VENETO, INDIPENDENZA, LIBERTÀ, TRA CENSURE DEL PASSATO E DEL PRESENTE
Mentre l’Europa approva una legge contro la libera espressione in rete, la nostra terra continua a prendere solo sberle dall’Italia: è giunta l’ora di riprenderci in mano il nostro destino
Oggi l’europarlamento ha deciso di approvare la nuova direttiva UE per il diritto di autore in rete. Al di là della bella definizione e delle cronache entusiastiche che sentirete in ogni telegiornale e leggerete in ogni giornale, è chiaro invece che purtroppo l’europarlamento ha deciso di dare una mano alle inutili lobby degli editori moribondi e di soffocare nel contempo i nuovi media e i nuovi business digitali. Spiace che oggi sia il parlamento europeo a rendersi protagonista di una pagina triste che rischia di mettere a tacere le voci scomode e la forza propulsiva del web.
Politici rivolti al passato che chiudono le porte al futuro, un film già visto, ahinoi, soprattutto in Italia.
A parte quando il passato ovviamente è scomodo, com’è avvenuto qualche giorno fa in occasione della ricorrenza del 22 marzo 1848: in tale giorno Daniele Manin proclamava la Repubblica di San Marco a Venezia, a seguito dell’insurrezione della nostra capitale, che aveva avuto inizio il 17 marzo dello stesso anno, contro il governo austriaco. L’indipendenza è durata fino al 22 agosto 1849. Venezia quindi cadde, con la complicità del regno sabaudo che temeva la rinascita della Serenissima, che poteva compromettere i propri sogni colonialistici che sarebbero quindi sfociati nelle guerre di annessione che diedero vita infaustamente all’odioso stato italiano.
Il tempo è giunto nuovamente per riprenderci in mano la nostra storia e sganciarci anche dal regime odierno.
Il suo fallimento è infatti sotto gli occhi di tutti e le cose promettono di andare sempre peggio, come ha rilevato ieri anche il Fondo Monetario Internazionale, che ha lanciato l’allarme per la recessione italiana. Non era bastata la figuraccia di pochi giorni fa con la Cina, che dopo tanto strombazzare ha visto la chiusura solo di un misero accordo per la vendita di arance siciliane al primo produttore del mondo. Peccato che solo pochi giorni dopo la Francia abbia ridicolizzato il governo di Roma con la vendita di 300 Airbus al Celeste Impero. Un affare da 30 miliardi di euro, alla faccia dei memorandum firmati dall’Italia che hanno comportato anche la sua prostituzione politica.
Il Veneto ovviamente in tutto ciò ha preso e prende solo sberle.
Infatti da un lato ci hanno fatto sparire dalla nuova Via della Seta (sebbene la Cina avesse indicato Venezia come baricentro della stessa tra vie di terra e vie di mare) e dall’altro l’altro ieri Salvini ha rinviato alle calende greche anche la pur ridicola pseudo-riforma di autonomia del Veneto, che prevede zero soldi e tanta vergogna per la lega e tutti coloro che l’hanno propagandata per prendere in giro i veneti ancora una volta.
Cari veneti, ormai è ora di abbandonare la lega e di indicarla come il primo nemico del Veneto, assieme a tutti coloro che la appoggiano nelle varie giunte comunali e regionale, che servono solo a spartirsi soldi, poltrone e potere.
L’unica via per uscire dall’incubo italiano si chiama indipendenza. Indipendenza e libertà!
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
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