C’ERANO UNA VOLTA L’IMPRESA E LA FAMIGLIA
LA VOGLIA DI RISCATTO PER UN FUTURO CHE RIPORTI DIGNITA’, SERENITA’ E PROSPERITA’ A TUTTO IL POPOLO VENETO.
Cari amici Veneti, imprenditori e non, volontari di Plebiscito.eu e non, simpatizzanti di movimenti indipendentisti veneti e non, voglio condividere con tutti voi la nostalgia e la triste mescolanza di ricordi relativi ad un’era sociale ed economica che questa Italia, ormai decotta, corrotta, senza più anticorpi sociali, economici, finanziari e politici non potrà mai più dare a nessuno di noi!!.
Ma non solo: ci costringerà con coercizioni e soprusi, come sta già facendo, a pagare a caro prezzo quel trentennio più vicino a noi, ovvero 1970 – 2002, durante il quale chi più e chi meno, ha potuto costruire o comunque ha cercato in serenità e con soddisfazione di costruire il proprio presente e soprattutto il proprio futuro.
Mi ricordo, quando cominciai nell’estate del 1993, il praticantato di commercialista presso uno Studio professionale del Veneziano, ebbene, fare impresa significava fare IMPRESA, ossia prefissarsi un arco temporale in cui raggiungere determinati obiettivi di produzione, di fatturato, di reddito, di incremento occupazionale.
Ricordo con estrema amarezza che non vi erano gli strumenti “AMMAZZA” azienda quali sono gli Studi di Settore, non vi era lo strumento “AMMAZZA” persone fisiche qual è il Redditometro.
E ancora, l’Azienda di credito faceva l’AZIENDA DI CREDITO, ovvero, previa opportuna istruttoria, concedeva il giusto credito (finanziamenti al consumo, mutui garantiti per acquisto di attività commerciali, mutui casa, prestiti per acquisto macchinari ed attrezzatture) ad imprese e famiglie..
Ricordo che i quadri e le pagine di un modello 740 (oggi modello Unico/PF) per le ditte individuali e persone fisiche piuttosto che di un modello 750 per le società di persone (oggi modello Unico/SP), erano la metà di quelle attuali, e, a fine maggio o fine giugno, la stagione dei dichiarativi (intesa sia come presentazione del modello che del versamento delle imposte) si era conclusa. Oggi invece, si spediscono le dichiarazioni entro il 30 Settembre e si va avanti a pagare rate sino a novembre.
Ricordo pure il volano di spesa e conseguentemente di consumi dovuti alla libera circolazione del denaro contante, seppure con il tetto massimo di 15.000 euro, per non dire della possibilità di essere affidati dalla banca sulla scorta di un bilancio con un discreto utile (reale ovviamente) e al bisogno con il supporto di capitale a garanzia (fabbricati, terreni), non come oggi solo ed esclusivamente sulla base di un buon Rating, di Basilea 2, di Basilea 3 etc.
Cari amici ho fatto questa breve nostalgica premessa, perché mai come in questi giorni, tra i clienti che quotidianamente contatto e frequento per ragioni legate alle “amate” scadenze ITALIANE, ed anche tra conoscenti e amici con i quali scambio una pizza o un caffè,. è stata pronunciata tanto insistentemente la frase:
“NON SE NE PUO’ PIU’! NON SO SE RIESCO AD AVERE RISORSE ECONOMICHE SUFFICIENTI PER ARRIVARE FINO A SETTEMBRE! QUAND’E’ CHE, VOI DI PLEBISCITO.EU PRESUPPONETE ALL’INCIRCA DI LIBERARCI DA QUESTO INFERNO?”
Mai come in queste settimane, cari amici, mi sono trovato nella veste di un triste reporter di situazioni economiche difficili, disperate, forse irrisolvibili, di persone che fino a qualche anno fa avevano un discreto tenore di vita e che adesso, per chiusura dell’azienda dove ricoprivano un ruolo di responsabili o meglio ancora di manager, o per cessazione delle commesse/ordini da parte dei migliori clienti se titolari di impresa, o ancora per mancato incasso dei loro crediti, ora sono costretti a vivere in casa e a carico dei propri anziani genitori (i più fortunati), o nelle peggiori delle ipotesi, vanno a mangiare un pasto caldo alla Caritas!!!
Vedete cari amici Veneti, la crisi socio-economica è ormai trasversale: interessa il dipendente privato con mansioni di operario o impiegato, il libero professionista, l’imprenditore artigiano e commerciale, l’industriale, il manager dipendente d’azienda, il dipendenrte pubblico.
