PLEBISCITO DIGITALE: BERTI, TOSI E MOROSIN LO RICONOSCONO COME LEGITTIMO. PER OTTENERE I VOTI DEGLI INDIPENDENTISTI FIRMERANNO UN PROTOCOLLO?
Tosi: “promuoverò l’azione dei Dieci”. Berti: “al posto di Zaia lo avrei riconosciuto come valido”. Morosin: “lo ho votato e non ostacolerò i dieci”
Venerdì 22 maggio scorso scadeva il termine per rispondere ai quesiti posti da Plebiscito.eu ai candidati governatori del Veneto.
Il primo a rispondere via email è stato Jacopo Berti, alle 12.25.
Il secondo candidato governatore che ci ha scritto sempre via email è stato Flavio Tosi, alle 17.24.
Alle 13.37 di sabato 23 maggio ci ha invece telefonato Alessio Morosin.
Plebiscito.eu ringrazia Jacopo Berti, Flavio Tosi ed Alessio Morosin che hanno dimostrato rispetto verso chi ha votato il referendum di indipendenza.
NON ci hanno invece dato alcuna risposta i candidati governatori Luca Zaia, Alessandra Moretti e Laura Di Lucia Coletti, che pertanto saranno esclusi dal prossimo ingaggio da parte di Plebiscito.eu, vista la loro mancanza di rispetto verso i 2,3 milioni di veneti che hanno votato nel Plebiscito Digitale.
Qual è l’opinione dei candidati governatori in merito al referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014?
Ecco la sintesi delle loro risposte nella tabella sotto riportata.
QUESITO 1: Riconosce la legittimità del voto espresso dai cittadini veneti nel Referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014? | QUESITO 2: Sosterrà, o quantomeno non ostacolerà le attività in corso da parte della Delegazione dei Dieci eletta nel corso del referendum di indipendenza del Veneto volte al riconoscimento internazionale dei risultati dello stesso Plebiscito e della Repubblica Veneta? | |
Jacopo Berti | Sì | Sì, al posto di Zaia lo avremmo considerato |
Flavio Tosi | Sì | Sì, promuoverà l’azione |
Alessio Morosin | Sì | Sì, non ostacolerà l’azione |
Riportiamo invece di seguito le risposte complete di ogni candidato governatore
Jacopo Berti:
“Siamo a favore dell’esercizio referendario per la legge regionale sull’autonomia e l’autodeterminazione. Se il M5S fosse stato al governo della Regione non avremmo mai portato davanti alla Consulta le due leggi regionali referendarie per farle bocciare, avremmo invece considerato l’esito del voto con il significato di referendum consultivo, riflettendo dal punto di vista politico sul tema. Siamo consapevoli però che l’articolo 5 della Costituzione non è superabile, perciò il risultato del referendum potrà essere preso in considerazione per dare maggiori autonomie al Veneto sul modello scozzese. Il Veneto è tra Friuli e Trentino, due regioni a statuto speciale: perché non possiamo godere di autonomie concesse da sempre a territori vicini e simili per storia e tessuto sociale?
La visione del M5S è portata verso gli Stati Uniti D’Italia, con una struttura a “macroregioni” con forti autonomie locali e strumenti di democrazia diretta sul modello svizzero.
È infatti assurdo che in Italia esista una regione come la Val d’Aosta, che con i suoi 130 mila abitanti non regge il confronto con un quartiere popoloso di Napoli. Ed è assurdo pure che la Lombardia, con i suoi nove milioni di abitanti, abbia lo stesso peso legislativo e amministrativo di ognuna delle regioni che, se messe assieme, portano sulla bilancia lo stesso numero di abitanti: Friuli, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria e Sardegna. La spesa corrente di Regioni, Province, Comuni e comunità montane vale il 15 per cento del Pil.
Per quanto riguarda invece l’assetto delle Province, questi enti locali andrebbero soppressi del tutto. Punto e basta. Questo primo passo dovrebbe essere seguito dall’eliminazione di molti Comuni: l’accorpamento delle entità municipali dovrebbe portare il numero nazionale da 8 mila a un centinaio al massimo. E non stiamo parlando di unioni o di condivisioni di servizi, come sta accadendo in modo drammatico in questi mesi. L’obiettivo è fondere i Comuni, riducendone drasticamente il numero. Ci sono Municipi che hanno 33 abitanti e la gran parte delle municipalità italiane ha poche centinaia o migliaia di residenti. Il Paese è infatti mummificato dalla macchina dello Stato, e la devoluzione di chi ha governato finora non si è mai posta il problema di riorganizzare questo carrozzone”.
Flavio Tosi:
“Qualsiasi espressione di democrazia va tutelata e garantita, a maggior ragione un referendum. Dunque, pur ribadendo nella creazione della macroregione delle Tre Venezie la via prioritaria – perché concessa dall’articolo 132 della Costituzione – per ottenere una concreta autonomia da Roma, non ostacoleremo alcuna consultazione popolare, anzi la promuoveremo“.
Alessio Morosin:
“Considero legittimo il referendum, anch’io ho votato, anche se non sono d’accordo con la successiva dichiarazione di indipendenza. Inoltre non ostacolerò l’azione della Delegazione dei Dieci, in quanto sarebbe una contraddizione per me farlo. Ogni azione verso l’indipendenza è meritoria”.
