FEBBRE MEDITERRANEA, MEDICINA SERENISSIMA
Al via le operazioni per le elezioni autogestite del Parlamento Provvisorio del Veneto indipendente. La prima riunione organizzativa si terrà a Padova martedì 10 febbraio
La crisi greca scatena tensioni sui mercati finanziari che parevano essere state sedate con la cura Draghi di un Quantitative Easing imponente quanto ritardato e diluito con rischio ripartito all’80% sulle banche centrali nazionali. Si riapre pertanto l’interrogativo sulla capacità di tenuta dei debiti sovrani più imponenti e di sostenibilità dubbia dell’Europa meridionale, in particolare dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, Italia in primis.
Il problema è in realtà di carattere politico. Il debito pubblico genera dubbi di sostenibilità laddove manca la credibilità politica dei Paesi che non danno sufficienti garanzie ai creditori e alla comunità economico-finanziaria di intraprendere una strada virtuosa in merito a crescita economica a struttura dei costi pubblici.
L’area mediterranea risente particolarmente di questa situazione di crisi proprio perché manca una leadership sufficientemente autorevole e credibile che consenta alla coperta europea di non essere più corta e oltremodo tirata com’è oggi. Ruolo che può essere coperto solo dall’emancipazione di Venezia come nuova capitale regionale in grado di svolgere un ruolo quanto mai necessario.
Sul piano economico-finanziario la virtuosità del Veneto è la prima e solida garanzia che può agire da calmiere e valvola di un quadrante sempre più critico. È molto difficile che tale ruolo possa essere svolto dalla Germania, che non ne ha l’interesse né la voglia e si trova obbligata a fare il guardiano quasi passivo. È altrettanto difficile che a subentrarle possano essere stati come l’Italia o la Spagna, che faticano a trovare una propria via di sostenibilità. È chiaro pertanto che la responsabilizzazione di aree regionali come il Veneto possa invece intercettare questa esigenza oramai non più procastinabile.
Questo è anche il senso dell’intervento che abbiamo pubblicato ieri di Parag Khanna, laddove parla dell’effetto benefico a livello sistemico delle richieste di indipendenza regionale, come quella che proviene dal Veneto, grazie al miglioramento generale della governance globale che preverrà i rischi derivanti dall’esercizio monopolistico del potere da parti degli attuali stati nazionali che dimostrano di non essere più all’altezza per gestire i fenomeni di crisi regionali e le inevitabili tensioni che esse generano nel quadro economico-finanziario.
Per questa ragione Plebiscito.eu ha deciso di dare il via a una nuova consultazione popolare digitale, con l’elezione di un Parlamento Veneto provvisorio, dando seguito al referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014 e la conseguente dichiarazione di indipendenza. La prima riunione operativa per la gestione della consultazione si terrà martedì 10 febbraio presso l’hotel Sheraton di Padova a partire dalle ore 20.30, con l’adunata generale dei volontari per l’indipendenza del Veneto.
Ricordiamo che i risultati del referendum sono stati raccolti in un database che è stato successivamente verificato dalla Società Engineering Ingegneria Informatica Spa, che ha rilasciato un “Assessment sul livello di affidabilità dei dati” con le seguenti risultanze: … “Tutte le attività analitiche” … “hanno mostrato che i dati esaminati possono essere considerati sufficientemente affidabili, in quanto non risultano rilevabili tracce di corruzione e/o alterazione” e che sono stati invitati a monitorare il referendum, per tutta la sua durata, diversi osservatori internazionali.
Ricordiamo anche che non esistono, tra l’altro modalità, alternative di pronunciamento del Popolo Veneto sul proprio diritto di autodeterminazione, così come previsto dall’art. 1 c.2 dello Statuto dell’ONU e pur sancito dalla stessa legge italiana n. 881 del 1977, che ha ratificato il Patto internazionale di New York del 1966, tradita nel suo stesso dettato dopo che il Governo italiano, tramite il proprio Consiglio dei Ministri ha impedito ogni altro tentativo istituzionale di pronunciamento del Popolo Veneto, attraverso la propria delibera dell’8 agosto 2014 presso la Corte Costituzionale Italiana della legge regionale del Veneto n. 16 del 19 giugno 2014, che indiceva un nuovo referendum per l’indipendenza del Veneto.
