L’INTERCONNESSIONE DIGITALE È PIÙ FORTE DELL’ISOLAZIONISMO DELLE POLITICHE NAZIONALISTE
La decisione della Corte Europea di Giustizia sulla fine del Safe Harbour azzoppa l’UE nel mondo globale
Le sfide poste dalla dinamicità delle evoluzioni tecnologiche e socio-economiche contemporanee fanno diventare con sempre maggiore frequenza obsoleti anche i libri di fantascienza più avveniristici di pochi anni or sono. Oggigiorno, anche le crisi industriali come quella delle ultime settimana della Volkswagen si trasformano in spinte positive secondo un meccanismo di distruzione creativa schumpeteriana che magari porteranno all’accelerazione verso l’introduzione di veicoli elettrici autoguidanti.
Peer-to-peer, sharing and cloud economy, disintermediazione, intelligenza artificiale sono solo alcuni esempi che portano alla crescita generale della conoscenza e all’avanzamento generale delle condizioni di vita dell’umanità. L’unico campo – senza ironia – in cui ciò fatica a realizzarsi è quello della politica, la cui scienza continua ad abbeverarsi alla sacra fonte di testi e convinzioni di secoli or sono, che purtroppo appaiono come scolpiti nella pietra, spesso unico ostacolo all’evoluzione umana e al benessere generale e diffuso. Dietro al paravento di valori ideali traditi alla prima occasione, le élite politiche – in particolare quelle della vecchia Europa – nascondono i simulacri della gestione di un potere fine a sé stesso che con grande frequenza viene abusato.
I sistemi politici e di governance utilizzano modelli sempre più vecchi e inefficaci e sopperiscono ai loro limiti con sempre maggiore utilizzo di meccanismi basati sulla leadership. L’effetto è la durata sempre minore della fase di innamoramento tra cittadini e leader, che dopo le lune di miele iniziali vengono con sempre maggiore frequenza messi rapidamente alla berlina. L’inefficacia e la miopia delle politiche e delle strategie adottate trovano poi soluzioni di continuità dettate dalla litigiosità e dalle sentenze di tribunali, come ad esempio l’infausta decisione della Corte Europea di Giustizia che ieri ha posto fine al Safe Harbour (il trattato tra UE e USA che consentiva la condivisione di dati tra i due continenti), con ciò ponendo una seria spada di Damocle su molte attività economiche digitali (si stimano circa 4.000 società di ogni dimensione) che tanta linfa hanno portato alla crescita economica generale. Tra l’altro il danno economico principale che ne deriverebbe coinvolgerebbe le piccole e medie aziende europee più di ogni altra.
I sistemi politici contemporanei devono evolvere la forma statuale verso organizzazioni più snelle ed efficaci che permettano al mondo un nuovo equilibrio basato su hub globali che favoriscano quindi l’interconnessione territoriale a livello profondo e promuovano una nuova forma di civiltà globale interconnessa.
Anche i confini statuali rappresentano un modello insufficiente e retaggio del passato fondato sulla necessità di difendersi dalle guerre. La visione futura che ci piace ipotizzare è di perimetri territoriali democraticamente controllati (“domini statuali”) che permettano ai cittadini-utenti di muoversi liberamente tra di essi, magari semplicemente dotandosi di carte servizi che consentano loro di adeguarsi ai diversi framework giuridici ed operativi, ma senza bloccare il libero flusso delle persone. L’aspetto positivo per il cittadino potrebbe anche essere dato dalla possibilità, secondo modalità compatibili con la sicurezza, di interrogare direttamente il sistema informativo pubblico per conoscere le interrogazioni effettuate in merito ai propri dati e laddove si ravvisino abusi, poter procedere legalmente a propria tutela. A quel punto il primo difensore della privacy sarebbe direttamente il cittadino titolare dei propri dati, secondo il principio sacrale della proprietà privata, che si estende anche nella sfera digitale. Tutto ciò non limita la sicurezza, anzi la rafforzerebbe, grazie al più agevole tracking – legittimo – di movimenti.
