LA CRUDELTA’ DELLO STATO ITALIANO VERSO LE DONNE VENETE IN CARCERE SENZA MOTIVI
Un augurio di serenissime feste pasquali, con l’auspicio di una veloce quanta tardiva liberazione
In questo giorno di Pasqua sono ancora tante le donne venete ancora in carcere senza ragione alcuna. Spesso l’attenzione si sposta verso gli uomini, ma nella nostra società veneta sono invece le donne ad avere un ruolo speciale.
Il mio pensiero questa sera va a loro, oltre ovviamente a tutti i fratelli veneti maschi ingiustamente relegati nelle galere italiane in Veneto.
È un segno di crudeltà nella crudeltà quella dimostrata dallo stato italiano verso Maria Marini, Patrizia Badii, Maria Luisa Violati, Elisabetta Adami, oltre agli altri ancora incarcerati, tra cui Luigi Faccia, che si è dichiarato prigioniero di guerra.
Certo, potranno anche esserci delle presunte ragioni tecniche giuridiche nel ritardo della loro liberazione, ma non è un caso che lo stato italiano di fatto riservi un atteggiamento diverso verso le donne venete, pensando, a torto, che siano più deboli.
Nella società veneta da sempre il ruolo della donna è primario, quasi archetipo dell’antica società matriarcale veneta. Non vogliamo scomodare la Dea Reithia, o l’inconsueta autonomia patrimoniale – come ci ricorda Edoardo Rubini – di cui godeva la donna veneta nel contratto matrimoniale nello stato veneto, bensì al ruolo preminente che la donna veneta riveste oggi nella nostra società contemporanea, pur messa in difficoltà da un impianto giuridico maschilista dello stato italiano sessista.
In modo simbolico e forse involontario, considerata l’enorme ignoranza dell’establishment dello stato italiano, il regno del male ha colpito paradossalmente la forza più autentica della società veneta, che risiede proprio nella figura della donna veneta.
Questa crudeltà nella crudeltà, vigliaccheria nella vigliaccheria rappresenta la natura che lo stato italiano ha sempre dimostrato, ovvero di essere forte coi deboli e debole coi forti (bruciando – non dimentichiamolo mai – 3 milioni di euro rubati dalle nostre tasse infernali per un’indagine farlocca). Solo che questa volta ha preso proprio una cantonata. Questa crudeltà – siamo certi – libererà per contrasto infatti una benefica energia al momento della loro scarcerazione.
Alle sorelle venete e ai fratelli veneti ingiustamente in carcere e a tutte le loro famiglie va il nostro augurio di serenissime feste pasquali, con l’auspicio di una veloce quanta tardiva liberazione.
Gianluca Busato
Plebiscito.eu
Comments (9)
Davide
“La macchina propagandistica russa ha dipinto i combattenti rivoluzionari di Maidan, in Kiev, come degli estremisti anti-russi intenzionati ad andare in Ucraina orientale, a causare una carneficina. Ma cosa stanno facendo veramente questi rivoluzionari? Questo film segue un piccolo gruppo di combattenti di Maidan che si ribellano contro i loro comandanti ed iniziano un viaggio verso Donetsk per proteggere i manifestanti pro-Ucraini.” http://www.theguardian.com/world/video/2014/apr/17/ukrainian-rebel-fighters-maidan-video
E’ un video creato dal giornale britannico The Guardian, che e’ di sinistra. Quindi cio’ dimostra che questi neo-nazi esistono solo nella propaganda di Mosca. E purtroppo la stessa propaganda Russa ha distorto la realta’ in Crimea.
annibale mantovan
Porgo anch’ io agli uomini e alle donne ancora rinchiuse in carcere i migliori auguri di Buona Pasqua…Forza ragazzi! W S Marco
EDOARDO
L’italie c’est une petite merde
SILVANA
Suggerisco di tappezzare i paesi e le città del Veneto
con grandi manifesti con la foto delle compagne incarcerate
ingiustamente. Viva le Donne e gli Uomini del Veneto.
caterina
uno stato che non ha nessun rispetto dei cittadini e dei loro diritti ad esprimersi in libertà e inesorabilmente riversa su di loro la sua arroganza e la sua inefficienza, ancor più quando ritiene che le sue vittime sono deboli, è uno stato morto… ma fino a quando dobbiamo sopportarne il peso? speriamo di liberarcene presto! i Veneti non possono sopportarlo oltre…
giancarlo
Mi permetto di sollecitare plebiscito.eu di inoltrare una formale protesta e richiesta di intervento all’O.N.U. e alla corte di Strasburgo per questi arresti arbitrari e fuori da ogni logica se non quella italiota repressiva ed illegale.
Se le donne venete ancora detenute non vengono immediatamente liberate bisogna agire subito a livello internazionale perché non è tollerabile una sì fatta ingiustizia contraria alla Legge 881 del 1977 Patto di N.Y. ratificata ed apparsa su G.U. Nr.333 del 7/12/77.
Inoltre lo IUS COGENS convenzione di Vienna 1969. 1986 è un’ulteriore prova di come lo Stato italiano non rispetta mai…dico MAI tutte le ratifiche delle leggi internazionali che poi non rispetta.
Potrei continuare con altre leggi etc..ma mi astengo.
WSMS
CrisV
Sul sito LIFE ho trascritto questo mio spunto di riflessione, contraddistinto da digiuno personale quale protesta gandhiana, a favore di una delle sorelle Venete carcerate :
CrisV scrive:
21 aprile 2014 alle 09:54
Da domattina, inizio il terzo giorno di digiuno alternato.
Questa personale e cosciente privazione di cibo, la dedico a Maria Marini, con la seguente motivazione :
” Continuo il mio digiuno su pacifica base Ghandiana, per porre in risalto l’abbaglio di qualcuno, che reputa alla stregua di terroriste, pacifiche, umili e timide signore, non più giovanissime, che manifestano garbatamente per la propria libertà, sorridenti e a viso aperto, con cagnolino al seguito e che mai si sono macchiate di un pur minimo episodio di violenza, sia contro le persone, che contro cose pubbliche, o private. Maria Marini è una di queste donne, che soffrono terribilmente, per la privazione della libertà e lontananza dalla famiglia, causate da un’inchiesta che a noi Veneti appare paradossale, per la scarsità di prove dimostrate, riconducibili peraltro prevalentemente all’inesistente reato d’opinione, in ambito privato e riservato, non contemplato pertanto nel codice penale italiano. A Maria, va tutta la mia civile solidarietà da uomo libero e il mio affetto di fradeo Veneto, con la speranza che possa abbracciare prestissimo i propri cari ” .
CrisV
giancarlo
Mi associo a CRISV e dico che queste donne sono diventate esse stesse delle eroiche e coraggiose rappresentanti ed emulatrici delle famose suffragette
americane con la differenza che stanno soffrendo in carcere per le proprie idee e perché hanno “OSATO” protestare per la situazione diventata surreale della realtà quotidiana che quasi tutti stiamo vivendo in questo paese che dal più bello al mondo è diventato il più illegale,illiberale e repressivo se non altro in Europa.
Saranno considerate e ricordate per sempre nella storia dell’indipendenza del Veneto !!!!!!!!!!!!!
Bruno
Pensavo che faxesi sul serio, adeso capiso che, a si drio anca accelerar, altro che ciacoe e bla bla bla.
Compro 500 € suito
W La Repubblica Veneta