INDIPENDENZA DEL VENETO, STRASBURGO: GIANLUCA BUSATO PRESENTA RICORSO CONTRO L’ITALIA ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO
Il ricorso di 471 pagine e 25 allegati a seguito della sentenza 118/2015 della Corte Costituzionale evoca anche per il Veneto il precedente della sentenza della Corte Internazionale di Giustizia sull’indipendenza del Kosovo. Chiesti 600 miliardi di euro di risarcimento danni per gli ultimi 30 anni di rapine fiscali: “stop al colonialismo fiscale italiano in Veneto”.
[Strasburgo, 21 dicembre 2015] – Oggi, a 21 mesi esatti dalla dichiarazione di indipendenza del Veneto del 21 marzo 2014, Gianluca Busato ha presentato alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo il Ricorso contro l’Italia, a seguito della violazione molteplici Articoli della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali e dei successivi Protocolli avvenuta con la sentenza della Corte Costituzionale 118/2015.
Tale sentenza mira a conculcare in modo grave l’inalienabile diritto di autodeterminazione soggettivo e/o in forma collettiva dei cittadini del Veneto, violazione ancora più aggravata perché avviene in forma continuativa, data la natura inappellabile della Corte Costituzionale Italiana.
Il ricorso si compone di 471 pagine tra formulario e i 25 allegati, che comprendono anche una nutrita serie di richieste a titolo risarcitorio, effettuate da Gianluca Busato in virtù del mandato ricevuto dai cittadini veneti tramite il Plebiscito Digitale di marzo 2014. Tra di esse spiccano la richiesta alla Corte di riconoscimento della non violazione del diritto internazionale da parte degli organizzatori del referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo e della successiva dichiarazione di indipendenza del Veneto. La richiesta di risarcimento danni diretti e indiretti nei confronti dei cittadini veneti è stata stimata in 600 miliardi di euro, equivalenti al residuo fiscale del Veneto negli ultimi trent’anni, non attualizzato.
In particolare, dal ricorso emerge che anche per il Veneto si è confermato come la decisione di Plebiscito.eu, Comitato Organizzatore del Referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014, fosse in linea con il Parere Consultivo della Corte internazionale di Giustizia (ICJ) sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo del 22 luglio 2010 sia per quanto attiene alla celebrazione di un referendum sotto forma privata, in ottemperanza alla Risoluzione 44/2012 della Regione Veneto sia relativamente alla dichiarazione di indipendenza del Veneto successiva alla vittoria dei Sì nel referendum con espressione certificata della maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto.
Per quanto riguarda infatti la celebrazione del Referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014, come implicitamente confermato dalla stessa Corte Costituzionale della Repubblica Italiana, la via referendaria privata è l’unica che abbia avuto riconoscimento espresso dalla ICJ, in assenza di esplicite previsioni nella carta costituzionale, come avviene nel caso della Repubblica Italiana.
Per quanto concerne invece la dichiarazione di indipendenza del Veneto, per analogia con la citata sentenza della ICJ, non esiste nessun divieto applicabile alla promulgazione di dichiarazioni di indipendenza, con la conseguenza che la dichiarazione di indipendenza del Kosovo del 17 febbraio 2008 non è in violazione del diritto internazionale generale, così come non esiste alcun impedimento di diritto internazionale alla dichiarazione di indipendenza del Veneto proclamata a Treviso il 21 marzo 2014.
C’è di più. Secondo la ICJ, infatti, i dichiaranti non avrebbero agito nella loro qualità di organo/i previsti dal quadro costituzionale, ma avrebbero operato come autorità costituenti un nuovo Stato, per l’appunto al di fuori di tale quadro costituzionale che un tale potere non prevedeva, così come allo stesso modo, per analogia, hanno agito gli autori della dichiarazione di indipendenza del Veneto proclamata a Treviso il 21 marzo 2014. Da oggi inoltre partirà anche una raccolta di firme tra i cittadini veneti, per una petizione popolare che sarà allegata al ricorso alla stessa CEDU, secondo i termini previsti dal regolamento.
