VENETO SI-VENETO NO: TUTTO INTORNO A TE
I prossimi mesi vedranno il VENETO al centro di una sfida di valenza strategica e internazionale. Vie di comunicazione, tecnologie, venture capital le parole chiave di un progetto strategico e sistemico per il Veneto indipendente
Non l’ISIS, ma i rivoluzionari FRANCESI esattamente 222 anni fa decapitavano Luigi XVI, ultimo Re di Francia, pochi mesi prima dell’inizio del regime del Terrore durante la rivoluzione francese. Oggi il potere politico che non si riforma tende a dimenticare le lezioni della storia e continua ad opprimere fiscalmente i propri sudditi, come avviene in VENETO, derubato in modo infame dallo stato italiano, il peggiore inferno fiscale del mondo occidentale.
A dire il vero il potere italiano non può proprio autoriformarsi, stretto com’è tra la logica clientelare che alimenta il consenso che lo supporta e l’impossibilità di autocastrarsi eliminando le consorterie che ne permettono l’esercizio feudale.
Fanno sorridere le reciproche posizioni di maggioranze e opposizioni governative italiane che si legittimano a vicenda per perpetrare il furto al danno dei veneti. Addirittura anche l’anomalia leghista oggi ritorna all’ovile, promuovendo, per la prima volta nella sua storia, una manifestazione nazionale a Roma per il prossimo 28 febbraio, dimostrando palesemente tutto il suo sradicamento territoriale causato da 25 anni di fallimenti e tradimenti dettati dalla cupidigia e dall’incompetenza.
La Vandea, il Texas della penisola è il VENETO.
Qui si gioca il futuro di tutti, qui si salvano o si distruggono le speranze di tutti.
Alla logica del sistema di potere maledetto, imperniata sul teatrino destra-sinistra, deve sostituirsi la dialettica VENETO SI-VENETO NO.
Per far sì che ciò avvenga, non può essere un disegno di secondo piano e di respiro esclusivamente locale, o di segreterie di piccoli partiti o assembramenti, la soluzione per vincere la partita in gioco. Solo chi ha saputo concepire un progetto di rilevanza STRATEGICA e INTERNAZIONALE oggi ha le carte in regola per vincere una partita essenziale per il nostro futuro. Solo chi ha saputo smuovere l’interesse degli organi di informazione di tutto il MONDO conosce il linguaggio e la metodologia corretta per giocare e vincere una sfida che si basa sulla capacità di dare al VENETO una dimensione di attore nel SISTEMA GLOBALE.
Le nuove vie della seta, che per terra e per mare si uniscono magicamente a VENEZIA, presentate a Pechino nel novembre scorso alla presenza dei leader degli stati dell’Apec (Asia e Pacifico, compresi USA, Cina e Russia) che sommano il 58% del Pil di tutto il pianeta, ispirate ai tempi della SERENISSIMA da Marco Polo, oggi ritornano ad essere il crocevia dello sviluppo umano tra Europa ed Asia, sommando un valore intrinseco di 21,1 triliardi di dollari, che trovano il proprio baricentro e crocevia proprio nel VENETO e a VENEZIA e caratterizzando e anticipando il nostro progetto strategico, che si completerà con la presentazione nei prossimi mesi dei nostri progetti per gli altri quadranti di interesse geopolitico globale.
Progetti che si integrano con una visione e un quadro operativo che permetta al VENETO indipendente di diventare un Repubblica DIGITALE e di trarre profitto e benessere dall’evoluzione che avranno 50 nuove tecnologie che in 5 anni genereranno un mercato da 2,8 triliardi di dollari.
Progettualità che sarà concreta e non un mero abbaiare alla luna, come abitudine dei politici italiani, grazie a politiche che permettano di sviluppare un nuovo sistema di capitali, meno bancocentrico rispetto a quello asfittico italiano, basato sul gioco delle tre carte, e più incentrato sul VENTURE CAPITAL e sul private equity, che, ad esempio, negli USA è nove volte più sviluppato che in Europa e che ha permesso ai più capitalizzati marchi del mondo di crescere e diventare tali in pochi anni e decenni da semplici garage in cui erano nati grazie al genio di giovani menti e giovani cuori.
Al VENETO non mancano le giovani menti e i giovani cuori, mancano invece i leader moderni coraggiosi e preparati che sappiano loro fornire gli strumenti sistemici economico-finanziari per realizzare i loro sogni, che sono anche la nostra più potente arma per affrontare un futuro di serenità in un mondo globale sempre più competitivo.
Badiamo bene che rispondere alla domanda VENETO SI-VENETO NO è equivalente alla dialettica ITALIA SI-ITALIA NO, in quanto una vittoria indipendentista in Veneto equivale anche alla sopravvivenza di quanto di meglio c’è in Italia. Ricordiamoci infatti che il meglio di sé proprio l’Italia lo ha saputo esprimere proprio nel Rinascimento, quando non esisteva lo stato italiano che ne ha usurpato anche il nome. La battaglia che si svolge oggi in VENETO è la battaglia che deve unire anche tutti gli intellettuali italiani consapevoli di ciò.
