Il Referendum digitale ha dato voce a ogni cittadino della Repubblica Veneta
E’ doveroso ritornare brevemente sulla piattaforma tecnologica che ha gestito il Referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo scorsi, dopo che uno stupendo fondo di Vittorio Feltri ha finalmente riportato l’attenzione dal dito delle polemiche inventate ad arte da qualche giornale alla luna dell’indipendenza del Veneto.
Abbiamo organizzato un referendum digitale per dare voce pubblica ad un malcontento generale che le istituzioni continuano senza tregua a far finta di non sentire.
Un referendum digitale per dire basta alla burocrazia asfissiante e alle tasse che si rubano anche quello che non abbiamo.
Un referendum digitale per dare ai Veneti l’opportunità concreta di esprimere la loro opinione su un tema che riguarda da vicino il loro futuro: un futuro che hanno tutto il diritto di decidere in prima persona.
Un referendum digitale perché è MENO COSTOSO di quello tradizionale.
Un referendum digitale perché fin da questo primo passaggio volevamo dare prova del fatto che saremo uno Stato moderno, al pari delle migliori democrazie del mondo, che già usano comunemente e legiferano su questa nuova tecnica di voto. In pochi lo sanno, ma anche in Italia sono stati già fatti degli esperimenti di voto digitale.
Infine, un referendum digitale perchè non ci fossero dubbi sullo spoglio e il conteggio delle schede, considerato l’elevato livello di sicurezza che garantisce l’accesso ai risultati delle votazioni e l’opportunità di controlli veloci offerta dalle tecnologie più avanzate.
La stampa internazionale parla finalmente di noi con accezione positiva. Mentre in Italia – e solo in Italia – ci siamo trovati a fronteggiare alcune accuse di falsificazione dei voti basate sulla superficialità di controlli poco approfonditi e scarsa conoscenza del mezzo informatico. Tutto questo nonostante da più parti arrivi conferma dei risultati da sondaggi indipendenti effettuati anche da quotidiani italiani.
E’ per questo che oggi interveniamo pubblicamente per raccontare il grande sforzo di progettazione e organizzazione che ha permesso la realizzazione di un evento così importante come la consultazione referendaria per il Veneto Indipendente.
Abbiamo passato mesi a raccogliere da ogni singolo Comune i dati degli elettori presenti in anagrafe, nel rispetto delle norme sulla privacy.
A chi evidenzia che i voti potevano essere falsificati attraverso l’inserimento di dati non veritieri rispondiamo che funzionava proprio così: la registrazione di persone inesistenti era possibile. Ma aggiungiamo anche che la chiusura giornaliera del seggio digitale serviva proprio a lanciare delle procedure automatiche che verificassero le registrazioni nulle e invalidassero il relativo voto.
Procedure automatiche che controllavano la provenienza geografica dei voti, indirizzi email inesistenti o creati apposta per simulare il voto stesso, nomi falsi, documenti d’identità duplicati, con formati inadeguati o geograficamente incongruenti. Ogni singolo voto considerato sospetto veniva invalidato e tolto dal conteggio totale.
A chi si sta chiedendo perchè questi controlli non venivano fatti già in fase di registrazione rispondiamo che quei controlli – appunto perchè molto complessi – richiedevano un carico di lavoro troppo pesante per essere applicato in tempo reale. I tempi di risposta sarebbero stati troppo lenti e non saremmo riusciti a gestire efficacemente l’enorme afflusso che poi si è verificato.
Avevamo anche pensato di riconoscere ogni singola persona facendole inserire una copia del suo documento di identità, ma abbiamo rinunciato a questo controllo perchè questa procedura avrebbe impedito a moltissime persone di votare in quanto impossibilitate a inviare digitalmente il documento stesso.
Per questo abbiamo lavorato alacremente per creare procedure automatiche di controllo delle registrazioni che garantissero la validità statistica della consultazione.
E per questo rispondiamo alle contestazioni con un no grazie. Il nostro obiettivo era dare voce ad ogni singolo abitante del nostro nuovo Stato, non parlare al posto suo. E siamo felici di esserci riusciti con grande successo.
