INDIPENDENZA DEL VENETO E PLEBISCITO.EU, I PROSSIMI PASSI
Cari volontari, amici di Plebiscito.eu e sostenitori del progetto di indipendenza del Veneto,
come ben sapete, ogni nostro sforzo è teso alla concretizzazione dell’obiettivo dell’indipendenza del Veneto, per permetterci di entrare a far parte del mondo civile.
La grandezza dell’impegno richiesto e il tempo dedicatole sono tali che spesso ne soffre la comunicazione interna, anche verso chi ci è più vicino che spesso si sente poco informato sul quadro di insieme.
Questa sensazione tra l’altro, se possibile, nelle prossime settimane potrà anche aumentare, data l’esigenza di internazionalizzare la nostra azione, aspetto che mi tratterrà all’estero per periodi prolungati. Anche per tale ragione, ho nominato un triumvirato, che possa permettere a tutti voi di avere il contatto con il vertice dell’organizzazione per ogni evenienza durante tale fase delicata, considerato il pochissimo tempo disponibile.
Il triumvirato è composto da Gianfranco Favaro, Sandro Colombo e Francesca Chizzali, che completano anche la rosa del Governo Provvisorio assieme alla Delegazione dei Dieci.
Al fine ora di allineare tutti, credo sia utile fare il punto della situazione.
Il progetto di indipendenza si compone di alcune fasi, tra le quali le prime, ovvero la creazione e la catalizzazione di un forte consenso popolare attorno alla Repubblica Veneta si possono dire concluse positivamente con l’esito plebiscitario del referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014, che ha visto oltre 2,1 milioni di veneti, pari all’89,10% degli oltre 2,3 milioni di votanti, pronunciarsi a favore della piena indipendenza, la successiva consacrazione scientifica dei dati effettuata dalla prima società informatica italiana (20 dicembre 2014) e la certificazione diplomatica da parte del Comitato degli Osservatori Internazionali (28 marzo 2015). A ciò è seguito il riconoscimento del Plebiscito Digitale anche sul piano politico, con la firma del protocollo di intesa vincolante da parte di Jacopo Berti, candidato governatore del Veneto per conto della prima forza politica alle ultime elezioni politiche del parlamento italiano.
La fase di costruzione metagiuridica si è quindi completata con l’avvio dei lavori del Parlamento Provvisorio e delle commissioni parlamentari, che sono nel pieno delle proprie attività.
Ora viene quindi la parte fondamentale di creazione del volano economico che possa permettere ai veneti di esercitare concretamente la propria indipendenza.
Esso si compone di alcuni aspetti principali:
- Il rafforzamento del Club Plebiscito.eu, che rappresenta l’ambito esclusivo nel quale gli imprenditori veneti possono sfuggire dalla cappa di oppressione del regime italico che li sta massacrando, fatti salvi coloro i quali sguazzano conniventi nei corridoi di palazzo centrali e locali. Farne parte richiede il rispetto di un rigoroso codice etico e comportamentale. Le informazioni preliminari per aderire al Club Plebiscito.eu sono consultabili in http://blog.plebiscito.eu/news/club-plebiscito-eu-accelera-la-costruzione-della-sua-rete-per-dare-forza-e-indipendenza-economica-ai-veneti/.
- La creazione di una complessa struttura operativa internazionale, che è già per molti versi avviata e alla quale avranno accesso singolarmente le persone che parteciperanno in modo sostanzioso al suo completamento e sostentamento.
- L’innesco di un veicolo economico-finanziario sistemico e globale che consenta alle imprese venete e alle nuove idee imprenditoriali di bypassare il sistema creditizio bancario italiano ingessato e cravattaro, al fine di risolvere i gravi problemi che attanagliano il sistema economico veneto, dalla sottocapitalizzazione, al nanismo, al provincialismo italico e alla carenza di una cultura imprenditoriale evoluta, che permetta al Veneto di entra nel novero dei paesi a capitalismo avanzato.