VENETO SI-VENETO NO significa anche EUROPA SI-EUROPA NO, poiché una vittoria del potere statalista italiano in Veneto significa la fine di un’Europa politica equilibrata e forte, che può reggersi solo se i suoi membri sanno essere virtuosi e non mele marce che intaccano inevitabilmente anche la parte sana.
Dare fiducia ai partiti di destra e sinistra, nessuno escluso, significa dare fiducia a chi soffoca la nostra speranza, derubandoci.
Per questo è urgente rispondere in modo appropriato alla domanda VENETO SI o VENETO NO?
Ne va dell’interesse e della speranza di tutti, nessuno escluso, veneti, italiani ed europei.
Per vincere la sfida dei prossimi mesi è necessario quindi riassumere in un’unica proposta una visione che allo stesso tempo deve essere civica, intellettuale, tecnologica, politica ed economica. In una parola, umana.
In tal caso verrà da sé la risposta corretta alla domanda VENETO SI o VENETO NO.
Gianluca Busato
Candidato Presidente del VENETO
per VENETO SI
Comments (40)
roberto
ciao a tutti voglio veneto si si si
FRANCESCO
Vivo in un comune molto grande della provincia di Verona, son alquanto perplesso del fatto che possiamo ottenere una larga maggioranza con il prossimo blebiscito. Pochissimi ne parlano, pochi sono informati su come potrà essere il futuro parlamento della repubblica Veneta, chi potranno essere i ministri. Sono tutti interrogativi di molte persone poco informate.
andrea g
Francesco questo dipende da noi, ovviamente si stanno attivando in massa i volontari di plebiscito per far conoscere questo progetto al di fuori del web, anch’io come te ho qualche dubbio sulla riuscita ma voglio evitare scusanti per non far niente, vada come vada posso dire di aver fatto la mia parte, se vuoi darci una mano…
Giuseppe Dal Bianco
Sono più vicino agli 80 che ai 70 e non sono pratico di computer se non per le cose più elementari. Per favore usate sempre la lingua italiana per i comunicati perché le persone di una certa età parlano italiano e veneto ed il veneto è molto difficile da scrivere perché a scuola non è mai stato insegnato. VENETO SI PER SEMPRE
caterina
di che ti lamenti Giuseppe? siamo agè ma per fortuna ci sono tanti veneti in giro anche per il mondo dove si parla inglese e bisogna che si sentano vicini ai nostri che qui stanno portando avanti la nostra marcia pacifica verso l’indipendenza…che ha avuto molta più risonanza all’estero che nei nostri media venduti ai servi del padrone…
Dal momento che quello che qui leggiamo in inglese a noi l’hanno già detto, mi pense che sia na fortuna che gavemo gente che sa ben l’inglese che l’e la lingua passpartou al di de incò… noialtri aven magari studià el latin e ‘l greco ma al masimo aven imparà el francese…e mi me dispiase no so quanto che no go informasion de corsi de lingua in Inghiltera o in Germania par gente dea nostra età che se podaria ciapar come vacanze a l’estero dato che sen pensionadi e gavemo tempo e voia ancora de imparar, senza fadiga però!… ma viva i zovani che i sa parlar co tuti! e ghen conose che in giro par el mondo i porta con orgolio la nostra bandiera, quea de San Marco oviamente!
andrea
Giusto Caterina, per favore fate girare e diffondete il link che segue: è importante che ci siano dei commenti all’articolo di Città Nuova, cosi lo stesso articolo probabilmente potrà essere anche pubblicato nella versione cartacea quindi adatto ad una platea piu’ eterogenea di lettori affezionata alla carta stampata. Grazie,
http://www.cittanuova.it/c/443991/Lindipendenza_veneta_parte_dal_web.html
Davide
@FRANCESCO
Velato sarcasmo?! 😉
Giuseppe Dal Bianco
Caterina, complimenti per come scrivi in veneto. Concettualmente l’idea dell’inglese é esatta ma crea seri problemi per molte per molte persone.
Inoltre con il computer si può facilmente e semplicemente
tradurre tutto.
Una domanda: quale sarà la lingua ufficiale per stilare la Costituzione e le Leggi della Repubblica Veneta?
In famiglia votiamo SI!!!!!!!!!!
Michele De Vecchi
@Giuseppe Dal Bianco
Purtroppo, al momento, non esiste una codifica completa ed omogenea della lingua veneta, in quanto quest’ultima risulta essere un insieme di lingue (o dialetti della stessa); dal quel che ho capito, si potrebbe usare come lingua ufficiale l’italiano (visto che bene o male tutti i veneti ne conoscono le regole dello scritto e del parlato) ed il veneto una volta che si sarà riusciti a codificarlo in maniera corretta e che si sarà iniziato lo studio e la diffusione (a cominciare dalla scuole).
In ogni caso, saranno i cittadini veneti a decidere tramite referendum cosa intendono fare, perché è giusto che sia così.
Questo comunque è un finto problema: l’importante per la comunicazione fra le persone è riuscire a capirsi, non quale linguaggio o codice si utilizza per farlo.
caterina
ragazzi, noi semo er mejo!
