PER RIMANERE IN EUROPA L’ITALIA DOVREBBE DIVENTARE UN PAESE CIVILE
La resistenza al bail-in e più in generale all’Unione Bancaria Europea vuole evitare che cambino gli assetti di potere all’interno delle banche. Perché le obbligazioni verrebbero convertite in azioni e questo scompaginerebbe l’assetto proprietario in mano ai “soliti noti”, fondazioni comprese.
Le resistenze sono fortissime. Tanto che non è improbabile riescano addirittura a prevalere.
Il recentissimo tentativo fallito di Padoàn di strappare all’Europa la possibilità di costituire una bad bank garantita dallo stato in cui far confluire i Non performing Loans, ossia i crediti deteriorati del sistema bancario italiano, e ripulire così i bilanci dalle schifezze, non è stato senza conseguenze. E ieri è riemersa, per bocca del vicedirettore generale di Bankitalia, Panetta, supportato dal governo e da Confindustria, l’intenzione di ridiscutere in Europa l’applicazione del bail-in. Lo si vorrebbe posticipare al 2018. Pena, dicono, l’instabilità del sistema bancario.
Ma perché il sistema bancario italiano, che fino a qualche mese fa, a detta dei nostri magnifici governanti, era il più solido del globo terracqueo, oggi, improvvisamente, si scopre essere in crisi?
Innanzitutto perché operano ancora troppe banche, più di 700, la stragrande maggioranza di piccole o piccolissime dimensioni, che non riescono ad essere competitive e a produrre utili.
Le aggregazioni bancarie faticano ad avvenire, anche perché il legislatore nazionale non è troppo pressante. Infatti, ad inizio 2016, continuano ad operare in Italia più di trecento crediti cooperativi.
La frammentazione produce però dei vantaggi inconfessabili: permette di avere molti consigli di amministrazione e di poter accontentare molti “notabili” legati a doppio filo con la politica.
E le banche popolari? La loro trasformazione in spa è lenta e faticosa. Perché lento e faticoso è il distacco delle terga dei soliti noti dalle confortevoli poltrone di comando dei cda. Il loro valore era sottratto al maledetto mercato. Quando le azioni delle banche quotate, qualche anno fa, precipitavano a frazioni del loro valore, il prezzo delle popolari, in Veneto, cresceva a ritmi del 6% all’anno. Salvo poi fare i conti con la realtà recente di bilanci truccati e amministratori ladri. Quegli stessi che ti fanno impazzire se sei un piccolo imprenditore che chiede 10.000 euro, ma ti prestano senza problemi milioni a pacchi se sei un “amico”. E’ seguendo questa logica che il 70% e più dei crediti inesigibili è rappresentato da prestiti oltre i 500.000 euro fatti a poco più del 3% dei debitori.
Frammentazione e business model vecchio oltre che governante inadeguata o criminale.
E così, ad oggi le banche italiane son riuscite ad accumulare la bellezza di 360 miliardi circa di crediti deteriorati, 215 dei quali sono da ritenersi inesigibili. E poco interessano le garanzie collaterali a fronte di essi perché: primo, quando rappresentate da immobili il loro valore a libro non è quello di mercato: secondo, perché il loro processo di escussione dura anni.
Ma i controllori? Mi riferisco alla organi preposti, Banca d’Italia e Consob? Dov’erano? Perché la loro vigilanza non c’è stata o si è dimostrata estremamente disattenta.
Il motivo? A mio parere è semplice e sta nel fatto che il sistema bancario è funzionale ad assorbire quantità colossali di debito pubblico italiano. Si calcola che in pancia alle banche italiane se ne trovino oggi 415 miliardi di euro.
D’altro canto, se la spending review non la vuoi fare, ma anzi procedi ad incrementare la spesa pubblica – perché se no il consenso come lo compri?- e non puoi succhiare ulteriori tasse ai tuoi sudditi, per finanziarla non ti resta che una strada: il debito. Tu banca lo acquisti e io stato chiudo un occhio, anzi due, anzi mi giro dall’altra parte e ti lascio le tue poltroncine e i tuoi conti truccati.
La resistenza al bail-in e più in generale all’Unione Bancaria Europea sta fondamentalmente nell’evitare che cambino gli assetti di potere all’interno delle banche. Perché una delle sue fasi prevede che le obbligazioni vengano convertite in azioni e questo scompaginerebbe l’assetto proprietario graniticamente in mano ai soliti noti, fondazioni comprese. E se cambiano gli interlocutori, non è detto che siano disponibili con lo stato italiano come i precedenti. Meglio lo status quo. Meno rischioso. Sia per i banchieri, sia per i politici e il loro apparato di consenso.
E quindi, molto meglio la bad bank garantita dallo stato. O meglio, dai contribuenti. Perché son loro e solo loro a pagare il conto. E’ tempo che si chiedano se non sia tempo di guardare all’Europa come ad un traguardo irrinunciabile di civiltà piuttosto che assecondare nel loro percorso i troppi ignobili mercenari che li stanno massacrando.
