Suoi ultimi messaggi. L’ultimo che ci risulta era di fine settembre e ora Le è stata data risposta.
Grazie, cordialmente.