DAL VENETISMO ALL’INDIPENDENTISMO
Commenti e reazioni alle elezioni regionali venete 2015
Le elezioni regionali venete 2015 decretano la fine del venetismo, ovvero del movimento di opinione che tendeva a legare le sorti dell’indipendenza del Veneto a una rivendicazione di carattere spesso folkloristica e nostalgica. Da esso sempre più si dovrà ora passare ad una capacità di coinvolgimento della popolazione su basi concrete e di modernità
Sono in molti oggi ad essere dispiaciuti per il risultato elettorale che punisce Indipendenza Veneta, il movimento di Alessio Morosin che correva da solo e non ha raggiunto il quorum necessario per eleggere consiglieri e non premia troppo nemmeno la componente di Indipendenza Noi Veneto, alleata di Luca Zaia, che d’altro canto riesce a far eleggere un paio di consiglieri regionali, che numericamente non possono influenzare in modo significativo l’equilibrio della maggioranza. Non viene premiato neanche Davide Guiotto, che pur candidandosi nella lista Zaia non riesce a vincere la battaglia delle preferenze. Viene invece eletto Stefano Valdegamberi, sempre nella lista Zaia, con molte preferenze. Secondo noi nessuno in realtà deve dispiacersi, ma anzi essere soddisfatto di aver dato prova di civismo: l’occasione è invece utile per interrogarsi sulle proprie azioni per migliorarle in futuro, prendendo coscienza dell’esistenza di un sistema clientelare-mafiosizzante che è sempre più radicato.
Credo sia evidente a tutti che è stato un errore non riconoscere in modo chiaro che il referendum di indipendenza del 16-21 marzo 2014 è stato la punta massima mai raggiunta dal movimento indipendentista veneto. Invece di far forza su di esso e sulla leadership che lo aveva ideato e organizzato, a partire già dai giorni successivi è partita una corsa per cercare all’inizio di cavalcarlo e di domarlo e quindi di sminuirlo e smontarlo. Per fortuna che le successive certificazioni scientifica e diplomatica hanno permesso di evitare che l’unico risultato concreto raggiunto fosse sconfitto da chi aveva in mente solo una poltroncina di consigliere regionale, ieri magari sfumata.
Per quanto ci riguarda siamo contenti di aver chiarito la nostra posizione rispetto a tali movimenti, tagliando il cordone ombelicale che nelle menti di qualcuno in qualche modo ci teneva legati a loro, in quanto il loro obiettivo è sempre stato inevitabilmente legato solo all’elezione di qualche consigliere ed è privo di qualsiasi respiro strategico.
La nostra scelta è stata di esporre tutti i candidati alla sottoscrizione di un preciso Protocollo di Intesa, non tanto per vincolare la loro azione, quanto per permettere a noi di avere le mani libere da ostacoli da parte di chi si impegnava con noi.
Il nostro è un progetto differente dal semplice partecipare ad elezioni di un ente amministrativo italico con il guinzaglio sempre più corto, che tra l’altro non prevede una partecipazione che si possa definire democratica: le liste che si sono presentate raccogliendo firme hanno infatti raccolto complessivamente il 15,5% dei voti, segnando un dominio assolutamente antidemocratico da parte delle liste che hanno raccolto invece l’84,5% dei voti, avendo a disposizione 40 giorni in più di tempo per fare propaganda elettorale e per comporre le stesse liste, grazie all’esenzione che si sono date dalla raccolta firme, attraverso l’approvazione di una legge elettorale truffa.
Il progetto di Plebiscito.eu prevede due componenti fondamentali che vedranno la luce nei prossimi mesi e per le quali stiamo già lavorando da diverse settimane:
1) una nuova piattaforma informatica di cittadinanza digitale veneta, che permetta a cittadini, gruppi di pressione, imprenditori di ricevere alcuni servizi innovativi in corso di definizione, sull’esempio estone, e a svolgere a costo quasi zero attività di pressione oggi non possibili in Veneto;
2) una rete di relazione per la creazione di progetti economici e il coinvolgimento in opportunità imprenditoriali e di lavoro, NON esclusivamente legate al Veneto, anzi di respiro internazionale.
Oltre ad esse ovviamente vedranno la luce diverse azioni delle istituzioni della Repubblica Veneta che nel frattempo hanno iniziato a prendere forma e vita dopo la vittoria plebiscitaria nel referendum di indipendenza del Veneto di marzo 2014 e che sempre più potranno svolgere in modo fattivo la propria azione di concorrenza istituzionale contro le istituzioni illegittime dello stato italiano.
