CETA, LA COLDIRETTI DISINFORMA E AGISCE CONTRO L’INTERESSE DEI SUOI ASSOCIATI SOLO PER RAGIONI POLITICHE
Tutti i partiti e i politici italiani e veneti, compresi il leghista Zaia e il piddino Manildo creano un danno inoltre agli operatori economici di ogni settore, che già oggi realizzano un surplus commerciale con il Canada di 3,2 miliardi di euro
Crediamo sia giunto il momento di dire una cosa molto chiara sul CETA, il trattato di libero scambio tra Canada e Unione Europea. Ci riferiamo alla Coldiretti, che a nostro avviso tradisce il proprio mandato di rappresentanza degli interessi degli operatori del proprio settore.
La Coldiretti sul CETA sta infatti mettendo in piedi una montagna di bugie e mistificazioni che creano un danno enorme alle imprese e agli stessi operatori nei settori dell’agricoltura e della produzione di cibo che dicono di difendere.
Il loro scopo, va detto, è squisitamente di carattere politico: fare un favore alla pletora di politici e partiti che cavalcano il malcontento anti-globalizzazione, a cominciare dalla Lega, dal governatore del Veneto Zaia e includendo persino esponenti del PD come il sindaco di Treviso Manildo e un infinità di populisti irresponsabili e spesso disinformati, che comprende tra gli altri Cgil, Arci, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food, Federconsumatori, Acli Terra e altri che in questi giorni hanno manifestato a Roma contro un accordo che porta solo vantaggi per tutti.
Premesso che tutti costoro stanno agendo contro gli interessi di tutti gli esportatori veneti e italiani di tutti i settori economici che già oggi vedono per l’Italia maturare un importante surplus commerciale di 3,2 miliardi di euro, andiamo a vedere le balle che vengono propagandate nei settori dell’agricoltura e della trasformazione del cibo. Cominciamo dalle bugie più grandi dette da Coldiretti, Zaia, Manildo & Co:
Non è vero che il CETA cancelli il principio di precauzione che regola l’uso di ormoni e antibiotici nella produzione di cibo. Infatti il Ceta prevede che le imprese Canadesi non faccia entrare in Europa prodotti che non rispettano gli standard europei. Perché Coldiretti dice bugie a questo proposito? Quali interessi nasconde? Perché vorrebbe creare un danno alle imprese venete e italiane del settore agricolo e food che grazie al CETA potrebbero esportare in Canada i propri prodotti senza più applicazioni di dazi che il Canada eliminerebbe per oltre il 90% delle linee tariffarie nell’agricoltura? Spieghi Coldiretti ai suoi associati perché sta agendo contro i loro interessi e perché vuole arrecare loro un danno economico enorme.
Non è vero che il CETA cancelli le denominazioni italiane DOP e IGP in Unione Europea. Questa è una bugia colossale. È inoltre vero che il CETA aumenterà invece la protezione per tutti i marchi collettivi che oggi già costituiscono la quasi totalità dell’export verso il Canada. Vengono inoltre inclusi, ad esempio, tutti i vini, ad esempio il Prosecco ed altri, che già godevano di un trattato ad hoc e che oggi viene ricompreso nel CETA. Perché ora Coldiretti agisce contro gli interessi del settore che rappresenta, portando un danno diretto a chi potrebbe avvantaggiarsi del CETA senza portare alcuna utilità a chi oggi non vede modificata la propria situazione di tutela, ma che magari in futuro potrebbe farlo se saprà far aggiungere il proprio marchio collettivo in successivi addendum al CETA?
Non è vero che vengono introdotti nuovi concetti di arbitrato internazionale che limitano le sovranità nazionali. Gli arbitrati internazionali sono infatti già previsti da tutti i trattati commerciali. Ora invece vengono introdotti in accordi commerciali di nuova generazione anche nei Paesi occidentali. Inoltre il “diritto a legiferare” viene garantito dai trattati, esplicitamente, per evitare che uno Stato sia limitato dal CETA. Senza considerare il fatto che la tutela degli investimenti risponde a un chiaro interesse pubblico, che riguarda tutti.
In definitiva, per quanto riguarda la questione CETA, la Coldiretti sta agendo come associazione politicizzata che non tutela gli interessi dei suoi associati. E il danno che sta facendo al Paese è enorme, se si pensa che che l’Italia è il secondo esportatore della UE in Canada per cibi lavorati, contando per il 23% di tutte le esportazioni di cibo lavorato in Canada, per un totale di 528 milioni di euro (dati Eurostat 2015). E tra di essi citiamo in particolare il vino (300 milioni €), i prodotti lattiero-caseari (40 milioni €), le acque minerali (39 milioni €).
E per quanto riguarda la congrega di politici irresponsabili che cercano in modo vergognoso di cavalcare l’onda ignorante di malcontento no-global, ricordiamo loro che stanno portando un danno enorme a tutti gli operatori economici di molti altri settori, alcuni importantissimi per il Veneto. Tra di essi: macchinari e prodotti elettrici (1 miliardo di € l’export dall’Italia al Canada nel 2015), settore moto-auto e pezzi di ricambio (286 milioni di €) , abbigliamento e calzature (261 milioni di €), pietre e ceramiche (164 milioni €), imbarcazioni (133 milioni di €), mobili (128 milioni di €) e arredamento, prodotti chimici (103 milioni di €) e farmaceutici (100 mil €), prodotti in pelle (50 milioni di €).
Per non parlare del danno incalcolabile che fanno a chi opera nel settore dei servizi (1,4 miliardi di € esportati nel 2015), sempre più importanti per il Veneto, tra i quali, ad esempio: servizi assicurativi e pensionistici, servizi di telecomunicazioni e di ingegneria. Con condizioni agevolate per i nostri professionisti per operare in Canada, tra cui: avvocati, commercialisti, architetti e ingegneri e a tutte le aziende venete e italiane che grazie al CETA potranno partecipare alle gare d’appalto per forniture di beni e servizi al Governo Canadese.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
Comment (1)
Ugo Capuzzo
ma come mai il Sig. Busato interviene solo adesso sull’ accordo CETA ? sono mesi che se ne discute in internet !! allora perché adesso ??