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Considerazioni di Plebiscito.eu
L’unico candidato governatore che si dichiara – senza se e senza ma – favorevole all’indipendenza del Veneto è Alessio Morosin, anche se, nel contempo, il percorso che egli propone non tiene conto in termini pratici dei risultati del referendum già approvato con un plebiscitario 89,10% dalla maggioranza assoluta dei veneti. D’altro canto Plebiscito.eu non guarda semplicemente all’opinione espressa dai candidati governatori, ma alla loro azione concreta promessa. E su questo fronte annotiamo il fatto che l’unico che si è detto disponibile a promuovere – e non solo a non ostacolare – l’azione della Delegazione dei Dieci è Flavio Tosi, mentre è apprezzabile anche la dichiarazione di Jacopo Berti, il quale scrive che al posto di Zaia avrebbe riconosciuto il voto del Referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014 invece di andare ad impantanarsi presso la corte costituzionale.
Cosa votare.
La prima cosa da chiedersi è se val la pena votare. Il meccanismo propagandistico messo in piedi dalla macchina del clientelismo affaristico della lega è difficilmente sovvertibile nell’immediato, dato il loro predominio mediatico e del sottobosco governativo locale. Per tale ragione il voto del 31 maggio assume poco o nullo significato, dato che l’unica alternativa sarebbe la Moretti, il che significherebbe cambiare tutto per cambiare nulla, all’insegna del più classico dei gattopardi italiani. Le alternative paiono essere realisticamente minoritarie.
La scelta reale quindi è tra un voto simbolico di testimonianza per uno tra i candidati che hanno dimostrato sensibilità verso i risultati del referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014, oppure nell’astensione di massa, che, se sembra possa assumere una dimensione importante, nel contempo a sua volta non avrà risultati pratici immediati.
Conclusioni.
Sinceramente mentre scrivo credo che la mia scelta sarà proprio l’astensione, perché non trovo un trasporto ideale vero e tangibile dei candidati governatori e non riesco a farmi convincere dall’idea di votare il “meno peggio”. Non riesco in questa fase a turarmi il naso, perché non ne vedo la ragione concreta.
Se negli ultimi giorni che restano da qui al voto qualcosa possa convincermi ad andare a votare, in ogni caso ascolterò solo le proposte che mi vengono da chi ha dato pieno appoggio al referendum, senza se e senza ma, a maggior ragione apprezzabile dato che le sue idee sono diverse dall’indipendenza del Veneto.
Quindi, nell’ordine, ascolterò gli ultimi appelli di:
1) Flavio Tosi – perché ha promesso di promuovere l’azione dei Dieci;
2) Alessio Morosin – perché è l’unico indipendentista in corsa come governatore;
3) Jacopo Berti – perché ha dimostrato saggezza politica dicendosi pronto a riconoscere l’esito del voto.
Se oltre alle parole qualcuno tra essi prima di giovedì 28 maggio prossimo dovesse attuare un atto concreto, con la FIRMA di un PROTOCOLLO vincolante a supporto dell’azione in corso da parte della Delegazione dei Dieci eletta nel corso del Referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014, volta al riconoscimento internazionale dei risultati dello stesso Plebiscito Digitale e della Repubblica Veneta, allora daremo a nostra volta un appoggio formale concreto e un’indicazione di voto precisa per il 31 maggio 2014, altrimenti lasceremo totale spazio alla libertà di coscienza di ognuno, con le considerazioni di cui sopra, apprestandoci, per quanto ci riguarda, a una giornata di vacanze e relax.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
Comments (62)
Giuseppe Dal Bianco
Perché non votare scheda bianca? Oltre due milioni di schede bianche (non scarabocchiate!!!) penso che avrebbero un peso notevole ovviamente nel caso che entro giovedì qualcosa non cambi. Viva San Marco
Basbo
Considerazioni personali:
Rimango un po’ deluso, non che mi aspettassi chissà cosa, ma dopo aver saputo che in tre avevano risposto, leggere le tre risposte mi lascia un po’ perplesso: in realtà mi sembra che nessuno dei tre abbia detto veramente di sì. Ci hanno solo girato intorno.
Nei confronti degli altri 2, quella di Morosin dovrebbe in teoria essere esclusa, ha risposto il giorno dopo della scadenza e per telefono, prima non aveva tempo? O forse non lo riteneva più di tanto importante?
Però è l’unico che abbia risposto in modo chiaro.
Berti la prende molto larga, accetterebbe un referendum ma solo consultivo, avrebbe considerato il nostro referendum se fosse stato in regione (quindi, lo ritiene valido o no?), non parla mai di indipendenza ma solo autonomia, e alla fine punta solo ad una riorganizzazione italiana, forse di stampo ancora centralista per quanto cerca di eliminare enti locali.
Tosi ha parlato di promozione di consultazioni popolari, non mi pare abbia menzionato né il nostro referendum, né la delegazione dei dieci, probabilmente nello specifico non li riconosce.
Risposte deludenti, ma c’era da aspettarselo.
Alla fine, probabilmente la mia scelta ricadrà tra l’astensione e Morosin.
Giokin
Personalmente penso che Morosin meriti il voto dei veneti, visto che non c’è nessun candidato indipendentista,visto che le TV nazionali come Bruno Vespa a Porta a Porta e Sky TG 24 hanno escluso Morosin nei confronti diretti con gli altri candidati a governare il Veneto,questo a mio parere è stata una mancanza di rispetto verso una parte di veneti che lo sostengono,ma sopratutto è a tutti gli effetti un candidato Governatore della nostra Repubblica della Serenissima…..io la interpreto in un solo modo PAURAAAAAA….MOROSIN avrai il mio voto W L’INDIPENDENZA DEL NOSTRO VENETO
oiram
non votare è sbagliato.si favoriscono gli altri.una giornata di relax di sicuro te la fa fare la mora.