Illusione? Non credo più di tanto, considerata l’estrema convenienza generale e diffusa che si avrebbe da un sistema di tal fatta. Probabilmente, se non si riuscirà ad accelerare verso una condivisione internazionale di policy più avanzate di interconnessione digitale, i passaggi intermedi potrebbero essere dati dall’adozione dal basso di politiche innovative avanzate, partendo dall’esperienza di stati particolarmente ispirati in tal senso, come ad esempio l’Estonia, oppure come sarà il Veneto indipendente, oppure da Paesi terzi che sappiano godere di buone relazioni tali da divenire giurisdizioni franche meta-internazionali.
Oppure – perché no? – direttamente dallo spazio al cyber-spazio.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
Comments (25)
Stropol
Me domando, data sta ottica de mondo completamente destrutura’ e quindi domina’ da i interesi de la gran finanza e de le multinazionai dove el Citadin l e solo che n pixel tsoricamente onipotente – quindi impotente – comunque fungibile e posizionabile ovunque a onta de le so tradizion, de la so fameia, de la so linguave del so Popolo…me chiedo – disevo – che senso abie, se un la pensa cossi, pensar a la indipendenza del Veneto. Sarie solo na perdita de tempo se no se trata de n tentativo par acquisir n feudo tecnoeconomico in grado de dar potere vontratual davanti ai grandi de la tera. In questo caso, pero’, no a niente a che veder co la indipendenza reale e la difesa del Popolo e del teritorio che i Veneti se spetava.
caterina
illusione? sì, illusione perché la cibernetica viaggia sulla stratosfera cui accedono in pochi con competenza, e sono quelli che comandano e decidono i destini del mondo, ma la gente comune che siamo i più si accontenta di viaggiare basso, con telefono o funzioni elementari su una tastiera di computer, e spero che siano presto gli strumenti da usare per partecipare fattivamente alle decisioni che ci riguardano perché vanno a incidere direttamente nella nostra vita di tutti i giorni e corrispondono ai nostri bisogni elementari di partecipare e contribuire al benessere della nostra vita…
Poi ciascuno coltivi le sue passioni fin che vuole e magari si rivelerà un genio…ma di solito lo si capirà a distanza…a ciascuno di noi, forse ai più, data la percentuale sempre più alta di maggiorenni, il dubbio di arrivarci.
enrico
caro Giane,
fatti una domanda…il mondo è in mano alle multinazionali che hanno bisogno di guerre, fame, oppressione e povertà?
L’europa è politicamente un’entità astratta?
…datti una risposta.
ciao
Stefano
Le mamme insegnano ai loro figli a parlare in italiano possibilmente con inflessione che non tradisca la provenienza, un oste vicentino che si vantava della collocazione di suo figlio in ambito europeo, è arrivato a dire che la nostra parlata è penalizzante per il processo di apprendimento, la Rai sta velocemente realizzando il processo di unità culturale dell’Italia. Se andiamo a vedere, per esempio, in Croazia, la tutela dell’istro-veneto avviene a livello istituzionale. Furio Radin, deputato al parlamento croato per la minoranza italiana ha detto : “complimenti a chi che no gà mola nei confronti de la lingua e del dialeto veneto e che gà mantenù el vecio dialeto. Le ultime elezioni regionali sono state illuminanti circa la capacità e la volontà dei veneti di mantenere la propria identità e di accedere alla propria autonomia. Lasciamo perdere il confronto con i catalani e gli scozzesi.
Pierino
Me domando e digo … ma Giane e Caterina se droghei o vivei su n’altro pianeta?!? Ma, cari mii, lesio queo che scrivi’?
Se questa xe ea xente che se gha messo aea guida del carro … finimo tuti driti in tel fosso!
A gha rason el Davide a dire che qua’ bisogna che spetemo qualche altro par portar vanti la bataglia. A proposito, xe tanto che no eo sento. Fate vivo Davide che te me pari uno dei pochi qua con un fia’ de testa.
veroveneto
se el popeo se unisse veramente a non pagar pì le tasse, come el ga fato ghandi,cosa succede? oppure prendì le armi e fate guerra, cosa succede? Pierino dame ti na risposta visto che te ghe testa
PIERINO
veroveneto (quanto vero no so’!). gheto leto ben queo che gho dito, o gheto i paraoci come i musi?
