IL MEZZOGIORNO D’EUROPA MANDA IN PANICO LE BORSE. SOLO IL VENETO INDIPENDENTE PUÒ SALVARE L’EUROZONA
Gianluca Busato: “l’opportunità per il Veneto di ottenere la propria immediata e piena indipendenza può senz’altro valere la pena di un investimento sul futuro, facendoci carico anche di una quota parte del debito pubblico italiano, anche se il Veneto indipendente non ne ha alcuna responsabilità. La nostra indipendenza un gioco win-win per tutti: Veneto, Italia ed Europa”.
[Venezia, 9 febbraio 2016] – C’era una volta in Italia la questione del “Mezzogiorno”, che ovviamente non solo non è stata risolta, ma si è oltremodo aggravata, diventando sistemica e “genetica” all’idea stessa di stato italiano. In tal senso si può dire che il cosiddetto ideale unitario (per i gonzi che ci credevano) è stato raggiunto sulla base della truffa fiscale (oltreché civile, per tutti), a discapito dei veneti, dei lombardi e di pochi altri, che si trovano il conto salato da pagare ogni anno (leggasi residuo fiscale). Grazie però alla capacità narrativa di molti imbonitori nostrani, la questione ora è uscita dai confini statali italici ed è assurta a questione europea. Trasformandosi, com’è ovvio che sia, in una bomba letale per la sopravvivenza stessa della UE e dell’euro quale primo fattore aggregante da un punto di vista sistemico.
Mentre a Piazza Affari il panico non fa più notizia, con i titoli bancari che solo oggi mentre scriviamo stanno perdendo il 5% e dall’inizio dell’anno hanno realizzato uno spaventoso -38% e l’elefante italiano non riesce più a nascondersi nella stanza europea, tanto che persino un titolo come Ferrari arriva a perdere il 30% da giorno della sua quotazione nella borsa italiana, capita quindi di leggere amabili articoli come l’editoriale odierno del direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano, nel quale si trovano divertenti passaggi quali il seguente: “L’Italia deve volere, anzi pretendere, un ministro del Tesoro unico, ma a patto che questa scelta politica sia accompagnata dalla condivisione dei debiti pubblici conferendo a un nuovo veicolo (si scelga la soluzione tecnica ritenuta più idonea) le eccedenze nazionali rispetto al tetto previsto del 60% con l’impegno di disciplinare poi la ripartizione dei costi dimostrando ragionevolezza”.
Tradotto significa che il prezzo che l’Europa deve pagare se vuole mantenere l’Italia al suo interno senza fare scoppiare la bomba ad orologeria che la sua classe politica criminale ha congegnato sono circa 1200 miliardi di euro, ovvero la differenza tra gli attuali 132% di debito pubblico su pil e i famosi 60% di Maastricht.
Plebiscito.eu non crede proprio però che tedeschi, olandesi e europei in genere siano tanto sciocchi quanto i veneti e si guarderanno bene dal portarsi in casa un parassita che ora cerca nuovi parassitati dopo aver praticamente ucciso noi veneti.
Anche perché l’esperimento storico dell’Italia unita pare essere abortito più volte in passato e non si comprende bene su quali basi ora tale entità geografica geneticamente modificata possa innestarsi in modo positivo anche in Europa. Bene o male, vale sempre la regola che una mela marcia fa marcire anche tutte le altre mele che si trovano nella stessa cassa. Molto meglio lasciarla marcire fuori.
In tale scenario appare forse più chiaro come solo il Veneto indipendente in realtà possa risolvere tale enigma italiano oggi diventato europeo.
Come già proposto da Plebiscito.eu un anno e mezzo fa, oggi più di ieri l’unica via concreta per permettere all’eurozona di non essere travolta dal fallimento de facto dello stato italiano è determinata dall’avvio immediato di un tavolo negoziale in sede neutra (ad esempio Vienna, oppure Ginevra), per trattare le condizioni di indipendenza del Veneto, monitorato dalla UE, tra il governo di Roma e la Delegazione dei Dieci eletta nel referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014.
Tale soluzione oggi rappresenta un’opportunità e l’unica via d’uscita concreta e percorribile per tutti gli attori per assicurare la stabilità finanziaria dell’intera Eurozona.
Il prossimo 21 febbraio a Treviso, a partire dalle ore 9.30, presso il centro congressi del BHR Hotel pertanto, oltre a presentare in anteprima assoluta il nostro progetto moderno di Veneto indipendente e a dare il via ufficiale alla petizione popolare a sostegno del Ricorso che abbiamo presentato contro lo stato italiano a Strasburgo, alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, rilanceremo con forza anche la via politica all’indipendenza.
Gianluca Busato ha dichiarato: “l’opportunità politica per il Veneto di ottenere la propria immediata e piena indipendenza può senz’altro valere la pena di un investimento sul futuro, facendoci carico anche di una fetta importante del debito pubblico italiano, ad esempio, in quota proporzionale alla popolazione, anche se il Veneto indipendente non ha alcuna responsabilità sul debito pubblico italiano”.
“La Repubblica Veneta indipendente – conclude Busato – potrebbe agevolmente e in pochi anni onorare la propria parte di debito così assunta, senza nemmeno dover ipotizzare da subito una curva di crescita economica, ma semplicemente considerando l’attuale surplus fiscale, con ciò alleviando la situazione finanziaria generale dell’area geopolitica italiana e permettendo nel contempo allo stato italiano di attuare una politica di sostenibilità del proprio debito pubblico e all’eurozona di tirare un sospiro di sollievo. Tale soluzione oggi rappresenta un’opportunità e l’unica via d’uscita concreta e percorribile per tutti gli attori per assicurare la stabilità finanziaria dell’intera Eurozona”.
