4 LUGLIO 2021. INDEPENDENCE DAY. SI PUÒ, SI DEVE. ORA
Nota Bene: la sede dell’evento del 4 luglio è stata spostata per ragioni organizzative presso l’Hotel FOUR POINTS by SHERATON a Padova (vicino al casello di Padova Est).
Cari amici e sostenitori di Plebiscito.eu e dell’indipendenza del Veneto,
dopo un lungo periodo in cui siamo stati costretti a sospendere gli eventi a causa della crisi pandemica e della sua fallimentare e tragica gestione da parte dello stato italiano, ora finalmente ripartiamo con le nostre attività.
Il momento non potrebbe essere più importante, se consideriamo la grave situazione economica, sociale e morale in cui versa il nostro Veneto.
Per ragioni organizzative, diversamente da quanto precedentemente comunicato, l’appuntamento di domenica 4 luglio 2021, a partire dalle ore 9.30, si terrà presso l’hotel FOUR POINTS by SHERATON in Corso Argentina 5 a Padova (vicino al casello autostradale Padova Est).
Il 4 luglio è tra le altre cose una data molto significativa per l’indipendenza, in quanto si commemora l’adozione della Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America il 4 luglio 1776, con la quale le Tredici colonie si distaccarono dal Regno di Gran Bretagna.
Ora, 245 anni dopo tale evento, ci ritroviamo per riprendere un percorso verso la nostra di libertà.
Partecipa per costruire il futuro tuo e dei tuoi cari, pre-registrati ora all’evento compilando il modulo che trovi di seguito.
Ti aspettiamo!
WSM
Gianluca Busato
Plebiscito.eu
Con la Presidenza Biden tornerà a spirare forte anche il vento dell’indipendenza del Veneto
Un cambiamento epocale negli USA, che porrà fine al sovranismo che aveva fermato anche la nostra corsa verso la libertà
Mentre il conteggio dei voti anche negli ultimi stati va verso la conclusione, le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America dimostrano un esito oramai chiaro con l’elezione del Presidente Joe Biden sempre più certa, in particolare ora che il candidato presidente democratico guida la competizione in Georgia e si appresta a passare in vantaggio anche in Pennsylvania. Così ha parlato il popolo americano è questo è un fattore importante che andrà a caratterizzare per molti versi anche la politica mondiale nei prossimi anni.
Nell’attesa di poter ufficialmente fare i complimenti a Joe Biden per lo straordinario risultato, auspichiamo fin d’ora che il nuovo corso americano riporti alla spinta verso il commercio internazionale e il multilateralismo responsabile, gravemente interrotti dalla politica isolazionista di Trump.
Nel contempo speriamo anche che l’amministrazione Biden si mostri più attenta alle cause dei popoli impegnati per conquistare la propria libertà. Non dimentichiamoci infatti che il principio di autodeterminazione dei popoli prese una spinta decisiva nel secolo scorso proprio grazie all’azione di un presidente americano, Woodrow Wilson e ai suoi famosi 14 punti. È inoltre evidente a tutti che la Venetia, così come qualsiasi nazione senza stato impegnata nell’ottenimento della propria indipendenza, non possa che auspicare l’appoggio strategico degli Stati Uniti d’America che sono nati proprio grazie all’indipendenza ottenuta dall’impero britannico. Ciò sarà ancor più rafforzato se anche il partito repubblicano saprà lasciarsi alle spalle la stagione trumpiana e saprà riscoprire la propria autorità morale, recuperando le esperienze ricordate ormai con nostalgia delle presidenze Reagan e Bush (senior e anche junior).
A tal proposito riteniamo senz’altro che la presidenza Biden ci aiuterà a lasciarci alle spalle l’infausta stagione sovranista che ha comportato come ben noto molti passi indietro anche nella Causa Veneta, favorendo invece il più becero nazionalismo italiano. Ciò aiuterà noi veneti a riscoprire lo spirito e la straordinaria energia del periodo 2012-2014 quando dimostrammo al mondo intero la nostra volontà di indipendenza.
