LA REPUBBLICA DEL LEONE SCONFIGGERÀ IL REGIME DEL GATTOPARDO
A Zero Branco questa sera dalle ore 21 la Repubblica Veneta suonerà il GONG al peggior burosauro del mondo occidentale
In queste ore è tornato forte l’allarme internazionale sullo stato dei conti dello stato italiano. Le stime false fornite dal governo tricolore alla comunità internazionale sulla salute dell’economia sono state smentite dall’istat che ieri ha certificato il ritorno al segno meno nel pil nel primo trimestre.
Questa sera sarà la Repubblica Veneta a suonare il GONG al mostro, quando, a partire dalle ore 21 in piazza a Zero Branco, annunceremo a quanto ammonta l’iva che non sarà pagata alla scadenza fiscale odierna dalle imprese venete che hanno aderito alla nostra campagna di esenzione fiscale totale.
È però importante ora comprendere che il Gattopardo italiano, il peggior burosauro del mondo occidentale, è in grave crisi e si trova nel momento storico in cui si appresta a cambiare il proprio vestito e la propria maschera.
È successo sempre così, nella sua pur breve e triste storia fallimentare, fin dalla nascita. Un mostro resta sempre un mostro, anche con un colpo di cipria e di rossetto!
Con cicli di 10-20 anni sono andati in scena i figuranti con il compito di mantenere sempre più saldo il controllo sulle nostre risorse, depredandoci sempre di più a ogni giro di valzer.
Ricordiamoli i passaggi di maschera di questo mostro infame che risponde al nome di stato italiano:
- destra storica, 1861
- sinistra storica (col trasformismo di Depretis), 1876
- Crispismo (intermezzato dallo scandalo della banca romana e sfociato nel sangue di Bava Beccaris), 1887
- Italietta di Giolitti (con le sue avventure coloniali), 1903
- Prima guerra mondiale (combattuta perlopiù nella devastata Terra Veneta)
- Fascismo, 1921
- Seconda Guerra Mondiale
- Caduta del fascismo e CLN, 1943
- Centrismo democristiano, 1948
- Centro-destra a guida DC, 1959
- Centro-sinistra a guida DC, 1963
- Compromesso storico DC-PCI, 1976
- Pentapartito craxiano, 1980
- Berlusconi-Bossi e Prodi-D’Alema, 1994
- Regno di Napolitano, 2006
Oggi il Gattopardo si appresta a cambiare maschera (forse quella tragicomica di Grillo?) e noi dobbiamo essere pronti a non assistere passivamente al nuovo giro di valzer che questa volta comporterebbe un massacro di nostri concittadini che ogni giorno di più si tolgono la vita, ma che in realtà sono vittime dell’autentica guerra che lo stato invasore ha dichiarato a noi veneti.
Per tale ragione dobbiamo accelerare la crescita della nostra Repubblica Veneta.
Questa sera annunceremo anche quali saranno i dipartimenti di stato che saranno creati a breve e i rami organizzativi che costituiranno l’ossatura strategica della Repubblica Veneta.
Dobbiamo essere pronti per reagire al crollo italiano, senza fare il tragico errore di aspettare che la situazione si risolvi da sola. Se saremo passivi, rifaremo l’errore che ad ogni cambio di maschera del Gattopardo abbiamo fatto, riscoprendoci quindi ancora più schiavi, depredati ed umiliati dal peggiore inferno fiscale del mondo.
Solo impegnandoci tutti assieme, con amor proprio e amor patrio, riusciremo a far alzare in piedi e a ridare la forza alla Repubblica del Leone, l’unica che può sconfiggere il regime del Gattopardo.
Noi e solo noi al mondo abbiamo le chiavi per la sopravvivenza del nostro aguzzino. La vera leva del potere è qui. Quando noi avremo preso coscienza della nostra potenza economica, allora ci renderemo conto che siamo stati schiavi. Finora. Perchè poi saremo liberi.
Dopo questa sera, il quarto evento di massa in soli due mesi che si tiene in Terra Veneta dalla celebrazione del referendum di indipendenza del 16-21 marzo scorsi, saremo chiamati tutti a compiere il nostro dovere di cittadini veneti e a ridare il sorriso e la speranza che solo la presa di coscienza che stiamo dimostrando al mondo intero potrà assicurarci.
Vi aspettiamo tutti a Zero Branco, per suonare il GONG più forte che possiamo, tutti assieme!
Viva la Repubblica Veneta!
