VENETO, I NODI ARRIVANO AL PETTINE: RESIDUO FISCALE DIMEZZATO DALLA CAMICIA DI FORZA ITALIANA
Gravi problemi strutturali di produttività, demografia e dipendenza da banche inadeguate costringono il Veneto a scegliere tra gli abissi italiani e un nuovo modello socio-economico possibile solo con l’indipendenza
L’andamento demografico e la crisi economica hanno dimezzato il residuo fiscale veneto portandolo dal 2007 ad oggi da oltre 20 a 11 miliardi di euro l’anno, come conseguenza della diminuzione del pil e dell’aumento della spesa pubblica dovuta all’invecchiamento della popolazione. Lo dimostra un articolo odierno di Lodovico Pizzati pubblicato su noisefromamerika, che rivela ulteriormente come la farsesca campagna per l’autonomia del Veneto condotta dal governatore della lega sia una battaglia di retroguardia inutile e che non porta alcuna utilità concreta ai veneti, così come – e forse ancor più – risulta l’aprioristica e ottusa contrarietà rammostrata dal premier italiano.
Sempre oggi sul Corriere della Sera, l’ex BCE Bini Smaghi, recentemente assurto agli onori delle cronache per essere divenuto una sorta di “deus ex machina” che cerca di capitalizzare la crisi delle famose 4 banche del centro Italia salvate da Renzi a danno degli investitori e dei risparmiatori truffati, scrive un articolo in cui riporta nella scarsa produttività e nell’andamento demografico i principali problemi che spiegano la mancata crescita economica italiana.
La bassa produttività in particolare va ascritta a cause strutturali quali basso livello di istruzione dei giovani, scarse conoscenze linguistiche e nelle materie scientifiche, formazione professionale limitata, bassa diffusione di internet e scarsa conoscenza delle tecnologie informatiche, tasso limitato di investimenti in ricerca e sviluppo, dimensione contenuta delle aziende, barriere relativamente più elevate alla concorrenza nelle professioni e nel mercato dei beni e dei servizi, corruzione e mancanza di meritocrazia. Tutti ambiti in cui lo stato italiano guida le posizioni di retroguardia.
Se a ciò si aggiunge la crisi bancaria, che ha colpito in modo particolare il Veneto con la distruzione delle banche popolari che ha colpito oltre duecentomila azionisti e un numero imprecisato di risparmiatori, si comprende la gravità del momento che rischia di trasformare la nostra Terra in un deserto industriale.
È anche per tale ragione che negli ultimi due anni abbiamo voluto prendere le distanze dal populismo e dall’approccio nostalgico che ha intaccato in particolare la lega nord e parte dell’area autonomista e indipendentista ad essa contigua. Non è più sufficiente infatti oggi predicare semplicemente né l’autonomia né l’indipendenza se non si accompagnano tali ritornelli noiosi alla definizione di un percorso concreto per ottenerle da un lato e alla definizione di un nuovo modello economico sganciato sia dall’amministrazione sia dalla logica italiana che possa permettere al Veneto di staccarsi dal Titanic che sta precipitando negli abissi del degrado e di “decenni perduti” di sviluppo economico, civile e sociale.
Plebiscito.eu con il referendum di indipendenza del Veneto di marzo 2014 ha posto le basi giuridiche che ci consentiranno di esercitare pienamente la nostra indipendenza nel momento in cui ci saremo dotati anche delle leve che oggi determinano il vero potere: la tecnologia da un lato e l’economia dall’altro.
Da un punto di vista tecnologico abbiamo dato il via ai lavori di creazione del Cripto-Stato, la complessa infrastruttura informatica che semplicemente si sostituirà al sistema decrepito italiano operando ad un livello concettuale superiore.
Per quanto riguarda l’economia, il 18 giugno 2015 abbiamo dato vita a “Plebiscito.eu Club”, la prima business community veneta che intende portare anche nel nostro Territorio un nuovo sistema di capitali privati, il venture capital, che oggi in Veneto è di fatto assente, o quasi inesistente e che invece in tutti i Paesi che stanno dimostrando una crescita e una ripresa economica dopo la crisi finanziaria globale del 2007-2008 sta dando risultati nell’apporto di capitali di rischio a nuove idee imprenditoriali e progetti d’impresa. Negli USA l’apporto di fondi alle imprese da sistemi di capitali privati è nove volte superiore a quello apportato dalle banche, che invece oggi in Veneto coprono quasi il 100% dei finanziamenti alle aziende.
Il Veneto si trova oggi a dover affrontare i rischi associati alla propria natura banco-centrica quando il sistema bancario è in pieno avvitamento su sé stesso e quando arrivano al pettine i nodi di gravi problemi strutturali di produttività e demografia che ci costringono ad uscire dalla camicia di forza della permanenza nello stato, che rischia di distruggere ogni prospettiva di sviluppo per decenni a venire e non ci permette di intercettare le straordinarie opportunità che derivano dai grandi cambiamenti geopolitici e macroeconomici in atto.