L’ARTE de L’ABACO” primo libro di matematica in veneto stampato a Treviso nel 1478
primo Vocabolario dell’Academia della Crusca formatasi a Venezia e qui uscito nel 1612
Vocabolario dei Sinonimi della lingua italiana, autore Nicolo Tommaseo che nasce a Sebenico, studia a Padova prima di andare a Firenze, per poi essere a Venezia nel 1848.
Doven eser fieri de eser Veneti e doven saver che non semo secondi a nesun.. senza ofesa naturalmente ai tanti geni de lo stivale intiero…
wotan
Ieri sera ho guardato in TV un po’ di “La Gabbia”, dove un agricoltore Veneto che produce mele da esportare in Russia era disperato e faceva marcire il raccolto sulle piante in quanto le sanzioni a quel paese gli impediscono di venderle. Intanto in Italia arrivano mele da tutte le parti, nel rispetto delle regole comunitarie. Il povero-Cristo pestava le mele che cadevano per terra, urlando che voleva far fare la stessa fine ai politici taliani. Nel frattempo si lamentava anche di dover pagare ICI/IMU e IVA, pur non potendo vendere i suoi prodotti !
Oggi i politicanti taliani esultano per il voto a Sipras, malgrado il costo da noi sostenuto per salvare l’infame Grecia sia stato di almeno Euro 50 miliardi (…ieri per i media tagliani era 60 miliardi e oggi sono scesi a 40 miliardi…). Tanta esultanza non avrebbe senso se questi delinquenti politicanti taliani non sperassero di non pagare anche i loro debiti (…senza badare quindi ai 50 miliardi che dovrebbero incassare dalla Grecia), mantenendo intatti gli Euro 850 miliardi di spesa pubblica annuale che va a beneficio di cittadini del sud-italia (..che ci troviamo anche in tutti i posti pubblici a casa nostra). Noi Veneti e il resto del Nord-Italia, dobbiamo invece pagare tasse ingiuste per mantenere in piedi questo baraccone. Se queste schifezze umane vogliono fare un regalo alla Grecia, perché non decidono di tagliare di 50 miliardi la spesa pubblica? Perchè non decidono di tagliare i 236 milioni di spesa annua del Quirinale, prima di nominare il loro nuovo Presidente della Repubblica (…il cui costo é 3 volte quello della Regina d’Inghilterra), e che, oltre a queste spese pazze del “palazzo”, ha una scorta 4 volte più costosa di quella del Presidente degli USA? Questa gentaglia sa bene che l’indipendenza del Veneto sarebbe il colpo peggiore che potrebbe capitare loro tra capo e collo : é come se la Germania volesse uscire dall’ Euro per tornare al Marco Tedesco ! Non ci sarebbe più spazio per raccontare alla gente stupidaggini e quasti “scolaretti indisciplinati” dovrebbero finalmente fare i conti con una realtà che li divorerebbe. Mi permetto di fare un suggerimento : che i Venti vendano tutti i Ttoli di Stato taliani che hanno in portafoglio (…adesso sono anche un po’ saliti per via dello spread più basso rispetto titoli di stato tedeschi…). Ditelo ai vostri conoscenti e fategli comprare azioni di società tedesche che, con la svalutazione dell’Euro, sono le prime che ne avranno un beneficio; l’ora della verità sta avvicinandonosi a grandi passi !
wotan
Se volete vedere il servizio andate su youtube:
“La gabbia – Senza capo né coda (Puntata 25/01/2015)”
La trasmissione dura 2ore, 45 minuti, 03 secondi. Il servizio di cui ho parlato, comincia a : 2 ore, 04 minuti, zero secondi : partite da lì.
giancarlo
Ho poco da dire ,soltanto una cosa ,ho i coioni pieni di questo paese,le cose sono due ,andare via ,ho l’indipendenza.vediamo .IO VOTO SI.
erik
IO VOTO SI. Mai votato un partito tajano in vita mia, questa volta voto per l’inipendenza e speriamo di essere in tanti! Dispiace vedere altri indipendentisti ammanicati a partiti italiani, follia…e kapò…ma tant’è…
Le valige sono comunque già pronte. SE i veneti non colieranno l’occasione non resta che andarsene e lasciarli al quel punto loro meritato declino.
Francesco
Si capisce perchè vi sia “l’assalto” al porto franco di Trieste!
Anche Venezia dovrebbe diventare un porto di valenza internazionale!
wotan
Anch’io ho le valigie pronte, a Monaco ci sono delle belle case a prezzi interessanti. Se me ne dovrò andare, voglio prima passare da un parente della Kyenge per far fare a questi bastardi un Vudù del tipo di quello che hanno fatto a Calderoli, ma con una variante : fargli venire un tal “cagotto” che deve uscirgli anche la loro sporca anima !
oiram
bravo Wotan anche qui cè bisogno di gente come tè.io per età non posso andarmene.auguri allo stato veneto.
Ottavio
E’ difficile che un popolo scelga una “libertà” basata sull’acredine con i fratelli, sulla voglia di dividerli in buoni e cattivi e su una futura schiavitù già ora rappresentata dall’ Europa dei dittatori burocrati mai eletti e dell’Euro che strangola l’economia.
