UNO STATO IN BOLLETTA MERITA DI ESSERE SPENTO CON L’OBIEZIONE FISCALE TOTALE
Indipendenza del Veneto per liberarci dal peggiore inferno fiscale del mondo. Abbattiamo il mostro maledetto.
Verrebbe da ridere se non fosse vero. Nei social network fino a qualche tempo fa pareva una classica notizia-bufala, di quelle che sai non possono essere vere.
Eppure oggi il governo italiano ha confermato l’idea di far pagare il canone televisivo della Rai direttamente nella bolletta dell’energia elettrica.
Sono insorte tutte le associazioni di categoria e persino l’Autorità per l’energia elettrica, ma il governo tira dritto: il canone Rai si pagherà in bolletta.
Risulta quindi ancora più lunare un intervento che stravolge il senso stesso dell’imposta, che dovrebbe essere applicata a fronte di un servizio: in questo caso il servizio qual è, quello di garantire la stupidità televisiva nazionale e di espandere l’opera di disinformatia nel momento più critico della pur recente storia unitaria italiana?
È chiaro che uno stato che vede quasi due sudditi su tre non andare più a votare è uno stato in profonda crisi comatosa.
Uno stato poi che vede un terzo dei suoi schiavi rifiutarsi di pagare un canone televisivo assurdo – e che non avrebbe nemmeno ragion d’essere, se pensiamo che nel referendum popolare del 1995 il 54,90% (con quorum superato con il 57,40% dei votanti) dei sudditi italiani aveva deciso in modo sovrano di dire sì alla privatizzazione della Rai – è uno stato minacciato nella sua unica ragione di esistere: ovvero di spolparci. Ecco il perché di una reazione così rabbiosa e insensata.
L’unica risposta possibile per i veneti, e anche per gli italiani, è ancora una volta di più l’adesione al programma di esenzione fiscale totale di Plebiscito.eu, indetto fin dal 25 marzo scorso e che prevede di non pagare più le tasse al bieco burosauro italiano.
Tagliamo la canna dell’ossigeno al peggiore inferno fiscale del mondo, abbattiamo il mostro maledetto.
E imbocchiamo senza più indugi la strada dell’indipendenza del Veneto, che passa per scelte coraggiose – ovvero il pagamento del riscatto per la nostra libertà – e senza più compromessi con i partiti italiani, nessuno escluso.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
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Comments (30)
Nicola
Io comincio a dubitare del progetto….. La certificazione doveva arrivare entro pochi mesi, poi è stato detto che sarebbe arrivata a giorni, poi il presidente della commissione è stato operato e dimesso dall’ ospedale, e ancora oggi non ho visto un articolo a riguardo dell’ effettiva conferma dei voti…. Tutto ciò a meno che l’ articolo non sia sfuggito a me
Admin
Nota dell’Admin. Non corrisponde al vero la notizia che il presidente della Commissione sia stato dimesso dall’ospedale. Purtroppo il periodo di riabilitazione si è protratto rispetto alle previsioni iniziali. Ricordiamo anche la gravità dell’intervento: sostituzione della radice aortica e dell’aorta ascendente con protesi in dacron gelweave valsalva 32 mm, risospensione della valvola nativa e riempimento delle coronarie (david), plastica valvolare aortica mediante plicatura del lembo coronarico destro, duplice by pass coronarico mediante arteria mammaria interna sinistra su ramo discendente anteriore, vena safena autologa su ramo marginale ottuso.