Le fasi invece di mera propaganda territoriale (gazebi, volantinaggio, eventi e serate di presentazione) in questo momento possono ritenersi di secondaria importanza e anzi una distrazione, un lusso che non possiamo permetterci, rispetto all’impegno principale di creazione del volano economico, essenziale per elevare il livello e la portata della nostra azione. Ricordiamoci infatti che non abbiamo bisogno di ricevere alcun consenso rispetto al nostro progetto, in quanto già abbiamo ricevuto un mandato plebiscitario per attuarlo.
L’invito per tutti è di partecipare in modo proattivo alla fase di emancipazione in corso. Ogni fase di crescita richiede fatica e sacrifici, la via tracciata (senza alternative) per l’indipendenza, d’altro canto, lo richiede.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
Comments (31)
caterina
ottimo! ora siamo informati e basta lagnanze e titubanze… tutti noi che crediamo in quello che abbiamo anche fatto votando SI all’indipendenza e, magari col cuore sospeso, stiamo a guardare…ecco, ora sappiamo che si sta lavorando alacremente e con sagacia all’attuazione del meraviglioso ma complesso progetto, a cui siamo comunque chiamati a dare il massimo sostegno, perché niente ci piove dall’alto.
Siamo fortunati che chi ci guida ha le idee chiare… dobbiamo essere la loro forza… senza clamore…ma dobbiamo diffondere e trasmettere anche noi fiducia e speranza…
auguri, Presidente… In giro, nei vari contatti che avrai, ti arrivi il nostro sostegno..
i Veneti sono con te… nel Veneto e in giro per il mondo!
PIERO DEA MEGLIA
Sostegno senza limiti per la libertà, il rispetto delle idee di tutti i cittadini Veneti sostenendo L’INDIPENDENZA.
Stropol
Non vorie sembrar polemico, ma el fato de sentirse de no ver bisogno de consenso no par un poco presuntuoso ?
El consenso no l e na roba che se mete n frigo e se tira fora co ghe ne bisogno, del resto, tute le democrazie le adota n sistema par verificar ogni tant el consenso. Le ultime due misurazion del consenso che ven fato noi le e state una entusiasmante ( el Referendum ), una disastrosa ( la racolta de le firme par le lezion taliane ) e tuto nel giro de poco pi de n an…
Questo me par che dimostre che el consenso el va costruì ogni dì e che el Popolo el va coinvolto e che, probabilmente, bisogneria o meter in piè n sistema de verifica periodica del consenso ( ma così forse se ris-cerie de “istituzionalizar n isitituto che no l ghe ne” ) o de zercar de aver efeti che veramente cambie la vita dei Veneti fasendoli così inamorar del progeto.
Michele De Vecchi
@STROPOL, le parole del presidente mi sembrano abbastanza chiare; in questo momento non ci serve il consenso, non dobbiamo partecipare ad alcuna elezione e non dobbiamo farci approvare alcunché… Ora dobbiamo solo lavorare…
Tuttavia, se hai tempo che ti avanza e voglia di fare, nulla ti vieta di fare un po’ di proselitismo di tua iniziativa.
Mauro/1
Di sicuro il consenso per l’indipendenza non manca, ci sfugge però ancora quel poco di umiltà e unità, che quando serve ci possa consentire di vincere, perché siamo un popolo unito e fiero, ma solo quando ci sono i proclami. La mala politica e l’egoismo non porta a nulla. Si deve solo dire: MEA CULPA.
Mauro
@GIANE – Leggo che la Commissione Europea ha dato l’assenso definitivo alla costituzione della Macroregione Alpina, che coinvolge 46 regioni in 7 stati UE più Svizzera e Lichtenstein. Come si inserisce il progetto di indipendenza in questa nuova realtà, che a ben vederne l’intento costitutivo sembra essere quello che l’Europa dovrebbe ma non è? Potrebbe questa nuova “entità”, con le sue prerogative anche sovranazionali, essere un’occasione da “cavalcare”?
luca
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caterina
Mauro, e’ dai tempi di Ludovico il Moro che Milano per la sua salvezza spera nell’Imperatore…contrariamente a Venezia che oltre che Alpi ha anche, anzi, per sua fortuna, il mare…
Trovo fuorviante e avvilente che ci si lasci disegnare i nostri destini da una commissione di burocrati e finanziari asettici che hanno davanti a se’ una carta geografica e una schermata della BCE…
I popoli hanno una loro anima con radici profonde nella storia e sono felici e stabili solo se si sentono riconosciuti nella loro identità.