Saggezza direbbe : primo unire (tutti assieme, “il nemimico del mio nemico è mio amico (almeno per ora)” solo così si raggiunge la massa critica necessaria;
secondo mirare all’indipendenza totale ed all’identità recuperata (indipendenti dalle leggi italiane, europee, dall’euro, dalla nato, da chiunque e comunque) solo così si possono coinvolgere tutti nella lotta. Si penserà poi dopo, democraticamente, a scegliere eventualmente con chi fare cosa, perchè solo nell’identità Veneta possiamo essere tutti uniti.
Terzo attrezzarsi e non nascondersi dietro un dito.
Non esiste sulla faccia della terra un solo Stato che non sia nato da una guerra più o meno grande e devastante esattamente come nell’individuo è una guerra più o meno violenta il distacco dalla famiglia. Non c’è nulla di cui vergognarsi. E’ ipocrita sbandierare pacifismi fuori luogo. Ed è stupido cercare l’indipendenza provando a rispettare le leggi dell’occupante che può cambiarle a suo piacimento e quando vuole.
Solo quando questi elementi verranno capiti, interiorizzati e condivisi allora potremo riguadagnarci quella dignità che ci spetta e quel rispetto che solo sul campo si può mettere alla prova. In quel momento tutti i Veneti saranno uniti.
caterina
consapevoli della granda maggioranza di Veneti che si è già espressa per l’indipendenza (la totalità non esiste da nessuna parte!), andiamo ora avanti per gradi passando dalla Dichiarazione d’Indipendenza del 21 marzo scorso al Governo Provvisorio della Repubblica Veneta del marzo prossimo, per poi dare la spallata definitiva con Veneto SI alle regionali che, ahimè, ancora non siamo in grado di fermare perchè la macchina dei partiti partendo da Roma si è già messa in moto… ma, alla fine, farà il nostro gioco!
Pacificamente, senza violenze, saremo presto quello stato indipendente e sovrano che tutto il mondo si aspetta di veder realizzato!
Venezia tornerà ad essere nuovamente faro di civiltà per l’umanità intiera!
Dobbiamo dimostrare di essere all’altezza delle aspettative! tutti siamo impegnati alla realizzazione del progetto, perchè i primi a benefiaciarne teniamolo presente, siamo noi Veneti… sognatori e litigiosi, ma non idioti!
nei frangenti più importanti della nostra storia abbiamo dimostrato unità e consapevolezza, e chi ha tradito è rimasto bollato per sempre!
Non abbiamo altra bandiera che quella di San Marco! questa è la nostra vita..
marco
Caro Ottavio, concordo con il tuo intervento, ma che “Non esiste sulla faccia della terra un solo Stato che non sia nato da una guerra” dove l’hai sentito?
Certo che se si guarda a secoli fa o su zone tipo Africa o medio-oriente ci sono state guerre per la nascita di nuovi stati, ma nel nostro caso in Europa c’è più di qualche esempio di stati nati senza guerre:
-1993 Repubblica Ceca
-1993 Slovacchia
-1991 Estonia
-1991 Lettonia
-1990 Lituania
-1960 Cipro
-1944 Islanda
-1905 Norvegia
Bepi
marco, tutto ok. hai dimenticato la Slovenia che è qui a due passi.
erik
Si ma tutti con chiari appoggi esteri…e noi? Si parla di Russia ma di fatto è impossibile data la presenza militare USA in veneto, rimangono appunto gli USA! La germania è contraria come il resto d’europa, vedere ukraina…bel problema quello delle alleanze, problema sottovalutato direi…ma finchè non c’è la volontà popolare manifesta parliamo di aria fritta…
comunque abbiamo la possibilità di dare una svolta epocale alle prossime regionali, vedremo, diamoci da fare ed incrociamo le dita!
Ottavio
@ Caterina: smetti di sognare e torna alla realtà, altrimenti, se sarà la relatà ad arrivare a te, ti farai molto male.
@ Marco:
Repubblica Ceca e Slovacchia erano parte di una federazione pià volte costruita a forza nella storia in funzione antiungherese. Non si può definire una nascita di Stato, quanto piuttosto la restaurazione di un naturale stato di cose. Non fa testo.
Estonia, Lettonia e Lituania hanno dichiarato l’indipendenza da uno stato morente (l’Unione Sovietica del tempo) che non aveva nè la forza militare, nè le motivazioni per opporsi. Hanno scelto il momento di debolezza del nemico ed hanno approfittato del suo disorientamento, ma i disordini interni che hanno patito, le lotte tra russofoni indifesi e autoctoni vendicativi, sono pur sempre una forma di guerra.
Cipro ha dichiarato l’indipendenza dall’Inghilterra nel 1960 dopo secoli di resistenza del movimento terrorita Enosis che ha lottato per l’unione alla grecia prima sotto gli Ottomani, poi sotto gli Inglesi. Da quel momento è terreno di guerra, attualmente sospesa, ma non conclusa, tra la repubblica Cipriota (succube ultimamente della tirannia europea) e la repubblica del nord (Turca) tra le quali è posta una cortina di ferro ed una zona cuscinetto vigilata dai caschi blu. E’ una guerra che non conviene a nessuno concludere (alla Turchia serve di entrare in Europa per fungere da cavallo di Troia dell’Islam), ma dalla quale nessuno vuol recedere. E’, comunque, sempre una guerra e Cipro no risulta nè unita, nè indipendente.
