IL DIRITTO INTERNAZIONALE NON OSTACOLA LA DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA DELLA CATALOGNA (E DEL VENETO)
Artur Mas è ora legittimato democraticamente a perseguire l’indipendenza da una Spagna antidemocratica che, a differenza del Canada e del Regno Unito con Quebec e Scozia, impedisce ai catalani di pronunciarsi tramite referendum istituzionale
Le elezioni catalane del 27 settembre rappresentano un’affermazione storica per la coalizione indipendentista, che dà ad essa il pieno mandato per procedere nella strada verso la piena indipendenza della Catalogna dalla Spagna.
Contrariamente a quanto molti commentatori unionisti rilevano infatti, le elezioni regionali hanno un risultato inequivocabile: il mandato a governare è democraticamente e irreversibilmente nelle mani di Artur Mas e nessun altro può prendere le redini del governo.
Il fatto poi che la legge spagnola impedisca ai catalani di organizzare un referendum istituzionale per l’indipendenza facilita loro il compito e tra l’altro conferisce una odiosa patente antidemocratica a Madrid, se si pensa che quando Cameron offrì la possibilità agli scozzesi di votare il proprio referendum per l’indipendenza, lo Scottish National Party aveva ottenuto il 44% dei voti nel 2011 e che in Quebec il primo referendum indipendentista fu organizzato dopo che il Partito Québécois ottenne il 41,3% dei voti nel 1976.
Oggi la coalizione indipendentista catalana con il 48% dei voti ha superato entrambi i partiti indipendentisti e scozzesi in termini percentuali, eppure Madrid non concede alcun referendum.
Per tale ragione Artur Mas e gli indipendentisti catalani fanno bene a continuare il proprio percorso, anche alla luce, per esempio, del parere espresso dalla Corte Internazionale di Giustizia (CIG) dell’ONU de L’Aja che il 22 luglio 2010 ha sancito come la dichiarazione di indipendenza unilaterale in un caso simile, come era quello del Kosovo, non avesse violato il diritto internazionale.
Per quanto riguarda il Veneto, la situazione è differente, in quanto il consenso per l’indipendenza è a livelli plebiscitari, come certificato dal Referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014. Nel nostro caso però gli avversari dell’indipendenza sono due, i politici italiani e quelli veneti, rappresentati dai due partiti che a livello centrale e a livello locale esercitano il potere partitocratico nel nome dello stato italiano: il Pd a Roma e la Lega nord a Venezia. Anche nel caso del Veneto, la soluzione è rappresentato da quanto consentono le leggi internazionali, dopo il pronunciamento della CIG citato.
Al di là di esempi diversi che storicamente si sono verificati e che nessuno auspica, è sacrosanto che ogni Popolo è legittimato ad esercitare il proprio diritto di autodeterminazione secondo ogni possibile percorso pacifico che lo Stato centrale gli consente di esprimere, nel rispetto della legge internazionale. Il referendum è una strada, laddove è consentita. La dichiarazione di indipendenza è un’altra strada, laddove ad esempio il referendum istituzionale è proibito, come avviene in Spagna e come avviene in Italia.
In Catalogna da ieri si è avviato un percorso originale in tal senso.
Allo stesso modo, il percorso per l’indipendenza del Veneto pertanto non può che rifarsi alla dichiarazione di indipendenza del Veneto proclamata a Treviso il 21 marzo 2014 e che oggi trova proseguimento fattivo da parte di Plebiscito.eu (e l’unica strada concreta aperta a qualsiasi livello) nel progetto di emancipazione economica del Veneto attraverso l’impiego di sistemi di capitale privato che consentano alle imprese venete di bypassare il sistema politico, fiscale e bancario italiano, attraverso progetti economici concreti. I primi rivoli carsici già stanno prendendo forma e sostanza, in attesa di essere visibili alla luce a tutti.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
Comments (2)
Paolo
Sulla questione si è espresso anche il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. “La Catalogna non rientra tra i territori non autonomi che secondo le Nazioni Unite possono rivendicare il diritto all’autodeterminazione”, ha dichiarato Ban in un’intervista. “La Spagna è un Paese indipendente e sovrano che include la regione catalana ed è così che è stato ammesso alle Nazioni Unite e agisce nella comunità internazionale”, ha spiegato il leader del Palazzo di Vetro.
caterina
beh, lo sarà iscritto in seguito come paese autonomo… in fondo nel giro di settant’anni si sono raddoppiati i paesi indipendenti nel mondo!