Blix
Io invece faccio queste considerazioni :
Non cadiamo nel trannello del non voto spesso sentiamo dire che i politici si preocupano per la scarsa affluenza al voto…niente di piu’ falso…loro nel loro
intimo fanno questa considerazione:non hai votato?…fatti tuoi…io lo scranno
lo preso.
Per quanto mi riguarda io sono propenso a dare il mio voto a Morosin(se non altro
per il vile boicotaggio ricevuto da alcuni massmedia di portata nazionale) e in
seconda analisi….per far vedere ai politici romani…che il movimento indipendentista veneto e’ vivo!!
WSM
CESCO
Penso che anch’io darò il mio voto a Morosin, l’unico che dichiara apertamente di volere l’indipendenza. Il non voto o la scheda bianca sarebbe un grande regalo ai soliti politicanti di regime.
giane
Se vogliono il mio voto e la relativa propaganda che posso fare attraverso tutti i mezzi di comunicazione di cui dispongo, devono firmare un protocollo vincolante, altrimenti me ne vado al mare, o ai monti. Delle chiacchiere non me ne faccio nulla.
Francesco
Io non voterò, a meno che non firmino con il sangue il riconoscimento del referendum di indipendenza del Veneto che abbiamo vinto con maggioranza assoluta.
roberto furlan
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roberto
Come la vedo io: Berti e Morosin riconoscono il referendum ma non i suoi effetti (la dichiarazione d’indipendenza); Tosi ha fatto un discorso sibillino, da politico italiano, ma, usando il futuro (“non ostacoleremo alcuna consultazione popolare”) è evidente che, di fatto, non lo riconosca. Morosin è comunque l’unico a parlare d’indipendenza e a dichiarare che non ostacolerà la Delegazione dei Dieci. Rimane per me un mistero il perché, pur riconoscendo la validità del referendum di indipendenza on line, insista con l’analogo referendum regionale, che sarebbe comunque consultivo e quindi parimenti in concreto privo di effetti per lo Stato italiano. Ritengo, a questo punto, che la sua sia solo una questione di puntiglio personale, che non potrà durare in eterno. Avrà il mio voto.
Marco
Par mi nisuni el se merita el nostro voto. Questi i vol solo la carega, TUTI !!!
giannarciso
Ma avete lotto quanto risposto ? Berti si riconosce nell’italia e crede di poter cambiare la costituzione in favore del Popolo Veneto, discorsi che facevamo 30 anni fa. Tosi si riconosce nell’italia come più volte dichiarato considerando l’indipendenza anacronistica e irrangiungibile volendosi candidare come leader del centrodestra. Morosin riconosce il referendum da quando? Se fino a ieri per dimostrare ai suoi interlocutori la volontà d’indipendenza del Popolo Veneto tirava in ballo il sondaggio di Diamanti….ma mi faccia il piacere…. E poi non è d’accordo con la dichiarazione d’indipendenza, mi faccia il piacere avvvvvocato. Il 31 poi mi dicono che sarà una bellissima giornata in Bosnia, prolungherò le mie ferie
Giokin
Giusto Oiram,è proprio quello che vogliono’che noi non votiamo così potranno dire di averci sconfitto e che ci siamo già stancati,praticamente i soliti BAUCHI POLENTONI PAGA e TASI….ma non sarà così,dobbiamo andare tutti a votare MOROSIN l’unico partito in lista per l’Indipendenza del Nostro Amato Veneto,se verrà ricosciuto il voto di Plebiscito.eu tanto meglio,ma questo è l’ultimo treno da prendere….quando passerà il prossimo tra quanche decennio???? FORSE
Alvise Piccoli
Come già ampiamente previsto, la politica partitica presente nei territori della Serenissima non lascia spazi di manovra, per la conclusione logica finale. Non aveva senso dopo aver fatto un referendum vinto e certificato rimetterlo in discussione partecipando alla consultazione organizzata dall’occupante. Morosin che ha incentrato la sua campagna sul referendum ” consultivo ” ( inutile praticamente ) non poteva scendere a patti rinegando il suo operato. gli altri ? possono promettere solo quello di cui non avranno mai disponibilità.
WSM
roberto
In effetti Marco e Giannarciso hanno ragione, ma anche Blix e Giokin hanno ragione. E’ un bel dilemma.
Fil de fer
Credo che l’aria che tira nel Veneto non sia più tanto salutare come una volta per i soliti politicanti dei partiti italiani.
ZAIA,MORETTI E COLETTI si dimostrano quello che sono. Politici par la carega e che no ghe interessa gnente de nojaltri Veneti e del Veneto dal momento che no i riconosse el referendum de PLEBISCITO.EU.
Dei 3 che ha risposto solo MOROSIN ha dato una risposta da Veneto indipendentista. Gli altri, TOSI e BERTI, come ha già detto qualcuno ,ci sono girati intorno senza sbilanciarsi più di tanto. Quindi da dimenticarli.