Islanda dopo una serie di colpi di stato, lotte intestine e occupazioni durata tutto il 700 e l’800 ( per parlare delle ultime ) è stata occupata durante la seconda GM per ragioni strategiche prima dagli Inglesi e poi dagli Americani approfittando così per dichiarare le propria indipendenza dalla Danimarca e dalla Germania (che non potevano reagire) nel 1944. E’ stata realmente libera solo negli anni ’50 e, comunque, di guerre ne ha avute finchè vuoi.
Norvegia La Norvegia fu sottoposta al dominio svedese dopo una guerra che, assieme alla Danimarca di cui faceva parte tentò al morire dell’Uinione di Kalmar ed è l’unico caso in cui – dopo 100 anni di “punizione” – la ricostituzione del Regno avvenne pacificamente da parte degli svedesi che, gentiluomini, hanno condiviso da allora con la Norvegia vari trattati di condivisione e mutuo rispetto. La Norvegia ha comunque liberato il proprio territorio dai Tedeschi con una guerra autonoma (solo aiutata da Francia e Inghilterra logisticamente) ed altrettanta guerra, come già detto, aveva tentato per guadagnare le propria equidistanza da Danimarca e Svazia nel 1814, quindi non so se si possa considerare una vera indipendenza pacifica.
Tutto ciò, a ben guardare, mi pare più in linea con ciò che ho detto io, non con quanto hai affermato tu.
Tutto è verificabile sui libri di storia dei rispettivi paesi.
caterina
Erik, Ottavio… forse non avete neppure votato lo scorso marzo.. e siete rimasti sorpresi che potessimo arrivare a dichiarare unilateralmente l’indipendenza… Ma come vedete ora siamo alla fase dell’attuazione… Quello che anni fa poteva sembrare un sogno, oggi è alla portata di mano, dipende da noi… anche da voi, sempre che li vogliate!
Ottavio
Caterina, ti prego, – ripeto – torna alla realtà. Non tentare di mettere in dubbio l’essere che ti trovi davanti per non affrontare i dubbi che hai in te. Solo dall’onestà intellettuale e dalla conoscenza dei propri limiti può venire quel miglioramento che ci può far superare i problemi e renderci liberi. Quello che io ho fatto a Marzo non conta niente perchè quello che vedo ora è che se esco per strada chi mi ferma e mi chiede i documenti è la Polizia Italiana. E, credimi, se, eletti i membri del Parlamento Veneto, a un magistrati ITALIANO gli girano di metterli tutti in galera per atti sediziosi contro l’integrità della repubbllica questi poveri cristi hanno da fare per i prossimi 20 anni e staranno in galera a fasi alterne secondo la volontà dei burocrati di turno e nessuno alzerà un dito o una parola per liberarli esattamente come è successo peri i quattro disgraziati che hanno saldato una piastra su una pachera. Questo finchè saremo divisi, senza una strategia reale e una organizzazione popolare e militare unitaria. I Francesi quando hanno deciso l’hanno rasa al suolo con pale e picconi la Bastiglia, tu cosa pensi di fare ? Vuoi offrire a tutti i Prefetti una gita fuori porta gratis ed in contemporanea ?
marco
Quindi secondo il tuo ragionamento non fe testo neanche il Veneto visto che “non si può definire una nascita di Stato che già esisteva” da decine di secoli…chi l’avrà detto poi…
“Estonia, Lettonia e Lituania hanno dichiarato l’indipendenza da uno stato morente”…e con ciò? l’italia ti sembra uno stato in salute?
A Cipro, Islanda e in Norvegia prima della dichiarazione di indipendenza ci sono state guerre? Anche qua abbiamo subito due guerre mondiali, brigate rosse e chi più ne ha più ne metta, e con ciò? Non vedo il nesso…
Per quanto riguarda la Norvegia, testualmente da Wikipedia:
“L’unione si disciolse pacificamente nel 1905 quando, dopo diversi anni di disordini politici, la Svezia riconobbe l’indipendenza della Norvegia. Il parlamento offrì il trono al principe Carlo di Danimarca che accettò dopo che un referendum aveva stabilito che la forma di governo sarebbe stata quella monarchica.”
Disordini politici, non guerra civile o simili, quindi non si può affermare che l’indipendenza non sia stata perseguita in modo pacofico.
Per forza che se andiamo indietro di anni troviamo ovunque guerre, dove non ci sono mai state?
Questi stati in ogni caso non sono divenuti indipendenti come effetto di guerre (controlla pure su Wikipedia).
Se non ti risulta ciò mi potresti per cortesia indicare le fonti di queste informazioni?
