CORONAVIRUS E SCUOLE CHIUSE: GOVERNO ALLO SBANDO
I politici italiani si nascondono dietro agli scienziati. Che però dicono cose diverse dalle loro.
Ieri il governo ha deciso di chiudere le scuole per 15 giorni facendosi scudo dell’opinione espressa dagli scienziati. Oggi però apprendiamo da diversi organi di informazione (La Stampa, Repubblica, solo per citarne alcuni) che non esisterebbe alcun parere positivo in tal senso espresso dagli esperti del comitato scientifico, che anzi si sarebbero pronunciati in modo diverso. La Stampa titola infatti: “Gli scienziati contrari allo stop alle scuole: Misura inutile se non prolungata nel tempo”.

Senza quindi entrare nel merito della scandalosa sceneggiata sui tempi della comunicazione che ha tenuto banco per tutta la giornata di ieri, emerge che la chiusura delle scuole è stata una scelta squisitamente politica del governo italiano, che avrebbe ora il dovere di spiegare ai cittadini le reali ragioni della stessa, visto che con tutta evidenza non appaiono di natura scientifica.
Tale manfrina è l’ennesima, che si aggiunge alla disastrosa gestione della crisi coronavirus da parte dei politici italiani, tanto al governo quanto nelle regioni. Assistiamo infatti da settimane a continui balletti: un giorno toni apocalittici, il giorno dopo invece si deve tornare alla normalità. Scuole chiuse, poi aperte, poi chiuse. Stadi chiusi, poi aperti, poi chiusi. A parte l’evidente superficialità che emerge – e questa non è una novità – la cosa che più ci preoccupa è l’evidente assenza di qualsiasi piano strategico di gestione della crisi. Un piano che preveda cosa fare ora, nelle prossime settimane e dopo che l’emergenza sanitaria avrà raggiunto il suo picco critico.
Tutto ciò mentre avvengono anche cose strane, tipo la chiusura dei centri privati per ragazzi disabili, cosa nemmeno prevista nel decreto del governo. Siamo allo sbando totale, come dice qualcuno.
Intanto chiudono centri privati per ragazzi disabili e non è previsto nel decreto. Per badare a un ragazzo disabile a casa non basta una baby sitter comune. Sbando totale. Per i disabili problemi amplificati.
— Vitalba Azzollini (@vitalbaa) March 5, 2020
P.S. astenersi da commenti tipo: “giusto, i disabili sono più fragili”
Con questi chiari di luna della classe supposta dirigente noi cittadini, le imprese, i professionisti, i lavoratori, chi ogni giorno si sobbarca sulle spalle il peso di un sistema sempre più in degrado, cosa dovremmo fare?
Noi veneti, prima spennati come pagatori di tasse e ora schifati quali untori, cosa dovremmo imparare dall’attuale situazione?
Penso sia sempre più chiaro – ancor più oggi con la crisi del coronavirus Covid-19 – che restare a far parte del sistema-paese Italia sia un lusso che non possiamo più permetterci. Fino a ieri lo potevamo sostenere dal punto di vista economico, oggi è chiaro che ne va anche della nostra sopravvivenza fisica.
Meglio l’indipendenza del Veneto.
Gianluca Busato
Plebiscito.eu
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