Wotan
Nicola ti capisco ma mi permetto di fare delle osservazioni: quando ci sarà la certificazione interneazionale del Plebiscito, cosa succederà ? Il Comitato dei Dieci manderà una lettera raccomandata, con avviso di ricevimento (…mai fidarse dei taliani…), a Napolitano dicendo : “Signor Prersidente della Repubblica Italiana , dato che il Plebiscito del marzo 2014 ha ottenuto un certificato internazionale, come da allegata copia conforme all’originale notarizzata, noi Veneti abbiamo deciso de mandar in mona ti e tuti i taliani come ti”. Ovviamente Napolitano verificherà IMMEDIATAMENTE la veridicità del documento e del timbro notarile, e poi darà l’indipendenza al Veneto ! Dal giorno successivo tutti i Veneti non pagheranno più le tasse ai taliani e butteranno via le bollette della luce nelle quali é aggiunto il canone : TUTTO MERITO DELLA CERTIFICAZIONE ! Dato che la certificazione sta ritardando, é perciò giusto continuare a “magnar m…., star siti, e perdare fiducia nel projeto” ! In un altro blog ho espresso una opinione, rigorosamente personale, sulla certificazione affermando che “mi me ciava gnete” perchè ritengo che non sia questo il solo modo per un popolo di ottenere la Libertà ! Sempre esprimento un’opinione personalissima e senza intento di offendere, penso che il ritardo della certificazione sia anche un alibi per chi é restio di mettersi in gioco, così continua a guardare dalla finestra il disfacimento fisico e morale della propria gente. Io non biasimo nessuno per questo atteggiamento, pazienza, si lotta per tutti anche se si é in pochi a farlo e questo lo sapevano fin dall’inizio tutti quelli che si sono coinvolti in questo progetto ! La rivoluzione americana del 1777 l’ha fatta il 4,00% della popolazione ma fu fondato un nuovo Stato cui tutti hanno partecipato. Però se invece di aspettare la certificazione si partecipasse attivamente alle iniziative di Plebiscito. Eu … di sicuro non sarebbe tempo sperecato !
Par mar par tera , San Marco
luciano
@wotan
ammesso e non concesso che la certificazione arrivi con esito positivo (mah??), perché dovrebbe andare come dici te? Il fatto che i voti siano veri obbliga qualcuno a fare qualcosa? L indipendenza è un atto bilaterale salvo che te la prendi con le armi. Se fosse come dici te la catalogna e la scozia sarebbero già indipendenti non credi? Se bastasse un “riconoscimento internazionale” la Scozia avrebbe fatto un suo referendum e basta. E invece ha dovuto “lavorare ai fianchi” del regno unito per poter avere una possibilità dopo anni e anni di confronti anche dentro il parlamento. Qui si pensa di essere più furbi e dire “io ho tot voti e quindi fai come dico io”. Che poi, secondo te nel mondo esiste un ente che ha la possibilità di togliere pezzi di territorio ad uno stato solo perche racoglie firme?
Lo so, ora mi vorrai dire “ma c è il principio di autodeterminazione dei popoli”, vero ma si può applicare solo in determinati casi ed ha comunque dei limiti ed il primo di questi è “il principio di integrità territoriale”. Infatti, anche per questi motivi, l europa su queste questioni non interviene salvo casi eccezionali.
veroveneto
Luciano è vero che non è così facile ad avere la libertà, ma io penso,chi ha organizzato questo referendum sà cosa ha fatto con la possibilità vera di diventare indipendenti.Non ci credo che l’hanno fatto così solo per mettersi in mostra o per guadagnarci nelle loro tasche. Credo che plebiscito.eu in un anno ha dimostrato quello che diceva di fare rispetto più di vent’anni di ciacoe della lega che non ha fatto un c…. se non solo quello di rubar soldi.Quindi se vuoi l’indipendenza deve partire prima dentro da te,con convinzione e fiducia del lavoro di questo grande gruppo, e stanne certo che alla fine vince e vincerà sempre il popolo.
Fil de Fer
Prendo atto della difficile operazione al cuore……ma, scusatemi, in questi casi l’OSCE, dal momento che ci è stato ripetuto più volte che il controllo dei voti è già stato fatto e che tutto risulta O.K., ma se serve solo una firma……perché non firma qualcun altro al posto dell’ammalato ?!?
La cosa per noi VENETI è importantissima e non mi sembra che possa essere tenuta nel cassetto solo perché una persona è ammalata o all’ospedale.
Dico bene ?
Inoltre una persona che si è già messa in gioco e vorrebbe continuare…..ha la necessità di sapere come stanno effettivamente le cose. I proclami e le assicurazioni oggi, a distanza di oltre 8 mesi….non bastano più !!!
WSM
Wotan
Luciano, per favore, rileggi con attenzione quello che ho scritto : tu l’hai capito al contrario !
