REPUBBLICA VENETA O DITTATURA ITALIANA
Riflessioni di una notte di mezza estate verso la piena indipendenza
Le cose bisogna chiamarle con il loro nome. Quella in cui viviamo è per l’appunto una dittatura. Mi riferisco allo stato italiano che ancora imperversa in terra veneta, che pure dal 21 marzo 2014 ha iniziato un percorso verso la propria piena e fattiva indipendenza, ora rafforzata anche dall’approvazione della legge regionale 16/2014 (anche se la giunta regionale non pare brillare per velocità nell’ottemperare ad essa, con l’approvazione delle norme e delle procedure per l’organizzazione e il finanziamento del referendum regionale per l’indipendenza del Veneto).
Ne parlavamo ieri sera tarda con amici, in una notte calda in cui non c’era voglia di andare a dormire. Il nemico viene sempre indicato all’esterno, la Merkel, l’euro, i banchieri, gli eurotecnocrati, gli USA, le lobby occulte e così via.
No, non è così, a ben guardare. Il nemico è solo uno e ha un nome ben definito: stato italiano, in tutte le sue manifestazioni. Il gattopardo che ora si traveste con il trucco renziano, per continuare e anzi aggravare il proprio impegno nel rubare in modo scientifico i risparmi e i redditi delle famiglie e delle imprese venete.
Sempre ieri sera a cena con altri amici, si raccontava come alcuni anziani ricordano i periodi del dopoguerra e da testimoni viventi ci riportano che oggi stiamo vivendo una fase ben peggiore e ben più cupa addirittura di quel passaggio doloroso.
Dobbiamo focalizzare perché ciò avviene e chi ne è responsabile. Lo stato italiano appunto.
Continuando con questi dialoghi di una notte di mezza estate altri affermavano come però d’altro canto siamo noi stessi i responsabili di questa situazione, dopo tutto i criminali al potere li abbiamo votati noi, ci rappresentano! Anche questo è un luogo comune, ahimè. Nulla decidiamo, il potere è interamente nelle mani della partitocrazia e anche la magistratura, nella quale alcuni ripongono speranze di risanamento, è in realtà parte sistemica della cupola del malaffare e della cappa insostituibile di uno stato programmato per depredarci e deprimerci.
Non vi sono possibilità di riforma né di salvezza dal suo interno. L’unica via, la sola speranza è appunto la rivoluzione digitale col sorriso che abbiamo iniziato da marzo. Dal basso, con il Popolo, attraverso l’esercizio di indipendenza territoriale che deriva dal diritto di autodeterminazione dei Popoli, in modo pacifico eppure determinato, senza tralasciare alcuna possibilità e percorso, e in un tempo breve potremo riprenderci ciò che è nostro, a cominciare dalla speranza rubata e repressa da un insieme di parassiti e cupi criminali politici partitocratici.
Nessuno ci fermerà, nella costruzione di un consenso che ogni giorno è sempre più forte e deciso.
Ora dobbiamo passare alla fase di attivazione delle forze popolari che emergono e resistono allo scenario di distruzione del tessuto socio-economico veneto.
Il percorso è chiaro ed è tracciato. Dichiarazione di indipendenza, esenzione fiscale, pieno esercizio di indipendenza. E in parallelo, con Veneto Sì, rafforzamento del consenso e attivazione dei cittadini veneti, per difenderci dai colpi di coda della partitocrazia italiana e dai suoi vassalli veneti di ogni risma, ben impegnati nella difesa dei loro privilegi garantiti dal furto delle nostre risorse. Diamoci da fare allora, con la consapevolezza che la piena indipendenza del Veneto e la conseguente stabilizzazione finanziaria dell’area geopolitica della penisola sono l’unica garanzia anche per i creditori dello stato italiano, che oggi detengono solo carta straccia.
