L’ITALIA TOGLIE LA DIGNITÀ AGLI ANZIANI (E RIEMPIE I GIOVANI DI DEBITI)
Nonostante un aumento della spesa pubblica destinato alla popolazione anziana, il suo utilizzo è privo di reali effetti per chi soffre maggiormente. Solo l’indipendenza del Veneto potrà cambiare la situazione
Lo stato italiano ha la popolazione più vecchia d’Europa. E questo si sapeva. Il 21,4% dei cittadini ha più di 65 anni, contro una media europea di 18,5 anni. La tendenza inoltre è verso un invecchiamento ancora più consistente, con una stima istat che vede arrivare a quota 22 milioni i cittadini con più di 65 anni, quasi un terzo dell’intera popolazione. Anche la spesa pubblica italiana come noto ne risente e ciò costituisce uno dei fattori che la pone fuori controllo.
Ciò però non si traduce in servizi adeguati alle persone anziane. Secondo l’Irccs Inrca (l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico per anziani) infatti l’Italia è l’unico grande paese europeo a non aver riorganizzato in modo soddisfacente il suo sistema di assistenza agli anziani. Con il risultato che il peso delle cure ricade in gran parte sui privati, sulle famiglie, con oltre un milione che dedicano molta parte del giorno all’assistenza di parenti non più autosufficienti. Gli esiti di ciò possono essere drammatici anche dal punto di vista economico, tanto che secondo il Censis circa 561.000 famiglie hanno dovuto metter mano ai propri risparmi, se non vendere la casa o fare debiti per far fronte a tale drammatica situazione.
Inoltre, dall’analisi delle dichiarazioni dei redditi 2016 emerge come oltre il 70% degli anziani abbia un reddito complessivo inferiore a 14.600 euro netti. Se consideriamo che in media una badante in regola costa medio 15 mila euro l’anno, si può ben capire come ciò sia ben al di fuori della portata della grande maggioranza dei nostri anziani.
Anche la soluzione della residenzialità appare sempre più una chimera. La rata mensile media di una struttura privata è di circa 3-4000 euro al mese. Nelle strutture pubbliche la quota a carico dell’assistito è di circa la metà, ma in tal caso il problema principale è costituito dalla possibilità di accedervi. I posti letto disponibili in 5 anni hanno infatti subito un taglio netto del 23,6%.
Ci chiediamo pertanto se i veneti che tanto hanno dato allo stato italiano, con un prelievo fiscale forzoso di oltre 20 miliardi all’anno che non tornano sul territorio in nessuna forma, oggi possano essere sottoposti a un tale sacrificio indecoroso.
Chi si oppone all’indipendenza del Veneto, prima di tutto si oppone alla dignità dei veneti. E tra questi vanno annoverati coloro che hanno organizzato un referendum-farsa su una falsa autonomia del Veneto priva della leva fiscale.
Plebiscito.eu
Comment (1)
caterina
Questo prossimo referendum, che costa una barca di soldi prelevati sicuramente dalle disponibilità della regione concesse da Roma a valere sulle nostre tasse, fatto il debito prelievo per mantenere tutti gli apparati centralizzati, non so con quale fegato la Regione si è messa in testa di fare senza che ne possa venire alcun beneficio economico, essendo già stato escluso da Roma nel permetterci, bontà sua, il lusso di andare alle urne…
a questo punto per lo sfizio di Zaia di avere un sacco di Veneti che diranno a gran voce: sì, vogliamo essere autonomi anche noi come le regioni vicine… Maroni addirittura dirà: come la Sicilia! la quale ha perfino un suo parlamento… (da mantenere a nostre spese ovviamente, ma non lo aggiunge)!
Tuttavia, siccome la risposta ci è stata data qualsiasi sia l’esito, non riesco a capire quelli che andranno a votare: diranno sì, facciamolo! Voteranno i più, ligi, per abitudine…già tanto siamo abituati a referendum che non contano niente!
Con tutte la gente che anche da noi è in difficoltà, come si può essere così leggeri nel buttar via le poche risorse?…
Ricordiamoci che noi veneti un referendum vero ce lo siamo già fatto senza farlo gravare sul bilancio pubblico… e non è che non ci sia costato niente!
Abbiamo votato non per un’autonomia farlocca, ma per l’Indipendenza della nostra Repubblica Veneta, e siccome il 94 per cento del 64 per cento che ha votato ha detto SI all’indipendenza, ora stiamo lavorando a quella… e con tutte le forze e il nostro sostegno chi ha organizzato quel referendum continua a sgobbare per portarci finalmente alla LIBERTA’…
Saremo presto LIBERI dal giogo romano, sono sicura! così penseremo noi a valorizzare la nostra collocazione strategica, e risolveremo noi i problemi di chi è in difficoltà, come il post ci indica… si creeranno qui nel nostro Veneto opportunità di lavoro e sviluppo senza costringere le nostre aziende a riposizionarsi altrove, e i nostri giovani non saranno più costretti ad andare a cercarsela in altri paesi la sicurezza di un’occupazione… con tutti gli strumenti della modernità che sanno usare saranno loro la sicurezza del futuro, nostro e di chi ci sarà amico!!!
Io ho già la carta d’identità della Repubblica Veneta pronta… voterò, e chissà quante volte lo faremo in futuro, quando saremo chiamati a partecipare alle decisioni che ci vedranno finalmente coinvolti… in Svizzera lo fanno da sempre… perché noi no?