Gianluca Busato, presidente di Plebiscito.eu, ha commentato: “A questo punto ai veneti non resta che procedere spediti verso la propria piena indipendenza, anche per assumersi le proprie responsabilità nell’assicurare un maggiore equilibrio e stabilità regionale economico-finanzaria all’intera area geopolitica dell’Europa meridionale, gravemente scossa dalla crisi greca e da quella imminente italiana”.
Venezia, 9 febbraio 2014
Ufficio stampa
Plebiscito.eu
Comments (5)
Matteo da Brescia
@GIANE
Buongiorno, seguo da ormai oltre due anni l’evolversi del Suo movimento. In passato lo scambio con i movimenti indipendentisti (Scozia e Catalogna) sono stati via via più incisivi e determinanti. Le chiedo se il tentativo di emancipazione dalla troika attraverso il voto popolare, estremamente minato dagli interessi sovranazionali, non possa essere sostenuto attivamente dal Veneto. In fondo la Grecia é stata Patria Veneta e questa occasione potrebbe far rinascere uno spirito di fratellanza sopito. Penso che la Grecia possa ottenere un grande slancio da un supporto concreto proveniente da Venezia e che in cambio la Grecia possa riconoscere il voto elettronico o quantomeno affiancarci nel nostro percorso.. Ah.. se solo la Grecia donasse un’isola al popolo Veneto perché possa determinare la sua sovranità! Ma forse resterà solo un sogno.. o forse l’inizio di una nuova realta! ;o)
caterina
Matteo, non so cosa ti risponderà Giane, ma perchè mai la Grecia ci dovrebbe “donare” un’isola?
Il Veneto è qui, noi siamo qui, abbiamo già votato per la nostra Indipendenza che il 21 marzo scorso è stata ufficialmente dichiarata; abbiamo avuto un’asseverazione ufficiale e neutra dei risultati e abbiamo già l’attenzione di molti stati che aspettano di poter ufficializzare rapporti con la Repubblica Veneta che fra poco avrà un suo Governo Provvisorio e potrà essere concretamente libera; ci troviamo in una posizione naturale strategica nelle linee di sviluppo euroasiatiche e dal Mare del Nord al Mediterraneo, perciò facilitati nei rapporti con tutti coloro che volessero vedere in Venezia un punto d’incontro; abbiamo contiguità territoriali con stati che hanno sedimentato comuni elementi nei vissuti storici delle diverse epoche, e che possono giocare un importante ruolo per intese sempre più allargate… Oggi possiamo contare anche su strumenti di diffusione un tempo impensabili che ci permettono di veicolare i contenuti delle grandi civiltà le cui fondamenta sono affacciate a queste sponde del Mediterraneo e continuano ad attrarre il mondo.
Venezia è qui, e la Grecia è vicina…
Matteo da Brescia
Ciao Caterina, mi ricordo bene di te, sei una grande sostenitrice di questo movimento. Forse anche tu ti ricordi di me.. Non voglio assolutamente mettere in discussione il percorso democratico di libertà ed emancipazione del popolo Veneto. Ho seguito passo passo questo percorso, sebbene viva ai confini della Repubblica. Ricordo le difficoltà iniziali, le profonde divisioni, le speranze, i successi degli ultimi periodi. Comunque si veda la situazione una cosa é innegabile: i movimenti indipendentisti rappresentano la vera forza riformatrice e rivoluzionaria nella nostra vecchia Europa. Tuttavia penso anche che la lealtà ai valori fondamentali della Repubblica Veneta, assolutamente lodevole, possa rappresentare per certi versi un punto debole. Ricordo l’uso vile da parte del Regno Unito di argomentazioni false e pretestuose per fare leva sulle paure sugli Scozzesi. Dobbiamo prepararci a lottare a mani nude contro dei giganti di terracotta.. per questo credo che se gli Scozzesi avessero avuto un sostegno internazionale più incisivo probabilmente ce l’avrebbero fatta. La situazione della Grecia é a mio modesto parere una ghiotta occasione per compiere una azione di “politica estera”. Come Regione non sarebbe la prima (ad esempio protocollo di intesa con l’Istria per la valorizzazione artistica Veneta, visita in Russia contro le sanzioni..) tuttavia sappiamo come l’istituzione Regione sia molto “banderuola” e lenta, in poche parole italiana.. un aiuto alla Grecia sarebbe giustificato storicamente e proficuo politicamente a mio avviso. L’idea dell’isola é una provocazione (fino ad un certo punto) poiché uno stato può definirsi tale se un popolo esercita una sovranità su un territorio. Per assurdo ogni territorio appartenuto alla Repubblica Veneta potrebbe essere il primo “metro quadro” di libertà. La Grecia ha bisogno di soldi e se cerchi in internet scoprirai che “vende” molte isole, senza ovviamente cederne la sovranità. Se tuttavia, in onore della fratellanza reciproca (e di un aiuto economico) la Grecia offrisse la sovranità su un’isola al popolo Veneto rappresentato dal suo Parlamento.. beh.. penso che tecnicamente avremmo finalemnte uno stato Veneto, in Europa. Uno Stato-roccaforte da cui coordinare l’indipendenza del Veneto di Terraferma. E’ un’idea.. ma i tempi stringono perché quualcun’altro potrebbe tendere la mano alla Grecia prima di noi..
