DALLA CATALOGNA UNA NUOVA ALBA PER L’INDIPENDENTISMO IN EUROPA E NEL MONDO
L’Unione Europea deve dare il via al suo allargamento interno. Non può esistere un’Europa senza Barcellona oggi e senza Venezia domani.
Dopo il voto del 1° ottobre nel referendum per l’indipendenza della Catalogna si è aperta una nuova stagione che plasmerà un nuovo equilibrio in Europa. È partito un processo storico di cambiamento che non può essere fermato da esorcismi né tantomeno dalla violenza politica come maldestramente ha tentato di fare il governo spagnolo che d’altro canto è guidato dall’ex delfino del ministro degli interni di Franco.
Anzi, la violenza brutale contro la popolazione pacifica e inerme di Catalunya ha proprio contribuito a rafforzare in modo decisivo le posizioni della leadership catalana e della Generalitat, dando la spinta decisiva che in breve tempo porterà alla dichiarazione di indipendenza della Repubblica Catalana, come annunciato ieri sera dal Presidente Carles Puigdemont i Casamajò.
L’aspetto fondamentale che molti ignorano è che il diritto di autodeterminazione è pre-costituzionale: come tale è insopprimibile, come la libertà, come la libera espressione e altri principi umani di base che infatti sono difesi dai trattati e dalle convenzioni internazionali, cui tutte le costituzioni “democratiche” dovrebbero inchinarsi, compresa quella spagnola (così come quella italiana). Ciò fin dall’inizio ha determinato il successo della Catalogna, in quanto definire un referendum di autodeterminazione come incostituzionale è una frase priva di senso e di valore effettivo. A contribuire enormemente inoltre al successo catalano è stata l’immagine moderna e giovane che la coalizione indipendentista ha saputo dare di sé al mondo: innovativa, liberale, non razzista, progressista e profondamente democratica.
La Catalogna inoltre, grazie ai suoi leader indipendentisti, ha saputo disegnare un piano strategico ed operativo straordinario che non ha trascurato neppure il minimo dettaglio, lasciando alla Spagna solo il ruolo, che incredibilmente ha scelto di recitare: distruggersi da sola la propria immagine e reputazione internazionale scatenando la polizia in un’azione di repressione violenta sulla popolazione. Le immagini di ieri, dai social network prima ai media mainstream di tutto il mondo poi, hanno consegnato alla storia la cronaca di un fallimento mediatico e politico senza precedenti per uno stato dell’Europa occidentale e senza possibilità di recupero.
Un altro errore fondamentale di Rajoy è stato inoltre non aver considerato la debolezza politica del suo governo che ora non gli permetterà di certo alcuno spazio di manovra aggiuntivo, a meno che non voglia completare l’opera bombardando la Sagrada Familia, realizzando dopo poche settimane il disegno terroristico dell’Isis.
La crisi oggi si sposta definitivamente nelle stanze dell’Unione Europea, che deve finalmente decidersi di dare il proprio avallo al suo allargamento interno. Non è infatti pensabile che vi sia un’Europa senza Barcellona oggi e senza Venezia domani. Tutto ciò è nel suo interesse. Se gli stati centralisti come la Spagna e come l’Italia hanno ampiamente dimostrato di non essere in grado di essere interlocutori validi per la Catalogna e per il Veneto, lo deve essere l’Europa, se vuole avere un futuro. L’Unione Europea deve diventare una Federazione vera, di popoli, regioni e stati che in modo armonico possano convivere e rafforzarsi assieme. L’Europa per la propria sopravvivenza deve assolutamente sottrarsi al ricatto degli stati che non esitano nemmeno ad usare la violenza ingiustificata verso la popolazione pacifica, altrimenti i fantasmi delle dittature che l’hanno portata al disastro del secolo scorso potrebbero rinascere dalle tombe in cui pensavamo fossero stati sepolti per sempre.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
Comments (2)
Marco Gaetano Cavedon
E la UE sarebbe la garanzia dell’indipendenza dei popoli con la formazione di nuove Repubbliche Sovrane, quando vuole distruggere anche quelle esistenti ! Huuuaaahahaaaah !!!
lorenzo.
venezia.03ottobre2017.
gia’scrissi una volta:bisogna procedere con un autogoverno veneto.
maggior consiglio territoriale.
attendo risposta.
ciao.