La metastasi italiana non risparmierà nessuno. Mi piace, e spero capiate il mio tono sarcastico, paragonare l’Italia attuale al Titanic durante l’affondamento: ebbene, come nel caso del transatlantico le persone benestanti alloggiate nei pontili più alti, affondarono qualche ora dopo rispetto alle persone meno abbienti allogiate nei pontili più bassi, ma comunque il loro tragico destino fu comune, così a livello socio-economico nell’Italia odierna, le persone più abbienti o più agiate vedranno la loro fine economica e finanziaria un pò più lentamente rispetto alle persone meno abbienti o più disagiate, ma l’inevitabile e tragico destino sarà lo stesso.
Cari amici Veneti, chi vi scrive e senza peccare di presunzione, ha affrontato nella sua pur modesta carriera professionale, una quantità importante di casistiche e tematiche alcune volte intricate, alcune volte come si fa, collaborando con i colleghi, ma credetemi, e qui mi sento impreparato e per questo chiedo l’aiuto di tutti voi nessuno escluso, non ho mai affrontato la disperazione e l’insoddisfazione così come traspare tra la gente in questi mesi.
Ogni giorno, che sia al bar, che sia nel capannone del mio cliente, che sia al supermercato, che sia in coda alle poste, noto e sento un unico invalicabile sentimento di rassegnazione e di ingiustificato passivo attendismo del destino che qualcuno vorrà crearci.
Ed è proprio qui che volevo arrivare:
cari amici Veneti, svegliamoci da questo torpore. Siamo finalmente e definitivamente artefici del nostro destino. Non basta, per rifarci all’esempio del Titanic, che i Veneti vogliano cambiare gli ufficiali e l’equipaggio tutto della nave, se prima non si cambia la nave. Un equipaggio sano ed efficiente non servirebbe a nulla se la nave da condurre fa acqua da tutte le parti!!!!
Il primo ed irrinunciabile passo è quello di riprenderci e rifondare da cima a capo il nostro VENETO!!!
E c’è solo un sistema: appropriarci del potere economico e finanziario, diventare gli unici detentori e gestori delle risorse economiche e produttive del Veneto.
Ma questa azione di appropriazione legittima quanto inevitabile ed urgente delle risorse economiche della nostra terra e delle nostre imprese, non può prescindere, anzi ne è la diretta conseguenza, dall’azione di OBIEZIONE FISCALE che da mesi il movimento Plebiscito.eu sta divulgando e propinando in modo instancabile ed encomiabile in ogni angolo del Veneto!!!
Cari amici Veneti, non incappate nel tragico errore di essere superficiali e pressapochisti, interpretando questo appello come l’ennesima noiosa pantomina ed esposizione accademica di un consulente fiscale deluso e stanco dell’andazzo del paese Italia in cui vive.
Credetemi, patrioti Veneti, quello che ho cercato di trasmettervi con impegno e ardore in questo scritto, come d’altronde durante le serate organizzate da Plebiscito.eu in giro per il Veneto, non è finto o scenico allarmismo, ma semplicemente uno scenario reale e dimostrabile con dati alla mano, di disperazione e rassegnazione quotidiana di imprese e famiglie che non hanno più la certezza non solo di un futuro a breve termine, ma neppure di cosa gli accadrà la prossima settimana.
Le argomentazioni e i discorsi che occupano la giornata di una famiglia o impresa media, non sono più quelli del tipo dove potremmo andare questo week-end, ci si potrebbe iscrivere ad un corso di inglese, sentiamo la concessionaria ”x” se ci rientra la vecchia auto di dieci anni per una un po’ più nuova, vorrei informarmi per un macchinario nuovo per la ditta, vorrei fare dei colloqui per assumere un dipendente in più, anche part-time, ma solo ed esclusivamente questi: ha telefonato il Direttore della banca perché abbiamo quasi 3 rate in arretrato del mutuo, domani devo andare dal commercialista per le rate della cartella Equitalia, devo licenziare due dipendenti perché sono 5 mesi che non riesco a pagargli lo stipendio, devo andare dall’Avvocato perché ho circa una decina di clienti che non mi pagano più la fonitura del materiale, etc….
Ritengo, poichè il conto alla rovescia è già iniziato da un pezzo, dobbiamo tutti urgentemente rimboccarci le maniche e fare una valutazione quanto mai serena ma al contempo obiettiva e seria della situazione che ci sta investendo:
l’Italia dei Vostri nonni, non c’è più!!! Ricordatevi che tutto il continuo sfornare leggi sul lavoro, sulle imprese, sulla fiscalità, sull’istruzione, sulla sanità, è solo ed unicamente fatto per dare agli Italiani parvenza di attivismo e laboriosità di un Governo e di una classe politica Italiota che devono rigorosamente sottostare ai voleri ed alle strategie politiche, economiche e finanziarie dello Stato Germania e di poche famiglie di Banchieri mondiali.
