“SU LA TESTA”, DIMOSTRIAMOCI ALL’ALTEZZA DEI NOSTRI AVI CHE CI HANNO CONSEGNATO UNA TERRA STUPENDA
Domani 25 ottobre corteo a Treviso, con partenza alle 19 dalla stazione e comizio finale alle 20 in piazza dei Signori, dove sette mesi fa si dichiarò l’indipendenza della Repubblica Veneta
Non esiste libertà senza impegno e partecipazione, in modo sempre pacifico e democratico. Il Veneto ha caratteristiche uniche che lo rende una terra tra le più potenzialmente vicine alla propria indipendenza, come ci ricordano tutti i più importanti media internazionali.
Noi però non abbiamo un partito indipendentista di massa e coerente che governa la nostra regione, come hanno gli scozzesi fin dal 2007.
Noi non abbiamo nemmeno due milioni di cittadini catalani che sfilano per le strade dimostrando la propria volontà popolare di voler votare, come faranno il prossimo 9 novembre con una consultazione popolare informale, come noi veneti già abbiamo fatto il 16-21 marzo 2014.
Su una cosa sicuramente però noi veneti abbiamo qualcosa da dire più degli altri. Lo stato di schiavitù fiscale che sta prostrando il nostro tessuto socio-economico, intaccandone la vitalità e facendo emergere fenomeni di desertificazione delle nostre attività produttive, ben visibile nei “cimiteri industriali” delle nostre città, è il più elevato tra quelli delle regioni d’Europa che si stanno segnalando a primi posti nell’ideale classifica per ottenere la propria libertà.
Per tale ragione il nostro impegno civico deve avere una forma visibile di presenza nelle piazze. Uno dei grandi meriti storici di Plebiscito.eu è stato proprio quello di portare come mai prima i veneti a riappropriarsi delle proprie straordinarie città, con la propria bandiera.
Il tentativo di reprimere la volontà di alcuni nostri concittadini far vedere la propria bandiera in piazza dei Signori a Treviso non può essere passato sotto silenzio. È giusto far capire, in modo bipartisan, che i veneti rispondono al tentativo di soffocare la nostra voce e l’amore per la nostra terra.
Per questa ragione domani a Treviso sfileremo pacificamente per la città a testa alta e dimostreremo che un ideale non può essere calpestato anche se scomodo per i parassiti e i ladri di stato che ci mantengono schiavi per derubarci del frutto del nostro lavoro e persino della speranza.
Il ritrovo presso la stazione dei treni inizierà dalle 18.30, con partenza del corteo alle 19 e arrivo in piazza dei Signori, dove sette mesi fa si dichiarò l’indipendenza della Repubblica Veneta e dove domani si terrà il comizio di chiusura, alle ore 20. Hanno aderito molti esponenti di diverse organizzazioni e anche sindaci, dalla Life Treviso, con Daniele Quaglia, a Fabio Padovan, al sindaco di Santa Lucia di Piave Riccardo Szumski, ad altri esponenti che saranno presenti fisicamente, o con messaggi di saluto. Saranno presenti inoltre anche le telecamere di Sky Tg24 e di altre emittenti e organi di informazione.
È importante esserci domani e invitare quante più persone possibile: se infatti sapremo dimostrare che in soli 3 giorni, solo con un passaparola via internet, avremo saputo dimostrare che la nostra bandiera veneta non si tocca e che la nostra dignità non può essere calpestata impunemente, avremo saputo dare un segnale di forza e compattezza, che il Popolo Veneto si merita.
Creiamo assieme la Repubblica Veneta di domani, con l’impegno civico di oggi.
Il mondo ci guarda e non vede l’ora che poniamo fine all’agonia finanziaria e sociale dello stato italiano che a 148 anni dall’annessione forzata del Veneto con il plebiscito truffa è sempre più vicina, grazie all’espressione popolare plebiscitaria di sette mesi fa. Dimostriamo allora anche domani di essere all’altezza del compito che ci aspetta, con la piena indipendenza della Repubblica Veneta.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
Comments (15)
enrico
Buona sera
mi chiamo Ferro Enrico, Vi scrivo per avere delle informazioni inerenti l’Indipendenza Veneta. Dando per scontato che il Veneto diventerà indipendente volevo capire quale sarà l’evolversi del nuovo Stato. Partirei da alcune domande:
1- Verrà tenuta la Costituzione italiana o se ne farà una nuova?
2- Le forze dell’ordine saranno espulse dal territorio e se ne faranno di nuove?
3- Gli enti pubblici ( Comuni, prefetti, motorizzazioni) saranno cancellati?
4- Faremo parte della Comunità Europea o saremo extracomunitari?
Ecco, queste sono solo alcune delle domande che mi pongo e che vorrei avessero una risposta. Ma può anche essere che proprio su queste domande, noi nuovo Stato, saremo chiamati a decidere.