Michele De Vecchi
Riporto, da una mia risposta data ad un altro utente in Facebook:
Non sarà la certificazione a darci l’indipendenza… Questa è solo un timbro, il timbro serve (solitamente) a dire che le cose sono in regola: nel nostro caso, che il referendum è stato fatto in maniera appropriata, che il suo risultato è valido… Il percorso di Plebiscito.eu prevede l’effettivo esercizio dell’indipendenza proclamata a Marzo; in che modo? In tutti i modi necessari perché questo possa avvenire. Cosa serve per poter essere indipendenti? Serve che il popolo eserciti attivamente la sua indipendenza, serve costruire le istituzioni, serve controllare il territorio, serve essere riconosciuti da realtà internazionali (e non parliamo solo di istituzioni, ma anche di privati, di aziende, di investitori). Perciò, a cosa serve la certificazione: serve a dimostrare che il referendum è stato fatto con tutti i crismi. Non serve a certificare che i veneti vogliono l’indipendenza in maggioranza, questo lo sappiamo già: lo percepiamo dentro di noi stessi. Quello che sta facendo Plebiscito.eu è aumentare il consenso del popolo verso la Repubblica Veneta (e non parlo delle persone che la rappresentano, parlo dell’istituzione), e nello stesso tempo mettere in atto strumenti che la rendano in grado di soppiantare il istituzioni dello stato italiano. Solo così, facendo vedere che siamo in grado di governarci e di far crescere in maniera indipendente la nostra economia, dando dei vantaggi anche a chi volesse investire nel nostro territorio, la comunità internazionale sarà invogliata a riconoscerci… Voglio finire con un detto: “Nemmeno il cane muove la coda per niente”. Se vogliamo che il mondo ci riconosca, dobbiamo essere forti, innovativi, competitivi.
caterina
Luciano, guarda che nessuna costituzione di stato prevede la secessione di una sua parte ma tutte prevedono il diritto di difendere anche con le armi l’integrità dei propri confini rispetto ad aggressioni esterne…
e la Scozia e la Catalogna avevano tutte le chances per vincere i propri referendum, ma la cosa non è avvenuta e non si può attrinuirne il risultato se non ai diretti interessati.
Il Popolo Veneto è l’unico ad oggi che ha chiaramente e pacificamente espresso la volontà di essere indipendente ed ora non ci resta che mettere in atto quanto abbiamo pubblicamente e pacificamente confermato…
Il problema per noi ora è di natura organizzativa, ma sarebbe tutto più semplice se si decidessero a crederci anche le forze produttive maggiori e la finanza…
Che aspettano!… si sa, i soldi non hanno un cuore…infatti sono da sempre associati a satana..
ma forse se intravvedono uno spiraglio di maggior interesse anche loro invertiranno la rotta, e allora si aprirebbe un’autostrada…
Wotan
Michele De vecchi : sei un GRANDE !
Mettetiamoci il cuore in pace : non avremo mai la certificazione OSCE del nostro Plebiscito ! Sarei felicissimo di aver torto, sia chiaro, ma provate a leggere nel sito dell’ OSCE, sotto la Tendina Elezioni cosa c’é scritto : “Come diventare un osservatore OSCE” e poi nel commento : “l’OSCE non recluta direttamente gli osservatori. Gli osservatori sono assecondati dagli stati appartenenti all’OSCE”. Quindi, se ho ben capito : o c’erano degli osservatori ufficiali OSCE durante il Plebiscito di marzo 2014, “assecondati” dall’Italia o da altri Stati membri dell’OSCE, oppure é già tutto finito da Aprile 2014. Al di là di questa osservazione, che potrebbe anche essere sbagliata, perchè l’OSCE dovrebbe occuparsi di un Referendum, tenuto in Italia (paese che paga per esser parte dell’ OSCE), da una regione secessionista, alla quale non é mai stata riconosciuta neppure l’autonomia a seguito di differenze linguistiche, culturali o religiose ? Inoltre, se il Veneto avesse il diritto ad ottenere l’indipendenza, l’OSCE avrebbe come risultato l’inimicizia non solo dell’Italia ma di tutti gli altri stati membri europei (tutti paganti), trascinati nel baratro della crisi finanziaria italiana che seguirebbe all’indipendenza del Veneto. Credo che il rappresentante OSCE incaricato della certificazione avrà una lunghissima convelescenza ! E intanto ogni buon Veneto, con il suo buon senso e in modo garbato, chiederà a Gianluca informazioni sulla certificazione del Plebiscito; e il povero Gianluca non potrà che rispoondere quello che gli dice l’ OSCE : “l’incaricato è in convelescenza…”. Intanto tutti i bravi Veneti continueranno a rompere i maroni a Gianluca , così potranno restare alla finestra, ad aspettare di vedere cosa succederà !