Ho vissuto e lavorato quarant’anni a Milano, e conosco benissimo la Lombardia, ma io sono e voglio rimanere veneta, e non sono disposta a rinunciare alla mia identità per accontentare degli utili idioti… ci rimango male quando leggo di persone che fino a ieri erano o sembravano votate al principio del diritto dei popoli alla loro autodeterminazione accodarsi oggi ad idee di comodo… teniamo conto che non sarebbero mai risolutive del problema…per fortuna!
Michele De Vecchi
Consiglio al signor @LUCA (Rocca) (alias Fausto Rossi) di farsi vedere da uno bravo…
oiram
el veneto se fa in veneto,non in giro pal mondo a farte ridare drio.
Mauro
@CATERINA – Fosse per me l’Europa com’è intesa oggi la cancellerei seduta stante, credimi. L’insopportabile spocchia e totale lontananza dalla gente dei burocrati europei asserviti al capitale mi fa ribrezzo, e il doppio cappio Euro – NATO che il binomio Italia-Europa si (ci) porta in dote si sta rivelando sempre più disastroso e devastante. La mia è una considerazione meramente pratica. Che la macro regione prenda corpo è ormai un dato di fatto ed il Veneto/Repubblica Veneta ne farà parte. Trattandosi come rilevato della zona più ricca e produttiva del Vecchio Continente, credo che possa aprire scenari che l’azione di liberazione della Venetia debba tenere in debito conto, anche in virtù, come dicevo, delle prerogative di sovranazionalità di questo nuovo ente. Non ritengo credibile né tantomeno auspicabile che si pensi di perseguire la creazione di un nuovo Stato sulla base di detta macro regione, non mi riferivo a nulla di ciò. In considerazione della necessaria azione diplomatica, potrebbe questo ente configurarsi anche come veicolo delle legittime rivendicazioni del popolo veneto presso quelle realtà estere che ne verranno coinvolte al nostro pari.
caterina
In questo senso hai ragione, Mauro, e penso che nei suoi contatti diplomatici il nostro il nostro Giane lo terra’ presente…
Avevo appena letto stamattina un articolo su un giornale indipendentista on line lombardo che mi aveva messo in allerta… capisco che ciascuno cerca la sua strada, ma non a scapito di chi è già più avanti, spero….
Stropol
La macro region, secondo mi, l e n sistema con cui l europa vol crear ncora pi confuzion de riferimenti e intrigo fra le competenze dei ex stati nazion – che resta competenti su lcune robe -, le istituzion locali ( cantoni, regioni, lander, ecc, ), le nove macroregion e le istituzion de Bruxelles. Verà fora che le robe brute i citadini no i capirà da dove che le ghe casca doso e i aministratori locali farà sempre la figura de quei che vorie el mejo, ma no i pol. Sarà na confuzion incredibile, ma l e anca el tentativo de l Europa de cavar tuta la sovranità ai veci stati – nazion par tenersela e gestirla senza che chi decide veramente sie eleto. Questa spinta me fa pensar che n altro vantagio par Bruxelles sie quel de cavar i riferimenti ai vari movimenti indipendentisti che così no i avarà pi ragio de lotar contro le loro vecie capitali ( Roma, Madrid, ecc ), ma no i savarà co chi ciaparsela…parchè, in efeti no se savarà chi comanda. In pi el popolo steso, se prima odiava el vecio stato ocupante deso l à na speranza e l se sente solevà….e se pol tirar vanti naltri pochi de ani… Ricordeve che i progeti moderni de ditatura no i ricore a cambi veloci, parchè no i vol stimolar reazion. Cambi lenti e continui sostenui da grandi campagne de stampa che fae sentir la zente in colpa i e molto mejo, parchè se qualcun la capise, e se ribela, l e da solo e, se el progeto dura 50/60 ani ne la so realizazion, el ribele more da solo, no core coparlo.