Tengo a precisare che sono convinto fermamente sulla giusta causa verso l’indipendenza del Veneto, ma sono anche preoccupato che vada tutto a remengo, magari perchè succede come in Scozia che poi alla fine quando è il momento di dichiarare la propria lealtà, ci si tira indietro….e appunto per evitare questo voglio essere preparato a rispondere ai più diffidenti (conoscenti, amici e parenti) in modo tale da trasmettere la determinazione e preparazione, sulla validità di questo grande progetto, che mi renderà e ci renderà finalmente LIBERI dal tiranno romano.
Grazie e buon lavoro.
Ferro Enrico
caterina
Grazie, Enrico! ha puntualizzato le attese di tutti…
Di una cosa sono certa: la Costituzione sarà sicuramente nuova!…già a gennaio il Prof.Bernardini che è un esperto in materia ci stava lavorando, ma ci verrà sottoposta perchè la possiamo leggere prima e approvare, non come quella italiana che ci è stata propinata, frutto di compromessi ed equilibrismi, e, il colmo, fondata sul “lavoro”! non sulla dignità delle persone… ancora con l’eco dell’ “Arbeit mach frei”…
Per il resto personalmente io spero che ne sapremo molto di più il prossimo 9 novembre a Treviso, e, contrariamente a Lei, io sono assolutamente fiduciosa, perchè la nostra situazione è diversa da quella della Scozia: noi abbiamo già votato SI all’indipendenza e stando a quanto ci viene comunicato siamo ora impegnati nella fase concreta dell’attuazione..
Tutto il mio appoggio e la mia piena fiducia a chi lavora col massimo impegno per portarci alla meta!
luca
2- le forze dell ordine sono dipendenti dello stato italiano, quindi non possono far parte dell organico veneto (molte non sono nemmeno venete)
3- idem, gli enti sono statali (non esiste la motorizzazione veneta o la previdenza veneta),cosi come gli edifici e i materiali al loro interno (frasi del tipo “le ho pagate io quindi sono mie” sono discorsi da bar e valgono ben poco)
4- per entrare nella ue uno stato deve prima fare domanda, e fino a quando non viene accettata rimane uno stato extracomunitario, si può cmq far parte dell unione monetaria (vedi san marino)
caterina
confido che tutto sarà risolto nel migliore dei modi, come è già avvenuto altrove nell’Europa con buona pace degli scettici, e ciò per lo sviluppo successivo di rapporti di reciproco interesse…come è nella tradizione dei nostri antenati!
MAURO
Riguardo all’Europa e soprattutto all’Euro…ma veramente ci vogliamo fare del male? Veramente vogliamo adottare questa moneta studiata a tavolino per rilanciare la Germania e che ha ucciso tutte le economie “periferiche”? Veramente vogliamo entrare in “questa” Europa, che impone le quote sulla produzione agricola e la distruzione delle eccedenze (chiedere in Sicilia), che regolamenta la curvatura ideale di zucchine e banane, che ha appena stabilito che non deve esserci letame su pendii oltre i 15° di pendenza (vallo a spiegare alle mucche in altura)? Veramente? Rendersi indipendenti dall’Italia per incatenarsi a “questa” Europa ed all’Euro? Veramente?
luca
@mauro
nel referendum di marzo si doveva decidere se si voleva restare nell’europa, se si voleva tenere l’euro come moneta, e se si voleva aderire alla NATO, in tutte e tre le proposte ha vinto il SI, quindi SI, si rimane nell’europa e nell’euro perchè i veneto hanno deciso così
giancarlo
@Luca
tutto vero e condivisibile.
Non è detto però che noi si rimanga o si entri dentro a queste istituzioni internazionali o monetarie o militari come c’è entrata l’italia ed alle condizioni da essa accettate supinamente solo per salvarsi da una lira e da un’economia che stava diventando asfittica e deficitaria.
Personalmente opterei sì per entrare in Europa,euro e NATO, ma si dovrà vedere come si comporteranno nei nostri confronti ad iniziare dal riconoscimento della nostra indipendenza. Insomma i 10 Saggi avranno di che lavorare per arrivare a degli accordi che siano per noi accettabili e non ci portino ad una subalternità che ritengo non sia accettabile da subito.
WSM
Carlo
Buon pomeriggio a tutti. Facendo seguito al commento del Signor Enrico volevo anch’io porre un quesito. Io sono un dipendente comunale, quando la Repubblica Veneta sarà indipendente e sovrana che fine faranno i dipendenti dei comuni veneti?
caterina
Carlo, i comuni oggi sono l’unico baluardo di democrazia che è rimasto in piedi, nonostante l’invasione e a volte la subalternità ai partiti centralisti … tranquillo, non solo non spariranno, ma si rafforzeranno anche aggregandosi come mi sembra di aver letto per rispondere più efficacemente alle esigenze della gente, la quale sarà sempre più coinvolta nelle decisioni che la interessano… questo è la democrazia diretta che si va ad instaurare e la Svizzera è il nostro modello… dovremmo abituarci ad essere interpellati!