Ottavio
Vogliamo star qui a far i cavillosi sulla definizione di igni singola parola ? E’ guerra solo se muoiono almeno un miione di Persone e se è combattuta da eserciti regolari che abbiano frequentato almeno un anno di scuola militare prima dell’inizio del conflitto ? Tu l’indipendenza americana come la chiami ? Non è stata una guerra di liberazione ? Anche la “nostra” resistenza, per i Tedeschi, era l’azione di bande criminali corrotte dal nemico. che dopo tu decida di chiamare disordini politici l’uso delle armi più avanzate del tempo nei centri abitati alo scopo di ottenter libertà o di sopprimerne nel sangue la domanda…sono problemi tuoi. Quello che voglio dire e che, comunque tu la veda, la storia non cancella dietro agli eufemusmi, è che non esiste quasi caso in cui una richiesta di libertà da parte di un territorio non sia stata contornata dal versamento di sangue e dall’impiego di organizzazioni di intelligence e di tipo militare con appoggio esterno all’una ed all’altra parte, nonchè la presenza di un governo unitario clandestino ed armato dalla parte indipendentista. Questa è la realtà, comunque tu voglia chiamarla, e noi, in Veneto, non abbiamo n dimostriamo la voglia di avere nulla di tutto questo. Per questo l’italia ci ignora e si limita a colpire i più chiassosi, sapendo che sono isolati, per intimidire ed avvertire.
caterina
Ottavio, non so quali esperienze hai fatto per parlare così, ma noi stiamo facendo tutto alla luce del sole in base a diritti che sono riconosciuti ai popoli in diverse sedi, in Europa e presso l’ONU e per fortuna è anche garantita nel mondo occidentale la libertà di espressione, purchè non risulti offesa gratuita mirata alle persone… e noi questo non lo facciamo perchè sono i ruoli e le strutture oppressive che ci trattano da sudditi idioti da spennare che non ci stanno più bene, per cui stai tranquillo… le leggi sono rispettate e tutto avviene in forma pacifica: la violenza è e rimane lontana mille miglia dal Veneto…ne ha già subito abbastanza da Napoleone in poi, forse più di ogni altro popolo della penisola, nostro malgrado!
Il nostro percorso si caratterizza per essere pacifico e ispirato a diritti internazionalmente riconosciuti.
La Scozia ci ha appena preceduto,e per ora ha deciso per ill no, la Catalogna sulla base degli stessi principi sta facendo il suo percorso… prima di noi un sacco di Stati in Europa si sono formati via via in questi ultimi anni, perchè mai non lo potrebbe fare il Veneto? Chi vive di politica oggi ovviamente spera di no, ma il Popolo decide, come ha fatto a marzo scorso, e deciderà nelle prossime scadenze se vuole essere libero, non le costituzioni!
Nessuna costituzione al mondo prevede scissioni, eppure gli stati da settanta dell’ottocento ora sono oltre duecento, e non solo per guerre, specie negli ultimi settant’anni… e questa è la conquista più importante della civiltà moderna, a cui noi sentiamo di appartenere.
Davide
@ OTTAVIO.
Fa veramente piacere vedere, finalmente, qualcuno che ragiona! E lo dico senza alcun sarcasmo!
Ottavio
Gentilissima Caterina, riconosco il tuo candore e credo di vederci tanta sincera voglia che quello che dici sia vero….ma spero tanto che tu sia veramente l’unica a credere in quello che dici. Non fraintendermi, non vorrei tu fossi l’unica avoler l’indipendenza del Veneto, anzi, spero che tutti la vogliano ! Ma che, almeno la maggior parte, non siano così ingenui da fare tutto alla luce del sole e sperare che “i loro diritti” siano loro piamente riconosciuti da qualche gentiluomo che attualmente governa. Ti sembra sinceramente che ci sia qualche legge, o normativa, italiana o internazionale che non sia stata ignorata tranne quando ciò conveniva al forte di turno ? Ti pare che le risoluzioni dell’ONU vengano prese liberamente e liberamente rispettate ? Sai quanti indipendentisti ci saebbero se bastasse appellarsi al diritto inviolabile di autodeterminazione de popoli ? Ti ci vorrebbe il passaporto anche per andare in bagno… Per tutto ci vuole un equilibrio e l’equilibrio, come si dice in fisica, si ottiene quando due o più FORZE contrastanti raggiungono il momento di annullamento reciproco dei vettori. …qunando due FORZE, non quando due DEBOLEZZE, o, peggio, una FORZA ed una pia speranza…
caterina
Davide, l’arma di oggi è il voto, liberamente espresso da un popolo, quello Veneto, che è riconosciuto in tutto il mondo ed è anche fra i pochi citati in maniera esplicita nella costituzione italiana, perciò non servono guerre per farci identificare, ma basta la nostra volontà di pronunciarci, come appunto abbiamo fatto a marzo grazie all’iniziativa di Plebiscito2013, o come hanno fatto gli scozzesi e loro sì con il consenso espresso di Londra… come vedi, il senso democratico alberga altrove, e mi stupisco che dei Veneti non lo percepiscano… forse ci sono dietro culture o abitudini ideologiche diverse, difficili da accantonare, non certo consapevolezza identitaria!
l’indipendenza è prima di tutto un valore che è dentro di noi: non si chiede, ma si afferma!
l’abbiamo fatto a marzo ed ora diamo seguito al percorso iniziato… e siccome niente si improvvisa, chi vuol essere attivo si unisca a quelli che stanno lavorando per dare forma a quello che sarà il nostro prossimo domani, perchè niente si improvvisa! dobbiamo comunque prepararci mentalmente perchè saremo chiamati a partecipare come avviene in democrazie vere… in Svizzera fanno così, noi perchè no?