Compatrioti, ricordiamoci che la scelta delle prime azioni per conquistare la Libertà e di tutte le azioni successive, spetta soltanto a noi Veneti ! Contiamo sulle nostre forze, alleiamoci con paesi che hanno interessi opposti a quelli dei taliani-straccioni, mettiamo in piedi per questi biechi occupanti un caos internazionale che non si sarebbero mai immaginati, così si moverà anche l’OSCE … dopo !
Par mar , par tera , San Marco
Michele De Vecchi
@Wotan, se il tuo pensiero deriva da ciò che ho scritto io, hai travisato completamente.
Non ho mai detto che la certificazione non ci sarà; anzi, essa verrà resa pubblica appena ci sarà consegnata. Quello che ho scritto io è che la certificazione non ci darà automaticamente l’effettiva indipendenza; quest’ultima ci sarà riconosciuta solo da quelle realtà internazionali che reputeranno interessante (economicamente e politicamente) un Veneto indipendente: queste ultime lo faranno solo se noi veneti saremo in grado di dimostrare che ce la possiamo fare, e lo potranno fare solo se avranno a disposizione un documento legalmente valido che certifichi la volontà del popolo veneto. La certificazione serve a questo: a dare la possibilità politica a chi abbia interesse nel riconoscere la Repubblica Veneta di poterlo fare in maniera legale, secondo diritti, leggi e regole internazionali.
A questo punto, il problema generale che dobbiamo affrontare nell’immediato è uno solo: dimostrare alla comunità internazionale che la Repubblica Veneta è una istituzione che può portare benefici economici a chi sceglie di riconoscerla.
veroveneto
ok ma se si ha la certificazione in mano e si fa pubblicità giusta la gente si muove se no hai voglia, perchè la mentalità del nostro popolo è che deve essere tutto certificato scritto firmato su qualunque cosa quindi…
Wotan
Michele De Vecchi, non ho travisato affatto. Come ho scritto , sarei felice di aver torto ! Io ne faccio solo una questione di probabilità, che secondo me é bassa, nient’altro. Se arriva sarei felice quanto te !
Fil de Fer
ok, ma………
Scusatemi se sono pignolo, ma a me piace la chiarezza e l’onestà intellettuale.
Al momento non possiamo dare alle industrie venete e a tutti gli imprenditori quello che faremo sicuramente ad indipendenza riconosciutaci da altri paesi stranieri. Mi riferisco all’abbassamento delle tasse, ad una migliore organizzazione dello stato, ad una burocrazia responsabile e sotto controllo, all’esecuzione di infrastrutture che facciano del VENETO uno Stato efficiente e moderno, ad una giustizia degna di questo nome etc…etc…etc…
Possiamo solo cercare di informare e convincere, nulla di più.
C’è poi il referendum della regione Veneto….che in ogni caso speriamo possa essere svolto….anche qui possiamo solo informare e convincere i Veneti del perché bisogna votare SI’ per l’indipendenza…. e potrei ancora continuare a fare esempi. Personalmente mi interessa solo l’indipendenza e sono disposto a darmi da fare e questo è un punto !.
Ma è chiaro che senza un referendum riconosciuto valido e con il famoso timbro non ci sarà la forza propulsiva giusta e corretta per arrivare alla meta.
Questo mi sembra inconfutabile. Dunque se non c’è la certificazione OSCE del referendum di PLEBISCITO.EU saremo costretti a puntare tutto su quello regionale o no ?