Gianluca Busato ha dichiarato: “si tratta di un passaggio fondamentale nel percorso verso la piena indipendenza del Veneto. In un certo senso dobbiamo ringraziare la Corte Costituzionale italiana, poiché ci ha permesso di “sdoganare” la questione veneta esaurendo ogni possibile ricorso interno allo stato italiano e permettendoci così di adire le corti internazionali. La prima è ovviamente la CEDU, in quanto la sentenza ha calpestato basilari diritti e libertà umane. Con il ricorso si è voluto infine denunciare la particolare forma di “affetto” che lega la Repubblica Italiana al Veneto, come dimostra l’analisi delle serie storiche dei residui fiscali regionali che appare a senso unico e sempre sfavorevole ai cittadini veneti e al loro territorio, configurandosi più come sottrazione continuata di risorse economiche a uno specifico territorio a vantaggio di altri, piuttosto che “solidarietà”. In termini storici tale fenomeno, quando si verificava in forme ben minori, non veniva definito “solidarietà”, bensì colonialismo”.
Ufficio stampa – Plebiscito.eu
Comments (18)
Giuseppe Dal Bianco
Gianluca GRAZIE!! Sento che è la volta buona. Buon Natale e felice 2016 a tutto il Veneto. WSM.
Fil de Fer
Concordo pienamente con Busato sulla strategia seguita a seguito della sentenza della consulta.
Sono inoltre felice del fatto che si chieda un risarcimento all’italia circa lo sfruttamento sistematico delle risorse che i Veneti hanno saputo creare nei decenni e che si configurano come vere e proprie sottrazioni di risorse finanziare.
La solidarietà, l’egoismo…parole che vengono usate da taluni italioti per giustificare invece questo continuo e sempre più pesante colonialismo perpetrato contro i Veneti con un sistema fiscale asfissiante che non lascia quanto prodotto sul territorio Veneto ma va a favore di tutti gli scandali che in decenni hanno rubato la serenità e la vita con il suo futuro ai Veneti, tutto ciò va contro ogni logica democratica e umana .
Qui firmo anch’io idealmente il ricorso di Busato!!!!!!!!
Adesso sta venendo l’ora della verità per l’Euroa, per i paesi europei, e per il VENETO INDIPENDENTE !!!!
WSM
Solda'
Un grazie da parte di tutti i veneti che desiderano la libertà, anca par quei che dorme in piè!
Smaniamo per avere novità!
Francesco
Bel regalo di Natale! Ci voleva!!
caterina
questo sì che è un bel regalo di Natale, Presidente! grazie, Gianluca!
giusto un anno fa informavi i Veneti dell’avvenuta certificazione tecnica dei risultati del Referendum che ci ha permesso di proclamare la nostra indipendenza il 21 marso 2014.. poi il percorso accidentato tra le maldestre e infide iniziative dei politici nostrani e romani… c’è solo da augurarci che non si insinuino negli apparati burocratici europei per il gusto macabro che hanno di far fallire non solo le persone ma anche i progetti e la speranza.
Ora che la Catalogna si muove in una Spagna non più granitica, e la Corsica si affaccia impavida ad un traguardo diverso in una Francia meno sicura di sé, l’indipendenza del Veneto che prorompe in un’Europa piena di incertezze non può essere sottaciuta… e speriamo nell’attenzione della stampa internazionale, perchè sicuramente quella nostrana la metterà come sempre in sordina!
E’ certo che con questo atto fondamentale il discorso si è aperto, e davanti a noi abbiamo un orizzonte nuovo.
Passeremo un Natale più bello, col cuore pieno di speranze e attesa.
Grazie, Gianluca! e a voi che siete attivi insieme a lui!
giacomo Framarin
incredibile, quasi . Ora speriamo che il tutto venga accolto e confermato dall’Europa di Strasburgo.
Buon Natale e Buon Veneto indipendente !
Andrea
Ho letto col cuore che palpitava questo articolo, complimenti a tutti quelli che hanno provveduto alla stesura di questa denuncia storica che è stata presentata a Strasburgo. Come giá hanno detto altri, finalmente sembra avvicinarsi sempre di piú una svolta in questa Europa, il Veneto così come la Catalogna e la Corsica solo per citare alcuni, il riscatto giusto dei veri Popoli europei. È anche finalmente un momento di unione tra tutti i Veneti indipendentisti.Continuate così e che San Marco ci protegga.
Bon Natae e Bone Feste.
Doriano
Credete voi che cambierà qualcosa ?
Gli stessi burocrati e politici insensibili che ci sono in Italia, ci sono anche alla Corte Europea di Strasburgo.
Vorrei tanto sbagliarmi ma non cambierà nulla.
E’ un assioma.
