Risoluzione n. 2/2015 della Repubblica Veneta
MIGRAZIONE E SVILUPPO
Il Parlamento Provvisorio della Repubblica Veneta, eletto il 15-20 marzo 2015 ai sensi della delibera n. 3/2015 della Delegazione dei Dieci della Repubblica Veneta, in virtù dei poteri conferiteli con il Plebiscito Digitale per l’indipendenza della Repubblica Veneta del 16-21 marzo 2014, riunitosi in Villafranca di Verona (VR) presso l’hotel Antares il 23 luglio 2015 alle ore 20.50, alla presenza dei deputati di cui all’allegato 1, constatata la presenza del numero legale atto a deliberare,
DELIBERA
l’approvazione della seguente RISOLUZIONE n. 2 / 2015.
Risoluzione n. 2 della Repubblica Veneta del 23 luglio 2015
“Migrazione e Sviluppo”
Il Parlamento Provvisorio della Repubblica Veneta
RICHIAMANDO
integralmente i Principi della Repubblica Veneta [Deliberazione n. 1/2015 della Repubblica Veneta] e la Dichiarazione di Indipendenza del 21 marzo 2014
RICONOSCENDO
i principi contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti umani e nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sulla eliminazione della discriminazione razziale del 1965, il Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966, il Patto sui diritti sociali, economici e culturali del 1966, nonché la Dichiarazione del Millennio del 2000;
RICHIAMANDO
i principali strumenti delle Nazioni Unite che rilevano in materia, in particolare la Convenzione di Ginevra sullo status di rifugiati, la Convenzione sulla eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne del 1979, la Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989, la Convenzione sui diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie del 1990, la Convenzione contro il crimine transnazionale organizzato del 2000 e relativo Protocollo contro il Contrabbando dei migranti via Terra, via Aria e via Mare;
RIAFFERMANDO
i principi contenuti nella Convenzione di Roma per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950, adottata nell’ambito del Consiglio d’Europa;
RICHIAMANDO
anche Carta sociale europea del 1996 e la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea del
2000;
RICONOSCENDO
- che la migrazione internazionale richiede un approccio unitario e coerente sulla base di corresponsabilità, che allo stesso tempo è necessario affrontare le cause profonde e le conseguenze della migrazione, e che il crescente divario economico e sociale fra molti paesi e l’impatto della globalizzazione e della liberalizzazione hanno contribuito alla crescita di flussi migratori di persone tra i paesi;
- l’importante contributo fornito dai migranti per lo sviluppo, e consapevoli della complessa interrelazione tra migrazione e sviluppo;
- che una particolare attenzione deve essere data ai legami tra migrazione e salute, soprattutto per quanto riguarda la diffusione di malattie infettive, e che la mancanza di accesso ai servizi sanitari e di trattamento per i migranti aumenta i rischi della salute sia per i migranti che per le società di accoglienza;
RIAFFERMANDO
- il principio secondo il quale tutti gli Stati devono promuovere e tutelare i diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti i migranti e le loro famiglie, indipendentemente dalla loro condizione migratoria;
- i principi contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, e ricordando la Convenzione internazionale sulla l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, la Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne e la Convenzione sui diritti del fanciullo
CONSIDERATO
- che lo Stato dominante sottrae, ai popoli che costringe entro i propri confini, le ricchezze e le risorse tanto che tali popoli non possono disporne liberamente per la gestione del proprio territorio;
- che di tali risorse, illegittimamente sottratte dai territori della Repubblica Veneta, fa oggetto di sperpero e che anzi tali risorse nutrono organizzazioni mafiose dedite allo sfruttamento dei migranti;
- che questa situazione non fa altro che alimentare campagne xenofobe e di violenza contro i migranti ed esasperare le situazioni radicalizzando lo scontro tra comunità di accoglienza e migranti portando così ad un degrado socio-economico complessivo del territorio;
ESSENDO
di tutta evidenza che lo Stato italiano nel territorio veneto non è né in grado di gestire una tal situazione sul piano del controllo del territorio né la stessa sicurezza dei cittadini veneti né tanto meno i diritti umani fondamentali per tutti i migranti e le loro famiglie, a prescindere dalla loro condizione migratoria;
Il Parlamento Provvisorio della Repubblica, tutto ciò RICHIAMATO, RICONOSCIUTO, RIAFFERMATO, CONSIDERATO ed EVIDENZIATO
ESPRIME
grave preoccupazione per il deteriorarsi della situazione, per l’escalation di violenza, e per le pesanti perdite in vite umane tra i migranti;
CONDANNA
le violazioni gravi e sistematiche dei diritti dei migranti nonché gli atti di violenza e intimidazione, verso le popolazioni delle comunità venete ospitanti e loro rappresentati politici liberamente eletti, da parte di funzionari dello Stato italiano che impongono al territorio le scelte del governo centrale senza la benché minima condivisione preventiva non considerando il ruolo essenziale delle autorità locali nel processo di integrazione
INVITA
- i Governi a prendere atto dell’incapacità dello Stato italiano di adottare politiche efficaci e prendere misure volte a ridurre il disagio delle popolazioni locali e dei migranti, determinato il sostanziale fallimento dei tentativi di stabilizzazione dell’area mediterranea;
- i Governi a prendere atto del fallimento della Stato italiano nella gestione, nel territorio veneto, delle problematiche connesse alla questione della migrazione internazionale esponendo così alle ventate di destabilizzazione la sicurezza dello scacchiere mediterraneo;
- i Governi ad istaurare con la Delegazione dei Dieci formali rapporti atti a rimuove al più presto una situazione che appare destabilizzante per l’intera comunità degli stati europei e aprire un tavolo per esaminare le specifiche azioni che il Governo Provvisorio della Repubblica Veneta intende porre immediatamente in atto una volta conseguita la piena sovranità;
- il Presidente a trasmettere questa risoluzione a Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite, al UNHCHR (Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights), al UNHCR (Office of the United Nations High Commissioner for Refugees) , a Mr Thorbjørn Jagland, Secretary General of the Council of Europe, a Morten Kjærum, direttore dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali.
Villafranca di Verona, Repubblica Veneta, 23 luglio 2015
il PARLAMENTO PROVVISORIO della REPUBBLICA VENETA
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