I progetti in corso di Plebiscito.eu prevedono la massima apertura verso la società civile veneta e anche verso i movimenti presenti in consiglio regionale, in primis verso Jacopo Berti e il MoVimento 5 Stelle che rappresentano la sorpresa più significativa di queste elezioni, per quanto ci riguarda e a cui va più di tutti il nostro plauso, auspicando una collaborazione propositiva e positiva per il Veneto.
Ci congratuliamo infine con Luca Zaia e con tutti i consiglieri eletti, facendo loro il nostro bocca in lupo e augurando loro buon lavoro, così come meritano un ringraziamento e una virtuale pacca sulle spalle tutti coloro che hanno partecipato con diversa fortuna a questa tornata elettorale.
Gianluca Busato
Plebiscito.eu
Comments (26)
giorgio da casteo
Questo voto, almeno per il Veneto, è stato una reazione decisa del Popolo al ns. malomodo attuale di vita. Quindi un voto del tutto politico che non ha intaccato l’estremo bisogno di totale ns. Indipendenza. La lezione, casomai, potra’ servire a chi ancora crede nel Venetismo. W San Marco
Albert
Regionali Veneto 2015: riflessioni in libertà
Pubblicato 1 giugno 2015 | Da daniele
Libertà di non voto: così facendo, chi ha rimosso totalmente la fiducia nei politici accusandoli di eterne promesse sistematicamente inevase, attua la sua vendetta nei loro confronti che, di riflesso, si abbatte anche su chi, non avendo simili colpe, viene impietosamente equiparato a tutti gli altri “in serka de na karèga”, pur presentandosi per la prima volta proponendo il tema dell’Indipendenza del Veneto, tema ampiamente condiviso dai Veneti.
Chi ha vinto le regionali 2015 in Veneto lo deve grazie ad una sorta di rendita che matura dal notevole capitale di voti accumulato negli anni, ma se l’affluenza al voto anche in questa tornata elettorale segna una ulteriore flessione del 10%, significa che questo capitale va via via scemando; mentre tutti i Partiti perdono consenso in termini assoluti, in modo indirettamente proporzionale aumenta il partito della Libertà di non voto, segno inequivocabile del dissenso.
Dopo i risultati certificati (!) del Plebiscito 2014, queste elezioni regionali potevano sembrare una marcia trionfante per coloro che hanno pensato di accettare la sfida elettorale veneta nel segno dell’indipendenza: vale a dire Busato e Morosin.
Ma non è stato così né per Busato, fautore del Plebiscito 2014, che non ha compreso il valore politico di quei 2.102.969 di Veneti favorevoli all’Indipendenza assimilandoli a patrimonio personale da spendere nella lista elettorale Veneto SI, né per Morosin lusingato dal notevole successo ottenuto in quest’ultimo anno facendo il pienone di pubblico in ogni luogo dove ha proposto il suo progetto indipendentista con la lista di Indipendenza Veneta.
Il primo, visti i presupposti che hanno inevitabilmente alimentato l’illusione di una cosa facile, non è riuscito a raccogliere in tempo utile le firme per la presentazione della lista Veneto SI rimanendo escluso dalla competizione elettorale per le Regionali; il secondo, varcato agilmente lo sbarramento delle firme, ha ottenuto un risultato mortificante per tutti coloro che nutrivano speranze in un nuovo grande contenitore politico per il sogno di un Veneto indipendente.
Non è andata meglio neppure al M5S che, firmando un patto d’intenti con Busato, si era garantito la convergenza dei voti di area Plebiscito.eu : la cosa sembra aver sortito iella nei confronti del M5S tanto che il risultato finale, in termini di consensi, è stato alquanto negativo rispetto alle europee del 2014.
Sorge allora legittimo il dubbio che nessuno dei 2.102.969 manifesti indipendentisti, abbia seguito le indicazioni di Busato o i consigli di voto di Morosin.
Da queste considerazioni si può ritenere che i Veneti, almeno quelli che hanno votato favorevolmente al Plebiscito 2014, siano persone profondamente libere, fiere di quel patrimonio di Libertà che si portano dentro come valore assoluto personale, inclini nel seguire indicazioni politiche percepite come strumentalizzazioni.
Ragione, non unica, per cui hanno votato in massa a marzo 2014 per Plebiscito perché quell’evento che si è sviluppato al di fuori del controllo dei partiti e delle istituzioni italiane, è stato percepito come spontaneo ed ha costituito la prima massima espressione di libertà che i Veneti hanno assaporato dal lontano 1797.