Par cui le nove maroregion le e na bela strizada de ocio ai indipendentisti e, ne steso tempo, la scusa par dir ” Sì, te à rason esamineremo sicuramente le to pretese de indipendenza, però prima bisogna rodar le istituzion regionai, bisogna che le ciape raporti co i stati, bisogna che… sicuramente tel giro de 70/80 ani le esamineremo ! ” Cioè no i te dis de no, i te mena par el cul spetando che te mori de vechiaia.
A sto punto uno serio cosa falo ? Speta ! Par forza, parchè i ghe à promeso… E quando che l se rende conto el so Popolo nol ghe ne più. Nol ghe ne parchè i ghe à portà la milioni de africani, i ghe à fat far le moschee, i à fat creder ai so fioi che se un no l e recion l e stupido, che l e bel maridarse omo co omo e femena co femena ( così i otien che fioi no ghe ne e se te i vol toca adotar altri africani o pagar qualcun – african – che te n fae ). Na bela situazion…
Fuse mi zercherie de abreviar i tempi el pi posibile e, magari, de ndar da Putin, se vae in giro par el mondo. Qua, tosi, el zogo l e sul tempo: lori i ghen à quanto che i vol parchè i rasona sui schei e sule banche, robe che dura secoli, quindi, te la nostra breve vita, se pol selier solo do cose, farse menar par el cul e viver come i vol lori, o viver come se vol noi stando al de fora de le loro legi.
caterina
Stropol, te dis sacrosante verità … speremo de rivar in tempo a darghe la svolta giusta…
Come si dice, incrociamo le dita e diamoci da fare!
stropol
Cara Caterina, par la prima volta dacordo!… Te mando un baso, so comoso. L e che, purtropo, eser boni de cor e ncrosar i dei o paura che no baste. Credo che na soluzion pose rivar se sen disposti a acetar de eser scaltri e cativi come lori e valutar qualsiasi – ripeto QUALSIASI – tipo de azion la ne porte al risultato. L e brut da dir, ma no pense ghe sie alternative.
caterina
…non qualsiasi ! noi siamo capaci di azioni intelligenti e inedite… li sbalordiremo tutti…
Renzo Pellegrini
Perché nel frattempo ogni veneto non deposita/consegna nel proprio comune di appartenenza il modulo “censimento del popolo veneto”. Questo censimento è già iniziato e così possiamo contarci. Questo è quanto richiedono i funzionari ONU. Per ulteriori informazioni, rivolgersi al “Comitato per il Censimento del Popolo Veneto”. Se ragiungiamo una cifra ragionevole (un milione!!!!), Roma se caga sotto.
giorgior
A me mi pare una fuga precipitosa e fallimentare all’estero.
Capitan bombarda abbandona la bagnarola di legno marcio.
E i soldi incassati con tutte le iniziative restano qui o prendono il volo?
giorgior
Presidente? No, Presiniente.
caterina
Si vede Giorgior che sei conosciuto per quel che sei veramente…. perché diversamente ti beccheresti una bella denuncia!
annibale 51
Seconda metà del 1422. Si discuteva, in seno al governo veneziano, se Venezia avrebbe dovuto allearsi con Firenze e accettare, come conseguenza, di fare la guerra a Filippo Maria Visconti, duca di Milano, oppure rimanersene in disparte, in posizione di pacifica neutralità. Il doge Tommaso Mocenigo aveva preso la parola per perorare la seconda soluzione:” Signori”avrebbe detto “nui no vel disemo per gloriarsi, ma solo per dir ne la renga la verità, e ‘l ben de la paxe. Vui vedete per li nostri capitani d’ Aquamorta, di Fiandra, per le nostre ambasate che vanno atorno, per li nostri consoli e per li nostri merchadanti quello dicono li signori cavalieri e citadini a una voce. Diseno: signori Venetiani, vui avete uno principe di tanta virtù e bontà, di sapientia, prudentia e iustitia che vi ha tenuto im paxe e tienve, per modo vivendo im paxe che sete soli signori che navigati el mar e per terra, per modo che seti la fonte de tutte le marhadantie e forniti tutto el mondo, et tutto il mondo vi ama e si vi vede voluntieri, tutto lo oro dil mondo vien ne la vostra terra (….) Tutta Italia è in guerra e in foco e in tribulazion, e per simel tutta Franza, tutta Spagna, tutta Cathalogna, et Ingelterra, Borgogna, Persia, e Rosia e Hungaria, vui haveti solo guerra con infideli che sono i turchi con vostra gratia, laude e honori, perhò, signori, in fin che vivremo siguiremo simil modo, per tanto vi confortiamo dobiate viver in paxe…”
annibale51
Che strano il mondo…non cambia mai…a pensarci sul pensiero di Tommaso Mocenigo :”…tutto lo oro dil mondo vien ne la vostra terra…” perché è l’ unico paese in pace! Come adesso la politica degli USA: buttare bombe dappertutto, generare caos di fuori…per attirare capitali e sostenere l’ economia dentro. Grande Tommaso Mocenigo…ha capito più di tutti al tempo come funzionavano le cose!
