INDIPENDENZA DEL VENETO O POVERTÀ ITALIANA, TERTIUM NON DATUR
Chi con il cappello in mano chiede la carità autonomista all’aguzzino contribuisce a renderci ancor più poveri e depressi
Stretto tra l’oppressione fiscale del più brutale inferno fiscale del mondo e l’accresciuta consapevolezza delle proprie potenzialità con l’ottenimento della piena indipendenza grazie alla visibilità mediatica internazionale riscossa dal Plebiscito Digitale, il Veneto di oggi si interroga sul da farsi per tornare quanto prima ad essere una terra di opportunità e non di emigrazione obbligata dalla crisi socio-economica causata dallo stato italiano.
Mentre la Regione Veneto cerca di approntare il percorso pratico per inseguire il nostro successo nell’organizzazione del referendum istituzionale per l’indipendenza del Veneto (e anche a tale scopo sarebbe bene che tutti abbandonassero la vis polemica verso altri indipendentisti, concentrandosi invece nel combattere il comune nemico statale), continua la battaglia per l’esenzione fiscale di Plebiscito.eu, in applicazione del decreto 1/2014 approvato il 25 marzo scorso dalla Delegazione dei Dieci della Repubblica Veneta.
La scelta di campo dev’essere ora netta, senza più ambiguità: i sindaci veneti devono dismettere le fasce tricolori che non sono obbligati a portare e i vari esponenti e dirigenti veneti in preda all’ansia di prestazione devono interrompere i vaniloqui autonomistici e smettere di chiedere la carità al nostro aguzzino con il cappello in mano, ben sapendo che il mostruoso stato italiano non ha più il becco di un quattrino né tantomeno la volontà politica di riconoscere una efimera quanto impossibile autonomia fiscale al Veneto.
Sarà interessante notare in queste settimane l’imbarazzo del governo italiano (illegittimo), all’inizio del semestre di presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea, di fronte al ritorno di presa mediatica della questione veneta.
È infatti evidente a tutti che il vero nodo della questione rimane la grave esposizione debitoria dello stato italiano e la sua accresciuta incapacità di trovare credibilità internazionale sufficiente a vedersi rinnovata una fiducia sostanziale e non di sola facciata. Quando 4 aziende su 5 non pagano più le tasse allo stato possiamo girarla e dircela come vogliamo, ma è chiaro che il giocattolo si è rotto. Se da un lato infatti la bestia insaziabile ha sempre più fame, anche da un punto di vista morale il vaso di pandora che la vicenda Mose ha scoperchiato dimostra come ogni provvedimento anti-corruzione semplicemente alza i prezzi dei listini di un sistema marcio fin dalle fondamenta. Perché allora continuare a pagare per mantenere e restare schiavi di un coacervo inestricabile di corrotti e parassiti, che ogni notte entrano nelle nostre case di nascosto con provvedimenti mascherati atti ad alleggerirci il portafogli?
E non possono bastare i titoli e i servizi di quotidiani e telegiornali di regime, che scimmiottano il più grottesco Istituto Luce, a cercare di ribaltare la realtà.
È impressionante infatti la differenza tra i toni trionfalistici degli organi di informazione di regime (“la crisi è finita”, “il peggio è passato”, “il renzismo trionfante”) e la povertà che avanza a un ritmo spaventoso in tutto il Veneto
Per fermare questa situazione è importante che le persone favorevoli all’indipendenza del Veneto si attivino ora in modo concreto. Restare a guardare in questo momento rischia di essere fatale per il nostro futuro e per quello delle persone a noi care.
Per aiutare il percorso verso la piena indipendenza vi sono diverse alternative e possibilità, di cui riportiamo un parziale elenco:
- aderire come volontario di Plebiscito.eu per l’organizzazione della Repubblica Veneta;
- partecipare in grande numero ai nostri eventi pubblici (come ad esempio il congresso di “Veneto Sì”, che si terrà a Padova il prossimo 20 luglio);
- aprire un ufficio pubblico della Repubblica Veneta;
- sostenerci economicamente con una donazione libera o prenotando i Bond Veneti, considerato che non abbiamo potentati finanziari dietro di noi, ma viviamo esclusivamente dell’aiuto del nostro Popolo.