E i Veneti sono pragmatici: proferiscono poche parole e propendono per i fatti concreti!
Con il Plebiscito 2014, i Veneti, rispondendo alle domande dei quesiti hanno espresso con semplici crocette, gravate di immane responsabilità politica, la loro voglia di LIBERTA’ delegando allora, il consiglio dei 10 ai quali vanno aggiunti gli 86 Parlamentari eletti nelle elezioni di marzo 2015, per farsi carico di attuare l’ INDIPENDENZA della Repubblica Veneta.
Questa è la volontà della maggioranza dei Veneti espressa nel Plebiscito 2014, quasi il 90% di quel 63,23% degli aventi diritto al voto, vale a dire 2.102.969 di Veneti si aspettano che gli organi da loro eletti agiscano, facciano, concretizzino il loro mandato mentre tutto quello che esce da questo solco è giustamente percepito come, trito e ritrito, gioco di potere.
Di conseguenza respingono le proposte di VenetoSi e di Indipendenza Veneta e giustamente si riprendono la LIBERTA’ di votare chi meglio credono oppure la LIBERTA’ di non voto a difesa della loro espressa volontà.
Ora resta solo che esercitare il Diritto di Autodeterminazione del Popolo Veneto nella neonata Repubblica Veneta, nient’altro vale!
Daniele Quaglia
Qualcos’altro da aggiungere ?
caterina
Sì, Albert, ok! ma suggerisci dove si trova la bacchetta magica che fornisca i mezzi necessari… da sempre chi prende il potere si appropria di ciò che gli serve per esercitarlo e farlo funzionare.
Noi invece gli abbiamo dato il potere con un voto… ma non i mezzi necessari!
né se li possono prendere sennò arrivano i carabinieri…oppure diamogli anche il consenso di farlo.
Insomma, le cose sono complesse, ma il rebus dovrà essere risolto.
Mi sembra che ci sia la determinazione a farlo… e che le idee siano sempre ben accette.
Non so se mi sono spiegata!
Michele De Vecchi
Accusare Veneto Sì e Gianluca Busato di essere imbrigliati nei giochi di potere politico-italioti sembra alquanto presuntuoso se non addirittura fuori luogo… Veneto Sì è nato come costola elettorale di Plebiscito.eu, il suo ruolo è difendere a tutto campo l’operato di Plebiscito.eu, della delegazione dei X, del Parlamento Provvisorio e della Repubblica Veneta in ambito elettorale sia veneto che italo-veneto. Per quanto riguarda le attuali elezioni regionali lo scopo della partecipazione di Veneto Sì non era il controllo dell’ente regione, ma la conquista di questo ultimo con la finalità di dare riconoscimento da parte di un organo istituzionale italiano alla Repubblica Veneta e ai suoi organi. Questo non è comunque stato possibile a causa della poca democraticità di una legge elettorale italo-veneta che non permette ad un gruppo di cittadini di partecipare senza scendere a patti con la partitocrazia di potere, cosa che la dirigenza ha evitato volente e/o nolente.
Michele De Vecchi
Vorrei ricordare, inoltre, che è proprio grazie all’operato fuori dagli schemi del gruppo Plebiscito.eu/Veneto Si che il referendum digitale del 2014 ha ottenuto il riscontro che tutti sappiamo e che l’argomento dell’indipendenza del Veneto ha raggiunto notorietà e partecipazione internazionale senza precedenti prima di quell’evento. Se così non ci fossimo mossi, a questo punto saremo ancora imbrigliati ai numeri ottenuti dell’autogoverno del popolo veneto, del quale la stessa Life è stata partecipe e sa gli scarsi risultati raggiunti in confronto all’attuale progetto promosso e sviluppato da Plebiscito.eu
Inoltre, le critiche dovrebbero invece essere indirizzate verso la una parte della stessa Life, gruppo attualmente facente parte del Parlamento Provvisorio, che ha dato supporto e visibilità ad alcuni suoi aderenti per la loro partecipazione alla tornata elettorale nelle fila di gruppi che non hanno voluto riconoscere l’autorità e la legittimità del Parlamento Provvisorio stesso, generando un conflitto di interessi che sembra alquanto di cattivo gusto.
Blix
salve a tutti,
vorrei sottoporre questa domanda a qualcuno che ne ha la competenza.
