LA BBC E ALTRI MEDIA INTERNAZIONALI SULL’INDIPENDENZA DEL VENETO E DI TRIESTE
Continua l’attenzione dei più importanti organi di informazione internazionale sui movimenti indipendentisti impegnati nel progetto di libertà per i propri Popoli.
Venerdì scorso è stata la volta della BBC, celebre editore radiotelevisivo e digitale londinese, che ha incentrato la propria attenzione sul Territorio Libero di Trieste, con un’introduzione, che riportiamo di seguito, dedicata all’indipendenza del Veneto.
“A seguito del referendum in Scozia, i movimenti indipendentisti in tutta Europa si impongono all’attenzione dei media. In Italia, un paese che è stato unito nel 1861, questi movimenti sono molto forti.
Il movimento per l’indipendenza del Veneto, guidato dall’imprenditore Gianluca Busato, recentemente è apparso sulle prime pagine per un referendum per l’indipendenza, con il quale l’87 per cento dei partecipanti ha votato per l’indipendenza.
A due ore a est di Venezia, nei pressi del confine con la Slovenia, un’altra città, Trieste, dimostra il proprio diritto all’indipendenza”.
L’articolo prosegue quindi con l’intervista al presidente del TLT Vito Potenza e con una presentazione approfondita del Territorio Libero di Trieste.
Il reportage della BBC è stato quindi ripreso da diversi altri media, tra i quali GLAS SRPSKE (VOICE OF SERBIA), PTC (RADIO TELEVISIONE SERBA), RTCG (Radio Televizija Crne Gore), TELEGRAF, B92, VESTI, RTV (Radio Televisione della Vojvodina), PRAVDA, Index.hr, GlasIstre.hr, NOVOSTI Pobjeda, PCNEN, ALO, DEPO, BBC MUNDO, iPress, LA NACION, AIM Digital.
Ufficio comunicazione – Plebiscito.eu
Comments (6)
PierV
il 31 ottobre si è concluso il web referendum in Friuli per l’indipendenza, dove hanno votato meno dell’1 % !
Cio’ mi fa pensare che i friulani siano di gran lunga più polentoni dei veneti.
Ma altrettanto potrei dire che i friulani accontentandosi di quella misera autonomia che hanno (buona solo per i babbei) … contano che stando in un angolo in alto a est dell’italia nessuno li tocchi…(tanto c’e’ il Veneto che fa da cuscinetto)… fin che la barca va..
Datevi una mossa friulani, unitevi ai veneti!
caterina
io lo leggo in altro modo il risultato: sfiducia in chi l’ha promosso…
un referendum popolare per l’indipendenza perchè sia credibile deve nascere dal popolo, cioè da persone che non sono legate alle istituzioni perchè di sua natura si contrappone all’esistente.
Nel Veneto credo che sia stata questa la chiave del suo successo… riflettano gli amici che si sono intestarditi e stanno facendo la questua per quello regionale!
giancarlo
I friulani forse si sentono già abbastanza autonomi.
Non hanno capito che l’autonomia di cui godono ancora oggi…..non ci sarà più in futuro. Stanno già pensando di ridimensionare le regioni a statuto speciale al fine di recuperare risorse per questo stato italiota ormai agonizzante.
WSM
giancarlo
In regione VENETO mangiano anche loro a 4 ganasse….vedi MOSE e altro… e dopo aver fatto la legge regionale per indire il referendum….invece di finanziarlo loro vogliono che siano i Veneti a farlo.
Ma come? Se è un referendum regionale deve essere la regione a finanziarlo….o no ? Ma noi per cosa paghiamo le tasse se poi dobbiamo pagarci quasi tutto ? Ah..dimenticavo che a loro non interessa farlo ma farlo fare a spese dei cittadini Veneti. Chi controlla se arrivano i soldi giusti?
Chi controlla poi le votazioni ? potrei fare altre domande, ma mi fermo qui.
WSM
Giorgio
Sono d’accordo, il costo del referendum lo deve pagare la Regione giacché smista le nostre tasse.
Quanto ai friulani credo che solo l’1% sapeva di questo referendum digitale. Quindi è una questione d’informazione e non di volontà popolare. Il problema è che noi che seguiamo il tema dell’indipendenza dall’Italia crediamo che tutti lo sanno e invece è il contrario. Pertanto non diamo giudizi inopportuni e invece invito i benpensanti di trovare i modi perché tutti siano al corrente dell’iniziativa. Se non date delle risposte almeno fatte delle proposte!
PierV
Giorgio, concordo che l’informazione è essenziale, soprattutto quando si è immersi in una cappa informativa a senso unico che si rischia l’asfissione.
E’ pur vero che allo stolto puoi dargli tutte le informazioni che vuoi ma rimane stolto.
Occorre anche una riscossa del singolo, che maturi la consapevolezza di ciò che è e del posto che occupa nel mondo ora e di quello che vorrebbe essere, in modo che si apra alla ricezione delle informazioni, e le assimili senza fare il sordo!
Insomma che sia libero dapprima per sè stesso, e non uno schiavo con neuroni atrofizzati.