L’INDIPENDENZA DEL VENETO È IL TEMA POLITICO PIÙ IMPORTANTE D’ITALIA
Il massimo di autonomia regionale sul gettito fiscale del Veneto può costituzionalmente arrivare al 22% (dal 20% attuale), ben distante dal 90% propagandato da Zaia
Si avvicina alla conclusione una ridicola campagna referendaria e domenica prossima 22 ottobre si voterà per una falsa autonomia del Veneto. Che sia falsa lo abbiamo già dimostrato numeri alla mano in un altro recente articolo in cui vengono snocciolati tutti i capitoli di spesa per cui la costituzione permette una teorica autonomia regionale e andando quindi ad ipotizzare una ripartizione della spesa dell’amministrazione centrale su livelli simili a quelli oggi riconosciuti a Trento e Bolzano. Siamo andati quindi a dipingere l’obiettivo più roseo – per quanto irreale e utopistico – che possa essere raggiunto.
Esso equivale al 6% circa del gettito fiscale (4,5 miliardi di euro) che si somma all’attuale 20% (14,77 miliardi di euro). In totale farebbe il 26% del gettito fiscale del Veneto. Altro che 90% come propagandato dalla giunta regionale, dalla lega e da tutti i partiti italiani che ovviamente appoggiano il referendum.
Se dovessimo andare su ipotesi più realistiche che possano essere ipoteticamente concesse dal governo e dal parlamento italiano (ma dubitiamo fortemente che possa realizzarsi anche questo scenario), possiamo ipotizzare che non vadano in realtà oltre l’1-2% in più del gettito fiscale Veneto, 1,5 miliardi di euro al massimo, non certo l’utopistico 6%, ad essere ancora ottimisti.
Fatto sta che siamo ben lontani, in ogni possibile esito e scenario, da quel 90% urlato da Zaia.
Per cui crediamo che sia assolutamente ridicolo il tentativo di illudere i veneti che il referendum del 22 ottobre sia un’alternativa all’indipendenza. Si tratta con ogni evidenza numerica di una pagliacciata che ha l’unico scopo di distrarci, di farci perdere tempo e di deviarci dal vero obiettivo politico che si chiama indipendenza del Veneto.
Dopodiché ogni veneto faccia ciò che meglio crede: vada a votare, non vada a votare, ognuno faccia ciò che ritiene più giusto. Non cambierà nulla in ogni caso, ma nessuno ha il diritto di illudere altri veneti né di illudere sé stesso sul fatto che il referendum sull’autonomia farlocca di domenica prossima sia una pagliacciata che lo stato italiano ha autorizzato per tentare vanamente di esorcizzare l’indipendenza del Veneto, che resta il tema politico più importante d’Italia, in quanto soluzione vincente per tutti, grazie alla responsabilità finanziaria civica territoriale e statuale che ne deriverà. L’indipendenza del Veneto è l’unica soluzione che permette di stabilizzare anche il sistema-paese Italia, che proprio ieri Moody’s ha riconfermato con valutazioni prossime alla spazzatura, con outlook negativo.
A chi poi ci viene a dire che la costituzione vieta l’indipendenza del Veneto rispondiamo che noi abbiamo già celebrato un referendum di indipendenza nel 2014 sorpassando i limiti costituzionali con la tecnologia e che ora ci apprestiamo a sorpassare anche il sistema giuridico italiano sempre con la tecnologia. Allora ci dicevano che era impossibile votare per l’indipendenza del Veneto e noi l’abbiamo fatto. Oggi ci vengono a dire che è impossibile ottenere l’indipendenza del Veneto e noi la stiamo realizzando.
Consentitemi in conclusione una battuta: i veri cambiamenti socio-economici nella modernità li fanno gli ingegneri, non gli avvocati.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
Comments (2)
francesco
I nostri precedenti ci hanno insegnato di fare un passo alla volta, quindi il Referendum è il primo passo, da consolidare e successivamente si sarò il secondo passo L’Autonomia . Ora Sig Busato inviti i Veneti di andare al voto, per evidenziare che ci siamo , anche se lavoriamo sempre in silenzio con risultati che altri Stati ci guardano come riusciamo a sostenerci con una crisi penalizzante. Anzi siamo orgogliosi di sviluppare le nostre iniziative , per consegnare a tutti i giovani il futuro di questa regione con una storia di millenaria. Le consiglio di remare a favore di questa regione, se ci tiene che il Veneto abbia un futuro sognato da molti giovani immolati per tutelare le nostre radici . Cordiali saluti Francesco V.
caterina
ma Francesco, noi Veneti un Referendum vero e moderno l’abbiamo fatto nel 2014 con tanto chi commissari Ocse che hanno controllato il tutto, e non per una presunta oggi ventilata autonomia, ma per l’INDIPENDENZA, che è già stata proclamata, e per attuare la quale, nel silenzio tombale dei media nazionali ma invece all’attenzione di quelli stranieri, mi sembra che Plebiscito.eu si sta adoperando col massimo impegno mettendo in campo tutte le iniziative che ci porteranno alla libertà da Roma… senza colpo ferire! e speriamo in tempi ravvicinati ormai…
I Governatori leghisti nostrani non hanno accesso facile evidentemente a Roma dove i loro compagni emiliani stanno trattando gli stessi argomenti, e così hanno inventato questi referendum, uno diverso dall’altro nel metodo perchè ciascuno spende a modo suo i suoi soldi che poi sono sempre i nostri, e vediamo cosa riescono a fare oltre ad aver movimentato la scena… intanto la pubblicità non guasta… le elezioni si avvicinano ed essere stati lontani dalla politica romana certamente non li avvantaggia…
Sembra comunque che la tanto ventilata autonomia, sempre che venga poi approvata in parlamento dove la stragrande maggioranza dei parlamentari sarà contraria, salvo che non sia attuata in tutte le regioni, è lontana mille miglia dai benefici che la gente da noi pensa di ottenere…
L’Indipendenza ci cambierà la vita! individuale e pubblica… non più schiavi di Roma… e allora sì sarà partecipazione!