Visto che sembra ormai ineluttabile il default della grecia o quanto mai un grexit,
questo fatto comporta per noi una facilitazione al raggiugimento dell’indipendenza ?
caterina
la Life che rivendica per sé il diritto di essere dovunque in difesa delle aziende, mi sembra soprattutto, si può collocare dove crede, dove pensa convenirle per le sue finalità fondative, ma i suoi rappresentanti se esauriscono in queste il loro interesse di partecipazione non so quanto possano essere affidabili per coerenza se inseriti in organismi che hanno finalità diverse di natura politica … Quaglia nel Parlamento provvisorio veneto spero che lo sia, vista la sua storia e il suo impegno in tante battaglie, e perciò mi ha stupito la sua bordata…
l’indipendenza non porta solo vantaggi alle aziende e loro operatori, ma ripristina la dignità di tutti i Veneti!
Plebiscito.eu è nato per questo e lo sosterremo fino al raggiungimento dell’obiettivo… sogniamo la libertà e lavoriamo per essere liberi un giorno..speriamo tutti che sia vicino!
Giancarlo
ALBERT, non dimenticare anche questo:
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L’oltre il 48% di NON VOTANTI è il bacino di chi non trova più nessuno che li rappresenti nelle istituzioni italiote. Ergo sono persone che hanno voltato le spalle all’italia, ma sono pronte e riprendere il discorso se se ne presenta l’occasione. Sono Veneti concreti e sono disponibili a seguirci se saremo in grado di offrire loro motivi validi per sganciarci dall’italia.
Erano in molti a non capire come mai ci si metteva in corsa per le regionali, invece di denunciare l’incostituzionalità di una legge che prevede la raccolta di firme PREVENTIVE per poter partecipare.
Come non vedere in questo il non rispetto del segreto dell’urna ?! Ma come, devo firmare per una lista e scoprire il mio intento politico e poi naturalmente votare in cabina lo stesso partito ?!?!? E’ assurdo e lo ridico un’altra volta è ANTICOSTITUZIONALE UNA LEGGE DEL GENERE. Ma nessuno ci ragiona sopra… e soprattutto nessuno valuta di attivarsi in tal senso.
Il fatto è che i Veneti vorrebbero risultati immediati, dato i tempi che corrono, e quindi sono diventati molto selettivi, fino ad arrivare a NON VOTARE.
Staremo a vedere come evolveranno le cose, specie anche in regione Veneto e quali supporti il M5S riuscirà a darci anche se è all’opposizione. Ieri ho sentito addirittura ZAIA che diceva in TV che un’alleanza con il M5S potrebbe essere possibile. Cosa avrà voluto dire ? Certo con TOSI non si alleerà !!
WSM
orogranata
il voto a Zaia è un premio che i veneti hanno voluto dare ad un ottimo amministatore ed é la conferma dell’intelligenza e sagacia del nostro popolo. un giorno potremmo essere liberi di decidere la nostra sorte…lo spero con tutto il cuore…ma per ora siamo all’interno di una nazione che ci comanda…non si poteva rischiare di consegnare la nostra terra ad un partito di vecchia impronta italiana….ci sarà un motivo se la nostra regione è additata ad esempio dal resto d’Italia…la amministra un veneto!
Michele De Vecchi
Orogranata, ti faccio notare che la Lega Nord è il più vecchio partito italiano al momento
Giancarlo
OROGRANATA, è vero quello che dici. I Veneti hanno votato ZAIA principalmente perché non ne vogliono sentir parlare del PD. Inoltre ZAIA è della LEGA NORD, ma l’uomo non possiamo paragonarlo a un SALVINI.
Infatti ZAIA si sente fortemente VENETO e sono sicuro che lavorerà per i Veneti. Inoltre c’è la conferma che si sta avvicinando al M5S per un accordo di legislatura.
Se si concretizza la cosa vorrebbe dire che anche noi di PLEBISCITO.EU con il protocollo d’intesa con il M5S potremmo avere qualche visibilità in più. Auguriamoci che la nostra caparbietà nel perseverare e proseguire la strada intrapresa, qualcosa si potrà fare e portare a casa anche come suggerimenti al BERTI su quali siano le priorità per il VENETO e i VENETI, cioè l’indipendenza…la libertà !!!