Michele De Vecchi
@PIERINO @STROPOL
Varde che no ve obliga el dotor a seguir Plebiscito.eu; se le robe no ve piase, basta che fe de manco de vegner qua a lexarle.
E si che xe cusi senplice; ghe xe tanti altri grupi indipendentisti la fora che fa le robe come ve piase a voialtri: no ste sentive in obligo co noialtri, ‘nde pur.
Stropol
No centra nient el dotor, l e che quando te senti parlar de indipendenza de la to Patria te te sente lega’ a quei che i dise de volerla co n pato de sangue…te pensi, te speri, te speti, te zerchi de pensar a altro, se te i vede masa moli, ma no te ghe riese… Finche’ no te scopri che nesun de quei che parlava, che faseva le dichiarazion de indipendenza, a mai vu la minima intenzion de dar seguito a le parole co i fati…che i a’ usa’ el to Popolo par interesi personali, imbrojando milioni de Persone e alontanando cossi la vera indipendenza perche’, anche se n di’ ghe n fuse la posibilita’, el Popolo sara’ difidente e restara’ a prudente distanza da quei che ciacola come da quei che fa parche’ nol sa se a l improviso questi no i ghe volta le spale… No so se continuero’ a seguir el forum o no, de sicuro continuero’ a dir quel che pense, pronto a imparar co sbalie, ma senza nesuna paira de la verita’. La vera vostra fortuna l e che i Veneti i a capio subito e no i porta pi de tanto rancor, parche zente che fa zerte dichiarazion in publico, in pompa magna, e le rinega el di dopo podrie far non poca fadiga a traversar na piaza co tuti i osi interi.
veroveneto
ti pierino gheto leto queo che go scrito? me sa che te lesi come un somaro. Te si el quinto che mancava par andar a sugar a calcetto con chealtri quattro, che i xe qua soeo par criticar. Pierino w san marco sempre, comunque te spiego anca a ti parchè me fasso ciamare cossì,me destinguo da veneti come ti che non i xe sente ancora veneti a tutti gli effetti par queo che go messo vero davanti a veneto. se te voi te spiego anca cossa vol dir veneto a tutti gli effetti
PIERINO
Stropol. Paroe sante, no gho altro da xontare.
Par ‘vero’veneto. Almanco noialtri semo in sinque e xughemo a calceto. Voialtri si soeo in quatro (xe proprio el caso de dir che si rimasti in quatro gati) e al masimo xughe a briscoa!
veroveneto
aeora xe te pensi cossì, come che el ga dito michele, va a scrivere le to robe de “testa” in altri siti di movimenti indipendentisti.
luca
tosi dai xe bruto vardar indipendentisti che i barufa tra de lori, mi capiso che ognuno ga e so idee e che poe non ndar dacordo con chealtri, ma ciaparsea con plebiscito xe sbaià. ghe xe tanti movimenti indipendentisti quindi se uno preferise naltro sistema ga libera scielta. mi penso che sia un vantajo avere diversi movimenti coxi se una cata un sistema mejo e pi veoce pa arivare a nostra cara indipendensa xe un vantajo pa tuti noialtri, però xe vero che ghe xe pi confusion, quindi ghe voria pi informasioni a liveo locae, e magari un aleansa tra tuti i movimenti soto un unico simboo coxi quando na persona o vede capise subito che roba che a xe
Andrea
Concordo con tutto queo che ga dito Luca. Idee diverse come xe justo che sipia ma un unico obiettivo e na alleansa de base che unissa tutti i indipendentisti la xe fondamentae! Dai che ghe ghea faxemo tutti insieme!
veroveneto
Concordo anch’io con quanto detto da Luca, però certa gente non può sempre criticare il lavoro fatto da plebiscito.eu.
caterina
Ragazzi, se no ghe fosse stat Plebiscito, saremo ancora qua a discuter del gnente come tuti quei, anche da scranni ben pagati, che i continua a parlar de aria fritta… noi semo a un passo dalla libertà, saria da incoscienti mollare…
Punto primo: bisogna crederghe!