Attiviamoci ora, perché domani è tardi. Come farlo? Ecco alcune opzioni:
- iscriviamoci a Veneto Sì, il movimento che opera a fianco di Plebiscito.eu per l’indipendenza della Repubblica Veneta e partecipiamo al congresso fondativo domenica 20 luglio prossimo a Padova;
- aderiamo come volontari di Plebiscito.eu, per l’organizzazione della Repubblica Veneta;
- apriamo un ufficio pubblico della Repubblica Veneta;
- sosteniamo Plebiscito.eu, con donazioni libere, o con la prenotazione di Bond Veneti;
- partecipiamo in grande numero agli eventi di Plebiscito.eu.
Prepariamoci per una nuova alba della Repubblica Veneta, rassegnarci alla dittatura italiana significa condannare tutti i veneti al dramma della miseria.
Noi veneti possiamo fare di meglio, il nostro posto naturale è tra le Nazioni prospere d’Europa e del mondo. Sempreché lo vogliamo. Sempreché ci attiviamo per essere gli artefici del nostro destino.
In questi mesi, grazie alla nostra opera, abbiamo dimostrato che la questione veneta è al centro dell’attenzione del mondo, ora spetta a noi dimostrare di essere all’altezza del nome che i nostri avi ci hanno consegnato.
Gianluca Busato
Plebiscito.eu
Comments (5)
caterina
ho tanti anni e non mi sono mai iscritta a nessun partito…eppure ho sempre votato tranne che alle ultime elezioni europee..
penso però che non ci troveremo ad affrontare elezioni in competizione con altri partiti politi italiani, mai più!…
Mi iscrivo a Veneto Sì, perchè è un movimento, una testimonianza, come mi iscrissi a Indipendenza Veneta prima, a Plebiscito 2013 poi, due fasi del lungo e travagliato percorso che ci ha portato alla dichiarazione di indipendenza del 21 marzo scorso, dalla quale non ci discosteremo più, in nessun caso, che la Regione indica o no il referendum che ha deliberato di fare, forse sì, forse no, sempre che Roma glielo permetta, sempre che il bilamcio glielo consenta… insomma non sappiamo che farà, la sua scadenza però è vicina e penso che se non facesse il referendum in tempi brevi dove tutti noi ripeteremo il voto, potrebbe farsi autorizzare dal governo di Roma da cui derivano le sue deleghe per provvedere ad un pacifico e corretto passaggio di consegne…in fondo, il mondo ci sta a guardare ed è interesse di tutti che la situazione d’impasse si risolva nel modo più giusto e onorevole.
GINO
come sempre saggia la caterina
caterina
perchè oggi Renzi a Venezia al Venice Digital?… ma guarda un po’ che si è accorto che abbiamo fatto un Referendum Digitale senza i suoi soldi, ed ora si appropria della nostra fatica e del nostro successo… Renzi, non c’incanti! non credere che non ci siamo accorti che sei un furbacchione di prima risma!
Fuori Roma dal Veneto: questo abbiamo affermato col referendum digitale! e dato che smanetti tanto sul computer, vatti a leggere la Dichiarazione di Indipendenza della Repubblica Veneta, federale e democratica, pronunciata il 21 marzo scorso, a tre ore di distanza dalla chiusura delle votazioni…
Imparate romani italioti cos’è la democrazia e l’efficienza! i Veneti vi hanno dato una lezione, sempre che non continuiate a snobbarli perchè secondo la vostra cultura da sussidiario noi siamo babbei e voi i sapientoni… marpioni siete, altro che storie! dietro il fumo delle vostre parole una mano che continua a rubare…
GINO
mai suceso in sesantaoto ani de republica ke un presidente del consilio in tre mesi el sia veju sa sinque volte qua in veneto ke sia parchè el 21 de marso i veneti i ga dito ciao, ciao roma
MIKIVR
Giusto per non dimenticare il passato… che poi è la base del ns. presente vi propongo questo bel video di Raixe Venete. Spero che sarà spunto di riflessione per chi non lo ha mai visto…