WSM
Giuliano Ros
Ottima riflessione quest’ultima di Giancarlo, che ci proietta ora in avanti. La strada è aperta a molte possibilità. I Veneti hanno in qualche modo voluto decretare la fine della presenza italiana nel territorio (questo è ciò che si legge dai risultati) e quindi, al di là delle formazioni politiche, c’è sotto un sentimento comune, un vera e propria “Volkseele” (Anima di Popolo), inesistente in altre parti dell’Italia e della Padania. Questo è il dato di forza confortante da cui partire.
caterina
alla luce di quanto sopra c’è da sperare che le varie componenti indipendentiste convergano nella necessità di non ritardare più il processo iniziato lo scorso anno e non disperdere le acquisizioni già fatte per dei protagonismi immotivati e pensare a quanto costa in termini di energie e di denaro nuove tornate referendarie quando sono già ampiamente superate dai fatti.
Il realismo e la concretezza hanno sempre caratterizzato i veneti…speriamo nel buon senso dei nuovi soggetti emersi anche di recente: la libertà potrebbe essere vicina, per cominciare quanto prima a ragionare per costruire un mondo nuovo realizzandolo qui nel nostro Veneto!
Sono a Gaeta e domani a Napoli, un tempo grande capitale…tanti amici guardano a noi, tifano per noi sperando un giorno di ritrovare la forza per imitarci.
Giancarlo
Il processo di ANTROPOCRAZIA, anche se ancora in fase embrionale, è già iniziato a livello mondiale.
D’altronde non sarà più possibile in futuro che il 10% della popolazione mondiale detenga il 90% della ricchezza. I banchieri si opporranno fortemente, ma prima o poi saranno detronizzati dalla forza inesorabile della storia moderna. Dunque chi guarda oltre il proprio naso vede il futuro e noi VENETI, almeno coloro in cui credono all’indipendenza, siamo avanti in questo processo di democratizzazione della democrazia. L’uomo ha in sé le capacità di autogovernarsi e quindi non solo i banchieri, ma anche i politici ed i partiti saranno in futuro banditi dalla società moderna che a me piace chiamarla società autodeterminata e autogovernata dal Popolo il quale ubbidirà in definitiva solo a sé stesso con l’aiuto di poche e basilari istituzioni che saranno in ogni modo al servizio dei cittadini i quali con diversi tipi di referendum decideranno sempre il loro futuro con leggi che loro stessi approveranno senza intermediari di alcuna sorta, se non con un piattaforma digitale generalizzata la quale permetterà non solo ai cittadini, ma anche ai rappresentati le istituzioni di colloquiare, discutere, scegliere e votare.
La vedo bene questa cosa, mi auguro di essere ancora in vita da poterla “gustare”, ma se così non sarà, sarò ugualmente felice per le giovani generazioni.
WSM
oscar
vorrei ricordare che delle elezioni dello stato estero occupante taglian ce ne frega tanto quanto quelle del burundi. Siamo liberi da piu di un anno e continuate a sentirvi e comportarvi da italiani ?? ma daiii!
post scritto in taglian per venir in contro al vostro essere.
caterina
Oscar, Bembo che è il capostipite dell’Accadamia della Crusca era un veneto… perciò scrivi e parla tranquillamente talian che noi veneti lo sappiamo benissimo … anca mejo de tanti taliani, sta tranquillo…
Giancarlo
Par carità de Dio, no stemo andar sul piano dele lengoe.
Nel VENETO ghe xè pì del 68% che parla normalmente in Veneto. Nele altre region, specie al centro e al sud xe la stessa roba se no “mejo”, parkè el talian xe na lengoa foresta par noialtri Veneti, ma la xè foresta anca in tante parti d’italia, questo vol dir che no esiste na nasion taliana, ma solo na republica scassada che la stà tirando i’ultimi.
Semo indipendenti specie nela testa e quindi no existe gnissun ch’el pol cambiarne in alcun modo. I deve solo farsene na raxon e anca farse un mea culpa par tute le angherie, i soprusi e le prese in giro che ja fato e i continua a far nei nostri confronti. Se ia’vesse invese valorisado tute le nasion pre-conquista dei Savoia, alora forse saresimo pì unidi e convinti, ma alora staresimo a contar n’altra storia invese de quela che purtroppo la xè capitada. Ecco parkè el VENETO nol ghe sente pì da tute e do le recie. L’italia la xe xà un ricordo che col passar del tempo svanirà anca quelo.
Par via dell’talian manco lo parlo e mejo stò.
Manco lo scrivo e mejo me sento.
Xe par questo che lo capisso poco e mal e quando trovo un foresto talian che me parla talian, ghe rispondo sempre in Veneto. Sel capisse mejo, se nol capisse ghe digo che el dovarà studiar el Veneto quando el vegnarà a trovarne. Questo xè xà un ragionar da cittadin delo stato Veneto.