Comments (38)
mauro/1
Lei crede di aver convinto gi EUROSCETTICI tipo Claudio & c.?
Thomas
Euroscettici??? io direi Trolls… ed i troll per definizione non si convincono…
GIACOMO FRAMARIN
BRAVA DEBORA OLIOSI E GRAZIE PER LA SPIEGAZIONE.
davide.bonamini
è possibile far certificare questo processo da organismi che lo fanno di mestiere tipo TUV o altri? Sarebbe un certificato difficilmente contestabile.
stefano
Davide è quello che stanno facendo 🙂
è per questo che in giro ci sono tutte queste discussioni
mario
Grazie delle informazioni Debora, i dubbi svaniscono solo a fronte di spiegazioni e dati , finalmente vi siete decisi a farlo.
Prenderei seriamente in esame il suggerimento di Davide, se cio’ fosse possibile Europa e italia non avrebbero scelta se non quella di prendere atto che un voto reale e una precisa volonta’ sono stati espressi da liberi cittadini.
giancarlo
Ringrazio anch’io DEBORA OLIOSI.
Purtroppo viviamo in un paese in cui dell’illegalità ha fatto il suo modus vivendi.
I giornalisti poi, con la scusa che i giornali sono sovvenzionati e mantenuti dallo stato (ergo politici)sono costretti a tenere loro la parte anche se facendo ciò tradiscono lo spirito del giornalismo che dovrebbe sempre dire la verità e dare le notizie esatte e non inventate o peggio falsificarle.Ma se non lo fanno perdono il posto .Questo si che è un bel conflitto d’interessi non Vi pare ? Mi pare poi strano che i giornalisti credano ancora che qualcuno ( c’è sicuramente ) ci creda a quello che scrivono, fatti salvi quelli che riportano interviste corrette e veritiere e fanno commenti garbati ed intelligenti. Un famoso proverbio dice: ride ben chi ride ultimo….quando non riceveranno più soldi dal VENETO….sai che stridor di denti..cito il Vangelo perché anch’io sono convinto che oltre alla bravura e al darsi da fare di Gianluca Busato e dei suoi principali collaboratori…qui c’è anche qualcosa di Divino se in così pochissimo tempo il passa parola nel popolo Veneto è diventato da fiume carsico a tzunami ben visibile a tutti. Ah scusatemi, salvo ai giornalisti delle testate che conosciamo e specialmente di rai 3 . Un comunista(SEL) presente alla trasmissione politica di questa mattina in tv al sentire il ns. canto..: mi son svegliato,italgia ciao etc..e.tc.. ha esclamato: MA QUESTO E’INTOLLERABILE SI FA’ VILIPENDIO AI PARTIGIANI ETC..ETC… poverino non si è accorto che siamo nel 2014 ed il mondo è cambiato e stà cambiando ad una velocità supersonica…anche se in peggio purtroppo anche per colpa loro e noi vogliamo porvi un rimedio con l’aiuto di tutti i Veneti e perché no anche del CIELO.
Inoltre ci sono commenti risibili e ridicoli quando noi facciamo un referendum digitale e in Italia votiamo ancora con la matita, la carta e le cabine….poverini sono piuttosto arretrati e i soldi preferiscono spenderli dove loro conviene e non dare ai cittadini la vera modernità digitale.
SAN MARCO INTERCEDI PER IL VENETO E LIBERALO DALLA CATENE IN CUI E’ STATO RIDOTTO. FACCI USCIRE DALL’ITALIA COME FU’ PER GLI EBREI DALL’EGITTO.
NOI CE LA METTEREMO TUTTA !!!!!!!1
GRAZIE, AMEN
WSMS
EDOARDO
Finalmente….lo leggano tutti quelli che hanno dubitato fino ad ora!!!!
Paola
Signora Debora Oliosi, mi può rispondere se è democrazia che io e altra tanta gente non abbia potuto votare. molti nemmeno sapendo del referendum. Detto questo non trovo che possa essere giudicato valido senza un referendum istituzionale dove tutti possano esprimersi. Saluti
EDOARDO
Molti non hanno potuto votare non sapendo del referendum in parte a causa dell censura applicata dalle testate in parte perché è stato un passa parola.