Prepariamoci pertanto a una nuova Primavera Veneta, tanto più necessaria mentre ahinoi stiamo entrando in una situazione ancora più drammatica dal punto di vista sociale ed economico a causa dell’assoggettamento all’incapace e ingorda classe dirigente italiana che sta portando il nostro popolo alla fame, senza nemmeno saperlo tutelare dal punto di vista sanitario per incompetenza e incuria, classici segni distintivi di uno stato oramai fallito in modo incontrovertibile.
Noi sappiamo bene che nessun partito o soggetto italiano dispone di una ricetta per permettere all’Italia di uscire dal grave declino e degrado verso cui è sempre più destinata.
Siamo ben consapevoli che l’indipendenza del Veneto è l’unica via di uscita dall’incubo italiano e ora finalmente si stanno ristabilendo le condizioni internazionali favorevoli per poterla ottenere.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
Regionali Veneto: dalle macerie venetiste ripartirà la battaglia per l’indipendenza
Zaia trionfa e i venetisti spariscono: bene, così non vi sono più ostacoli interni all’idea indipendentista
Come avevamo facilmente previsto le elezioni regionali del 20-21 settembre hanno visto il trionfo di Luca Zaia che ha ottenuto il 76,8% dei voti. Anche l’affluenza non è stata poi così bassa, con un 61,1% che dimostra come i veneti considerino importante il voto.
Tralasciando altre considerazioni, sul fronte venetista invece si registra il disastro assoluto, con il partito dei veneti che ha ottenuto lo 0,8% per il candidato presidente e l’1,0% come voti di lista. Nel contempo va rilevato invece che pur avendo preso ancora meno voti del pdv (0,6%), la lista di Simonetta Rubinato va apprezzata, oltre che per la scelta coraggiosa di staccarsi dai partiti nazionali, anche per uno stile nuovo che potrebbe in futuro portare qualcosa di buono. Un’altra lista venetista era presente nella coalizione di Zaia e con il 2,4% dovrebbe aver eletto un consigliere. Nella coalizione di sinistra invece la lista di Sanca Veneta ha ottenuto solo lo 0,1%.
In generale dispiace per i tanti amici che vi hanno dedicato tempi e soldi e che in queste ore forse saranno delusi per un risultato che speravano migliore.
Per quanto riguarda il pdv, che in teoria avrebbe dovuto rappresentare un’alternativa a Zaia, non vogliamo aggiungerci alla schiera di critiche della scelta sulla candidatura della persona, perché non la riteniamo un fattore essenziale nella sconfitta. Però pensiamo che sia necessario soffermarci su un grave errore politico che già più volte abbiamo messo in evidenza.
Il fatto di aver declinato il proprio programma politico sull’obiettivo dell’autonomia, o dell’autogoverno come sua evanescente alternativa, è stato a nostro avviso un errore fondamentale. Lo abbiamo ripetuto più volte e oggi va ribadito alla luce dei risultati elettorali fallimentari, che avevamo ampiamente previsto, l’ultima volta una settimana fa. L’insuccesso ovviamente comprende anche noi, in quanto, pur consapevoli di questi gravi errori di base del pdv, non siamo nemmeno riusciti a dare l’alternativa di voto ai veneti presentando la nostra lista di Plebiscito.eu. Purtroppo importanti carenze organizzative ce lo hanno impedito (e dovremo riflettere sul perché esse si siano verificate).
Tornando al pdv, la cosa grave è che tutti i leader del loro raggruppamento, non solo il candidato presidente, avevano fatto propria tale retromarcia. In tutta sincerità, sentire parlare di autonomia l’avvocato Morosin, già leader di Indipendenza Veneta, non si poteva proprio sentire. Non sappiamo perché fosse stata decisa tale retromarcia e quanto meno i risultati fallimentari di domenica e lunedì scorsi seppelliscono definitivamente la questione.
Noi lo abbiamo sempre ripetuto: i veneti non vogliono l’autonomia, i veneti vogliono l’indipendenza! È nella loro cultura, è nel loro sentire, è nella loro identità.