L’unica via d’uscita è rappresentata dal rimettere in moto la straordinaria capacità di innovazione e di liberalità che la Serenissima ha dimostrato nel proprio glorioso passato e di cui noi oggi dobbiamo dimostrare di essere degni eredi se non vogliamo precipitare negli abissi del degrado italiano. Domenica prossima 22 maggio a Vicenza ti aspettiamo per condividere e rilanciare con il prezioso contributo di tutti il nostro progetto strategico e moderno di indipendenza del Veneto, perché più siamo e prima e meglio ci riusciamo.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
Comments (5)
giancarlo
Tutto vero, tutto incredibilmente vero.
E’ sotto gli occhi di tutti quanto sta per accadere in italia e sembra che tutti, anche i Veneti, non ne siano ancora consapevoli. Cosa deve accadere ancora perché i Veneti si rendano conto che il DEFAULT è alle porte?!
Il Governo si accinge oggi a varare un D.L. per andare a votare anche il lunedì, quando Letta lo aveva abolito come esiste in tutta Europa.
Nessuno che si sia indignati per i relativi maggiori costi. Qui si trovano i soldi, altrove non ce ne sono.
Questo Governo è diventato schizofrenico e non sa più da che parte andare. Invece di pensare costantemente alla mancanza di lavoro e a ridurre le tasse….si vara la Legge delle unioni civili come se fosse la panacea ai mali italiani. Le nuove nascite sono ancora in calo e se ne accorgono ora?! La scuola fa acqua da tutte le parti e non prepara i giovani al lavoro con i mezzi moderni che ancora mancano in moltissime classi. La banda larga e chi la vede ?!?
L’europa sta a guardare prima di affondare il coltello e fa bene il biondo inglese a dire che l’europa e simile a HITLER…lo sottoscrivo.
Hanno creato una nuova URSS e se ne vedono gli effetti con l’impoverimento di grandi masse di popolazioni specie nel sud europa.
Il caos è non alle porte ma dentro l’europa e se non cambierà qualcosa a breve termine ci si dovrà pentire di non aver preso decisioni forti e coraggiose al fine di costringere i burocrati e i governanti d’europa a cambiare rotta e a istituzionalizzare la BCE non più come banca centrale privata, ma BANCA CENTRALE EUROPEA DEGLI STATI UNITI D’EUROPA FEDERALE.
WSM
Varago Luciano
Vi do’ pienamente ragione; il VENETO contiuando a dipendere dall’Italia ha solo da perdere!
giancarlo
Il governo ha rinunciato al doppio turno di votazioni….non ci crederete, ma non aveva i soldi per pagare gli scrutatori, come tarda a pagare le maestre supplenti nelle scuole anche di due o tre mesi.
Le prove le ho statene certi.
Adesso ultima ciliegina, ma non l’ultima i dipendenti della camera si sono aumentati gli stipendi. C’è chi arriva anche a 1.500 euro mensili.
Non tengono vergogna come i politici che irresponsabilmente a suo tempo concedettero loro queste facoltà. Uno schifo inaudito di questi tempi, uno schiaffo in faccia a tutti gli italioti che soffrono e ai poveri in canna che aumentano di anno in anno.
Quando la nostra indignazione sfocerà in proteste di piazza degne di questo nome ????
Volendo fare una lista di schifezze italiche penso che ci vorrebbe una giornata intera ad elencarle tutte.
Non finiscono mai e l’attuale governo, illegittimo per la corte costituzionale ( scrivo tutto in minuscolo perché non ritengo che queste istituzioni siano degne di essere citate in maiuscolo) non fa nulla per arginare questa deriva da saccheggiatori del paese.
Dove è la speding review ? Inglesismo da chi non vuol far sapere tutto ai cittadini meno acculturati?!!
Si aumenta il debito pubblico e poi ?
Non si da il buon esempio riducendo le paghe dei politici ma si continua a massacrare i giovani con pensioni da fame e via dicendo.
VENETI l’orologio del debito pubblico continua ad avanzare e prima o poi suonerà la sveglia anche a chi sino ad ora sperava e sperava e sperava….
Facciamoci forza e lottiamo indefessamente per la nostra indipendenza dall’italia diventata un buco nero che tutto divora e distrugge, persino la moralità e la cultura che avevamo e che dobbiamo rifare nostre se vogliamo salvarci dal DEFAULT prossimo venturo.
WSM
oiram
veneto polenton fora el forcon.
Matteo
Non c’è indipendenza che tenga senza Sovranità monetaria. Purtroppo dai commenti che leggo qui non mi sembra che gli Indipendentisti Veneti (alla cui categoria credo di appartenere) lo abbiano ben chiaro.
Si parla di produttività senza ben sapere a cosa ci si riferisce…
La crisi è essenzialmente una crisi di domanda…domanda!
Cosa produco a fare se nessuno compra? Riempio gli scaffali di merce? o costruisco case per poi guardarle cadere a pezzi negli anni successivi?
Nei Paesi citati a moneta sovrana la banca centrale all’occorrenza può stampare dollari….quello che noi sfigati non possiamo fare. Punto.
Tutto il resto è muffa, e quando gli Italiani scimmie cani lo avranno capito saranno già morti.