Questo paese Italia gravemente malato e tenuto in vita dalle macchine, come fosse un vegetale, ha invece ancora un organo sano e pulsante: il Veneto.
Sta solo e solamente a noi, cari amici Veneti, salvare questa parte del corpo Italia ancora efficiente e funzionante, per poco se non ci affrettiamo, con un’unica azione veloce e incisiva: l’OBIEZIONE FISCALE TOTALE!!!
LOBIEZIONE FISCALE dev’essere un’azione di massa impressionante: non perdiamo questo treno che ci porta via dal campo di concentramento ITALIA. Non rendiamoci tristemente famosi per avere voluto accettare e sottoscrivere la nostra condanna a morte morale, economica e sociale. Non costringiamo per inerzia e ingiustificata paura i nostri figli a lasciare questa stupenda e unica Terra Veneta. Non rendiamo inutile l’azione immane che tutti i volontari di Plebiscito.eu hanno fatto e stanno facendo per liberare il Veneto da questo italico inferno.
Non buttiamo stupidamente al vento l’unica irripetibile occasione per gridare al mondo intero: VENETI UNICI ARTEFICI E CONDOTTIERI DI UNA REPUBBLICA VENETA LIBERA, PROSPERA, SOVRANA E INDIPENDENTE!!!.
Alberto Marsotto
Segretario – Soccorso Veneto
Comments (18)
arcadia
Ricordatevi dela gente che ghe a casa dal laoro da 4/5 anni e che ha perso tutto e quei che sa impicca’ in casa o in capanon par problemi de laoro o par schei de tasse, tanti probabilmente dara’ a far i sengali o peso dormir sotto i ponti de Venesia…qualcuno dovra’ andar al tribunale dell’ Ajia a chieder i danni….
Roberto
egregi signori,
sono sicuro, perchè la vivo anch’io, che la situazione sia come l’ha descritta perfettamente Marsotto,condividiamo TUTTI
le parole e la realtà.
caro amico Alberto, le tue parole, ripeto, corrispondenti alla realtà, non sono più efficaci ora, perchè chi ti ascolta e ti dà ragione, è come la maggior parte dei passeggeri del Titanic,cioè, nei piani inferiori,che pur annuendo al tuo dire, non vedono altro che l’acqua che entra nella sua cabina che gli arriva ormai al petto, contando i minuti che gli mancano da vivere…. a meno che non arrivi una mano celeste a prenderlo per un braccio e trascinarlo sul ponte a forza.
qual’è quell’azione che può essere associata alla forza celeste che ci trascina sul ponte del Titanic, e che ci porta in salvo?
l’esenzione fiscale non più, la fanno tutti comunque obbligatoriamente …non ci sono più soldi.
dobbiamo passare oltre…
un azione decisiva che non aspetta nessun referendum, che serve solamente a propagandare e riciclare i Zaia di turno,
che l’unica attenzione che ha, è solo verso se stesso.
Un Azione che spazza via tutto quella lordura accumulata negli anni.
PENSIAMOCI…..
Roberto
l’analisi….
quanta gente prende coraggio e dice la sua opinione?
pochi.pochissimi,
allora sorge un dubbio..
sono pochi quelli che guardano il sito PLEBISCITO.EU,
e quindi mi vien da dire,. dove sono finiti i milioni di votanti?
oppure è un fatto culturale, e cioè il VENETO non ha coraggio e quindi soccomberà tutta la vita all’opressore di turno?
io mi dissocio da questa apatia .vorrei che il sito si riempia di proposte del cittadino per :
-DIVULGARE MEGLIO LA VOLONTA’DI UN POPOLO, POCO CORAGGIOSO AD AUTODETERMINARSI
-RIUSCIRE A FAR CAPIRE AL VENETO MEDIO, CHE SE NON ESPRIME VOLONTA’ VERA E ACCETTA DI USCIRE DAL TORPORE DELLA PAURA DI AGIRE ,….QUI’ FACCIAMO SOLO SPOT E NON SI ARRIVA DA NESSUNISSIMA PARTE.
– COSA FARE, DOPO LA FATICA A PREPARARE IL PLEBISCITO, GIORNO PER GIORNO, RIUNIONI A MANETTA,DA PARTE DELLA DELEGAZIONE DEI DIECI..