Allora, in questo ultimo caso come disse TOTO’: E’ la somma che fa il TOTALE…
CAPISCI A ME’ !!!…..dunque tutti i gruppi indipendentisti VENETI e ce ne sono tanti ( per fortuna o per sfortuna…) dovranno fare i conti con la propria coscienza di VENETI e dovranno fare una scelta. Quella più intelligente e più disinteressata, quella di chi vuole veramente l’indipendenza e la vuole con l’aiuto di tutti i VENETI. Arrivo a dire che è sempre esistita la DIASPORA VENETA ed esiste tutt’ora….dunque è necessario unire le forze di tutti e non importa se ogni gruppo lavorerà d’accordo con gli altri in alcuni settori diversi o per attività diverse, l’importante è che esista finalmente un coordinamento generale tra tutti i gruppi e che si arrivi a definire nell’ambito delle specifiche esperienze o lavoro svolto anche in passato ad un’assemblea degli Stati Generali del VENETO al fine di meglio spingere ognuno per le riconosciutegli peculiarità.
Perché non viene fatto ? Quali sono i motivi che lo impediscono ?
Chi si oppone a tale disegno ? Perché gli indipendentisti sono ancora per la bottega e non per L’IDEALE PURO !!!!???
WSM
Michele De Vecchi
C’è un dato di fatto che deve essere chiaro a chi legge e commenta gli articoli di questo sito: a Plebiscito.eu non interessa governare una regione italiana. A Plebiscito.eu interessa rendere effettiva l’indipendenza del Veneto. Quale indipendenza? Quella da raggiungere tramite un referendum che permetta l’autodeterminazione dei veneti? Sì! Quale referendum? Quello “istituzionale” promosso dalla Regione Veneto? No! Quest’ultimo sarebbe solo un rafforzativo, e se e quando verrà fatto sarà cura di Plebiscito.eu appoggiarlo, ma ora come ora non abbiamo intenzione di sprecare tempo e risorse verso questo progetto. Perché? Perché Plebiscito.eu ha già promosso un referendum giuridicamente valido, nel quale ha votato il popolo veneto ed hanno prevalso i sì. Perciò, Plebiscito.eu continuerà ad adoperarsi nella realizzazione, nei tempi più rapidi possibili, del proprio progetto, appoggiando la Repubblica Veneta nelle iniziative che questa promuove e promuoverà.
Matteo
@michele de vecchi
cosa intendi per giuridicamente valido?
caterina
Matteo, per me è chiaro…era nel diritto dei Veneti potersi pronunciare sul proprio destino e il tutto si è svolto secondo regole di massuma trasparenza e volontarietà, adottando i mezzi che la tecnologia oggi mette a disposizione… mi sembra che non occorra altro, se non ora dare efficacia a quanto i Veneti hanno espresso come loro libera volontà.
Vediamo se Michele è dello stesso parere.
Nicola
Io sono dell’ idea che senza una carta scritta e valida in mano non possiamo presentarci da nnessuno (tanto meno l’ italia) per chiedere di essere riconosciuti come stato veneto e non come regione veneto
caterina
ma Nicola, i dati del sistema credo che siano sempre consultabili e da lì ogni sera a chiusura delle votazioni c’era un controllo e alla fine, se ricordi, dopo tre-quattro ore sono stati resi pubblici ed hanno permesso la famosa Dichiarazione d’Indipendenza in un’esplosione di emozioni e di gioia…
un controllo terzo è sempre possibile… anche nelle votazioni cartacee è così… una contestazione documentata ha perfino annullato votazioni dopo anni, vedi Piemonte…
Michele De Vecchi
Caterina, era proprio ciò a cui mi riferivo; un popolo ha il diritto di esprimersi, ed il tutto deve avvenire democraticamente ed in modo trasparente. La certificazione serve a mettere un “timbro” su questo.
