STATI UNITI, AUTODETERMINAZIONE E PERCORSO DI RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE DELL’INDIPENDENZA DEL VENETO
Mentre la regione-canaglia approva atti nulli e contrari a risoluzioni dell’Onu, domenica 22 maggio da Vicenza Plebiscito.eu accelera verso la piena indipendenza con il via al Ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia, la costruzione del Cripto-Stato e il rafforzamento della business community
È di poche settimane fa la pubblicazione di un importante e per certi aspetti storico documento da parte del Comitato per gli affari Internazionali della Camera dei Deputati degli Stati Uniti d’America, prodotto durante la sessione intitolata “U.S. Policy Toward National Self-Determination Movements” (La politica degli Stati Uniti rispetto ai movimenti di autodeterminazione nazionale) convocata dal comitato del Congresso USA per gli Affari Europei.
Tale documento, datato 15 marzo 2016, si può leggere per esteso nel sito internet del Congresso USA, o scaricare da questo link.
Riportiamo di seguito la traduzione di alcuni passaggi importanti e che riguardano molto da vicino anche il Veneto.
- In Europa stiamo entrando in una fase di rafforzato attivismo pro-autodeterminazione nazionale che coinvolge comunità che oggi sono all’interno di Stati importanti come la Gran Bretagna, la Francia, la Spagna, l’Italia.
- Rispondere a questo attivismo favorevole all’autodeterminazione opponendovi invece lo status quo e l’intangibilità degli Stati esistenti genera un’atmosfera di ansia, instabilità, incertezza.
- Un approccio pro-attivo che riconosca l’emergenza delle domande di autodeterminazione e crei percorsi di costruzione di nuove istituzioni democratiche che possano sfociare in nuovi Stati è più funzionale a garantire la pace e la stabilità internazionale.
- L’assenza di un approccio aperto alla realizzazione negoziale dell’autodeterminazione nazionale può portare a situazioni ancor più ingestibili. Basti pensare al paradosso che se la Catalogna dichiara unilateralmente l’indipendenza e l’UE la riconosce scatteranno spinte indipendentiste in molti altri luoghi, compresa probabilmente l’Italia, se invece la UE non la riconosce si porrà in una situazione anti-democratica che ne minerebbe lo stesso progetto.
La tesi esposta durante tale sessione congressuale ha un significato storico per il Veneto, in quanto vi si afferma che nel confronto in corso fra Stati esistenti e Stati in via di costituzione, gli Stati Uniti non possono e non devono più continuare a prendere a priori le parti dell’esistente, ovvero dello status quo.
Da parte del Congresso USA vi è quindi la acquisita consapevolezza che la politica finora condotta, che ha tentato in via prioritaria di evitare ogni cambiamento di assetto e di confini statali, è stata fallimentare.
Tale atteggiamento ha inevitabilmente acuito il contrasto fra le parti, portando spesso a ripetute violazioni dei diritti umani, rendendo di frequente le cause di autodeterminazione (o alcuni gruppi che ne erano parte attiva) ostaggio da chi vuole minare gli assetti democratici: con il senno di poi vi si può leggere oggi pure un riferimento alla miope risoluzione sulla Crimea approvata ieri dal consiglio regionale veneto da parte dell’estrema destra xenofoba, populista e intollerante, tra l’altro priva di alcun effetto e contraria addirittura a una risoluzione dell’Onu.
Il documento congressuale infine porta la tesi che la pace duratura possa essere meglio favorita dagli USA favorendo e supportando i processi di autodeterminazione invece che contrastandoli.
Da un punto di vista operativo gli USA paiono quindi favorire una strategia definita di “earned sovereignity”, ovvero di sovranità acquistata con processi di fatto e proposta come compromesso tra l’appiattimento rispetto alla sovranità degli Stati esistenti e una presa di posizione favorevole in modo aprioristico all’autodeterminazione nazionale dei popoli oggi senza Stato.
Gli USA si fanno quindi interpreti e promotori, di volta in volta, di un percorso negoziale che consente alle comunità nazionale in fieri in cui emerge un forte movimento di autodeterminazione di costruire proprie istituzioni via via acquistando la propria sovranità, in modo da poter progressivamente fare propri gli standard democratici e assumersi le responsabilità derivanti dalla piena indipendenza.
Per lo Stato già esistente tale percorso potrebbe portare il vantaggio di un ripensamento da parte della comunità che ambisce all’indipendenza prima di arrivare alla definitiva costruzione di uno Stato.