Certo, non vogliono un’indipendenza di chiusura, non hanno nulla a che fare con il cosiddetto sovranismo salviniano, che esce brutalmente ridimensionato in Veneto. Anzi, l’ideale di indipendenza del Veneto è una volontà di apertura al mondo. All’Europa. Anche all’Italia stessa, del cui abbraccio mortale giuridico e fiscale vogliamo però liberarci al più presto.
In Veneto dell’Italia non ne possiamo più e infatti i nostri giovani più preparati – e non solo i giovani e non solo i più preparati – emigrano sempre più spesso per crearsi un progetto di vita all’estero.
Sulle macerie delle ultime elezioni regionali si può e si deve costruire nuovamente la grande alternativa indipendentista, che rappresenta l’unica grande novità possibile di un Veneto altrimenti prigioniero del peggiore mostro burocratico del mondo occidentale.
Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi ci faremo interpreti di un dialogo con le forze sane dell’indipendentismo per tornare ad essere i protagonisti dell’agenda politica veneta, come lo eravamo sino a poco tempo fa. Per almeno un decennio tutto ciò che si è mosso in Veneto è stato concepito dal movimento indipendentista. Noi sappiamo che ciò è ancora vero e si tratta solamente di ritrovare le energie necessarie e di essere consapevoli della nostra vera forza, che è la forza stessa del Veneto.
Gianluca Busato
Plebiscito.eu
Nessuno per l’indipendenza? Nessuno da votare!
Il 20 e 21 settembre prossimi si terranno le elezioni regionali e sono ancora molte le persone indecise sul da farsi. È giusto quindi spendere alcune parole per rendere nota la nostra posizione in merito al voto, per quanto l’esito appaia scontato dall’inizio, con sondaggi che danno il governatore uscente riconfermato con risultato plebiscitario, addirittura superiore al 75-80%.
Un po’ meno scontata è invece la percentuale di astensione che sarà registrata e che forse potrà essere l’unico dato realmente interessante che potrà uscire dalle urne, persino per un popolo abituato ad affluenze altissime come quello veneto.
In ogni caso, i candidati presidenti sono 9 e a quanto pare sono tutti, senza esclusione, accomunati dallo stesso, si fa per dire, obiettivo programmatico: l’autonomia del Veneto. Anche i candidati sono praticamente tutti irreggimentati dentro il “perimetro costituzionale” e persino coloro che in passato hanno magari condiviso con noi la battaglia per l’indipendenza del Veneto si guardano bene anche solo dal pronunciare la parola proibita, se non come spauracchio.
Insomma, proprio nel momento in cui l’obiettivo dell’indipendenza del Veneto poteva emergere come elemento distintivo per assicurare anche un vantaggio competitivo, anche chi la sbandierava come proprio punto fermo irrinunciabile, oggi ha preferito fare una penosa retromarcia e adeguarsi all’andazzo comodo poltroneggiante dell’autonomia differenziata (un po’ come la raccolta).
In tale triste scenario per chi allora dovrebbe o potrebbe votare chi invece vuole l’indipendenza del Veneto?
Beh, la risposta è facile. Se nessuno dei candidati presidenti è per l’indipendenza, allora l’indipendentista non voterà per nessuno di essi!
In estrema sintesi, ognuno faccia ovviamente ciò che vuole in libera coscienza, ma per quanto riguarda Plebiscito.eu, l’indicazione di voto sarà proprio di non votare per nessuno, perché nessuno si merita di essere votato.