@Nicola: non abbiamo nessuna intenzione di andare dal governo dello stato italiano a CHIEDERE di essere riconosciuti; l’indipendenza non si chiede, si esercita. E’ l’autonomia che si chiede, ma quello è un altro discorso che non ci interessa!!!
wotan
Fil der Fer dice giustamente che si tratta di avere dei piani alternativi :
Piano A : certificazione OSCE, secondo me purtroppo poco probabile, ma se arrivasse saremmo tutti felici in quanto rimane ancora la soluzione più immediata;
Piano B: Referendum Consultivo Regionale, con preventivo versamento di Euro 20,00 da parte di ogni votante e con quorum del 50%+1. Le ultime elezioni regionali ci dicono che il rischio di mancare il quorum é molto alto, peggiorato, nel nostro caso caso, dai 20,00 Euro. Superato questo primo enorme ostacolo e vinto il Referendum, ci sarà l’impugnativa della Corte Costituzionale (la “bellissima” Costituzione taliana é tra le poche al mondo che non riconosce il “diritto naturale pre-giuridico” del popolo). La Regione Veneto dovrà quindi votare il ricorso alla Corte di Giustizia Internazionale. Se la Rgione Veneto vincerà presso la Corte di Giustizia, si potrà cominciare a negoziare l’indipendenza con lo Stato talian, che avrà come controparte l’attuale classe politica della Regione Veneto. Nel frattempo i cittadini veneti saranno diventati poveri in canna perchè sarà scoppiato il bubbone del “debito sovrano”.
Serve quindi , a mio avviso, pensare anche a un Piano C sul quale lavorare sin d’ora in quanto il Piano B é solo una perdita di tempo che garantisce una fregatura
caterina
Wotan, da quello che ho capito io andando sulla voce, all’OCSE non potremo essere noi a rivolgerci ma saranno le nostre controparti cui ci presenteremo con la nostra Dichiarazione d’Indipendenza a sottoporre se ritengono i dati del referendum su cui è fondata la nostra volontà di essere un nuovo stato, la Repubblica Veneta… per ritardare o comunque essere sicuri che sia avvenuto tutto ok.
Il piano B sono d’accordo che non esiste.
pertanto, avanti tutta!!
Certo che un timbro terzo ci andrebbe bene, purchè non tardi troppo ad arrivare…
wotan
Ok Caterina, ma all’ OSCE sono dei burocrati, supini agli Stati che li foraggiano : per loro il tempo non é importante e poi sono presi dai problemi dei Sinti, dei Rom e soprattutto dell’Ucraina. Nella loro ottica, noi rischiamo di essere l’ultima ruota del carro, comunque “se va …ha le gambe” e speriamo arrivi il timbro !
Fil de Fer
Wotan MI HA LETTO NEL PENSIERO.
Era ciò che volevo dire. Il piano C lo vedo con l’unione d’intenti di tutti i gruppi indipendentisti Veneti, nessuno escluso. Non si deve aver paura di chi fino ad ora ha pervicacemente seguito una sua strada…anche se sterile alla fine, ma ha sempre fatto qualcosa di utile in ogni caso per la causa VENETA.
Mi prendo la briga di elencare prima o poi tutti i gruppi esistenti e di chiedere a loro cosa ne pensano di lavorare assieme, magari cercando ognuno di seguire la strada che più gli è congeniale o quella seguita sino ad ora, ma con l’intelligenza di accettare critiche se queste dimostrano che non si va da nessuna parte seguendo quella o questa strada, ma cercando una strategia comune. ( Bossi insegna….ha fagocitato tutte le leghe o indipendentisti del Nord ed era riuscito a creare una forza d’urto…sappiamo tutti come è andata a finire…la bella storia raccontataci…adesso SALVINI è un politico italiota e non me lo leva nessuno dalla testa !!!!)
Qualcuno ha paura di perdere qualche immagine pubblica ?
Non si deve aver paura di nulla se si è convinti che la strada intrapresa è quella vincente. Agli altri dimostrare che non è così………
L’UNIONE FA LA FORZA, STARE UNITI E’ LA STRATEGIA VINCENTE, CONVINCERE E STIMOLARE TUTTI CHE INSIEME SI VINCE E’LA VERITA’ !!!!!!!!
WSM
caterina
FIL DE FER, referendum regionale: 14 milioni di euro dalle nostre tasche!…e poi? non c’è neppure una data…il che vuol dire che non è neppure in calendario…
Eppure tutti gli indipendentisti veneti hanno già votato, nonostante le divisioni e i protagonismi dei vari capi e capetti…sennò da dove vengono i duemilionitrecentoepassa i SI alla Repubblica Veneta Indipendente e Federale?