Carla
A quanto pare i teoremi dei trolls si smontano come un inutile e leggero castello di carte.
mmarco
io ho dovuto creare ad hoc due e-mail per registrare i miei genitori che ne eran sprovvisti, spero non sian finiti negli invalidati 🙁
paola
bella questa che uno votava per tutti i parenti…democrazia al 100%…per fortuna la magistratura sta per aprire le indagini su questo referendum
EDOARDO
‘sta paola è di napoli
AleD
@carla: lascia stare, se non capisci, lascia stare.
@debora oliosi:
”
A chi si sta chiedendo perchè questi controlli non venivano fatti già in fase di registrazione rispondiamo che quei controlli – appunto perchè molto complessi – richiedevano un carico di lavoro troppo pesante per essere applicato in tempo reale. I tempi di risposta sarebbero stati troppo lenti e non saremmo riusciti a gestire efficacemente l’enorme afflusso che poi si è verificato.
”
Balle, e parlo per esperienza professionale, non ci sono calcoli molto complessi, ci sono una decina di campi da incrociare.
Se avete in qualche modo ricostruito un db con dentro i dati “veri”, una verifica puntuale per ogni voto non avrebbe portato via più di 1 secondo. Fare delle query, *tutte* puntuali (vuol dire con delle condizioni per tantare di ricavare al più 1 elettore) su una base dati di anche 5 milioni di righe richiede al più una frazione di secondo visto che una volta acquisiti i dati “veri” ci si può fare sopra tutti gli indici che servono visto che sono dati fermi.
Rimarrebbe da chiarire come avete potuto chiedere a tutti i comuni del veneto i dati delle rispettive anagrafiche, dite che lo avete fatto con il rispetto della privacy, ma cosa vuol dire?
davide.bonamini
Ciao forse Paola non sa che la Regione Veneto ha in mano le carte per presentare un Referendum Istituzionale, il problema è che Anti costituzionale perché l’Italia è una e indivisibile (manco fosse la Trinità). Probabilmente questo articolo è stato messo ad hoc sapendo esattamente i costituzionalisti che stavano mettendo insieme popoli che non hanno niente in comune insieme. Ora essendo anti costituzionale c’è un’alta probabilità che tutta la Regione sia commissariata… quindi con la sostituzione di tutte le cariche della Regione. Per questo Zaia aspetta, forse ha paura di perdere il posto o forse perché non vuole che questo accada. Sta di fatto che a mio parere e come dice Paola è giusto fare un Referendum Istituzionale il problema è che non ci sono vie legali per farlo. L’Italia un Paese morto anche per questo. Gli schiavi restano schiavi e così per sempre! Io penso che pagare le tasse in Veneto sia oggi immorale. Siamo di fronte ad un territorio che è in UTILE di 20 miliardi di euro ma non può utilizzare queste risorse per sé perché deve “sfamare” gli appetiti di uno Stato che è cotto sotto tutti i punti di vista. Paola, le chiedo, ma secondo lei è giusto tutto questo?
Sabato sono andato all’Università di Verona per il lancio del bando “progetti co finanziati imprese università” sa quanto c’è a disposizione per tutte le imprese veronesi? La fantomatica cifra di 900 mila euro… ma come, versiamo 20 miliardi di cassa puliti puliti e restano le briciole per finanziare la ricerca? Io dico BASTA ITALIA. Progetto fallito e completamente ingiusto per i Popoli che vi abitano.
EDOARDO
…vuol dire che se credi che sto referendum sia una bufala non hai ragione di arrovellarti il cervello cercando di trovare tutte le falle possibili immaginabli e soprattutto non hai ragione di stare in questo…….
EDOARDO
@davide = è illegale per l’italia, è legale per il Veneto
AleD
@Edoardo: ma guarda che è facilissimo liberarsi di gentaglia come me, basta pubblicare info chiare, complete e quindi precise su come hanno proceduto.
Ma non lo vogliono fare, CAZZO, E’ COLPA DI CHI CHIEDE CHIAREZZA VISTO GLI OBIETTIVI?