Gianluca Busato
Plebiscito.eu
Comments (22)
giancarlo
La “faccenda” ELECTRULUX è l’inizio di una nuova storia e cioè quella che per tenere aperte le fabbriche in italia i LAVORATORI, GLI OPERAI e GLI IMPIEGATI dovranno lavorare di più e guadagnare di meno.
BENE, BRAVI, CHE MERAVIGLIA….la storia è sempre quella piuttosto di disoccupati accontentatevi di quello che vi passa il convento…..
Allora dobbiamo dire che nel regno di NAPOLITANO ci saranno nuovi poveri e nuove vie verso la restaurazione del comunismo sovietico ?
Tutti ( loro no!) uguali e tutti poveri ???
V E N E TIIIIIIIIIIIIIIIIII RIBELLATEVI ALLA VOSTRA FINE.
OBIETTATE FISCALMENTE E LA FACCIAMO FINITA !!
BASTA AI DEMAGOGHI DI TURNO diciamo la verità l’Italia è alla sua fine!!!
WSM
Stemby
“che la situazione si risolvi” → “che la situazione si risolva” 😉
mauro1
stemby, non sai quanto io condivida…
mauro1
…diamoci tutti una mano, parliamone nei bar, a casa, nei negozi ( se ancora c’è qualcuno che può spendere ) in tutti quei posti dove puoi colloquiare con qualcuno. Diffondiamo l’idea VENETA! Cioè non più in questa ITALIA.Diamo una mano a chi riuscirà con i mezzi più democratici, ottenere quello che ci spetta: RISPETTO E AUTONOMIA!
Chris
MAURO1
NO AUTONOMIA.. SI INDIPENDENZA !
Sono due cose ben diverse! Studiati il significato.
Il consiglio regionale tra l’altro tra questo 10 e 12 giugno discuterà in modo definitivo sul progetto di legge regionale 342 deposta (e lasciata ad impolverare) da molti mesi in assemblea. E sono pure riusciti a ritardarne la discussione a dopo le elezioni europee. Evidente l’intento di prendere tempo e far perdere tempo.
Per maggiori informazioni:
http://www.consiglioveneto.it/crvportal/pageContainer.jsp?n=37&c=11&p=37&e=151&t=&key=1589036
mauro/1
Come al solito, bisogna pesare bene le parole . Hai ragione, non preoccuparti.
annibale 51
Mah…io un cattivo presentimento: con sistemi non violenti io credo che il Veneto non otterrà mai l’ indipendenza, purtroppo questi di Roma (Clero compreso) non molleranno mai! E’ dalla fine dell’ 800, dai tempi del federalismo tanto propugnato di Carlo Cattaneo che devono fare riforme in questo senso che invece vengono rimandate da generazione in generazione, nemmeno quando si perde-vince una guerra, dopo un ventennio di fascismo, e si cambia costituzione nel 47-48…niente! I risultati di questi ultimi 150 anni sono sotto gli occhi di tutti: milioni di veneti se ne sono dovuti andare in giro per il mondo, altri sono morti in guerre insulse, altri ancora (Istria 1943-1948) sono stati deportati o massacrati. Attenzione: io non sono per la violenza, la odio con tutte le mie forze, ma ragazzi, ora abbiamo Roma di fronte, con la sua storia ed il suo diritto…quello dell’ impero e dei legionari, mi sa che sono poco democratici questi! Dietro a loro ci sono i poteri forti internazionali…c’ è il SISTEMA…voi dite che ci mollino democraticamente per lasciarci il benessere? …’notte!! Mi sa anche che se ne fregano di altri mezzi come lo sciopero della fame e di altre cose simili…questi, secondo me, capiscono solo il sistema dei legionari! Io spero di sbagliarmi…ciao a tutti W S Marco
Stemby
@ANNIBALE 51:
credi forse che l’impero britannico fosse più morbido dell’antico impero romano?
Eppure dall’India non-violenta se ne sono dovuti andare, grazie alla resistenza fiscale portata avanti da Gandhi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Resistenza_fiscale
L’obiezione fiscale è l’unica strada possibile, e l’unica che possa portare risultati rapidissimi in modo quasi indolore.