Si può sempre cominciare d’accapo…all’infinito…
mi devo rassegnare: morirò italiana.
Sandro
@ Fil De Fer
Sono completamente d’accordo con te.
Finché continuerà a prevalere la frantumazione dei gruppi indipendentisti, la legge sarà sempre quella del ” divide et impera”…..molto apprezzata dagli invasori romani….
WSM
wotan
Amici, L’obiettivo é chiaro : Indipendenza della Repubblica Federale Veneta. Non voglio dilungarmi sulle motivazioni di questa scelta perchè le conosciamo tutti e sono condivise dalla stragrande maggioranza del nostro popolo, come ha dimostrato Plebiscito.eu
In questo momento é vitale pensare al Piano C , ossia quali nuove “AZIONI” intraprendere per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza entro breve, oltre al Piano A (certificazione), che tarda a materializzarsi e al Piano B (Referendum consultivo regionale) che già sappiamo non porterà a nulla.
Si tratta prciò di identificare altri mezzi di pressione, sapendo che il tempo gioca contro di noi e che la nostra gente ha una gran voglia di indipendenza.
(1) In questo scontro, abbiamo da una parte gli occupanti taliani : bravissimi a perdere e far perdere tempo, controllori di tutti i mezzi di informazione, armati fino ai denti, astuti politicanti esperti nel gestire “bastone e carota”, ladri di Stato che possono impunemente inventarsi migliaia di modi per rubare al Veneto e far regali a quei sudditi straccioni che li hanno sempre votati. Hanno coperture internazionali formidabili, disponibilità economiche “ a brancade” , ma hanno anche piedi d’argilla : un debito sovrano che li corrode e che li porterà tra breve alla rovina, la loro, la nostra e in parte quella dell’Europa. Questa gentaglia teme solo due cose :
(I) non poter più rubare ai Veneti e agli altri popoli indipendentisti della penisola ;
(II) far conoscere al mondo la loro vera faccia di impostori incalliti, quindi temono una pubblicità internazionale negativa (ricordate i patrioti che interferirono nelle trasmissioni RAI e che occuparono simbolicamente Piazza San Marco? Hanno fatto un danno tale che sono gli unici cittadini liberi che hanno dovuto passare interamnte il periodo di pena nelle galere taliane…)
I loro piedi d’argilla quindi sono i SOLDI e per difendersi hanno messo in piedi Equitalia, un sistema di controllo tanto famelico quanto impopolare che nella sua eimologia sta a significare “ITALIA EQUA” , una spettacolare presa in giro !
(2) Dall’altra parte abbiamo i Veneti, che non hanno la stessa forza d’urto dei taliani: sono gente onesta che vuole lavorare, priva di coperture internazionali (apparte gli altri popoli indipendentisti europei), senza armi, privati del riconoscimento costituzionale del “diritto naturale pre-giuridico di autodeterminazione del popolo”, con politici “votabili” asserviti a Roma, con poche risorse economiche da investire nel progetto indipendentista, intimamente mal disposti alle manifastazioni di piazza. Per questo i Veneti non trovano di meglio da fare che stare alla finestra ad aspettare gli eventi e a guardare cosa facciamo noi di Plebiscito.eu : una situazione classica da Davide contro Golia !
Tornando quindi alla domanda inziale, ossia : quali AZIONI intraprendere ? la mia proposta per il Piano C é duplice : (a) sviluppare rapporti con un alleato internazionale forte, che abbia oggi interesse a sostenere dall’esterno la causa indipendentista veneta , (b) far ingrippare il meccanismo malefico di “Italia Equa”.
Comunque, ribadisco che la soluzione migliore rimane sempre il Piano A : il “timbro” OSCE sul nostro referendum; incrociamo le dita o preghiamo. Ciò non toglie che ci si possa già muovere con il Piano C (a).
Se ci sono altre idee, valutiamole insieme.