Finalmente non vedremo i sindaci bardati come soldatini di fascia tricolore dietro la quale tanti si pavoneggiano dimenticandosi che rappresentano i cittadini che li hanno eletti e che dovrebbero difendere contro i sorprusi di uno stato centralista… dello stemma del Comune dovrebbero imparare fregiarsi! ora non lo fanno purtroppo…
MAURO
@Luca
Ricordo benissimo il risultato, non temere, ma ricordo anche che le domande “accessorie” hanno ricevuto un numero di voti di molto inferiore rispetto a quella sull’indipendenza, circa un decimo mi pare, il che le renderebbe per certi versi “senza quorum” (è una forzatura…). Tra l’altro dubito sia mai stata fatta campagna informativa approfondita rispetto a quei tre temi, ma anche se fosse, se vogliamo dirla tutta il problema è “marginale”, si avrà tempo in seguito per rivalutare la questione. Infatti l’UE è stata chiarissima già con la Scozia: in caso di secessione avrebbe dovuto riavviare tutta la procedura di ammissione all’Unione, e ricordiamoci che serve il voto unanime di TUTTI gli stati già membri. Il percorso di ammissione dura sicuramente qualche anno (direi non meno di 5) e quindi ce ne sarà di tempo. Per quanto riguarda l’Euro come moneta credo che la questione sia similare, che vada suppergiù di pari passo, non è che uno Stato qualsiasi può decidere in autonomia di adottarlo come moneta, e ci sarà quindi tempo di spiegare bene ai Veneti cosa significa avere sovranità monetaria ed evitare come la peste MES, EFS, Fiscal Compact ed accordi vari ammazza-economia e stato sociale (come quello di Dublino). Infine la Nato. Cominciamo a fare campagna informativa su cosa vuol dire aderire ad un’organizzazione serva degli USA e protagonista in prima linea (letteralmente) della rivolta nazista di Maidan…credo che i Veneti dovrebbero prendere lunghe distanze dai guerrafondai imperialisti d’oltreoceano. Ripeto, sì all’indipendenza, ma vediamo di non perderla il giorno stesso in cui la conquisteremo incatenandoci a nuovi padroni. Informiamo bene i Veneti su cosa sono veramente l’UE, la Nato e gli USA.
Andreher
“Credo ut intelligam” diceva il grande Anselmo d’Aosta e, sebbene il tono sia qui minore ma non dissacrante, piego la mia mente a quel principio. Occorre fede per poter comprendere, non il contrario. Quindi smetterò, d’ora in avanti, di opporre dubbi alla realizzazione ‘pratica’ della nostra Libertà. Noi non dobbiamo avere dubbi: noi saremo liberi.
Ogni fiducia necessita di una qualche consuetudine. Pascal diceva: “trascurate i dubbi e partecipate ai Sacramenti, fatelo anche con una devozione perplessa, ma fatelo: la Fede verrà”.
La critica che la contemporaneità ci ispira è raccolta tutta nel timore che l’anelito si spenga in un “virtuale” che, ai tempi di Anselmo e anche di Pascal, era inconcepibile.
Ma la Fede è “prima” del Tempo (“chi” creò il Tempo?). Dunque, avanti! WSM
caterina
Andreher grazie delle riflessioni che ci corroborano…
come essere a sventolare le nostre bandiere ieri sera e poter urlare insieme in piazza a Treviso: par tera, par mar SAN MARCO!
ed è bello constatare che sempre di più ci sono giovani che ci avvicinano desiderosi di conoscere la nostra storia, quella vera, quella che nelle aule scolastiche si continua a tacere con subdola pervicacia di una classe insegnante asservita.
Marco
Caro Luca,
Il Vento potrà indifferentemente mantenere l’euro o adottare una moneta propria ( magari agganciandola al’euro) perchè ha i conti apposto e quindi poco cambia.
Comunque una moneta propria vuole dire anche sovranità ai Veneti. L’importante è sempre e in qualunque momento poter scegliere liberamente, sopratutto dopo aver visto come sta andando con l’ormai defunto Stato italiano…
Blix
ho visto diverse volte interrogativi su quale moneta usare quando saremo indipendenti , propongo….poiche’ il nostro santo di riferimento e’ S. Marco….
come moneta….usiamo…il marco… magari agganciato all’euro !
caterina
beh, è una bella provocazione anche rispetto ai tedeschi, perchè è a loro che si pensa trattandosi di moneto più che a San Marco… ma magari piace…