Ottavio
Perchè se fossimo in Svizzera non vorresti l’indipendenza dato che avresti già la democrazia. Qui, nel mondo reale, vuoi l’indipendenza per instaurare, finalmente, una democrazia che non senti rispettata…e ti appelli alla democrazia per ottenere l’indipendenza. Coerente !
Dov’eri quando è stato votato il referendum sulla Devolution ? In Veneto, in Lombardia ed in Piemonte Aosta, SudTirol e Friuli è passato con più del 50% di SI…solo che il resto d’italia non è andato a votare quindi non si è raggiunto il quorum.Giusto,no ? Questa è la legge, quindi la democrazia ha vinto. Peccato che, se si raggiunge il quorum, si perdano poi le carte come è successo per la responsabilità civile dei giudici…un caso strano, vero ? Oppure il referendum non è ammissibile perchè la Corte Costituzionale (inappellabile) lo cassa perchè influenza le leggi di bilancio sulle quali non è ammissibile il referendum. Così recita la legge (i 21 miliardi all’anno in meno dal Veneto non influenzeranno le leggi di bilancio ?). Questa è la democrazia che hai. Se non è la democrazia che vuoi te ne devi costruire una diversa, mattone su mattone, badando bene che qualcuno – non propriamente pio e galantuomo – non cerchi di avvelenarti il pasto quando fai la pausa…
caterina
Ottavio, hai le idee confuse, ma è notte… domani a mente fresca rileggi quanto ho scritto sopra e capirai chi è incoerente…
Ottavio
“…domani a mente fresca rileggi quanto ho scritto sopra e capirai che è incoerente…” IPSE DIXIT
Michele De Vecchi
Faccio presente al signor OTTAVIO che fuori da questo gruppo ci sono un’infinità di iniziative e di persone pronte a ergersi paladine dell’indipendenza imbracciando anche le armi all’occorrenza (?????????).
Questo è un gruppo pacifico, che otterrà (che gli altri lo vogliano o no, visto che ha ricevuto mandato dalla maggioranza dei veneti) l’indipendenza rispettando le leggi internazionali ed anche quelle italiane (fino a quando non ci sarà il controllo de facto del territorio) per non mettere i suoi volontari ed i suoi simpatizzanti in pericolo o di fronte a problemi.
Nessuno la obbliga a stare qui: se questo percorso non le comoda, può benissimo continuare ad essere italiano oppure formare un gruppo che la segua nelle sue idee…
La porta è aperta!
erik
Ottaviano non ha detto di imbracciare le armi. Michele fai bene a puntualizzarlo ma non citare ottaviano perchè non l’ha detto anzi…
Faceva un’analisi storico ed internazionale ad un problema che anche secondo me è sottovalutato, ma è sacrosanto parlarne! Plebiscito è l’unico che lo fa, che ha un respiro oltre il locale e oltre le stronzate di “via da roma, roma ladrona, nè roma nè milano…ecc”.
é anche per questo che secondo me ha consensi, zaia è una capra per esempio, lo avete mai visto fare un’intervista ad un giornale straniero come Mas o Salmond? Uno che vota zaia deve essere profondamente ignorante e avere la vista lunga un cm. Sugli altri non occorre soffermarsitale l’indecenza umana prima che politica. Ma al di là di questa piccola digressione, me la vorrete perdonare, è fondamentale curare i rapporti internazionali perchè come fa notare Ottavio lo scontro bene o male ci deve essere, speriamo non di sangue ma in altri termini.
Comunque ripeto, un passo alla volta, ora servono numeri, consensi e posizione di potere per scardinare la partitocrazia Kapò presente nel territorio e i loro sodali, xk ricordate i nemici sono tra noi non fuori!
Ottaviano
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire! Ma ricordate, nascondere le verità è il principio della catastrofe perchè chi sceglie le verità da considerare ? Quando tutte le verità scomode vengono nascoste si vive fuori dalla realtà. Convinti di essere Dei…e ci si sfascia a terra durante l’atterraggio.
I punti sono 4:
1.Vivere in condizioni di democrazia menomata ed appellarsi alla democrazia per instaurare la democrazia è come se fossimo storpi e pretendessimo di vincere i cento metri alle Olimpiadi solo perchè vediamo la pista piatta e senza ostacoli. L’ostacolo ce lo portiamo dentro; non siamo in democrazia, quindi le regole democratiche non sono valide sul nostro terreno.
2. Nascondere ai propri occhi la storia e parte delle opzioni disponibili – anche quelle violente, per quanto indesiderate – è come, nell’esempio di prima, non solo rifiutare una sedia a rotelle, ma propagandare che noi nemmeno ci alleniamo perchè la gara dev’essere tra persone dotate semplicemente di ciò che la natura ha dato loro, senza esaltazioni. Cioè, mentre i nostri avversari si faranno forza con tutti gli strumenti che sono loro normalmente riconosciuti dal consesso internazionale, noi cercheremo di ispirare i loro sensi di colpa in modo che ci lascino benevolmente vincere.