Gianfranco Favaro
Capo Dipartimento Economia – Plebiscito.eu
Comments (9)
Giancarlo
Brillante analisi e resoconti inconfutabili.
Ma allora se le cose stanno così come mai tanti italioti continuano a comprare azioni o obbligazioni dalla banche italiane ????
Per analogia è lo stesso se diciamo come mai tanti italioti continuano a votare gli tessi partiti ??
Possibile che ci siano così tanti lobotizzati in italia?
Dove sono i cervelli pensanti ??
Signori, non vedo l’ora che il Veneto diventi indipendente per il semplice fatto che non voglio più vivere in un paese dove chi governa o sta ai vertici riesca sempre a darla a bere a questi lobotizzati che poi condizionano negativamente tutto un paese.
Prima di agire o fare, riuscite a pensare, documentarvi e ragionare e solo dopo agire o fare o scegliere ?!!!!!
WSM x 100
Andrea Durigon
APPLAUSI
ANALISI CHE Fà CAPIRE ALLE PERSONE COMUNI QUAL’è LA SITUAZIONE REALE
caterina
leggo un bell’articolo sul Il Giornale on line oggi: di William Ward .. da inglese vi spiego la Brexit.
tutto d’un fiato fino in fondo… sembra un antico veneziano!
william.ward
@Caterino
Gho leto l’articolo che te dixi. Quante bale chel dixe su l’inghiltera. xe ben ciaro che nol ghe vive pi’ da tanti ani. qua se xe nel terso mondo. non par niente oramai londra ea vien ciama londistan.
antico veneziano ??? ma dove?!?!
caterina
qui sopra chiunque tu sia, se conoscessi la storia lo sapresti che la Serenissima era disposta a venire a patti anche con tutti quelli che la osteggiavano pur di salvaguardare la sua specificità: la gestione del comando a casa sua senza che nessuno credesse di potersene personalmente profittare per diventarne il despota.. ogni decisione condivisa e chi aveva di più dava di più.. con questo spirito tenne testa all’Impero e al Papato, sopportando anche sconfitte o scomuniche o tradimenti di chi tramava coi vicini, salvo poi ad avere tutto il popolo dalla sua parte a fronteggiare i nemici della Repubblica…
e perché finì? come dappertutto…quando il lassismo si fece strada nei suoi vertici, che si cullavano nelle ricchezze perdendo il senso delle loro responsabilità e della loro storia, e cedettero alle lusinghe dei napoleonidi non dando ascolto alle invocazioni di soccorso che si levavano da ogni parte delle Venezie..
Non ci siamo più ripresi dalla batosta, nonostante il tentativo del famoso quarantotto che ha infiammato tante capitali d’Europa, compresa Venezia che improvvisamente si svegliò, ma a cinquant’anni di distanza, era rimasta isolata e non ce la fece…
Oggi per noi Veneti è il momento di risorgere, lo abbiamo captato e nella primavera del 2014
lo abbiamo evidenziato con un nuovo ma vero Plebiscito, a noi stessi per primi, e infine a tutti al di fuori del Veneto, sempre che non siano ciechi o troppo interessati a conservare, muoia Sansone e tutti i filistei, le proprie posizioni di privilegio… fin che gli riesce, profittando di una mancanza di democrazia reale attraverso il controllo assoluto dei media per meglio manipolare le menti e conservare un fantomatico e illusorio potere.
Domani a Treviso: par tera par mar San Marco!!!
william.ward
Ehi Caterino,
mi ghe iero a treviso unco’. so vegnu’ parche’ iero curioso de conosserte. te gho cerca’ dapartuto. gho domanda’ a tutti se i te conoseva. a quanto pare no te esisti. gavevo rason a credare che te si soeo un nome falso crea par scrivere qua’ su sto forum a favore de plebisito. A faxi pena!
caterina
no son famosa come ti, ma geravamo sinque femene in tea sala piena de omeni… te poteva domandarghe a chi che i ne ga registra’ …me sa ch’el nome falso el xe propio el too…e no te vol che lo scoprimo, cossi’ ti se libero de zogar le to carte drio na maschera anca se ‘l carneval le fini’… podaria farte qualche domanda su un argomento che no go capi’ ben, ma me riservo par el prossimo incontro coi attivisti dea me zona…
Mauro1956
Cari signori,le chiacchiere sono tante,i fatti pochi.Con la notizia dell’ultima ora che dice”Le seconde case e tutti gli appartamenti sfitti verranno requisiti”…Questo secondo il pensiero del prefetto di treviso…..Puttana miseria sarà la volta buona che il VENETO diventerà Repubblica indipendente?O il Veneto se la dovrà mangiare ancora?
oiram
veneto polenton.magnare sta minestra o saltare sta finestra.e anche i forse indipendenti tacciono.