Sono d’accordo che gli ultimi giorni di campagna elettorale potranno in qualche modo chiarire meglio le varie posizioni, ma il MOROSIN sembra l’unico indipendentista vero,rimasto in pista nelle regionali.
WSM
Giulio
Morosin è l’unico indipendentista. Sarebbe stato più bello partecipasse anche Busato alla corsa, ma non penso che Morosin sia meno indipendentista di Busato. Resto dell’idea che tutte le iniziative che concorrano a creare cultura e sentiment indipendentista siano da appoggiare. (Ho votato al referendum digitale e ho firmato per la lista di IV). Trovo poco lungimirante, ma è una mia opinione personale, che ci si rifugi nell’astensionismo, o peggio, a votare per i soliti. Quì c’è bisogno di far parlare i veneti di indipendenza tutti i giorni per i prossimi 5 anni, forse allora…..
fabio
Attenzione nel votare scheda bianca!!! È facilmente vittima di falsificazione e broglio!!! scriveteci Busato sopra piuttosto!! Almeno sanno chi doveva governare!
andrea s.
E’ proprio difficile prendere una decisione… tutto sarà piu’ chiaro entro qualche giorno. Tutto è molto semplice e ci sono 2 opzioni:
1) Il candidato che firmerà il “protocollo vincolante” riceverà almeno 1,5 milioni di voti e sarà governatore;
2)se non ci sarà nessuna firma al “protocollo vincolante” l’affluenza al voto dei veneti sarà inferiore al 30%.
a buon intenditor….
stropol
Nisun firmera’ el protocolo vincolante esatamente pel steso motivo che nisun a scrito ciaro de eser a favor del referebdum de Plebiscito e un, el pi furbo, a ridposto a voce: parche’ se ghe fuse na tracia scrita de adesion a na idea de division de l italia nel momento steso che l vien eleto el candidato governator l e decaduto! E questo l era el motivo per cui disevo che l azion del Dotor Busato l era inteligente, ma posta mal. Scuseme, chi elo che sbusa la barca prima de salpar??? Quanto al non voto l e na scelta sbagliada tanto quanto quela de candidarse a le rsgionali. Plebiscito, purtropo, no l a pi la forza atrativa parche’ l ultimo dato che l pol mostrar de se steso no l e i 2 milioni de voti del 2014, ma le neanca 12.000 firme de l altro mese. Quindi zero. Se no se se fuse candidai la cosa sarie sta diversa, ma deso, tanto piu’ savendo che la tendenza a l astension l e za alta par conto suo, no ndar a votar vol dir butar plebiscito ne la palude. Solo far veder che el Veneto rasona en maniera diversa, che l astension l e basa, che i voti se concentra su partiti autonomisti e indipendentisti in masa ghe ne na minima speranza de cambiar le cose.
pierino
ma com è che eravati candidati alle politiche italiane dopo un anno d indipendenza ?
ma com è che invece nom vi firmano in comune manco 10 mila seguaci ?
ma com è dal vs nulla pensate di far perder tempo a italiani che van alle politiche italiane ?
pierino
@andrea bravo bella mossa no votare e buttar el veneto in man al PD. ah bhe ma tanto a ti si stà liberà l anno scorso.
tuti al mare Veneto !!! chissenefregaa dell itaGlia, tanto i ze na via tutti equitaGlia pa prima no? ah no? strano
roberto
Ripeto, è un bel dilemma. Però immaginiamo se, l’indomani dal voto, Morosin, l’unico indipendentista in lizza, avesse una manciata di voti. Quale messaggio verrebbe divulgato? Che ai veneti l’indipendenza non interessa. Sicuramente verrebbero ancora fuori voci del tipo che il referendum on line era una montatura, che la verità emerge dai voti e balle simili. Mah, mi sa proprio che darò il voto a lui, a Morosin, anche se mi sembrerà di dare il voto a Don Chisciotte. Chissà perché insiste con il referendum consultivo regionale, lui solo lo sa.
caterina
Nessuno sembra tenerci ai nostri voti, perche’ quello a cui mirano e’ una poltrona e anche non fosse quella piu’ alta ce l’avranno lo stesso per se’…. dei Veneti non glibness frega un fico secco!
Lasciamoli perdere e andiamo avanti per la strada che abbiamo intrapreso… speravamo di poter abbreviare i tempi, ci e’ andata buca, ma non possiamo aspettare cinque anni… Accontentiamoci che tutti e tre che si sono espressi che gli va pure bene… quanto poi ad avere i nostri voti, sara’ al nostro buon cuore… io non mi commuovo…
annibale mantovan
Cari amici di plebiscito.eu, vorrei esprimere una personale opinione sulle votazioni del 31 maggio. Ho notato che tutte le 3 liste principali hanno nei loro simboli più o meno in rilievo la gloriosa bandiera della SERENISSIMA. Orbene chi votare dunque, come scegliere una lista? Quasi che questi signori fossero diversi…allora potremo dire che potremo scegliere: lista 1 la quale propugna un Veneto indipendente; oppure lista 2 (cosa avrà di diverso?) diciamo Veneto un federalista; lista 3..ancora una? diciamo che questi sono per il Veneto secessionista.(per fortuna che lista plebiscito non ce l’ ha fatta altrimenti dovremo aggiungere un nuovo termine) Ma cosa hanno di diverso tra loro? Ad essere sinceri se potessi chiedere chi dovrei votare a Marcantonio Bragadin sono convinto che mi risponderebbe con una pacca sulla spalla di rassegnazione e con un invito a togliermi dae bae! Tutti e 3 sono per chi detiene il potere e vuole confondere la gente. Meglio star a casa, godersi i figli, curare l’ orto o fare una bella gita ma perdere tempo no. Quando vi saranno persone serie disposte ad onorare il Serenissimo Marcantonio Bragadin allora sarà un piacere andare a votare.
