REFERENDUM VENETO, PASSO INDIETRO DI ZAIA SULL’INDIPENDENZA
A pochi giorni dal voto la lega gela le aspettative della vera anima maggioritaria che chiede libertà da Roma. Maroni in Lombardia si accontenterebbe di un’affluenza al 34%. Gianluca Busato: “è un errore. Dal 23 ottobre ripartirà la campagna per l’indipendenza del Veneto senza più distrazioni”.
[Venezia, 19/10/2017] – Domenica prossima 22 ottobre in Veneto si vota il referendum consultivo regionale per l’autonomia, o meglio per le forme di autonomia rese possibili dalla costituzione. Forme che nei giorni scorsi Plebiscito.eu ha quantificato anche economicamente, dimostrandone l’esiguità: circa l’1-2% in più di autonomia di spesa regionale rispetto all’attuale 20% di quanto i veneti pagano in tasse sul totale gettito fiscale del Veneto, non più di 1,5 miliardi di euro (sui 73 miliardi di euro pagati ogni anno).
Mentre ieri è arrivato l’odioso conto del ministero degli interni alla regione Veneto per i costi necessari a garantire la sicurezza durante le operazioni di voto (poco più di 2 milioni di euro, un autogoal ridicolo del governo), ci si avvicina alla chiusura della campagna dominata dai partiti, gli autentici protagonisti di questa consultazione, mentre la società civile risulta assistere passivamente. Molti veneti andranno senz’altro a votare, convinti che al di là dell’inutilità del referendum questa possa essere l’occasione per far sentire la propria voce e impauriti dell’eventualità che una scarsa affluenza possa significare disinteresse e quindi maggiore potere a Roma per continuare a vessare il Veneto. D’altro canto sono molti gli indipendentisti veneti che si sono sentiti traditi in particolare dalla lega e da Zaia che in questi giorni ha bocciato drasticamente ogni ipotesi futura di indipendenza del Veneto.
L’indipendenza del Veneto, ricordiamolo, è il motore vero del consenso popolare e lo stesso referendum di domenica è la risposta dello stato italiano proprio al referendum digitale per l’indipendenza del Veneto organizzato da Plebiscito.eu, movimento guidato da Gianluca Busato, che nel 2014 catalizzò il voto di oltre 2,3 milioni di veneti (con un’affluenza molto alta del 63,2%) che all’89,10% si espressero a favore dell’indipendenza della Repubblica Veneta. Pochi giorni dopo il voto l’allora ministro degli interni – oggi agli affari esteri – Angelino Alfano aprì all’ipotesi di maggiore autonomia del Veneto. Dieci giorni dopo il referendum e il suo travolgente successo mediatico internazionale e popolare, il suo partito, l’udc riuscì a far approvare dalla regione Veneto la legge referendaria, il cui moncone più innocuo sopravvissuto alla scure della Corte Costituzionale che domenica prossima si andrà a votare.
Oggi la presa di distanza di Zaia dall’indipendenza a pochi giorni dal voto pare una mossa francamente inopportuna che rischia di giocargli il supporto, o quanto meno il calore, di molti veneti, nonostante il grande seguito personale che egli ha e che anche nelle scorse elezioni regionali del 2015 gli ha garantito una facile vittoria elettorale con la maggioranza assoluta.
L’affluenza al voto dovrebbe in ogni caso essere abbastanza alta, anche se non altissima perché tutti i partiti italiani in Veneto appoggiano un referendum che nasce proprio come disperato tentativo italiano di esorcizzare l’indipendenza del Veneto. I Sì in ogni caso vinceranno con percentuali senz’altro superiori all’80-90%. Ieri Maroni ha affermato di accontentarsi di un’affluenza superiore al 34% nell’analogo referendum in Lombardia, cifra che appare in realtà molto modesta e senz’altro sarebbe una Caporetto per i partiti italiani che tentano di combattere l’indipendenza con ogni trucco.
Gianluca Busato ha dichiarato: “questa mossa contro l’indipendenza del Veneto è un errore. Spiace che questa posizione inopportuna emerga proprio nel finale della campagna elettorale: lascia un retrogusto amaro proprio in chi domenica prossima è chiamato a ingrossare l’affluenza di una consultazione di per sé modesta nei contenuti. A maggior ragione se si considera quanto facilmente proprio in questi giorni la Spagna sta dimostrando di poter cancellare ogni autonomia della Catalogna con un semplice tratto di penna. Figuriamoci l’Italia con il Veneto! Dal 23 ottobre ripartirà la campagna per l’indipendenza del Veneto senza più distrazioni”.
Ufficio Stampa – Plebiscito.eu
Comments (3)
caterina
…e pensare che per essere sicuro di vincere nell’ultima competizione regionale Zaia ha inventato perfino una lista guidata da Guadagnin (!) col come INDIPENDENZA a chiare lettere… ha trovato lo stratagemma per ingannare i Veneti ma favorendo se stesso e naturalmente l’ingenuo, si fa per dire, Guadagnin… il quale tuttavia si adopera in giro per il mondo a favore della lingue declassate a dialetti ed altre iniziative similari… piuttosto che niente, fa bene così…sennò sarebbe pagato, e bene, per niente…
Chi è in politica oggi le studia tutte per rimanerci… hanno tutti l’interesse personale da salvaguardare… innazitutto!!!
Ma i Veneti alla fine si metteranno in testa che non possono più contare su di loro se veramente ci tengono a recuperare la propria libertà… che significa dignità e responsabilità del destino proprio e dei propri figli, e fiducia nelle proprie potenzialità che in tutto il mondo vengono riconosciute… Plebiscito.eu nei suoi rapporti internazionali lo sta continuamente constatando.
Voti pure chi vuole domenica prossima… io aspetto con fiducia altro!
ALDO MATTEAZZI
Spero voti il 100% dei VENETI, con il 90% dei SI, da li si può partire ed esigere l’INDIPENDENZA per la LIBERTA’!!!
Carlo De Paoli
Lo scopo da conseguire da parte dei veneti dovrebbe essere l’indipendenza e non ottenere la “concessione” di un po’ di autonomia.
Ancora servi …. e ringraziare pure?
Quando finirà questa – “Sindrome di Stoccolma”-?
Quando usciremo da questo “complesso di inferiorità” che ci fa essere complici dei nostri “aguzzini”?
Capisco che viviamo in “questi tempi”, ma proprio per questo dovremmo girare gli occhi all’indietro per osservare l’opera dei nostri “Anteneti”: cosa direbbero nel vederci leccare la mano dei discendenti di coloro che hanno affossato la nostra Repubblica, e cosa farebbero loro al nostro posto?
Che, forse, manderebbero le “triremi” a prelevare gli islamici sulle coste dell’Africa per portarli a casa nostra perché avessero a violentare le nostre donne e per mantenerli al posto dei nostri “vecchi”, abbandonati ed uccisi dalla rapace cupidigia di denaro di governanti che si sono distinti per la capacità di svaligiare le banche nell’indifferenza di una magistratura corrotta e complice?
Sveglia veneti …. !
Serve ricordare che per molto meno, di quello che hanno fatto questi governanti, Mussolini è stato portato a Piazzale Loreto?