Elio Voltan
Ottima iniziativa, bisogna sperare e perseverare e non mollare mai, bisogna usare con determinazione tutti gli
strumenti utili per arrivare all’ indipendenza del nostro Vento. Viva San Marco.
caterina
meno male, Doriano, che la maggioranza dei Veneti non è scettica come te… non saremmo arrivati a un passo dalla meta!
Si sa bene che le Corti di tutto il mondo scelgono i principi a cui ispirarsi per i loro verdetti a seconda delle opportunità prevalenti… vengono prima gli stati o i popoli, il diritto naturale o quello derivante da trattati?
beh, speriamo che si appellino alla loro coscienza e considerino prevalente il destino e la volontà dei popoli a fronte di ogni eventuale pressione interessata alla conservazione dello status quo, e non sia sorda alle istanze che sgorgano dal cuore degli uomini e non invece più sensibile agli interessi dei poteri costituitisi nel tempo.
La corti di giustizia dovrebbero ispirarsi ad una scala di valori universalmente acquisita per ristabilirne le priorità, e noi vogliamo confidare in loro fino a prova contraria sperando di non esserne delusi.
Una cosa è certa: al diritto alla libertà finalmente riscoperto dentro di sé ed esternato finora pacificamente i Veneti non rinunceranno più!
Per ora ci sono mille ragioni per continuare a confidare nella buona riuscita del percorso che abbiamo intrapreso…sosteniamolo come a breve ci verrà chiesto di fare!
Piero
Faldone seppellito sotto il ricorao di anni da da parte di LIFE, e si odono ancora le grasse risate a distanza di due giorni.
Ah non a caso manca la pubblicazione pdf di tutto il ricorso e le ricevute… Ciaone
caterina
per questo, Piero, il Popolo Veneto si è fatto un Referendum partecipando in massa.. e le oltre novanta croci bianche di imprenditori suicidi ricadano sui politici e burocrati nostrani e romani!
Fil de Fer
Il presidente della Corte Europea dei diritti dell’uomo da Novembre è un italiano/napoletano, certo GUIDO RAIMONDI che vive da anni a Strasburgo.
Sarà un caso ma se ciò dovesse costituire un qualche intoppo…..credo che il conflitto di interessi salterebbe fuori.
Non vedo come un italiano possa giudicare una causa fatta da un Veneto contro l’italia. I giudici dovrebbero essere di altri stati facenti parte l’Europa e non facenti parte, giudice e querelante dellos tesso stato. Mi sembra una cosa..”all’italiana se ciò avvenisse.
Comunque bisogna essere ottimisti e crederci. Staremo a vedere come andrà perché adesso non è come anni or sono..con tutto il rispetto che devo all LIFE. Adesso ci sono motivi e…risultati molto diversi ed importanti da far valere e la voglio proprio vedere questa corte come potrà negare il diritto ai Veneti di poter fare un referendum democratico per la propria autodeterminazione. Di autogol ne abbiamo già visti diversi quest’anno da parte di Indipendenza Veneta e della Consulta…..se, ma non credo, se, ve ne dovesse essere un altro con questa corte allora ci si rivolgerà sempre più in alto nella graduatoria delle istituzioni mondiali.
Siamo fiduciosi e restiamo positivi e fermi per favore.
WSM
fabio
Una bella gatta da pelare e’ stata mandata alla Corte…se viene accolta, a qualcuno a roma verra qualche mal di pancia….se non viene accolta, mi sa che “qualcuno” residente a “est”…potrebbe sollevare la domanda: “….ma come, il kosovo si e il veneto no?….no no no”…
Fil de Fer
ESATTO FABIO !!!!
Fil de Fer
Mi scuso, ma mi sono fatto un’autogol da solo…..
Infatti non abbiamo bisogno che la Corte ci faccia fare un qualche altro referendum, perché è già stato fatto e certificato due volte e pertanto ci aspettiamo una condanna bella e buona dell’italia e magari che sia condannata a risarcire quanto da ni versato in più come è stato documentato.
Mi scuso con tutti, ma talvolta può succedere che il troppo entusiasmo faccia dei brutti scherzi.
WSM SEMPRE !!!!
PierV
il sociologo Sabino Acquaviva si è spento il 29.12.2015.
Interessanti i suoi scritti, specie nel libro “Le radici del futuro” relativo al tema del superamento degli stati nazionali (considerati i becchini dell’europa) con la creazione di macro-regioni politico-amministrative per permettere ai popoli di esprimere le loro esigenze di libertà.
oiram
auguri a quei che sognano venetolibero di più a quei che lo vogliono.