O LA CHIAREZZA NON PUO’ USCIRE PER MOTIVI AD ESEMPIO LEGATI A QUESTIONE DI WEB MARKETING? SONO CIOE’ SEGRETI AZIENDALI?
Sono un veneto che avrebbe caro non vergognarsi di esserlo.
Problemi???
paola
edoardo son pi veneta de ti, buffone
gino
aled de veneti come ti non savemo cosa farne
Giuseppina
Io ho votato tramite telefono, ho fatto votare almeno 30 persone allo stesso modo, le quali, a loro volta, insegnavano ad altri a fare lo stesso…Una reazione a catena. E ricordo a chi non vede l’ora di sputare veleno contro il movimento indipendentista, che per votare dovevi possedere il numero di
codice personale segreto, ottenibile solo con tutti i dati personali, nascita, indirizzo, numero di telefono, numero della carte d’identità…Difficile imbrogliare…
giancarlo
A proposito dell’art.5 della Costituzione…….UNA E INDIVISIBILE…questo sì che è un articolo anticostituzionale. Ma come l’Italia si dice è una Repubblica democratica e poi non riconosce ai propri cittadini..( il potere è del popolo) di potersi scegliere un altro destino,futuro……
Non voglio esagerare ma poiché la costituzione italiana non è mai stata fatta votare agli italiani è per principio anticostituzionale o se vogliamo un contratto illegale dal momento che non prevede alcuna possibilità di annullamento o rescissione.ma solo di poterla cambiare ma A CONDIZIONI AUTORITARIE E DALL’ALTO E NON DAL POPOLO DIRETTAMENTE….non s’è mai visto al mondo che un contratto specie istituzionale preveda che un cittadino e tutti i suoi discendenti siano prigionieri di una Costituzione.
Inoltre LE FAMOSE AUTONOMIE dove sono ? Perché non si fa una costituzione FEDERALE….ma di cosa stò parlando…la costituzione italiana è applicata quando fa comodo a lor signori politici e della magistratura e mai applicata quando crea loro problemi di diminuzione del potere a loro disposizione. Insomma una costituzione mai veramente applicata in toto.
Gradirei qualche ragionata contro-deduzione se esiste.
Grazie
WSMS
Claudio
Brava Giuseppina cosi si fa. Sicuramente tu hai dato un grosso contributo al raggiungimento dei 10mila voti al giorno che al massimo il phone center poteva gestire.
Davide, lei ha ragione, non è giusto che quell’utile non sia usato per il veneto, su questo sono d’accordo. Ma le chiedo: da cosa le viene la certezza che il Veneto autonomo e indipendente avrebbe ancora quell’utile? Se il veneto non viene riconosciuto da Schengen e dalla EU chi farà affari con il Veneto? I Russi? I cinesi? Ne è sicuro? Lei crede che sia più facile per l’EU sopravvivere senza il Veneto o viceversa?
Thomas
Claudio sei fantastico!
ieri sei riuscito a dire che il Franco Svizzero non scende sotto 1,2 perchè la banca centrale compra moneta.
Guarda che è esattamente il contrario!!!
La Svizzera ha il problema che l’Euro è troppo debole rispetto al Franco ed è dovuto intervenire più volte per non fare apprezzare nuovamente la propria moneta (con i problemi per l’export correlati).
SUVVIA… ALMENO LE BASI!
Roberto
Guarda che se per comprare un euro gli svizzeri devono sborsare 1,21 franchi, la moneta debole e’ il franco svizzero.
Per comprare un euro gli italiani hanno dovuto sborsare 1936.27 lire io non direi che la lira sia forte nei confronti dell’ euro
SUVVIA !!
Thomas
Roberto dai!
http://www.avenir-suisse.ch/it/10401/il-franco-troppo-forte/
ma giusto per citarne uno!!!
Il cambio NON equivale alla forza della moneta (altrimenti il Wok sudoreano sarebbe 100 più debole dello Zloto).
Dai, siamo seri!!!
cris
Siamo già liberi:
http://www.opptitalia.org/index.php/cos-e-il-one-people-s-public-trust
L’Italia a quanto pare risulta essere una società privata sotto il controllo degli U.S.A.
Leggete, approfondite e diffondete…..
