FISCALITA’ LEGGERA NELLA REPUBBLICA VENETA
“Quando tassiamo trattiamo con il fuoco e, senza un attento controllo possiamo facilmente bruciare fino alle fondamenta tutto ciò che abbiamo costruito, e le nostre speranze per un mondo migliore possono andarsene in fumo.”
L’avvertimento che ci dà Charles Adams sembra calzare alla perfezione con quanto sta accadendo oggi in Veneto, come in altre (poche) regioni produttive della penisola.
Il rischio di perdere in breve tempo alcuni tra i più fitti reticoli produttivi del pianeta è sotto gli occhi di tutti. Ma, se la voracità fiscale dello stato centrale non accenna a diminuire, dimostrando l’ottusità tipica del parassita che, incurante della sorte dell’organismo ospite, ne prosciuga ogni energia, condividendone, alla fine, il triste ed inevitabile destino, d’altro canto una parte della popolazione e la quasi totalità delle classi dirigenti e politiche venete non sembrano avvertire pienamente la pericolosità della situazione.
Eppure, l’urgenza di sciogliere l’abbraccio mortale è impellente. A parere di chi scrive, decenni di propaganda, di istruzione veicolata, di informazione a senso unico erano ben riuscite a camuffare agli occhi di molti la vera natura dell’imposizione fiscale, che è sostanzialmente violenta e va a ledere uno diritti connaturati alla natura stessa dell’uomo: la proprietà privata. Il baratto “imposte in cambio di beni e/o servizi pubblici” ha costituito per decenni la giustificazione in base alla quale i cittadini hanno accettato le limitazioni alla propria libertà rappresentate dalle tasse. Giustificazione che, però, in Veneto non regge più.
Con riguardo alla classe politica il discorso è diverso. Essa è parte attiva di quel meccanismo perverso di accaparramento di risorse private di cui è destinataria e non può che desiderare il mantenimento dello status quo. La questione dell’indipendenza è la prova emblematica di questa dicotomia tra classi dirigenti e popolazione. Nell’inerzia colpevole di quelle, i cittadini-contribuenti, vittime innocenti dell’espropriazione fiscale italiana, hanno autogestito grazie a Plebiscito.eu, un referendum digitale che ha proclamato il 21 Marzo la Repubblica Veneta. Ma vi sono Paesi in cui lo scambio tra settore pubblico e cittadini-contribuenti è ancora sostanzialmente equilibrato. E possono fornire ispirazione per la fiscalità della neonata Repubblica.
Il loro studio evidenzia quanto siano collegati fisco, assetto istituzionale, qualità della democrazia. Una fiscalità leggera si accompagna solitamente ad un assetto di tipo federale e ad un governo in senso lato di ampio respiro democratico. Un esempio particolarmente calzante è quello della Confederazione Elvetica, che tra l’altro, per consistenza demografica si avvicina molto alla realtà veneta.
Riscoprire la natura coercitiva e violenta delle imposte, quanto vadano ad impattare nella sfera di libertà del singolo individuo, quanto elevato sia il rischio di alimentare con esse una macchina burocratica costosa quanto inutile e distruttiva e studiare altre realtà statuali equilibrate nonché rispettose delle esigenze dei singoli e delle comunità, sono attività utili ad attrezzare quel bagaglio di conoscenza indispensabile per affrontare consapevolmente, intelligentemente e soprattutto rapidamente, il passaggio storico dal carrozzone Italia ad una Repubblica Veneta che non ne sia un modello in scala ridotta, ma piuttosto novello scrigno di democrazia, libertà e giustizia.
Gianfranco Favaro
Tratto da eVENETIA – Progetto Istituzionale della Repubblica Veneta
Comments (5)
francesco
la,situazione attuale italiana , vi chiedo cosa aspettate a invitare tutti i veneti nelle piazze a dimostrare che la gestione del governo italiano non ha i requisiti perchè non eletti dal popolo, oltre alle continue tasse che ogni giorno applicano.
La vostra presenza è un punto di riferimento, ma dobbiamo uscire e unire le voci in un unico coro , quale urlo di disperazione a chi ci governa che ci stanno soffocando, e umiliando.
I sacrifici dei ns. genitori immolati per una Italia che sta perdendo pezzi , ora noi dobbiamo recuperare la ns. dignità, per cui il Veneto deve alzare la testa e dimostrare che ci siamo .
Le promesse di illusioni del governo ora dimostrano negatività , sfiducia , di un domani incerto, noi abbiamo necessità di un Veneto che recuperi quella immagine che i nostri Avi ci hanno consegnato.
caterina
no, Francesco, non è più epoca di piazze e di urla, che peraltro il Popolo Veneto non ha mai amato… è tempo di competenza e fiducia e attaccamento a chi dimostra coi fatti di avere capacità di condurre un’azione dirompente!
La nostra forza è silenziosa e l’abbiamo dimostrata già a marzo…ora si tratta di alzarci in piedi tutti insieme e a fronte alta andare avanti per la strada tracciata!
francesco
noi siamo già alzati, ma ci vuole la presenza FISICA , il carismatico, quello che attira l’attenzione. La strada già delineata è troppo silenziosa, molti non hanno recepito, vuoi la cultura oppure tutto già pronto .Allora in questo momento di verità, vedi ROMA CAPITALE !!!! sta scoppiando quello che le caste hanno cercato di non fare conoscere agli italiani, pensi è arrivata per prima la magistratura, complimenti, speriamo che riescano a lavorare ……
in conclusione, la comunicazione personale è primaria, non si fa solo con il virtuale, anche se le votazioni hanno portato un successo !!!! ma erano dentro l’urna o via telematica !!! allora i veneti hanno espresso la loro volontà di uno stato veneto. Li voglio vedere fianco a fianco per tutelare quelle votazioni, allora SI che nascerà il Veneto Indipendente .
Michele De Vecchi
@Francesco, il 16 dicembre si terrà una importante azione pratica; l’appoggio di tutti è ben accetto
http://www.plebiscito.eu/news/operazione-matteo-evangelista-basta-tasse-italiane-dal-veneto-parte-la-messa-in-mora-di-equitalia-e-dellagenzia-delle-entrate/
marco
Come il susseguirsi delle le cose in natura anche il processo indipendentista sembra arrivare ad ondate.
Mi tengo forte e sono pronto per la prossima di ondata che sarà sicuramente più forte e decisiva e speriamo in grado di spazzare via una volta per tutte questo regime italiano mafioso!