Par mar, par tera , San Marco
Gioakin
Caterina stai tranquilla non morirai italiana,il piano di rilancio dell’europeetta targato Botiglietta Junker potrà essere solo che un fallimento,praticamente l’europeetta di Culona Merkel,Massone Draghi e Botiglitta Junker non è altro che stanziare 21 Miliardi di investimenti,ed a loro giudizio questi soldi produrranno un effetto leva 15 volte maggiore degli investimenti privati che devono generare,uno beve l’altro è massone e la culona che fuma?una volta eravamo un popolo di bigotti lavoratori democristiani…credo che adesso siamo un POPOLO CHE VUOLE LA SUA INDIPENDENZA
zisp
Veneti, non fate come il governatore Zaia che blatera un giorno sì e l’altro pure contro Roma ed il governo italiano, ma non mette in pratica NESSUNA azione concreta per rendere fattivi questi inutili proclami. Iniziate innanzitutto ad applicare l’esenzione fiscale totale, non versando più alcun cent allo stato italiano, questa è certamente in questa fase l’iniziativa più dirompente. La ormai prossima certificazione del Plebiscito digitale deve essere supportata da iniziative tese ad affermare l’indipendenza de facto, dobbiamo mettercelo nella testa una volta per tutte! C’è bisogno dell’azione e dell’impegno individuale di ciascuno di noi per dare forza e concretezza al percorso. Altrimenti saremo tanti piccoli ed inutili Zaia, di personaggi inutili uno basta ed avanza, non servono i suoi cloni per far avanzare il processo d’indipendenza. Quindi armiamoci tutti di buona volontà e di costanza e supportiamo chi, in primis Plebiscito.eu, sta dimostrando da mesi di agire fattivamente per arrivare al fine desiderato dalla grande maggioranza del Popolo Veneto
Fil de Fer
E’ di oggi, domenica 30 novembre, nella trasmissione RAI 1 “l’ARENA” di Giletti che si viene a sapere che tutti gli ex consiglieri regionali della regione Veneto si sono riuniti per fare un ricorso contro la riduzione o anche l’abolizione dei vitalizi….i famosi vitalizi che lor signori si sono concessi con tanto di legge regionale….una legge ” AD PERSONAM PARTITICO ” visto che tutti ne hanno usufruito. Il solito privilegio alla faccia degli altri Veneti che devono lavorare e versare per almeno 42 anni e poi avere una pensione da fame……Specialmente quella separata dei CO.CO.CO./CO.CO.PRO. esempio: versati 33.000 euro in 7 anni la pensione sarà di euro 100 nette.-
Mentre i consiglieri con 70.000 euro versati in 6 anni otterranno un vitalizio di ca. 2.700/2.800 euro al mese. Una disparità che la matematica rende evidente.
Infatti a parità di versamenti i signori consiglieri dovrebbero ricevere 250 euro al mese…invece ne ricevono 2.700/2.800.- Complimenti.
Zanetti si trova a combattere una battaglia in solitaria…mentre tutti gli altri…Cogolo in primis…non hanno nemmeno il coraggio di rispondere alla giornalista che tenta di sapere come mai fanno ricorso. Per i pensionati…gli esodati…non ci possono essere ricorsi….per loro invece sì e la corte costituzionale che deve prima di tutto tutelare i propri ex…dichiara incostituzionale toccare i diritti acquisiti. E quelli degli altri ??? Ci sono due tipi di diritti acquisiti. Quello per i soliti noti sono sempre validi. Per tutti gli altri invece no !!
Questa è l’italia !!! Dire che non tengono vergogna è fare loro un complimento.
In trasmissione è stato detto che sono persone insensibili + amorali. Se si sommano le due parole (significati) mi vien fuori un totale dal significato delinquenziale.
Costo per la regione Veneto degli ex consiglieri a tutt’oggi euro 11.200.000,00
costo dei consiglieri in carica euro 9.000.000,00 totale 20 milioni di euro all’anno. Già adesso gli ex superano i consiglieri in carica…più trombati= sempre più soldi da dare a queste persone. tra 10 anni ci ritroveremo a pagare 30-40 milioni e via cos’ all’infinito ??? Ma hanno il senso della misura questi qua che siedono in regione ???
Insomma certi Veneti non sono migliori dei peggiori ITALIOTI !!!
Infatti sono più italiani loro degli italiani stessi.
Il solito schifo………
WSM