Thomas
la valuta troppo forte è un problema per le esportazioni di un paese (vedi svizzera con il resto dell’europa o la zona euro con l’america) ed è invece un vantaggio nell’approvigionamento di materia prima da paesi con valuta più debole (qui siamo proprio all’ABC).
Detto questo, prova a sentire ditte Svizzere come la Baumer se vorrebbero o meno un franco più debole!
Thomas
http://www.opzioniforex24.com/franco-svizzero-attese-short-verso-leuro/
qui se volete lo spiega meglio 🙂
Claudio
Grazie Thomas per la lezione di Economia. Ho scritto acquistare “Valuta”, che nel caso della svizzera significa comprare svagate di euro per ridargli forza e permettere al Franco di stare sopra soglia. Quando un paese compra valuta estera si assume anche i rischi connessi con questa operazione. Se hai tempo leggiti anche questo: http://www.swissinfo.ch/ita/economia/La_difesa_della_soglia_minima_potrebbe_durare_anni.html?cid=33428540
Claudio
Cara Sig.ra Oliosi, stamattina sono andato all’ufficio anagrafe del mio comune (a guida leghista tanto per cambiare) per sapere se eravate in possesso dei miei dati anagrafici incluso il codice della carta d’identità. La risposta dell’addetta è stata la seguente: “quelli di Plebiscito ci hanno chiesto mesi fa le liste elettorali che non contengono il numero di carta d’identità e nemmeno il numero della tessera elettorale ma bisogna pagare una tassa per chiederli. Siccome non l’hanno pagata noi non abbiamo fornito alcuna informazione riguardante i cittadini di questo comune. Non ho idea di cosa se ne facciano del codice della carta d’identità perché, per quel che ci riguarda, solo il comune e la prefettura sono autorizzate a fornire questi dati dietro specifica e motivata richiesta che nel nostro caso non ha avuto alcun seguito”. Il mio comune che fa 5mila abitanti e si trova in provincia di TV, una delle più attive a quanto pare nel prendere parte al referendum. Quando dice “Abbiamo passato mesi a raccogliere da ogni singolo Comune i dati degli elettori presenti in anagrafe, nel rispetto delle norme sulla privacy.”, mi chiedo: cosa significa di preciso?
Giuseppina
Sono una semplice pensionata, quindi le rispondo con il mio solo buon senso…Penso che abbiano passato mesi a chiedere ai Comuni GLI INDIRIZZI di tutti gli abitanti, per poter poi consegnare a casa degli stessi le lettere preparate con l’invito a partecipare al referendum…Io ho distribuito centinaia di lettere nel mio Comune…a piedi e in bicicletta…
Claudio
Giuseppina, il mio indirizzo dal mio comune non l’hanno ottenuto ed il mio comune non ha fornito l’indirizzo delle altre migliaia di residenti elettori. Questo comunque non spiega e giustifica l’utilizzo del numero di CI, non hanno alcun modo di verificare quel dato.
EDOARDO
maledetta quella volta che hai votato
Arusnate
E’ normale che lo stato italiano SOPPRIMERA’ anche con le ARMI Ogni Segno delle Varie Etnie di AUTOGOVERNARSI !!!!!
E con l’Aiuto della Chiesa,(Esportatori di Pace COME gli USA),che guarda la pagliuzza che sta’nei ns occhi NON vede la Trave che sta’nei Loro
IL CONIO DEVE RITORNARE PUBBLICO !!!!!! ECCO COSA
GLI FA VERAMENTE PAURA
Claudio
Giuseppina, per farla semplice: io per plebiscito.eu non esisto come possibile elettore anche se ho votato. Non potranno mai controllare la mia identità e quella dei miei compaesani. Tutto questo anche se lei con molta dedizione e sforzo ha consegnato le lettere a casa di tanti suoi concittadini. Senza verifica di identità il mio voto non vale nulla insieme a quelli di tanti altri. Magari nel suo comune le cose non sono andate così altrimenti la stanno prendendo in giro, tutto qua. Come sarà andata negli altri 600 comuni veneti? Lei può chiedere al suo comunque.
«Perchè in Veneto tutte le strade portano via da Roma» - Giornalettismo
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