Ufficio stampa – Plebiscito.eu
Comments (8)
Fil de fer
Non vi è dubbio che l’analisi fatta è condivisibile ma rimane il fatto che molti non la capiscono, o meglio tendono a snobbarla, in quanto in italia ci hanno sempre abituato a credere che chi afferma cose diverse dal regime non è credibile. Invece tutto quello che da due anni viene detto sulla situazione politico-economica dell’italia e dell’Europa da PLEBISCITO, puntualmente, si concretizza e talvolta in maniera violenta come sta avvenendo alle borse di tutto il mondo. La crisi che si sta concretizzando sarà ancora peggiore di quella che abbiamo avuto nel passato recente e tutto perché si persevera a voler mantenere la supremazia della finanza, e quella bancaria, sulla politica e sull’economia reale. Continuare a stampare moneta in tutto il mondo non servirà ad evitare una catastrofe ancora più grande se non si tornerà alla supremazia della politica ed in particolare alla democrazia dei Popoli e della loro sovranità e potere. Detto ciò dico anche che se il Veneto indipendente vorrà svilupparsi notevolmente e creare nuova ricchezza, in tempi piuttosto brevi, pagando la sua quota parte del debito pubblico italiano, dovrà tener conto che ciò dovrà avvenire in tempi appropriati, dato che il surplus fiscale ed i risparmi che si potranno avere nella spesa pubblica Veneta, dovranno andare a beneficio dei cittadini e delle imprese con il calo delle tasse, dell’IVA, dei carburanti etc…etc..
Mi auguro che se trattativa dovrà esserci sia basata anche su questo aspetto importante di ulteriore garanzia per il VENETO, L’ITALIA E L’EUROPA.
WSM
caterina
è la prima volta che compare il nome qui sopra che sembra il mio ovviamente storpiato a dovere…
E’ stato bene affrontare il discorso del debito, nel modo peraltro già accennato qualche mesi fa… l’interesse oggi come oggi dovrebbe suonare ancora più interessante a certi ambienti europei sensibili da quel punto di vista! Noi Veneti siamo sempre stati credibili… nel corso di secoli lo abbiamo dimostrato, e continueremo a farlo a patto che siamo noi a governarci! gli altri sono bravi solo a sfruttarci e continuerebbero a farlo senza risolvere i problemi! Non aggiusteremo certo l’economia globale, ma i conti in casa nostra li sappiamo fare!
ora Indipendenza, a qualsiasi prezzo!!!
Marco Cavedon
Ma lo volete capire o no che è proprio l’eurozona la casua della crisi in Europa ? http://www.memmtveneto.altervista.org/frodi1.html
caterina
però, Marco, volenti o nolenti nell’eurozona anche noi veneti ci siamo…importante ora è esserci da protagonisti, non al seguito di un’Italia pasticciona e inconcludende che non sa gestire ma sa solo rubare e sperperare… e nasconde le proprie incapacità in ogni ambito dietro frottole e frasi ad effetto ma senza nessun costrutto.
Marco Cavedon
Caterina. I veri protagonisti in eurozona sono i mercati dei capitali che prestano agli stati ex sovrani tutti i soldi di cui necessitano in quanto nessuno li può più creare, i cosiddetti sprechi sono in verità un falso problema alimentato dai media per nascondere quello vero. Vi invito a leggere il mio articolo.
Giancarlo
Scusatemi, ma desidero ricordare che oggi si ricordano le FOIBE e gli esuli dell’Istria e della Dalmazia, territori della Serenissima e che furono dimenticati ed abbandonati dallo stato italiano a causa della vigliacca condotta dei politici italiani. Oggi anche la zona B è diventata a tutti gli effetti Slovenia grazie al sindaco comunista Fassino che ha firmato la cessione definitiva di tale zona B.
Quando si dice due pesi e due misure. Dov’è andato a finire l’art. 5 della Costituzione ? E la zona franca di Trieste come mai è sotto l’italia ? Quante cose ci racconta la storia….. dico solo che ricordare anche la povera NORMA COSSETTO, Istriana, medaglia d’oro…..
eroina e martire Veneta che subì la vendetta di ben 17 titini comunisti per colpa di una politica italiana ancora una volta a danno di noi Veneti e dei nostri territori non può essere di esclusivo ricordo degli italioti falliti.
WSM
stefano
Quanto alla rimozione culturale operata dagli italiani, volevo ricordare il dalmata Leopoldo Mandic. Poiché la dalmazia da secoli apparteneva alla provincia veneta dell’ordine dei
cappuccini, padre Leopoldo esercitò il suo apostolato a Bassano del Grappa, Thiene, Venezia, Capodistria, Zara, Padova. La chiesa lo espone assieme a San Pio ma non ho sentito raccontare la vita nel contesto della sua appartenenza culturale.
Fil de fer
Grazie Stefano per avelo ricordato.
Voglio ricordare a tutti i VENETI che dovremmo rivendicare oltre a quanto già fatto a Strasburgo l’oro depositato presso la Banca d’Italia, USA,Inghilterra etc. infatti l’oro è di proprietà indiscutibile del POPOLO ITALIANO e quindi noi Veneti ne vantiamo la proprietà per la nostra quota parte che sarà calcolata in base al numero di abitanti totali dell’Italia, ivi compresi noi Veneti e quindi poi scorporando la quota spettante al VENETO. Si tratta di miliardi di euro che potrebbero esserci utili a tempo debito.
Valutare la cosa mi sembra il minimo !!!
WSM