Con la violenza si arriva solo al massacro, specialmente della parte militarmente più debole, con scarsissime possibilità di ottenere l’indipendenza.
annibale 51
x Stemby: Ad essere sincero non conosco bene la storia dell’ India. Di Gandhi conosco la sua fama per avere ideato una forma di lotta non violenta. Quanto all’ indicazione dell’ obiezione fiscale come forma di lotta risolutiva del nostro caso…non lo so,… la vedo dura! 1°) non sarà seguita da tutti; 2°) I pensionati, i salariati e gli stipendiati non potranno sottrarsi; 3°) Per quanto riguarda gli artigiani e gli imprenditori la vedo dura mettersi contro Equitalia e rischiare la casa o tutto quello che hai…fidarsi di avvocati e giudici?… e quindi delle leggi italiane? uhm…meglio lasciar perdere! Aspettare un riconoscimento internazionale? Da parte di chi? In cambio di cosa? Ragazzi…se è vero che al referendum hanno votato oltre 2 mln di veneti in questo momento i terroristi sono gli italiani …non noi! noi siamo a casa nostra, noi siamo i partigiani! Se non vogliamo usare la forza dovremo escogitare altri metodi…i skei…idea strampalata: potremo pagare le forze dell’ ordine 500 euro in più al mese se giurano fedeltà alla Serenissima! Ripeto…idea strampalata!… Mi viene in mente un fatto capitato alla Serenissima Repubblica. Non riesco a datarlo esattamente ma ricordo che per fronteggiare un nemico venuto da terra (probabilmente c’ era di mezzo il papa)qualcuno in Senato propose di far entrare a Venezia i Turchi!!! Avete capito che tipi erano? Che dite?…Facciamo entrare Putin?…Io comunque ho visto che il sistema usato dagli altri popoli per arrivare all’ indipendenza è quello classico del bastone. L’ unico caso di separazione pacifica e consensuale è stato quello della Cecoslovacchia. Forse qui c’ è stata più civiltà o forse hanno capito che la separazione conveniva ad entrambi come infatti si è visto dopo con aumento quasi a 2 cifre del PIL. Parliamoci chiaro: la separazione converrebbe a tutti gli abitanti della penisola italica, meridionali compresi. Gli unici a cui non conviene sono i parassiti, quelli che vivono di privilegi senza produrre niente, e i potentati e tra questi metterei anche la Chiesa. Io credo che prima o poi arriverà perché permetterà un maggior controllo sullo stato e quindi una sua maggiore efficienza e sarà l’ unica soluzione per rimanere competitivi con il resto del mondo…ciao a tutti W S Marco
Andrea
Sono un patriota veneto. Ho seguito, come sempre, lo streaming sul sito questa sera. I risultati sono buoni, ma è chiaro che meno dell’1% delle P. IVA ha aderito all’iniziativa e che occorre fare ricorso alle adesioni “per necessità” se si vogliono ottenere numeri di rilievo.
Questo era prevedibile, a causa del carattere remissivo e un po’ slavo del nostro popolo. Personalmente credo che, infatti, molti degli aderenti “per necessità” siano invece aderenti volontari non sottoscriventi l’iniziativa, ma influenzati da essa.
Occorrono, però, numeri più consistenti.
Io ho concepito un’altra modalità, parallela e “di rinforzo” all’esenzione fiscale, che è di natura meramente finanziaria.
Provo a illustrarla. Non molti ricordano che, alla fine degli anni ’70, l’intera penisola fu inondata di “pseudoassegni” di modesto valore, stampati da banche, i quali sostituirono le monete divenute misteriosamente, all’improvviso, introvabili.
Questo ricordo, unito ad esperienze recenti di “produzione spontanea” di nuova moneta, in tutta europa, intesa come strumento di mediazione di valore, fondato sulla reciproca fiducia di chi riceve e di chi dà, mi hanno suggerito l’idea.
Stabilirei una premessa e poi tre ipotesi conseguenti.
La premessa è questa: la massa monetaria circolante in ogni contesto geografico economico oscilla intorno al 8% del PIL complessivo dell’area considerata. Tale valore risente del rilievo delle attività finanziarie in rapporto al prodotto dell’economia reale in termini di estrazione-produzione di materie prime o manufatti. La struttura economica di Venetia sposta dunque verso l’alto questo valore.
Questo significa che, a fronte dei circa 140 mld di PIL veneto, la massa monetaria circolante nella Repubblica difficilmente può essere inferiore ai 10 mld di euro.
Questa è la premessa e adesso vengo alle 3 ipotesi conseguenti in successivi post.
Andrea
Ipotesi 1.
La Repubblica Veneta, facendo riferimento ai molti volontari e alle attività produttive che già hanno sottoscritto l’iniziativa esenzione fiscale, organizza una “rete” di attività economiche del territorio che si rendono disponibili a formare una specie di “organizzazione sovrastrutturale”.
Questo significa: un consorzio di attività economiche, anche diverse tra loro, che però accettano alcune normative comuni.
Tali normative comuni si incentrano intorno ad un unico punto saliente. Il punto è questo: l’accettazione di una forma di “sconto” reciproco e valido solo all’interno della rete per tutto ciò che è interscambiabile tra gli enti che partecipano alla rete stessa.