Andrea G.
Delle 3 risposte la più sincera è sicuramente quella di Morosin che ribadisce quello che ha sempre detto, Berti dice che l’art.5 è insuperabile quindi è contro l’indipendenza e Tosi (dopo Zaia n’altro con la lista civetta indipendentista) si è sempre dichiarato solo per l’autonomia. Fra Plebiscito e Indipendenza Veneta c’è stato qualche attrito quindi è logico pensare che solo per orgoglio uno non appoggi l’altro, Busato può tranquillamente continuare per via internazionale a cercare riscontro sul referendum digitale e di certo Morosin, pur non credendoci, non lo ostacolerà, votando Morosin per le regionali si terrà aperta un’altra strada per ottenere quello che stiamo cercando
Stemby
Ben detto, Andrea G.
Aggiungo: contrariamente a quanto scritto da molti, non vedo proprio in Morosin un uomo da carega. È l’unico che, da anni (quindi in tempi non sospetti), ha rinunciato al vitalizio, senza per giunta rendere noto questo suo nobile gesto. Per quanto ci è dato sapere ha sempre solo campato del suo lavoro (l’avvocato, non il politico), e per la causa indipendentista ha messo tantissimo di suo, sia economicamente che in termini di energie personali.
Non vedo proprio che dubbi si possano avere ad dargli il proprio voto.
caterina
Una cosa comunque e’ certa: tutti I concorrenti, anche quelli che non hanno dato riscontro, non potranno piu’ ignorare quello che il Veneto sta facendo per uscire dal pantano in cui e’ stato trascinato dalla malaugurata annessione alla corona sabauda e a seguire in questa incancrenita burocrazia partitocratica e amministrativa romana che divora ogni risorsa e annulla le aspirazioni e le potenzialita’ delle genti Venete… che sanno che cos’e’ la democrazia vera e vogliono riconquistarsela e praticarla veramente.
pierino
@roberto , è l ultimo segnale che ci resta. ammettiamo anche che tentino i brogli per toglierci voti… plebiscito purtroppo lo smontano in 4 e 4 8 essendo passato un anno dall indipendenza e non arrivando a 12mila voti.
sto voto abbiamo la possibilità che lasci il segno o faccia parlare di nuovo o di piu buone entrambe
vittorino
E’strano vedere chiedere riconosciuto un referendum digitale che ha lasciato dietro di se il nulla per quanto si affermi il contrario… Io stesso vi ho partecipato, ma poi? Cosa si é mosso dopo il riconoscimento internazionale? Niente. Allora se chi crede all’indipendenza ci crede veramente può dare il voto a chi parla di autonomia? Indipendenza Veneta é l’unico movimento in corsa per l’indipendenza. Mi dispiace per chi continua ad essere duro sulla posizione del riconoscimento che anche fosse fatto temo rimanga autoreferenziale. Voto indiscutibile a Morosin. Se Busato voleva il mio voto avrebbe dovuto a fronte di un paio di milioni di voti raccogliere 20000 firme come il suo diretto competitor: cosa é successo?
roberto
@VITTORINO. Cosa pensavi, che il mattino seguente la dichiarazione d’indipendenza ci saremmo svegliati al suono della vivaldiana Juditha Triumpans e, accesa la radio per ascoltare le notizie, avremmo sentito annunciare la clamorosa notizia in lingua veneta? E cosa pensi, che se, mettiamo il caso, Morosin riuscisse, ma non accadrà, a farci fare il “suo” benedetto referendum consultivo regionale per l’indipendenza, magari pasticciato con quell’altro sull’autonomia tanto per confondere le acque, o meglio i cervelli, il giorno dopo ci sarebbe la coda in Comune per avere la carta d’identità con su scritto “cittadinanza veneta”? Certo che se Zaia si fosse comportato da veneto, anzi da governatore del Veneto, anziché da leghista, forse dal marzo dell’anno scorso qualcosa sarebbe potuto accadere. Ma così non è stato. Il riconoscimento di validità del referendum digitale da parte del Comitato degli Osservatori Internazionali è una pietra miliare sulla strada verso l’indipendenza, ma la strada è lunga, più o meno lunga a seconda che il vento della storia- che è un vento alquanto pazzo- soffi a nostro favore o meno. Ma soprattutto a seconda della nostra determinazione, intelligenza e costanza.
stropol
Me spiase Roberto, ma da n certo punto de vista l a’ rason anca Vittorino. Bisogna imparar a eser concreti, no contnuar a rasonar talian. Un conto l e l idea genisle de inventarse na strada par smover i animi ( Busato el genio e l referendum l idea), ma dopo bisogna tornar nel mondo reale e far le cose che valoriza la idea. Se, nveze, te vol zercar de viver de rendita e de ndar in zerca de metodi comodi, virtuali, che te permete de no far sacrifici, de no ris-ciar, de no sporcarte le man…questo l e el risultato. El referendum l avemo fato – e, par nojaltri, l e importsnte – se dopo te vol spetar che el mondo vegna casa tua a ringraziarte ( un mondo che a dee regole e se le cambia co l vol )…ti speta, che ntanto i se desmentega de ti. E questo l e proprio quel che i nostri aversari vol. Ma se…mi no so violento…mi no vado a l estero…mi no ris-cio la casa…mi no voi morir…mi,mi,mi…e no cambia niente…
roberto
Scolta, Stropol, no go miga capio cossa che vol dir par ti “esar concreti”.