WSM
Andrea
Saria beo fare e news in do versioni talian e veneto
caterina
Andrea, saria beo poderse dedicar a quisquilie semantiche inveze de dover pensar a tirar fora e onge par difender quel che gavemo gia conquista’ co tanto lavoro de migliaia de volontari dea libertà’…
mi spete tuti i di’ na notisia confortante, no m’importa che a sia scrita in talian o in veneto… la podaria esar scrita anca in inglese o in russo, la capiria lo stesso anca se no so le lingue…
Il Veneto e’ uno stato libero indipendente sovrano… sarebbe musica per le nostre orecchie!
per ora ci accontentiamo di ripetercelo sommessamente ma fermamente dentro di noi…in veneto o in talian l’e lo stesso.
oiram
na volta i disea chi se incontenta gode.ma mi penso ca no me godo par gnente.
Blix
Dalle ultime notizie sembra che la grecia si avvii verso il grexit…che sia la volta buona per noi ?
Giancarlo
La Grecia ci salvò dalle orde persiane con il valoroso Leonida e i suoi 300 eroi greci, al giorno d’oggi, forse, ci salverà un’altra volta dall’orda bancaria internazionale ed europea NON PAGANDO ALCUN CHE’.
Non illudiamoci troppo, stamperanno euro a più non posso ed indebiteranno ancor di più tutti gli europei.
I Popoli devono alzarsi in piedi e protestare perché è ora di finirla con una Europa mai nata veramente.
L’euro rappresenta solamente le banche e pretende di governare i popoli europei con il bastone !
Se la Grecia non paga e non fa le riforme richiestele l’Europa sarà ad un bivio.
Non voglio immaginare cosa accadrà alle tasche dei poveri europei e anche a noi Veneti.
WSM
caterina
L’Europa e’ un gigantesco carrozzone che divora risorse degli Stati oltre che la loro sovranita’… Così oltre a mantenere le burocrazie che abbiamo in casa dobbiamo provvedere a tutte quelle super pagate che fanno solo danni a Bruxelles se non sono in trasferta a Strasburgo… L’URSS si è sciolta e noi la creiamo in occidente… magari per nostalgia di certi sognatori, o perché fa comodo agli USA… insomma nessun beneficio, solo danni…non bastava il MEC?
Se poi dobbiamo tenerci i migranti clandestini che vorrebbero andare in altri paesi europei perché Roma non si tiene anche i soldi che Bruxelles pretende da noi, e sono tanti miliardi, tutti dalla nostre tasche!.. Niente migranti, niente soldi per le sue burocrazie, niente Europa unita, che è una fregatura come lo è stata l’Italia unita… Tutte derive totalitarie che alla lunga producono solo danni…
GIanni
Che sia ben chiaro io come tanti abbiamo votato Zaia per non dare il Veneto in mano al PD e la Moretti che dai sondaggi sembrava incalzante!
Per il resto sono un indipendentista fortemente convinto e mi rendo conto che Zaia sia più un indipendentista “moderato” o autonomista.
Basbo
@Gianni,
non mi sembra che in Veneto siamo molto meglio di Emilia e Toscana che sono in mano al PD…
Se sei contento per come sono andate le elezioni, buon per te, ma Zaia finora non ha dimostrato di essere né indipendentista moderato né autonomista… Ha detto di esserlo, ma alle parole non è seguito nient’altro…
giorgio da casteo
Da tutti sti eventi e discorsi emerge che l’indipendenza, nel Veneto attuale, non sarebbe stata ben accolta. Come dire che non serve. E’stata inequivocabile la risposta delle istituzioni dei Veneti partitocratici che detengono il potere assoluto. C’è anche il reale pericolo che Zaia e la LN facciano strame dell’indipendenza come è successo per il federalismo,l’autonomia,la devolution,la macroregione.Bisogna impedirglielo! Anche modificando le ns. strategie ,forti del riconoscimento ottenuto con il plebiscito digitale del 2014. In fondo la LN governera’ con circa 1/4 di adesioni degli aventi diritto al voto mentre quel 50% dei non votanti,per plebiscito.eu e per ogni indipendentista o patriota,costituira’ la base di ripartenza per scardinare il potere di chi ci occupa. Convinti che la verita’,la liberta’,la giustizia il Popolo Veneto potra’ ottenerle solo da NOI.Che confidiamo nella protezione di San Marco