COSA FACCIAMO? COSA POSSIAMO FARE? PER AIUTARE CHI CI HA PORTATO FIN QUI’
PARLIAMO APERTAMENTE COME POSSIAMO COALIZZARCI IN MODO FERREO E DETERMINATO?
QUESTA E’ LA MIA PROVOCAZIONE
andreaciaomarco
A questo punto, visto il calo di interesse generale, e alla dispersione di forza dovuti alla nascita di piccoli partiti e alla cavalcata dei vecchi l’ unico modo per ottenere qualcosa è una forte presa di posizione con il coinvolgimento delle persone. E’ inutile gridare allo sciopero fiscale quando sapete benissimo che pochi hanno deciso di fregarsi con le proprie mani. Ci vuole coraggio fisico non cartaceo.
giane
Non concordo sul fatto che siano pochi i visitatori del sito di Plebiscito.eu. I numeri sono molto alti e ben superiori a qualsiasi altro sito indipendentista e non solo. E’ altresì vero che non basta la popolarità in rete per arrivare al risultato. Per questo abbiamo completato l’organizzazione territoriale che ci deve permettere un’azione più radicata e diffusa e abbiamo dato il via ad iniziative che possano consentirci di raggiungere pubblici non digitali.
andreaciaomarco
Non parlavo dell’ interesse relativo a plebiscito.eu, senza il quale nessuno avrebbe parlato e/o fatto parlare del popolo veneto, ma del fatto che i giornali (strumentalizzati) ne parlano pochissimo e a livello nazionale nessuno ne parla. Non parliamo poi della lega che è saltata sul carro, tanto che se metti una bandiera del veneto fuori casa ti dicono che hai appeso la bandiera della lega …. Insomma l’ onda sta perdendo di intensità perché il gioco migliore dei contrari è quello di non parlarne, di spezzettare e ogni tanto affondare una critica. Forza Popolo Veneto!!
Roberto
mi riferisco alla frequenza del sito..
giane,.. guarda bene che non intendevo che i visitatori del sito sono pochi, anzi, il fatto è che non si esprimono abbastanza, e per questo che ho lanciato la mia, che tanto provocazione non è.
e sono daccordissimo con andreaciaomarco sul coraggio
ciao a tutti io amo il veneto
MIKIVR
Giane:
Fatevi sentire anche a Verona!
Chi tanti no i sa proprio gnente de indipendensa veneta…
Non si può lasciare che le persone “smanettino” su internet da sole…
Certo se a una persona interessa l’argomento si informa…però prima magari deve sapere che c’è quell’argomento.
Io parlo con chi posso e invio link… ma qui è una valle di lacrime…
caterina
Confindustria e grosse imprese che lisciano il pelo al potere magari fanno finta di tenere qui nel Veneto le loro aziende ma il grosso della loro produzione e dei loro interessi li hanno portati altrove dove tutto è semplificato e vantaggioso…questa mi sembra la linea che tengono e comunque appare dai madia… E’ ora che si tolgano la maschera che va bene per piacere al governo di Roma e prendano anche loro posizione a favore dell’indipendenza, perchè non è più il momento di fare solo i propri interessi, ma si assumano anche loro la responsabilità per salvare tutta la miriade di medie e piccole imprese che invece non ce la fanno e costituiscono il grosso dell’economia e del lavoro.
La Delegazione dei Dieci che può fare oltre che sollecitarle a rinviare il pagamento delle tasse, anzi sospenderle per poter autofinanziarsi e tirare avanti fin che potremo decidere diversamente, piuttosto le loro associazioni-istituzioni la finiscano di menare il can per l’aia… la concretezza e la solidarietà la devono dare le grandi a questo punto riconoscendo che l’unica via d’uscita dalla crisi è l’esercizio totale dell’indipendenza! Le tasse si dimezzeranno, si dimezzerà la burocrazia e aumenterà sia il lavoro che il credito, la fiducia e il benessere per tutti.
GINO
brava caterina adeso bisogna dirghelo a tuti quei imprenditori ke fa finta de produre tuto in veneto invese qua i ga solo la logistica e l’aministrasion
tipo i Beneton de TV e tanti altri ke fa afari co italia e non ghe frega gnente de i so concitadini veneti
Fabio
Signori
Abbiamo compreso a fondo come il potere centrale ci controlla.
Occorre comprendere che i politici sono i servi dei banchieri e noi contribuenti delle arance da spremere. Occorre comprendere che esiste un solo modo per liberarci da questa schiavitú. Impossesarci DI OGNI SOVRANITA’ che una repubblica SERENISSIMA deve detenere. Prima di tutto la SOVRANITA’ MONETARIA. Quindi all’atto dell’ emissione da parte del ministero del tesoro della repubblica veneta, la moneta nasce di PROPRIETA’ del popolo veneto, e ad esso dovrá esserne accredita una quota come REDDITO DA CITTADINANZA
Fabio
Scusate, ma per un errore mi é partito il messaggio prima che lo completassi…..