Michele De Vecchi
@Pierino, il referendum digitale di Marzo 2014 non è “smontabile”; ha ricevuto due certificazioni: una tecnica ed una socio-politica.
Riguardo alle firme per la presentazione delle liste regionali, una provocazione: vi siete mai chiesti perché gli interni al gruppo dirigente di IV non si sono mai permessi di dire che Plebiscito.eu non vale niente perché non ha raccolto le firme mentre loro sì? Non è che loro sanno cosa è successo o comunque lo immaginano e non vogliono problemi perché sanno che a loro è andata bene? Anche perché, se veramente Plebiscito.eu non contessa niente, perché la dirigenza IV si è premurata un paio di settimane fa di contattare Busato per cercare un appoggio elettorale?
Fil de fer
Mi so solo na roba che se non se stachemo in pressia dall’italia, l’italia la né rovinarà definitivamente.
E se el Morosin el gavesse la magioransa in region…cossa fareselo dopo ? Gavareselo el corajo de proclamar l’indipendensa e apelarse subito all’O.N.U. e all’U.E. e magari a qualche nasion disposta a riconossarne come indipendenti ???
Me piaxaria sentir el Morosin…..galo paura a scrivar sul blog de Plebiscito.eu ? E se nol faxese gnente…a cossa ghe serviria far un referendum CONSULTIVO che savemo tuti nol serviria proprio a gnente par averghe l’indipendensa ?!? Fareselo, dopo, la strada che PLEBISCITO la stà xà impostando par la via internasional ? Salo Lù quante e quali cose bisogna averghe parkè le istitusion internasional le possa dir che podemo….sssssss gavemo dirito all’autodeterminasion e quindi all’indipendensa ?!
Voressimo saverlo, così tanto par no perdar massa tempo come xè successo nel passà con altre meteore venete che dopo aver parla….no sa concretixa gnente de gnente.
WSM
Basbo
Ci ho riflettuto ancora, e sono giunto a queste conclusioni. Seguitemi un attimo.
Premesse:
-sapete che io ritengo inutili (e in qualche caso dannose) le mosse di IV, quindi non sono un “pro Morosin”;
-il non voto dice solo che a noi fa lo stesso, il risultato della tornata elettorale non ci riguarda, non ci cambia niente;
-un minimo appiglio, vantaggio, di un partito nei confronti di un altro dovrebbe farci propendere a votarlo, piuttosto che non votare nessuno;
-molti dei seguaci di Plebiscito, non potendolo votare, voteranno autonomamente per IV;
-nessuno firmerà il protocollo, i primi due sappiamo il perché, Morosin perché dovrebbe rinnegare quanto detto finora, e a pochi giorni dal voto non può farlo.
Quindi:
mettendo da parte orgoglio e modi di pensare e strade diverse, penso dovremmo votare IV (tanti lo farebbero lo stesso); però prima bisogna ufficializzarlo, qualcosa tipo “Noi di Plebiscito, pur non riconoscendo valida e vantaggiosa la strada intrapresa da IV, abbiamo deciso di appoggiare con il voto ecc…”, magari “in quanto unica forza presente che rappresenta la volontà di indipendenza dei veneti”.
In questo modo troveremmo la maniera di dare una certa utilità al nostro voto, in quanto renderemmo ufficiale che parte dei voti raccolti da IV sono i nostri (sarebbero i nostri comunque, solo che senza comunicato potrebbero farli passare per tutti loro…).
In più diamo una mano a loro, e un altro giorno potrebbero dare loro una mano a noi, per contraccambiare. Rimaniamo divisi, ognuno per la sua strada, ma quando possiamo diamoci una mano… come il 25 aprile in piazza San Marco, tutte le bandiere per fare un unico gruppo.
Concludendo, votiamo l’unica forza indipendentista in gioco, ma prima, quanto prima possibile, deve esserci un comunicato di appoggio.
Mettendo da parte asti e orgogli, se ci ragionate un momento, penso sarete daccordo con me.
Giokin
Giusto Basbo ottima riflessione,solo uniti possiamo vincere,se così non sarà tutti penseranno che i candidati mirano solo alla Carega
giorgio da casteo
Le considerazioni di Alvise Piccoli (che non conosco) sono le piu’ logiche = naturali. Le altre ? rispettabili ! WSM
caterina
Morosin e’ affascinato di se stesso e dell’arte della rhetorical…crede di essere l’unico a impersonare un principio: il diritto di un popolo di autodeterminarsi, per farsi poi dire che questo popolo non esiste. Ha fatto fuori tutti quelli che nel movimento che ha fondato lo oscuravano, ma innamorato di se’ e osannato dalla sua corte adorante, teme di abbassarsi se mette nel una considerazione pratica: un conto e’ dire, un conto e’ fare.
La nostra salvezza e’ stato un ingegnere… lo ammetta anche Morosin che e’ necessario scendere dal podio, non bastano affermazioni di principio, occorre fare i conti con la realta’ e trovare le soluzioni praticabili per raggiungere l’obiettivo che e’ l’unica cosa che ci sta a cuore.