3. Non riconoscere che è necessaria una unità monolitica per affrontare un avverssario già attestato significa non aver capito che dai tempi dei Romani il più forte applica il principio del “Divide et Impera” in modo che i peones si menano tra loro e lui vince semplicemente apparendo il salvatore e senza sforzo. ( finchè daremo della capra ad un Veneto non abbiamo speranze ).
4. Non attuare tutti quegli atti che possono essere ritenuti necessari, ma anche quelli ritenuti eccessivi, per realizzare un determinato risultato e non prepararsi bene allo scopo – cose tipicamente italiane – sono i principi che portano a lunghe polemiche e lamentazioni per la disfatta che immancabilmente sopraggiunge. Nella fattispecie, non cercare di porsi fuori dalla giurisdizione del contestato stato italiano e muniti dei necessari appoggi internazionali nonchè del tutto attrezzati per lo scopo che ci siamo posti equivale a non voler vincere. ( Mi pare che fu il Genrale De Gaulle a dire che la bomba atomica non serve a bombardare il nemico, ma far sapere a tutti, anche agli amici, che ce l’hai ).
Detto ciò valutate voi: pensate che il mondo sia composto solo da gentiluomini ? Se voi foste in condizioni di vantaggio, di potere in una disputa e rischiaste di perdere i vostri privilegi quanti li ridiscuterebbero solo perchè è giusto e quanti farebbero carte false per mantenerli ? Ebbene, in italia ci sono circa 70 mln di Persone – i veneti sono circa 5 mln – se, tra gli altri 65 mln, anche uno solo è disonesto, antidemocratico o non pacifista state certi che anche dovessimo eleggere in tutta libertà il nostro premier del Veneto Libero, se non abbiamo una nostra Polizia una pallottola in testa al nostro leader non gliela toglie nessuno…esattamente come è successo a Ghandi…
Vi pare onestamente che, anche parlando solo in modo statistico, possiamo credere veramente in ipotesi rare o che è meglio che ci prepariamo per raggiungere un risultato ?
erik
1) Serve il consenso, proprio quell’unità monolitica di cui parli. C’è ora? No, per cui qst discorsi sono controproducenti al momento
2) Servono posizioni di “potere” che al momento non abbiamo.
3) hai ragione su tutto, anzi è più probabile (mi sembra evidente) l’ipotesi che NON siano democratici ed onesti altrimenti il nostro referendum istituzionale e riconosciuto dalla controparte lo avremmo gia fatto come in UK, o sbaglio? Lo abbiamo fatto, ma non in questi termini, proprio perchè la controparte non vuole lasciarci nessuna possibilità.
4)zaia è una capra. chi ha il coraggio di dire di no? Tu Ottaviano te la senti di smentirmi?
5) “finchè daremo della capra ad un Veneto non abbiamo speranze”. Per me finchè non prendiamo a calci nel culo i Kapò non abbiamo speranze. Presente il concetto di kapò? Bene e ripeto: i nemici, ossia quelli che minano all’unità monolitica che decanti, sono VENETI e residenti in Veneto! Open your eyes, please!!!
oiram
nella repubblica veneta NO VOTO SEGRETO bisogna metterci la faccia e anche il culo.
wotan
OTTAVIANO, che dirti, hai ragione su tutta la linea ! Condivido al 100% la tua visione, quindi la domanda che dobbiamo porci é : si vuole che tutti i Veneti siano PREVENTIVAMENTE consapevoli delle conseguenze di arrivare allo scontro coi taliani, oppure si vuole arrivare il più presto possibile allo scontro e la consapevolezza sarà per tutti sempre maggiore DURANTE il cammino ? La gente che ha preso la Bastiglia non era fatta da filosofi Illuministi consapevoli ispiratori dei Diritti dell’Uomo, ma da gente comune che aveva fame e pensava in quel modo di risolvere un proprio problema di esistenza : la loro consapevolezza é arrivata DOPO ! Nessun nazione al mondo prevede per propri cittadini la possibilità di ribellarsi, tanto meno se lo fa una popolazione minoritaria come lo sono i Veneti in Italia. Solo gli U.S.A. ammettono la ribellione : il Secondo Emendamento della Carta dei Diritti (Bill of Rights) dice : “Essendo un milizia ben organizzata necessaria alla sicurezza di uno Stato Libero, non sarà usurpato il diritto del Popolo a possedere e a portare armi.” In sostanza viene ammessa la rivolta armata nel caso in cui la Libertà venisse usurpata; per questa ragione le armi si possono acquistare abbastanza liberamente negli U.S.A. e non solo per autodifesa ! Su questo delicato argomento Thomas Jefferson fu molto chiaro : “Le persone non capiranno l’importanza del Secondo Emendamento se non quando sarà troppo tardi”. IO PENSO NON SIA ANCORA TROPPO TARDI PERCHE’ I VENETI LA CAPISCANO ….. DURANTE IL CAMMINO !