1200 VENETI HANNO ADERITO FINORA ALLA CLASS ACTION CONTRO OLIVIERO TOSCANI
Gianluca Busato: “Le affermazioni di Zuccato fanno il paio con quelle offensive di Toscani e dimostrano come vi sia in atto un tentativo di normalizzare il Veneto”. Emerge il conflitto di interessi del presidente di Confindustria Veneto, la cui azienda fornisce le poltrone allo stato italiano.
È ininterrotto il flusso di cittadini veneti che si sono uniti all’azione legale che Veneto Sì presenterà contro Oliviero Toscani martedì prossimo alle ore 21 presso l’hotel Sheraton di Padova. Al momento in cui scriviamo hanno superato quota 1.200, ma sono destinati a salire ancora.
[ADERISCI DA QUI ALLA CLASS ACTION CONTRO OLIVIERO TOSCANI]
Tutto questo mentre oggi il Presidente di Confindustria Veneto, Roberto Zuccato, ha di fatto imputato agli indipendentisti veneti la responsabilità della “immagine devastata del Veneto”. Affermazioni assurde e clamorose e alle quali ha risposto oggi il candidato presidente del Veneto Gianluca Busato, segretario di Veneto Sì, che ha quindi dichiarato: “oggi abbiamo distrutto le argomentazioni illogiche dell’imprenditore vicentino, ma esse assumono un connotato quasi grottesco alla luce dell’ulteriore notizia che vede l’azienda di Roberto Zuccato essersi aggiudicata una gara di appalto indetta da Consip, la società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, per la fornitura delle poltrone da ufficio per la Pubblica Amministrazione dello stato italiano, per un importo complessivo di 11 milioni di euro”.
Prosegue Gianluca Busato: “Il problema dell’indipendenza del Veneto è quindi principalmente un problema di carattere quasi personale per l’azienda del presidente di Confindustria Veneto, che è in evidente conflitto di interessi rispetto alla carica che ricopre”.
“Se c’è qualcuno che in questo momento sta danneggiando gli imprenditori veneti è quindi proprio il Presidente della principale associazione di categoria veneta che dimostra tutta la propria inadeguatezza, oltreché cattivo gusto. Non è infatti credibile che il fornitore delle poltrone della macchina statale italiana critichi l’unica novità che ha scosso il Veneto del malaffare e delle tangenti, uno dei principali motori industriali d’Europa che oggi per ripartire deve trovare la capacità di diventare responsabile e quindi libero di assumere le decisioni strategiche essenziali per il proprio futuro”.
“Le affermazioni di Zuccato – conclude Gianluca Busato – fanno il paio con quelle offensive di Toscani e dimostrano come vi sia in atto un tentativo di normalizzare il Veneto, che finalmente ha rialzato la testa grazie al consenso plebiscitario sulla sua piena indipendenza. Tentativo inutile, perché oggi Veneto Sì ha nuovamente risvegliato i cittadini veneti che stanno reagendo in massa”.
L’indipendenza del Veneto è essenziale per partecipare ai lavori del grande cantiere del mondo, che è in movimento strategico, al di là delle sbarre della prigione italiana. L’indipendenza ci serve per cogliere le opportunità delle nuove vie di comunicazione e commercio, che vengono stimate valere 21,1 trilioni di dollari (che equivalgono a 21.100 miliardi di dollari) e che da qualche altra parte si lavora a 50 nuove tecnologie che in 5 anni genereranno un mercato da 2,8 trilioni di dollari (altri 2.800 miliardi di dollari).
E se solo spostassimo l’attenzione su altri quadranti e scenari scopriremo altre straordinarie opportunità che il futuro ci riserverà, una volta che avremo trovato la combinazione corretta per evadere dalla prigione dello stato italiano, autentico regno del male e della disperazione rivolto al passato. La combinazione della libertà si trova proprio lì, nelle straordinarie occasioni che il futuro riserva, in particolar modo a Venezia e al Veneto, nuovo baricentro dell’Europa che deve crescere per non morire d’inedia, schiacciata dalla sua storia inceppata.
Indipendenza in un mondo sempre più interdipendente e in collegamento significa possibilità di far tesoro di tali cambiamenti e scoperte epocali, che porteranno lavoro, commerci, cultura, interscambio, reciproca crescita.
L’indipendenza del Veneto e l’indipendenza di tutti i Popoli oggi ingabbiati nel peggiore burosauro del mondo occidentale sono l’unica possibilità e auspicabile destino di chi oggi balla pericolosamente sul ciglio del burrone del fallimento dello stato italiano, economico e ancora prima storico e culturale.
L’indipendenza porterà il nuovo rinascimento che saprà liberare energie straordinarie e far riscoprire la cultura che oggi ha saputo ispirare i nuovi potenti del mondo che ad essa si sono rifatti, se è vero come è vero che le vie della seta sono state tracciate da Marco Polo. Il nostro straordinario passato è ciò che ci resta anche per il futuro quindi. Accogliamolo, valorizziamolo, anticipiamolo, finché siamo in tempo. Diversamente non ci saranno né veneti né italiani né europei, ma solo nuovi schiavi inconsapevoli in cerca di qualcosa che avranno smarrito perché non avevano saputo vederlo in loro stessi.
Si capisce perché allora i veneti favorevoli all’indipendenza del Veneto sono la maggioranza assoluta, accompagnati dalla maggioranza relativa degli italiani favorevoli all’indipendenza della propria regione. Si capisce allora perché i Toscani vomitano rabbia contro di noi e gli Zuccato difendono un sistema clientelare che permette di fornire loro le poltrone.
Ufficio Stampa – Plebiscito.eu
Comment (1)
caterina
ma che ci stiamo a fare noi Veneti con Roma?…giusto Zuccato, ironia della sorte, per fornire poltrone..
proprio ieri sera, per stare in clima con gli eventi recenti, trasmettevano su RAI5 la descrizione a cura Daverio del palazzo Montecitorio, splendida metafora del centralismo più assoluto insediatosi dal 1870 in poi in una capitale che continua esclusivamente a celebrare se stessa: nel lungo “corridoio dei busti”, una trentina di marmo o di bronzo, da Cavour in poi, ma non uno che rappresentasse un Veneto! la prevalenza siciliani, guarda un po’ accomodatisi da allora stabilmente… ma che ci facciamo ancora noi a Roma?… inventiva e abilità ne abbiamo in sovrabbondanza, non c’è bisogno di leccare nessuno… affermiamoci finalmente come stato indipendente quali fummo per tempi lunghissimi e alziamo la testa con orgoglio…
ci verranno a cercare lo stesso, stiano tranquilli gli imprenditori!.. e ne siano consapevoli, diamine!