Senno’ il suo parlare riempira’ i libri ma rimarra’ aria fritta e il danno ricadra’ su tutti.
pono
Stiamo lavorando tutti per lo stesso obiettivo, le strade sono leggermente diverse ma tutti vogliamo arrivare all’Indipendenza del Veneto. Disperdere il voto vuol dire fare il gioco di coloro che non vogliono un Veneto Indipendente.Le incomprensioni o le differenziazioni tra gli indipendetisti non saranno ricordati dalla storia.
Andiamo a votare tutti per l’Indipendenza del Veneto
DIVIDI ET IMPERA
Dopo più di 2000 anni la strategia del DIVIDI ET IMPERA continua a funzionare alla perfezione.
La propaganda del regime italiano domina ovunque e come sempre è il regime a decidere chi far votare alla gente.
Non riesco a capire come possano pensare di definirsi indipendentisti quelli che non andranno a votare l’unica lista che sostiene la causa.
A chi pensate di fare dispetto? Solo a voi stessi.
L’italia ringrazia (in special modo chi non va a votare) per i vostri consensi.
stropol
@Roberto, par mi eser concreti vol dir far qualcosa che cambie efetivamente la quotidianita’ mia e de i altri. Esempio: se mi uso el to nome su internet pose farte dir cose che no te pensa e tuto finise la, se pero’ mi riese a portarte via i dati del bancomat lora si che cambie la ma vita e la tua parche mi use i to schei e ti no. Questo ne a’ manca’: portar la magnifica idea ne la realta’. Par el resto de le considerazion me trovo dacordo co chiunque va a votar e me par, inveze, che chi no ghe va manca – apunto – de concreteza.
caterina
Se si arriva veramente a un protocollo d’intesa sicuramente andro’ a votare anch’io… aspetto solo di sapere chi sara’ il nostro paladino in regione perche’ avere il futuro governatore dalla parte di Plebiscito.eu sara’ finalmente una strada in discesa da subito verso la nostra indipendenza…
Ce lo aspettiamo noi veneti, ma avremo addosso gli occhi del mondo e la speranza di tanti che si uniranno a noi… una boccata di ottimismo per tutti!
roberto
Scoltime ben qua, Stropol, se ti vol eser concreto da sen, fa come che la dise la siora Caterina, speta ‘na scianta che vegna fora el nome de chi che ga firmà el protocolo de intesa e po varda ti se ti vol darghe o no el voto. In te sti casi no se ga da darghe bada a le sirene de Ulise, a chi che promete Roma e toma a vose. Promese da mariner. Se un se tol la briga de meter nero su bianco, a sto punto podaria anca credarghe.
stropol
Caro, tornemo a quei che sbusa la barca prima de partir… Se dovese suceder che qualcun firma n protocolo scrito che prevede qualcosa che no sie za’ previsto te la lege taliana o, pezo ncora, prevede la division de la italia “unica e indivisibile” e dopo sto qualcun vien eleto consilier o governator, usando quela stesa carta che lu l a’ firma’, qualsiasi mona che pasa par strada pol farlo dichiarar decaduto “perche’ complice di un atto contrario a quella costituziona che ha giurato di difendere”. Bon, deso spiegheme, parche’ qualcun dovrie firmar sto protocolo? Par butar via i schei de la campagna eletoral?
roberto
Ciò, goggio da spiegartelo mi cossa che ghe gira pa’l sarvelo de un aspirante governator? Soggio mi!? Se’l se tol la briga de firmar on protocolo de intesa, vogio ben sperar che’l firma savendo cossa ch’el firma. Sino dime ti…
stropol
Beh, bastansa semplice, se un firma ghe do posibilita’: 1.l e incompetente e mal consilia’; 2. l e in malafede (ghe interesa, par esempio, portar voti a la so parte savendo za de no eser eleto). In ogni caso de chi fa finta de salvarne co sen za fora dal zogo no me par che aven bisogno. Quel che voi dir l e che, se un ghe teneva proprio, podeva ofrirse de candudar Busato o iutar a tor su le firme. Che, a tre di dal voto, un te firma na carta me sa molto de “ciapa i voti e scampa”. Sopratuto pensando a le cose dete prima…me fidarie de pi de quei che no firma. Te sa, no, come se dise: “Dio vardeme dai amighi…” sopratuto se improvisi amighi…
roberto
Se dise anca che “chi pissa contro vento se bagna la camisa”. Vogio dir che se un el mete na firma e po el se desmentega de averla metua, no la pol pasar lissa. Verba volant, scripta manent.
caterina
Ma scusa, Stropol, cosa c’e’ di illegale sottoscrivere di riconoscere quanto finora approvato internazionalmente sul referendum del marzo scorso e attenersi nella sua futura veste istituzionale a quanto necessario per favorire un pacifico e ordinato sviluppo nell’attuazione di diritti internazionalmente riconosciuti nella loro applicazione pratica?