caterina
Matteo, forse non hai avuto tempo di seguire il nostro percorso, ricordo che ci annunciavi che mettevi su famiglia… comunque guarda che anche Venezia ogni tanto vende un’isola per far soldi, salvo poi che non si sa come li spenda… e c’è una località, forse in Islanda dove ha sede la nazionalità di chi non vuole nessun’altra nazionalità perchè la sua non gli piace, un po’ come le aziende che portano altrove la sede legale ma lo fanno per lo più per sfuggire al fisco e.. sopravvivere!
Comunque la nuova Repubblica Veneta che stiamo formando è federale, concetto applicato non solo all’interno dove sono immaginate per ora 42 aree più una per i veneti all’estero, ma anche in previsione che città o paesi limitrofi, una volta con la Serenissima, se lo vorranno in seguito, si faranno un loro referendum per unirsi a noi, e per quel che riguarda noi sicuramente non faremo quello che regioni limitrofe oggi a statuto speciale fanno nei confronti di comuni che vi vorrebbero far parte ma non li vogliono… chi gode di privilegi cerca di tenerseli stretti!
Noi ci troviamo ad essere ora un’avanguardia di coloro che aspirano all’indipendenza… gli Scozzesi, pure favoriti da un governo centrale nel fare il loro referendum, alla fine per ora hanno detto no all’indipendenza, blanditi da promesse di vantaggi che ora stanno a vedere se saranno mantenute, i Catalani non si sa se ce la faranno, benchè tutti i partiti lì sembrino determinati… Noi invece i partiti li abbiamo proprio dovuti lasciar fuori perchè tutti sono centralisti e poltronari, perfino la Lega lo è diventata scandalosamente tradendo gl’ideali per cui era nata…
La Grecia ha vissuto un’altra storia e la sua posizione oggi di primo piano non è interna a se stessa ma nei confronti dell’Europa…e questo sarà un altro problema che noi a suo tempo dovremo affrontare… ma ora il nostro obiettivo è raggiungere la piena libertà di decidere noi la nostra politica e il nostro destino…
Facci gli auguri… e poi pensa a raggiungerci!
Matteo da Brescia
In bocca al lupo! 🙂
Sempre e comunque!
Ricordi bene.. e gli impegni familiari e professionali mi hanno tenuto un po’ ai margini.. inoltre la terra bresciana ha pagato dazio mesi fa con una vera e propria persecuzione giudiziaria che molti ricorderanno. Diverse persone che conosco hanno vissuto settimane di prigionia con un grande sacrificio personale e dei propri cari.. sono cose che atterriscono, soprattutto qui che il patriottismo Veneto é in fase embrionale.. ma ho comunque continuato a seguire quotidianamente il blog per tenermi quanto possibile aggiornato.. non ti preoccupare che la bandiera di S. Marco ce l’ho già e non vedo lora che torni a sventolare sulla Magnifica Patria bresciana! Ti ringrazio Caterina.. spero comunque che anche Giane legga questi miei messaggi..