La scelta oramai è netta, non vi sono altre opzioni: o Repubblica Veneta o povertà italiana. Procastinarla, o svendersi per un piatto di fagioli serve solo a rendere più probabile lo scenario peggiore.
Gianluca Busato
Plebiscito.eu
Comments (7)
GINO
Paroe sante quee de Giane ora più ke mai bisogna prendar posision o repubblica
Veneta con speransa de crescita morale, colturale, economica,o povertà generalisata italica Invito tuti a aderire ala esension fiscale totale,pensionati,dipendenti,publici,privati,artijani industriai,comercianti ecc, tuti insieme par cavarghe le risorse a un sistema imorale ke el se nutre del nostro sacrifisio par dimandarme ancora pi(sacrifici) tase da pagar come in un giron dantesco.Ormai semo ndai oltre lo schiavismo non ghe xe pi gnente da difendare se non la nostra dignità, ottenibile con la piena libertà da questo stato fallito nei numeri e nel sistema WSM
GIULIANO
Ho acquistato i Bond veneti e sono fiero di averlo fatto, anche se non vivo piu’ in Veneto quello che posso fare nel mio piccolo per aiutare il magnifico progetto di indipendenza, lo faccio piu’ che volentieri.
Dai, dai, e dai…avanti sempre WSM.
GIOVANNI
Io che sono Veneto, ma vivo in Austria, ho messo la nostra bandiera veneta nel mio giardino, bella alta e ben visibile!! Avanti sempre con coraggio e WSM!!!!
Blix
salve a tutti,
io non verrei sembrare assillante.., ma’ credo farebbe piacere a tanti (me’ compreso)
avere qualche informazione al riguardo dell’autenticazione dei voti espressi in occasione del referendume del 16-21 marzo.
aggiungo altresi se nel caso ci sia stato un esito (per noi) positivo del citato
referendum perche’ non utilizzare per il raggiungimento dell’indipendenza il referendum in questione anziche’ utilizzare il referendum promosso dalla regione
veneto che comunque a mio modesto avviso presta il fianco a qualche rischio(dovuto
all’ostracismo dello stato italiano).
un saluto a tutti quanti.
WSM
mauro/1
Fonti autorevoli prevedono Agosto / Settembre
Lores dal Zotto
Sono disponibile a volantinaggio
Gazebo e tutto quello che serve , per raggiungere “obbiettivo libertà”!!!!!!!
giancarlo
Questo post di GIANLUCA BUSATO è sicuramente tra i più azzeccati poiché dicono la pura verità.
Leggo sul giornale LIBERO di sabato 28 giugno nr.152 che l’INPS è in rosso di 23 miliardi di euro.
I saldi categoria per categoria sono impressionanti.
Il settore dipendenti pubblici è allo sfacelo con un passivo di 16 miliardi nel 2010, quasi 20 miliardi nel 2011 e udite..udite…23,764 miliardi nel 2012….in pratica lo stato non sta pagando i contributi dei suoi dipendenti. Gli altri sono tutti in rosso, salvo i parasubordinati ( pagano tanto per non avere pensione…) e i liberi professionisti..mancano le altre casse.., tutte in attivo, delle altre categorie professionali che c’è da giurarci, prima o poi verranno fagocitate dall’INPS per compensare il passivo che di anno in anno si sta allargando. Mi chiedo e chiedo ai Veneti che invece di sentirsi prima di tutto Veneti, si sentono ancora italiani…dove pensate che andremo a finire ?! Così tanto Vi piace tenere la testa nella sabbia come gli struzzi ed aspettare che vi portino via anche le mutande?!!…..
Possibile che non sappiate leggere tra le righe dei giornali, che la verità ve la stanno tirando fuori piano, piano e senza clamore per un domani dirvi ma ve lo avevamo scritto!!…Allore perché vi meravigliate che l’italia è saltata per aria??
Il sistema non regge più. Il giocattolo italia è stato rotto e per sempre…..non credo..come dice Crozza, che l’Europa sia disposta a salvarci….ce ne vorrebbero troppi di miliardi e nel frattempo dobbiamo anche sorbirci tutto il problema dell’immigrazione ( con tutto il rispetto per il lato umano che non voglio dimenticare) con il MARE NOSTRUM…di stampo roman/fascista.
L’europa a mio vedee ci ha già abbandonato…..
WSMS