RICHARD GWYN: “GIANLUCA BUSATO HA APERTO UNA NUOVA ERA PER L’INDIPENDENZA DEI PICCOLI STATI”
Alla vigilia del voto nel referendum per l’indipendenza della Scozia, grande attenzione mediatica internazionale sul pensiero e sull’azione di Plebiscito.eu
Continua l’attenzione su di noi dei media internazionali che, sull’onda del voto del 18 settembre nel referendum per l’indipendenza della Scozia, prestano particolare attenzione alle idee e al progetto per l’indipendenza del Veneto portato avanti da Plebiscito.eu e rappresentato in particolare dalle parole del Presidente Gianluca Busato.
Oggi è la volta del Toronto Star, il quotidiano a più alta diffusione del Canada, particolarmente popolare nell’Ontario.
In un interessante articolo, Richard Gwyn, celebre editorialista, scrittore e storico canadese, riconosce a Gianluca Busato il merito di aver aperto una nuova era nell’indipendentismo moderno, proprio nel momento in cui i grandi stati pachidermici, leviatani contemporanei, risentono più forte la paura di essere spezzettati in piccoli stati.
Egli ovviamente fa riferimento al suo Canada (“sul tema siamo i maggiori esperti mondiali”, sentenzia Gwyn), dove per due volte, nel 1980 e 1995 si è tenuto un referendum per l’indipendenza del Quebec (nel secondo caso molto vicino alla vittoria degli indipendentisti con il 49,42% di Sì contro il 50,58% di No).
Il vento dell’indipendenza, egli continua, soffia forte anche in Spagna, grazie alla Catalogna e ai Paesi Baschi, in Belgio, con le Fiandre. Potenzialmente c’è poi la Corsica in Francia. In Italia, oltre alla Venetia, ci sono anche il Sud Tirolo (entrambi questi stati hanno tenuto referendum in materia di indipendenza, egli sottolinea) e la Lombardia, che vanta una sofferenza di lunga data.
il suo articolo è quindi tutto incentrato sulla nuova modalità di battaglia per l’indipendenza che proprio l’azione e il pensiero di Gianluca Busato testimoniano al mondo.
La frase con cui egli inizia l’articolo è la celebre “il diritto di autodeterminazione è l’unico modo per liberarci dal peggiore mostro burocratico nel mondo occidentale”, riportata ieri anche dal Financial Times.
I commenti di Gianluca Busato, egli scrive, sono una novità assoluta, perché la sua denuncia non ha nulla a che fare con le solite motivazioni forzate di richieste basate su fattori etnici, linguistici e culturali.
Invece, il “mostro” che Busato vuole “uccidere”, continua Gwyn, è il governo nazionale che sta opprimendo Venezia con la sua incompetenza e corruzione, sprecando deliberatamente le tasse raccolte dalle regioni.
Allo stesso modo Alex Salmond impernia la sua campagna per l’indipendenza della Scozia proprio sui vantaggi economici che ne deriverebbero.
Dopo tutto gli scozzesi sanno gestire il denaro abbastanza bene. Così come fanno catalani e baschi, veneti e lombardi.
Nel mondo, egli conclude, l’etnia e la cultura sono ancora argomenti di grande interesse. Ma il benessere delle economie locali oggi impone il proprio primato nelle agende politiche nazionali. E questo è il prodotto più desiderato della sovranità che oggi le persone bramano di più.
Ufficio comunicazione
Plebiscito.eu
Comments (6)
Albert
Ma il gestire bene il danaro ,il benessere delle economie ,e anche il frutto di certe culture
caterina
hai ragione Albert…ne abbiamo un esempio in questi giorni quando per due posti da infermieri in USL del Veneto accorrono organizzati da agenzie di viaggio di tutta Italia ottomila aspiranti.. e poi immaginiamo i costi per le selezioni e commissioni varie… ecco l’Italia che cosa è diventata, anzi , lo è sempre stata fin dalla sua nascita: il mercato delle illusioni!
Quanto ancora dovremo spettare perchè il Veneto possa pensare lui a se stesso, senza obblighi burocratici e normativi italiani?
Fuggiamo da questo insano balletto orchestrato da Roma al ritmo delle discoteche o del tam tam…
Non è da Veneti una simile follia! qui siamo sempre stati da millenni e per tradizione concreti, pratici, realisti… basta assurdità italiane e romane!
Nel Veneto abbiamo già votato per l’indipendenza…è ora di realizzarla!
Gianni
Cara Caterina capisco la tua frustrazione e insofferenza, concretamente tu in che modo pensi si possa realizzare l’indipendenza del Veneto?
caterina
con i Veneti che seguono la roadmap di Busato e concretamente partecipano…è l’unica opzione concreta e avviata sul campo…le altre sono chimere!
Gianni
Ok allora lo chiedo a Busato:
-come sta andando lo sciopero fiscale in Veneto, sta portando i risultati sperati?
Le certificazioni a che punto sono?
Le prossime mosse quali sono?
Per il dopo referendum Scozia?
Fino adesso vi siete mossi molto bene e non voglio proprio essere critico anzi…(ho pure contribuito attivamente) però vorrei capire le nuove mosse e le direttive!
I Veneti han bisogno di una guida e di un programma d’azione per accelerare il passo!
giancarlo
Caro Gianni, anch’io come tutti siamo in silenziosa e paziente attesa.
Vorrei però sommessamente dire che esiste una parola magica che parla di strategie…..le strategie talvolta impongono il silenzio o addirittura l’oblio temporaneo per poi far esplodere le “bombe” news !!!!
Non interessa, anzi, che i politici italioti non parlino affatto del nostro referendum….ma quando verrà il momento allora faranno come gli inglesi e ci offriranno la luna nel pozzo. Autonomia a go-go , leggi speciali di autogoverno e chi più né ha più ne metta. Allora io non cambierò affatto atteggiamento. Personalmente ho dovuto e sto ancora soffrendo a causa di questo stato italiota che non mi riconosce come suo cittadino, ma non si limita a non pagarmi quanto mi deve da anni, ma ti calpesta e ti ignora magari nel momento del bisogno. I soldi li trova per tutti, tranne per noi Veneti e quelli che ci sono in Regione Veneto non sono migliori di quelli che sono a Roma a fare gli affaracci loro.
E’ ora che noi pensiamo a noi stessi e alla nostra Patria Veneta che è stata stuprata, degradata, vilipesa e fatta oggetto di genocidio culturale ed economico dall’italia madre di tutte le nefandezze possibili ed immaginabili contro i propri cittadini ( sudditi sia ben chiaro) che sono diventati succubi e refrattari a qualsiasi cambiamento culturale e a qualsiasi cambiamento vero delle istituzioni italiote. Quindi tutti responsabili !!?
No, I Veneti non lo vogliono più essere e aspirano a qualcosa di più grande.
WSM