Quindi non indebiteremo le generazioni future, cosí come hanno fatto i politici “italioti”, poiché non saremo costretti ad indebitarci con le banche per creare denaro. Del resto ora, lo creano dal nulla e lo prestano con interesse, alimentando un DEBITO pubblico INESTINGUIBILE. RIcordate quanto sto per affermare: SE uno stato é sovrano NON HA DEBITI CON NESSUNO.
Altra sovranitá strategica é quella ENERGETICA da esrcitare attraverso le energie alternative quali EOLICO (qui nel veronese ne hanno impiantate in vari comuni), SOLARE, ESTRATTIVO ( gas naturale come Metano nell’immediato), cercando di importare meno possibile petrolio e suoi derivati.
Non per ultima la SOVRANITA’ ALIMENTARE, attraverso il consumo di risorse del territorio in maniera esclusiva ( nei nostri territori possiamo allevare e coltivare ogni bene), consumando e bevendo le nostre ACQUE e non provenienti da altri paesi o di proprietá di note multinazionali.
PENSARE IN GRANDE Al futuro nostro e dei nostri figli vuol dire quindi mettere in atto tutte quelle manovre che ci possono rendere INDIPENDENTI, ripeto INDIPENDENTI da tutti quegli organismi ed apparati che oggi ci controllano.
f.i.
Fabio hai ragione…se al referendum non avessimo votato per rimanere in Europa, la quale ci impone molte limitazioni e obblighi di tipo commerciale, finanziario, etc etc…
MIKIVR
Concordo in pieno con quello che dici Fabio, anch’io sono di Verona e vedo la buona volontà nel proporre energie alternative. La tua idea che più condivido è “L’indipendenza alimentare”, dovremo cercare di acquistare il più possibile prodotti veneti in modo che i ns. soldi restino nella ns. terra. Dovremmo inventarci uno slogan…che ne so… tipo “MANGIA VENETO!”, ma questo concetto andrebbe applicato ad ogni settore…
Insomma … “VENETI COMPRI’ VENETO!”
Fabio
Mikivr:
Speravo che l’idea da condividere maggiormente fosse quella della SOVRANITA monetaria. Che a catena risolverebbe tutti gli altri 🙂
MIKIVR
Sono ignorante in economia, ma penso che prima de ciapar in man i schei bisogna ciapar in man i prodotti
MIKIVR
Fabio, forse hai ragione sulla sovranità monetaria ma al momento è solo un’idea, andare al supermercato o in qualunque altro negozio e comprare un prodotto Made in Veneto lo possiamo fare già oggi e tutti possono contribuire…
Roberto
CARISSIMI AMICI.
credo che questo scambio di opinioni serva sopratutto a evidenziarci sempre più, la difficoltà che abbiamo a far percepire ai nostri CONNAZIONALI VENETI che piuttosto continuare A PENSARE ad uccidersi E A VOLTE FARLO, come troppi hanno fatto in questi anni , soprafatti dalle mille vergogne che si sono accollati, ma che in definitiva erano solo vittime di un gioco macabro di potere esercitato da una classe politica corrotta,CHE DI FAMIGLIA CONOSCONO SOLO LA PROPRIA E FORSE NIANCHE, è meglio affidarsi ad un GRUPPO SERIO E BEN INTENZIONATO A RISOLVERE LA QUESTIONE ED APPOGGIARE TUTTI COLORO ABBIANO DEI PROBLEMI COME SOCCORSO VENETO .IT.
ed allo stesso tempo invito tutti quelli che possono dare un contributo sia in danaro che in azioni a FARLO SENZA CONDIZIONI, perchè solo così salveremo il notro tessuto sociale …LA FAMIGLIA I FIGLI IL LAVORO TUTTI QUEI PILASTRI CHE FINO A POCO TEMPO FA SOSTENEVANO TUTTE LE NOSTRE SCELTE E LE NOSTRE AZIONI….
questo dobbiamo fare tutti ESSERE A DISPOSIZIONE DELLA REPUBBLICA SENZA CONDIZIONI ..
perchè i Renzi I Zaia, sono e saranno solo strumenti di quel sistema corrotto che deve essere AZZERATO ,che usano l’informazione in maniera vile, dove circola solo il FALSO,che disorienta e mantiene loro il POTERE
PENSATECI