Un governatore eletto dal popolo lo deve sempre tutelare e rappresentare, anche e soprattutto difendendolo da sorprusi centralisti romani senno’ sarebbe un semplice burocrate… dello stato o del partito…Zaia questo e’ stato!
oiram
un omo con un palo in man e un altro con un foglio de carta chi se che vinse .penseghe.
caterina
ne’ l’uno ne’ l’altro, Oiram, se non ha dietro il popolo… del popolo si tratta quanto si vota, non siamo su un ring!
roberto
@OIRAM- Presto dito. Mi che go el toco de carta in man ghe digo a che l’altro che’l ga el baston: lesi qua cossa che sta scrito, la xe na roba che te riguarda. Lu, mona, el se cucia a vardar, e mi ghe tiro un cassoto indove che no toca el sol. Eco che lu par el mal boia el mola el baston e lo ciapo mi che cussì go el toco de carta e anca el baston. Ghe vol sarvelo, co la forsa bruta non se fa niente. Penseghe.
orogranata
tosi non mi sembra riconosca il plebiscito visto che ha detto chiaramente che il referendum per l’indipendenza del veneto è incostituzionale….pertanto….
orogranata
ad oiram devo dire che se il pezzo di carta ce l’ha in mano un avvocato e sopra c’è il tuo nome il bastone lo puoi nascondere soltanto in un posto….a caterina dico che il popolo combatte le rivoluzioni ma è la borghesia che le scatena….
Stropol
Caterina, na cosa ( un referendun, no Stato, ecc ) no l e “internazionalmente riconosciuto ” parchè tenti citadini de diverse nazion i lo riconose, l’ riconosuo quando la magioranza dei stati aparteneti a l ONU o. almeno, i stati pi interesai da l evento i lo riconose. Mi, personalmente no me risulta che alcun stato abie, al momento, riconosuo el referendum o la dichiarazion de indipendensa. Tra l’altro varda ben che, par lo stato talian, la funzion de “un governatore eletto dal Popolo” no l e quela de difender i interesi del popolo ( che, casomai, sarie el popolo talian, non el Veneto ) parchè l e n compito asegnà al Parlamento. El compito del governatore l e puramente aministrativo nel ambito de la costituzion e de le legi taliane, quindi un compito da burocrate. Se Zaia l e riusì a sembrar cossì e a far anca qualcosa de bon l e sta bravo, parchè se l fose ndà fora n pel dal previsto no i vedeva l ora de inbalinarlo come n colombo (come i a fato co Cota in Piemonte).— Me piase Roberto: co a violensa no se otiren niente e, par insegnarghelo, lo meno ! Cossì me piase !!!
roberto
Bea Stropol! Se la magioransa de i stati apertenenti a l’ONU, dito fato i lo gavesse riconosuo el referendum e i gavesse riconosuo anca la dichiarasion de indipendensa, no saressimo qua a ciacolar de governatori de la Region, co l’incubo de le tase che gavaremo da pagar, ma saressimo tuti ancora drio a far festa. E te dirò de più: gavaria almanco bastà che lo gavesse riconosuo Zaia, tanto che’l se inpeniva la boca de “autonomia e indipendenza”, co i so cavei lustri inpomatai, par farse propaganda. Spetaresimo ste votasion co na scianta de più serenità.
caterina
Stropol,me par che te se un disfattista che l’a Laura dea so ombra… Do millioni e tresentomia de veneti, ancora taliani, che I ga vota’ par ti noi conta gnente, parche’ te se come Zaia ch’el voea convincer tuti I consilieri seno’ el diesa che no l’era na roba che no se podea far el referendum… questo vol dir no che l’e democratico, ma che no lo volea far, parche’ in democrasia conta e basta la magioransa.. ma se un el nase servo, de Roma o de I so interesti, no l’e ragion che tenga… Rendemosene conto! El se ha desmentega’ presto del motto prima el Veneto e noi pensemo ancora de crederghe?
I Veneti devono contare su se stessi e scegliersi accuratamente i propri alleati !
Giuliano Ros
Si possono evidenziare con chiarezza alcuni punti-base condivisibili: le risposte date da Tosi, Berto e Panto sono puramente opportuniste. Morosin è sicuramente più sincero, ma qui il problema è la scelta del suo percorso, come è stato molte volte qui sopra rilevato. Sulla questione non mi esprimo e aspetto un’indicazione da parte di Plebiscito.eu.
oiram
do milioni e tresentomia de veneti .e non arrivare a 12000 per le regionali .valgono meno di niente.
roberto
@OIRAM- I 2.360.235 voti, dei quali 2.102.969 SI per l’indipendenza del referendum del marzo 2014, sono stati dichiarati validi dalla Società Engineering Ingegneria Informatica Spa; inoltre sono stati dichiarati ufficialmente validi da un comitato di osservatori internazionali. Sono quindi una certezza inconfutabile, un fatto di rilevanza storica, una pietra miliare sulla via intrapresa verso l’indipendenza. Il mancato raggiungimento delle 12.000 firme per le regionali, è un incidente di percorso che riguarda Veneto SI e Busato, e nulla ha a che fare con il referendum dei veneti. Si tratta di cose diverse. Sarebbe come dichiarare sconfitto l’indipendentismo qualora Morosin non vincesse le regionali.
simone
non votare è assolutamente sbagliato! e no ste dir cassae, se no andè a votar xe soeo parchè non ve ne ciava un c! e preferì andar ai monti o al mare a grattarve i totani, solite scuse e tante ciacoe da ostaria.
caterina
il Veneto chiamato a votare in un contesto italiano ha votato contro la Moretti, e perciò si è espresso come è nella sua tradizione…
La novità è nel terzo arrivato sulla scena locale e perciò complimenti a Berti che è l’unico che ha firmato con Busato l’ormai famoso protocollo.
La nostra strada verso la libertà proseguirà spedita.
Viva San Marco!