Lo “sconto” (perdonate il venetismo, ma capirete dopo cosa intendo), oltre che frutto di un accordo comune, dovrà essere ufficializzato attraverso qualcosa che dimostri l’appartenenza comune alla “rete” così strutturata.
Lo “sconto” applicato reciprocamente dovrà essere di entità moderata, non maggiore del 10%. Infatti, se si oltrepassasse tale rilievo, vi sarebbe il rischio di esporre troppo alcune attività rispetto ad altre, dato che al principio, inevitabilmente, il numero degli aderenti alla rete sarebbe piccolo rispetto al totale.
Poiché chi applica lo “sconto” riduce di fatto il suo fatturato, la percentuale stabilita dovrebbe essere lasciata libera di oscillare entro una certa banda. Così, per esempio, se si è deciso di limitare al 10% il rilievo di questo “sconto”, dovrebbe esser possibile permettere alle singole attività aderenti di applicare differenze sui diversi prodotti, per esempio tra un minimo del 6% ed un massimo del 13% o 14%.
Andrea
Ipotesi 2.
L’elemento materiale dello “sconto” dovrebbe avere come riferimento un ente super partes. Dovrebbe avere una forma materiale concreta particolare, per esempio qualcosa come i famosi e vetusti assegnini: qualcosa di francamente visibile, da poter mostrare, usare e tenere con sé quando non si utilizza.
I “Franchi Sconti”, quindi, dovrebbero essere stampati da una emittente credibile e seria e prodotti in modo da non essere facilmente contraffatti.
Una Banca Repubblicana sarebbe l’optimum, ma, in alternativa, si potrebbe trovare qualche agenzia alternativa, sicuramente interessata. La stampa dei “Franchi Sconti” dovrebbe riguardare soltanto tagli piccoli, con una equivalenza tra euro e franco, così: 1 Franco sconto=1 euro; 1/2 Franco sconto=50 centesimi, 5Franchi sconti=5 euro.
L’elemento davvero “critico” di questa operazione che, fino a questo punto, è solo la ripetizione di cose già fatte ed in corso tutt’oggi, è la seguente.
Ogni cittadino veneto potrà accedere all’acquisizione dei “Franchi Sconti”. Ogni ufficio pubblico della Repubblica Veneta disporrà della possibilità di concederne una “certa quantità” a chiunque, sotto la specie dell’adesione informale alla Repubblica, in qualità di cittadino socievole e disposto alla solidarietà popolare Veneta.
L’ammontare dell’erogazione “solidale” sarebbe del tutto libera ed il concambio, in termini di “Franchi Sconti”,sarebbe di 2:1. Quindi, per esempio, se io versassi 50 euro per la solidarietà veneta, avrei diritto a 100 franchi sconti che potrei usare in ogni punto della rete che aderisce al contratto sociale della Repubblica.
I franchi sconti, prodotti da un ente benevolo, potrebbero essere ripagati all’ente benevolo un piccolo quid in più del costo cartaceo, produttivo e assicurativo: o come credito attraverso i Bond che avete presentato, oppure in percentuale.
La Repubblica trarrebbe il vantaggio di finanziarsi senza alcun debito, in quanto ogni franco sconto le renderebbe un valore compreso tra 0 e 50 centesimi di euro.
Il cittadino veneto avrebbe il vantaggio di acquistare, mediante la Solidarietà, banconote di valore doppio rispetto al suo contributo: banconote che potrebbe spendere, al principio, solo in alcuni centri.
Ma l’economia di mercato funziona così: se in una città un centro commerciale su 10 adottasse l’idea, in brevissimo tempo tutti gli altri non potrebbero che condividerla, oppure sarebbero costretti a soccombere.
Il cittadino che avesse l’ardire di scommettere pochi euro sul progetto, in breve potrebbe trovarsi a manipolare un potere d’acquisto crescente.
Andrea
Ipotesi 3.
Tenuto conto della premessa e dei suoi contenuti finanziari e considerando un prezzo del 10% sulla produzione di Franchi Sconti, la Repubblica Veneta dovrebbe trovarsi nella condizione di disporre, a pieno regime, fino ad un capitale di almeno 450 milioni di euro. Naturalmente questo è il punto limite per i numeri precedentemente ipotizzati e suggeriti, ma la matematica è matematica.
Il tempo di realizzazione del progetto potrebbe essere brevissimo e dovrebbe tenere in conto, a vantaggio dell’emittente dei contanti, la realizzazione definitiva dell’Indipendenza della Patria attraverso l’emancipazione finanziaria della Repubblica Veneta.