Nello stesso tempo un atteggiamento pragmatico di tal fatta favorisce a accompagna la costruzione di istituzioni di spessore e in grado di assumersi sempre maggiori responsabilità (e quindi libertà).
Il processo è pari pari quello intrapreso da Plebiscito.eu, che grazie ai pilastri economici (la business community grazie a Plebiscito.eu Club e al Club degli Imprenditori Veneti nel mondo) e tecnologici (con la criptomoneta veneta e il Cripto-Stato indipendente) che sta costruendo per la Repubblica Veneta, pone le basi per l’indipendenza piena e di fatto, man mano che la saprà esercitare.
Nel contempo, a differenza della regione-canaglia del Veneto, accompagna e completa la costruzione giuridica della Repubblica Veneta, nel rispetto di quanto previsto dal diritto internazionale e secondo i passaggi internazionalmente riconosciuti: referendum per l’indipendenza di marzo 2014, seguito dall’azione volta al riconoscimento internazionale, che ora trova la propria massima accelerazione con l’avvio delle procedure di ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu, con sede a l’Aja. Procedure che vedranno il proprio via domenica prossima 22 maggio a Vicenza (inizio ore 9,30 c/o AC Hotel).
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
Comments (6)
Pier
chissene di quello che dicono gli Americani.
ti devi scontrare solo con MatteoRenzi, e vince lui, il Veneto DEVE pagare sempre
Fil de fer
Ma chi è questo Pierla !!!
Renzi non conta nulla nè in europa e manco a dirlo per gli USA che sono i principali artefici della politica estera mondiale.
Come è accaduto per il KOSSOVO, sarà anche per il Veneto che ha tutte le carte in regola per diventare un nuovo stato indipendente e sovrano potendo continuare il cammino che per oltre 1.100 anni ci ha visti protagonisti in europa e nel mondo.
Dobbiamo constatare che RENZI e ZAIA cercano di porre la mina dell’autonomia a questo grande progetto del VENETO INDIPENDENTE, ma non succederà nulla come al solito. E’ solo fumo negli occhi ai Veneti perché con il referendum digitale del marzo 2014 i “regionali italioti” furono spiazzati di brutto ed ora cercano con il loro presidente ZAIA di mettere una pezza che farà diventare ancora più grande il buco.
Caro Pierla ti ricordo che la Serenissima di Venezia fù il primo stato a riconoscere l’indipendenza degli U.S.A. nell’anno 1784 e che poi nel 1786 venne a Venezia una delegazione composta da THOMAS MOORE, BENJAMIN FRANKLIN e THOMAS JEFFERSON per copiare le leggi della Serenissima ed adottarle, con le dovute modifiche e correzioni, e inserirle nella loro Costituzione. Costituzione che è ancora in vigore in quel paese. Oggi noi Veneti possiamo chiedere agli USA che a fronte di tale nostro riconoscimento possa esserci la reciprocità da parte loro. Come vedi caro PIERLA la storia non è acqua e noi di storia ne abbiamo da vendere, mentre l’italia è nata senza storia….solo quella inventata dai Savoia, dai Mazzini e da Garibaldi.
LA STORIA DARA’ GIUSTIZIA AL NOSTRO POPOLO VENETO !!!
WSM
BLIX
A prposito di,
Venezia epicentro delle nuove vie della seta…sapete dove e’ stata tenuta la conferenza con lo staff cinese…? in quel di trieste con tanto di avvallo delle
massime cariche del governo italiano….meditate…
caterina
l’Italia bleffa come sempre, senza convinzioni e senza autorevolezza fin che le riesce, ma all’ONU anche recentemente si è affermato il Territorio Libero di Trieste, che noi Veneti caldeggiamo con l’appoggio di Potenza alle prossime elezioni… purtroppo università, statali, e combriccole partitiche varie in luogo continuano a vendersi sperando in un piatto di lenticchie, senza convinzione ma per tirare a campa’…
La Repubblica Veneta pienamente indipendente sarà la forza ritrovata anche per Trieste se non l’avesse riconquistata prima con le elezioni a giugno di un sindaco consapevole e battagliero!
oiram
tanti campano di illusione. peccato che non dia sostanza.
Guido
Sior fil de fer, el Veneto no ga da deventar, El ga da tornar a eser queo che El xe sta par più de mie ani un stato indipendente che xe sta un faro de siviltà’ par El mondo intiero, tanto che par chi che no £o S avesse, £a costituzione americana ha ciapa’ spunto da £a serenisima, che xe stada £a prima a riconoscer i Stati Uniti, par dir che peso che gaveva £a iberta’ par i nostri veci