UNA GRIGLIA IOT PER PREVENIRE I DANNI DA INONDAZIONI E CREARE MODELLI 3D DI PREVISIONE E PREVENZIONE DEI DISASTRI
L’innovazione tecnologica può contenere drasticamente il rischio idrogeologico. Nel Veneto indipendente tali soluzioni saranno adottate in modo sistemico.
I recenti casi di tragedie da esondazioni come quello di Livorno diventano sempre più frequenti e ogni anno assistiamo alla sequela di polemiche e di imprese eroiche di volontari che ahinoi avvengono sempre dopo drammatiche vicende.
Il rischio idrogeologico cresce continuamente parallelamente alla inadeguatezza dei sistemi per un suo corretto e soddisfacente piano di contenimento.
Crediamo sia giunto il momento di creare una vasta rete che permetta la rilevazione precisa in tempo reale della portata di tutti i fiumi e una corretta e puntuale mappatura delle aree di esondazione che sia derivata non da previsioni approssimative, bensì sulla base di dati puntuali e con granularità adeguata e aggiornata nel tempo. Ciò oggi è possibile grazie alla tecnologia IoT (Internet of Things, “Internet delle Cose”) e a piattaforme specializzate come FeelGrid, realizzata dall’azienda che ho fondato.
Tale piattaforma si basa su una tecnologia ibrida di misurazione tramite rilevazioni basate su ultrasuoni e pressione dell’acqua, con infrastruttura di sensori a bassa potenza particolarmente adatta per il monitoraggio in aree estese. L’analisi combinata di tali dati misurati su più sensori di rilevazione nella stessa sezione e in più punti lungo il percorso di un fiume permette la definizione e il calcolo di modelli tridimensionali precisi del flusso e del livello dell’acqua, nonché una definizione delle aree di esondazione, non solo limitata ai perimetri, ma anche alla profondità dell’acqua nelle aree di golena. Ciò avviene in modo dinamico, per consentire un calcolo che sia non solo preciso in un dato istante, ma anche adeguato alla sua evoluzione temporale. Tali modelli, personalizzati per ogni permettono un’adeguata attività di previsione alla luce delle condizioni che mutano in modo dinamico e con frequenza inedita.
L’utilizzo di tale soluzione trova già applicazione nel Regno Unito, come ad esempio nell’area di Oxford.
Queste tecnologie sono applicate in diversi campi, come ad esempio nell’agricoltura, per calcolare il consumo dell’acqua per irrigazione (flusso e volumi). Oppure nelle costruzioni, per opere speciali, come ad esempio i tunnel, per i quali si necessita di capire quanto sia il livello dell’acqua in prossimità delle opere. Sempre collegandoci a una notizia di questi giorni, l’utilizzo preventivo della nostra tecnologia FeelGrid basata su IoT avrebbe permesso di evitare il crollo della galleria della Pedemontana Veneta in costruzione a Castelgomberto, in provincia di Vicenza.
Ciò che più dispiace infine in giornate come queste segnate dalla tragedia è proprio che invece di leggere le consuete cronache tristi e strappalacrime sugli “angeli del fango” e su terribili disastri, non possiamo invece raccontare di come sia stata applicata con successo una tecnologia sviluppata con successo (e disponibile a costi ridicoli).
Anche perché queste cose le stiamo predisponendo in stati diversi dall’Italia, con successo e con esempio di lungimiranza che qui è del tutto assente, nonostante i 7 miliardi di euro stanziati come fondo per le alluvioni, di cui ne sono stati spesi poco più di 100 milioni.
Quante tragedie, quanti morti dovranno ancora esserci prima di fare un passo deciso verso l’innovazione tecnologica responsabile?
Senz’altro il Veneto indipendente installerà una griglia completa di sensori che potranno permetterci di mappare dinamicamente il rischio idrogeologico e di creare modelli tridimensionali di interpretazione e previsione anche degli eventi più catastrofici.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
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