BLIX
colgo l’occasione della visita del segretario dell’onu a roma.
Visto che lo stato italiano ha aderito all’onu , e visto che tra le varie norme dell’onu acquisite dallo stato italiano c’e’ il diritto all’autodeterminazione dei
popoli….qualcuno mi sa’ dire se esiste qualche organo internazionale preposto a
far rispettare il suddetto diritto all’autodeterminazione ?
Andrea
Il lavoro di plebiscito.eu a mio parere è super anche solo per aver portato l’anno scorso alla luce della cronaca la Questione Veneta. Un passo che peró tutti gli indipendentisti dovrebbero fare è di fare un’unione chiara, forte e compatta che pur nelle differenze unisca tutti. Come normale cittadino sarebbe veramente decisivo vedere un passo del genere. Anche perchè pensateci..se siamo uniti siamo in maggioranza, siamo tutti veneti! Cosa si sceglierá tra chi vuole la nostra libertà e il nostro bene e chi invece ci sta distruggendo??
A voi la risposta!
veroveneto
Andrea mi te capisso e concordo anca mi con queo che te ghe dito a parte na roba: alessio morosin, presidente di indipendenza veneta, un movimento politico indidendentista, ha detto che il referendum fatto da plebiscito.eu è un sondaggio. Aeora xa da queo che el ga dito se capisse che non xe plebiscito a non voere na alleanza ma xe morosin che non voe esser al de sotto de Busato. E mi esplicitamente ghe lo go fato notare ma come risposta xe sta soeo insulti. Quindi saria meglio non averlo in squadra parchè portaria soeo confusion e a un possibie fallimento. non so se me so spiegà
Sandro
Finché’ non si andrà d’accordo, sarà sempre un fallimento.
Tutto il resto?…. solo chiacchiere al vento…..
WSM
caterina
Morosin nol va d’accordo gnanca co se stesso… vien prima el popolo e dopo le istitusion… el se a desmentega anca quel che ‘l ga scrito… se vede che lu nol se sente popol… già, le bitua a eser sora o de fronte e me dispiaxe parche l’avaria na bela dialettica oltre che na bela presensa!..
Noi de plebiscito sen popolo, coea testa sue spae e na vision ciara de l’obietivo e anca del percorso par rivarghe a sto punto parche l’e za a portata de man… un mese pi o manco no fa diferensa… Arriveremo!!!
veroveneto
Te ghè rason caterina, ma ora IV che fine xè che la ga fato? non la xe sente pì. Anca el sò sito le fermo da mesi, morosin chel gabia moeà, chel gabia capio chel gà faeio? Mi spero chel xe unissa con noailtri, serve na testa come la sua
oiram
i punti di vista vanno discussi non imposti.forse veroveneto non è proprio giusto ma quasi veneto.
caterina
mi pense che quei de IV i gabia vota Si al Plebiscito anche se no i lo ametera mai… però apena che saren operativi i correrà tuti a diventar Veneti… i faria ben a darne na man anca lori inveze de star a spetar e criticar… in fondo la strada l’e ciara… e i strumenti anca…ne manca sol la forza economica par avviar la struttura che la sia de supporto par tuti quei che no i e pratici de computer, e secondo l’anagrafe sen la magioranza…questa almanco l’e la me opinion… ma spere che ghe rivemo presto…vui morir VENETA!
giorgio da casteo
Penso che litigar fra noialtri sia dispendio de energie.I nemisi xe in Region e dentro e istitusion che ne circonda. Quei che non se impegna i dixe:” Ghe vol on Capo'”.No serve! el va contro a mentaita’ diffusa. Del resto capi e capeti veneti, nei deceni recenti,o i xe stai fati fora (Bisaglia n.2, Luciani,Panto)o i ga ciapa’, anca in bonafede (?)vie morte.No podemo spetar el 2018 e soportar i biscari dea LN.Serve che ogni forza nomine un avocato esperto in dirito internasionae par intentar na Class Action contro el stato taljan che no rispeta a so costitusion e i tratati xa da ani firmai. Diversamente…ghe sara’ forconi pexo del 2013.Speto altre indicasion. WSM