enrico
ciao Giane,
ogni tanto,prova a farte invitar da rete veneta!
WSM
caterina
chi che l’ha votà de sicuro lo conoscono e lo stimano, caro Pierino… magari ti te lexe solo i giornai che se i da na natozia del dì, mejo se la è nera, no l’e verso che dopo te la diano se la deventa bianca…massa fadiga e la zanzara no la torna.
Pierino
Caterina, a la gha rason. I iera in tanti a stimarlo. So ndà a vardarme i risultati dea vostra elezion. 11.622 gha votà par sto Magagnin. Miseria, varda caso ve bastava che sti stessi 11.622 i metesse na firma par ea vostra lista ae regionai, e gavarissi poduo corare anca voialtri. Ma stranamente sti 11.622 se gha squaglià come neve d’istà.
I risultai xe veramente impresionanti: 1.593.788 votanti ala elezion del parlamento, che stranamente dopo poche setimane i xe sà sparii, e deventa manco dei 12.000 necesari. Gho dovuo metarme do pari de ociai par esare sicuro de lezare i numeri giusti. 1.593.788 – continuavo a credare ch’el secondo punto fosse na virgola, cioè 1.593,788 e no 1.593.788.
caterina
Pierino , non far finta di non conoscere i diabolici meccanismi messi in atto per rendere quasi impossibile in tempi brevissimi, due o tre settimane, la raccolta di non so più quante migliaia di firme presso gli uffici elettorali dei comuni quando si tratta di una lista del tutto nuova che non può contare di nessun altro certificatore già politico in carica che ovviamente non avevamo…e suddivise tassativamente per provincia…pazzesco! altro che democrazia! è’ partitocrazia allo stato puro per negarla e conservare il potere e lo status quo…
Cambierà… stiamo lottando per questo e mettetevelo in testa che è meglio per tutti, anche per voi alla fine che non ve lo meritereste e fate di tutto perché nulla cambi…
annibale 51
X pierino: Beh…uno può credere ai numeri oppure no…piena libertà nella Serenissima Repubblica! Ma se non credi per quale motivo vieni a scrivere qua? per fare polemiche?
mikivr
Scusate la mia ignoranza… ma c’è qualcuno tra di voi che mi può spiegare il significato e il valore del Decreto Legislativo n. 212 del 13/12/2010 entrato in vigore il 16/12/2010, pubblicato nella Gazzetta n. 292 del 15/12/2010 Allegato 1 parte 3 che abroga il Regio Decreto n. 3300 del 04/11/1866?
caterina
MIKIVR, dato che hai cominciato la ricerca forse potevi continuarla perché se si abroga qualcosa compare anche nel titolo di solito l’oggetto, salvo che non si voglia artatamente minimizzare… credo che se interpelli Daniele Quaglia sicuramente ti sarà di aiuto.
mikivr
Caterina, grazie x la risposta. Non so chi è Davide Quaglia, ho visto che lo accennavano in un altro sito… ho cercato la Gazzetta ufficiale e l’ho letta ma… capirla x me è arabo…
MIKIVR
oops, scusami Caterina, volevo scrivere Daniele Quaglia.