In quel momento,infatti, risulterebbe necessaria una scelta: o la conservazione del Franco, da svalutarsi automaticamente dell’11%. Oppure l’adesione all’euro, con la creazione di un debito pubblico del 10% superiore a quello che, inevitabilmente, dovremo contrattare con lo stato italiano, dato che non desideriamo né guerre, né ostracismi.
Nel frattempo, in pieno ossequio delle Grida italiote, ogni veneto aderente al progetto, potrà trascurare gli “Sconti” che, benevolenza sua, vorrà praticare, dai suoi poveri redditi e dalle infinite quindi conseguenti tasse che lo strozzano. I “Franchi Sconti” potrebbero permettergli di sopravvivere fino al ritorno della Libertà.
Stemby
@ANDREA:
Siamo nel 3° millennio. La carta risparmiamola.
Di primo acchito mi vien da pensare che quel che vuoi fare dovrebbe essere abbastanza facilmente implementabile usando Ripple.
https://ripple.com/
Andrea
Conclusione.
Se ritenete le mie idee bislacche o stupide, vi prego di compatirmi. Non ironizzate troppo con me, per favore, perché già ho dovuto sopportare molto. Per me Venetia è la Patria: mio padre, mio nonno. Lui, che aveva quasi 30 anni al principio della I guerra, cambiò trincea: meglio gli austriaci! Non sono vecchissimo, solo gente longeva, di montagna.
Altrimenti consideratele. Perché sono pochi i veneti che per indole si ribellano: noi siamo come i gatti Certosini. Come gli slavi, lenti in generale, leali, pacifici, un po’ blandi, un po’ indolenti, amiamo soprattutto le nostre famiglie, le nostre donne, i nostri figli, siamo quasi fatalisti, sopportiamo tutto, sappiamo soffrire in modo inaudito…
E infatti nessuno mai ci ha ascoltato. Non potrei amare di più questo popolo che è il mio, nel quale io non sono e non voglio essere più che una foglia di un albero sempre verde…
Cada la foglia e viva l’albero!
Andrea
2Stemby. Digos? Sai, per ora i Blackwater non me li aspetto ancora. Non qui e non adesso. ЦРУ тебя научило чему-то? Хотите сделать также здесь в Венеции, как в Киеве (Украина)? Сколько платят тебе за комментарии? То, что тебе платят может изменить твою душу или у тебя вообще нет души? Через 100 лет, в будущем, мир будет рыгать от Ваших действий, может быть даже, ы ближайшем будущем через 5-10 лет!!! У Обамы нет достаточно бананов, чтобы кушать! Обама идет из дома в дом в Европе, чтобы продать оружие для уничтожения людей, народов, наций!
erik
Grande Andrea! Ho letto con molto piacere i tuoi post, purtroppo le mke competenze sono in altri campi e non posso dir niente, ma per me sono validi punti su cui riflettere!
f.b.
purtroppo al momento mi sembra che ai veneti non interessi alcunche’ l’indipendenza… peccato. mi chiedo pero’ per cosa abbiano votato quei 2 milioni, volevano tutto senza sforzo seduti sul divano? mah…..
RICCARDO
Ragazzi , se il 30% dei Veneti diventano come noi ” fattibilissimo ” è fatta.
Basta essere convinti!
ragusa
A grandi e complessi problemi, soluzioni semplicistice populiste xenofobo e su fondo di falsificazione della Storia.
Non spegniamo il fuoco con la benzina. Quando la famiglia è in difficoltà è inutile sputare su sua madre.
La Lega Nord vende sempre la stessa minestra… fino a quando ti rendi conto che anche loro si trovano condannati di corruzione e sottrazione di fondi pubblici. Oggi, grande sono le illusioni – il risveglio sara piu doloroso. Non ascoltare questa cricca di eunuco orientale
giancarlo
@ANDREA ho letto tutto e credi se ti dico che qui nessuno criticherà mai nessuno salvo presenza di troll vari. La tua proposta è sicuramente fattibile ma bisogna studiare bene il da farsi perché secondo me un sistema più consono alla nostra indipendenza di fatto conquistata ma di fatto anche non ancora riconosciuta da qualche stato estero…sarebbe importante…. ho sempre pensato che battere moneta è sicuramente la soluzione migliore…ma bisogna vedere tecnicamente come poterla attuare. Io non sono un tecnico bancario o finanziario e quindi devo lasciare a chi stà predisponendo il LIBRO BIANCO le soluzioni più fattibili concretamente.
WSM
Stemby
@Andrea:
non ho capito una sola parola del tuo intervento di ieri delle 3:58…