REFERENDUM VENETO: IL GOVERNO ITALIANO DOVRÀ CEDERE SUL RESIDUO FISCALE, ALTRIMENTI SARÀ INDIPENDENZA
Se lo stato italiano non restituirà i soldi sottratti ingiustamente ai veneti, entro la fine del 2017 partirà il censimento digitale del futuro stato veneto indipendente. Anche l’Unione Europea dovrà diventare un sistema autenticamente federale
All’indomani del referendum di autonomia del Veneto, che ha visto una grande partecipazione popolare, Zaia e la regione Veneto ricevono un mandato molto più forte di quanto previsto semplicemente dagli art. 116-117 della costituzione. Una normale trattativa diretta infatti avrebbe già garantito tali passaggi senza bisogno di interpellare i cittadini, come dimostrato dal caso dell’Emilia-Romagna. Ma ora che i veneti si sono espressi in massa e data l’entità del risultato della consultazione referendaria scatta senz’altro un maggiore potere negoziale della regione Veneto. Che inevitabilmente andrà a toccare in modo sostanziale anche la quota di residuo fiscale, pari al 17-20% delle tasse pagate dai veneti, circa 15-20 miliardi sul totale di quasi 74 miliardi di euro. In tal senso le parole di Luca Zaia sono corrette: la regione e gli enti locali del Veneto dovranno trattenere il 90% delle tasse pagate dai veneti a fronte dell’esercizio diretto di tutte le competenze possibili previste dalla costituzione.
Se il governo non cederà sul residuo fiscale (che noi preferiamo chiamare rapina fiscale), è chiaro che si contrapporrà alla volontà popolare dei veneti. Ed è altrettanto chiaro che se la strada dell’autonomia e del federalismo fiscale si tradurranno in strade sbarrate, non vi sarà più alcun ostacolo al perseguimento dell’indipendenza del Veneto, esercitando il proprio diritto di autodeterminazione.
Per quanto ci riguarda, facendo nostro il mandato ricevuto fin dal 2014, annunciamo fin d’ora che se lo stato italiano non restituirà il maltolto ai veneti, daremo inizio fin da subito alla costruzione della struttura digitale del futuro stato veneto indipendente, con il censimento che inizierà entro la fine del 2017, in linea con quanto previsto dal diritto internazionale in tema di autodeterminazione dei popoli.
Il Veneto è una tra le regioni con maggiori potenzialità economiche d’Europa, che oggi sta enormemente soffrendo dalla predazione fiscale e civile italiana.
Il Veneto è sfruttato economicamente dallo stato centralista ancor più di quanto non lo sia la Catalogna dalla Spagna, che ora sta procedendo al tentativo di cancellarne addirittura l’autonomia.
Il futuro per le regioni produttive d’Europa come la Catalogna e il Veneto può essere solo di regioni indipendenti nell’Unione Europea, sul modello federale della Svizzera, o degli Stati Uniti d’America.
Anche i paventati timori sulla governabilità dell’Europa composta da 50 stati indipendenti paiono del tutto ingiustificate, proprio se andiamo a vedere il paragone con gli USA, dove appunto viene applicato un federalismo compiuto, che appare oggi l’unica prospettiva che possa garantire stabilità e forza all’Unione Europea.
Ufficio Stampa – Plebiscito.eu
Comments (2)
Bepi da Treviso
Perché bisognerebbe eventualmente rifare il referendum per l’indipendenza del Veneto? Io come più di due milioni di Veneti abbiamo già fatto il nostro dovere. Che fine ha fatto quel risultato? Se ieri avessimo votato per l’INDIPENDENZA SAREBBE STATO MOLTO MEGLIO.
Viva el leon.
Bepi da Treviso
caterina
Zaia usa i Veneti, ma l’obiettivo è di stare a galla lui…ormai è troppo tempo che inventa stratagemmi e i Veneti continuano a crederci…il gioco ora è arrivato alla fine…o sarà autonomia vera, cioè disponibilità e responsabilità nella gestione dei soldi che versiamo in tasse, e anzi graduale diminuzione delle stesse perchè imprese e persone non siano costrette ad andarsene, o diventerà chiaro che per l’ennesima volta avrà ingannato i Veneti con i suoi slogan attrattivi quanto irrealizzabili, stante il legame e la sottomissione a Roma…
Sarà chiaro che altra strada non c’è che realizzare l’Indipendenza, come i Veneti hanno già affermato nel referendum del 2014 dove hanno votato con una percentuale ancora maggiore, il 64 per cento di cui il 92 per cento ha votato SI all’Indipendenza della Repubblica Veneta, peraltro subito dichiarata….e ovviamente nel silenzio assoluto dei media nostrani! ma l’OSCE ha controllato e vidimato e la stampa estera ha diffuso…
Zaia, o fa sul serio o è arrivato al capolinea… e si dovrà mettere da parte e lasciar fare a chi ha imboccato la strada giusta per portarci alla salvezza che è l’Indipendenza e la libertà…
Roma ci piacerà sempre perché siamo cattolici e perché sappiamo tutto della sua storia… ma Venezia è la nostra capitale, ed è la sua bandiera che ci piace e sentiamo nostra… fra l’altro è l’unica che porta la parola PAX.. e non vorremo certo tirar fuori quella con la spada alzata del Leon…
I Veneti son gente pacifica, ma non per questo rinunciataria!!!