Francamente sembra che l’orologio della politica veneta sia tornato indietro di 15 anni. Ci dispiace solo di non essere riusciti a dare una chiara alternativa di voto per l’indipendenza del Veneto. Il progetto di libertà non passa di certo per le prossime elezioni regionali. Queste saranno invece le macerie su cui si potrà finalmente far ripartire il percorso solo temporaneamente interrotto verso la nuova Repubblica Veneta.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
Featured PLEBISCITO.EU: IL PROGETTO DI INDIPENDENZA RIPARTE DAL TERRITORIO
Da Luka-Shenko a Luca-Zaia: i partiti italiani organizzano le prossime elezioni regionali con raccolta firme durante le vacanze di ferragosto e in pieno periodo Covid-19, mentre loro si sono auto-esentati dal raccoglierle. Per tale ragione in Veneto non sarà presente la lista indipendentista
[Venezia, 19 agosto 2020] – Dopo un sondaggio condotto in questi giorni tra i propri Volontari, il movimento Plebiscito.eu ha constatato che non esistevano le disponibilità di tempo e le risorse organizzative sufficienti per organizzare la raccolta firme necessaria per partecipare direttamente alle prossime elezioni regionali.
Ciò anche e soprattutto a causa delle limitate possibilità esistenti in periodo di vacanze di ferragosto (per quanto molte persone siano rimaste a casa in piena crisi economica) e per le limitanti condizioni di sicurezza richieste in periodo di Covid-19.
A tal proposito sembra quasi che i partiti esistenti si siano dati da fare per organizzare le elezioni nel momento peggiore per chi poteva rappresentare un’alternativa alla loro azione sconsiderata! Ciò vale a maggior ragione se si considera infatti che essi si sono auto-esentati dalla raccolta firme approvando una legge elettorale anti-democratica che sfavorisce chi non è già presente in consiglio regionale. I partiti attuali dimostrano ancora una volta di essere dinosauri che tentano ogni inganno per esorcizzare la loro inevitabile estinzione.
D’altro canto la lezione che sta emergendo proprio in questi giorni dalla Bielorussia è che non bastano elezioni truccate per garantire il comando a tempo indeterminato ad aspiranti dittatori: il giochino non può durare all’infinito. Dopo Luka-Shenko ora anche Luca-Zaia?
Non esistono al momento purtroppo nemmeno le condizioni per permetterci di appoggiare qualsiasi lista o candidato emerso finora, dato che nessuno di essi sostiene in modo chiaro e inequivocabile l’obiettivo dell’indipendenza del Veneto.
Essi sono infatti tutti ben intruppati a sostenere una autonomia impossibile da ottenere in termini reali, in quanto richiederebbe il voto favorevole del 66,7% dei parlamentari (parlamento dove i veneti sono rappresentati solo all’8%). Qualcuno di questi addirittura poi finge di fare l’occhiolino agli indipendentisti per poi perseguire una linea poltronara fine a sé stessa, dopo aver appoggiato per 5 anni in regione la maggioranza nazionalista italiana nelle cui fila era stato eletto: questi sono in assoluto i peggiori! Non sono di certo le manovre di palazzo a poter tracciare la strada della libertà per i veneti!
In ogni caso vogliamo rassicurare tutti i nostri simpatizzanti: la partecipazione alle elezioni regionali non costituiva un punto vitale e irrinunciabile della nostra azione, in quanto il nostro obiettivo più alto è da un lato di rappresentare la coscienza indipendentista del Popolo Veneto e dall’altro di smuovere i cittadini veneti affinché si organizzino quanto prima per ottenere la propria libertà.
A tal proposito sta per aprirsi un periodo che promette di aiutarci fortemente nel nostro progetto, in quanto la grave crisi economica, che già sta attanagliando i veneti, nei mesi autunnali diventerà oltremodo pesante, rendendo sempre più chiaro a tutti che l’unica reale alternativa di libertà è rappresentata dall’ottenimento della nostra indipendenza.
Coglieremo pertanto l’occasione delle prossime elezioni per rilanciare il nostro movimento affinché possa crescere da un punto di vista sia dei programmi proposti sia dell’organizzazione necessaria per supportarli. La prima azione che verrà condotta ovviamente sarà di informazione alla cittadinanza e di pungolo ai candidati che emergeranno in questi giorni.
Seguiranno quindi le prossime riunioni nel territorio con volontari e simpatizzanti per coordinare al meglio la nostra azione e soprattutto per prepararci a quello che si annuncia come un autunno molto caldo.
Plebiscito.eu – Ufficio Stampa