INDIPENDENZA DEL VENETO E CONSULTA: LA CAPORETTO COME SEMPRE È PER L’ITALIA
Le ragioni giuridiche che legittimano Plebiscito.eu a ricorrere alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per stabilire il diritto soggettivo di autodeterminazione per l’indipendenza del Veneto.
Un giornalista qualche settimana fa aveva battezzato la sentenza della Corte Costituzionale italiana come una Caporetto per le istanze indipendentiste. Forse il giornalista in questione farebbe bene a ripassare la storia, perché Caporetto è da sempre sinonimo di disfatta per l’Italia e anche nel caso in questione la figura retorica non cambia di significato per lo stato tricolore.
Al di là delle questioni da alcuni riportate che la Consulta non sia competente su una materia che attiene il diritto internazionale, è senz’altro vero che fino a che non intervengano altre disposizioni cogenti, le sue determinazioni impegnano lo stato italiano e ogni sua ramificazione amministrativa, comprese le regioni. Non impegnano però i privati in particolare per atti che già hanno compiuto senza che alcuno intervenisse a fermarli prima che li mettessero in atto e senza che alcuno intervenisse ex post condannandoli per ciò che avevano realizzato. È il caso di Plebiscito.eu che, a quanto ci risulta, non è stato oggetto di alcun processo per l’indizione dell’internazionalmente noto Referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014, definito anche come Plebiscito Digitale, tecnicamente verificato, diplomaticamente certificato, politicamente riconosciuto.
Diverso è appunto il caso della Regione Veneto, che, sentendosi probabilmente scavalcata da Plebiscito.eu, aveva tentato di organizzare un referendum regionale sull’indipendenza approvando la legge regionale 16/2014, resa inefficace dalla sentenza 118/2015 della Corte Costituzionale italiana che ha espressamente dichiarato la illegittimità di ogni atto diretto alla modifica dei confini dello Stato (intangibilità art. 5) compiuto da organi legislativi o di governo (compreso il parlamento italiano!), ponendo fine alla questione “referendum istituzionale veneto”.
Poniamo in evidenza inoltre che la Regione Veneto a suo tempo, invece di porsi in sterile concorrenza con Plebiscito.eu tentando una nuova strada rivelatasi un vicolo cieco costituzionale, fin dal giorno seguente il Plebiscito Digitale, avrebbe potuto invocare l’intervento del Council of Europe e della Venice Commission, ma ovviamente nessuno l’ha fatto quando poteva.
Si può quindi definire archiviata la questione dell’indipendenza del Veneto? Da un punto di vista istituzionale italiano forse sì, ma non altrettanto dal punto di vista del diritto internazionale. Emerge infatti che dopo la deliberazione sul Kosovo del 22 luglio 2010, la via referendaria privata (come implicitamente confermato anche dalla stessa Corte Costituzionale) è l’unica che abbia avuto riconoscimento espresso (in assenza di esplicite previsioni nella carta costituzionale) dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu (CIG, o ICJ).
Come far emergere allora il diritto soggettivo dell’autodeterminazione del Popolo Veneto? Anche in tal caso l’unica strada percorribile è quella internazionale.
Dopo la citata sentenza della Corte Costituzionale italiana ne discende infatti l’impossibilità di adire il giudice interno italiano ad ogni grado di giudizio e pertanto sussiste il requisito di sussidiarietà della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Il mandato “contrattuale” del Plebiscito Digitale, di natura privata, autorizza pertanto Plebiscito.eu che l’ha organizzato a ricorrere alla citata Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per violazione dei diritti dei singoli cittadini e per affermare il diritto soggettivo alla autodeterminazione.
Paradossalmente possiamo quindi ringraziare la Consulta per l’assist involontario che ci ha fatto.
A maggior ragione pertanto, mentre Plebiscito.eu è chiamato a rappresentare le istanze a livello internazionale volte al riconoscimento della Repubblica Veneta, diventa ancora più urgente predisporre le basi per completare il modello in costruzione che consenta al Veneto di raggiungere l’indipendenza economica de facto, preludio effettivo fondamentale per ottenere anche la successiva indipendenza de iure.
O Veneto schiavo dello stato italiano con i partiti tricolori, o indipendenza del Veneto con Plebiscito.eu. Tertium non datur.
Ufficio comunicazione – Plebiscito.eu
PLEBISCITO.EU PORTA L’INDIPENDENZA DEL VENETO IN EUROPA, ALLA CORTE DEI DIRITTI DELL’UOMO
Si è celebrata ieri al Centro Congressi di Padova la Convention 2015 di Plebiscito.eu, nel corso della quale è stata presentata ed approvata la strategia e il piano di azione per il 2016. Gianluca Busato: “nel buio assoluto dello stato italiano, noi siamo l’unica luce per il Veneto indipendente”.
[Treviso, 30 novembre 2015] – Mentre lo stato italiano appare in “coma socio-economico”, ballando nuovamente sul ciglio della recessione, barcamenandosi tra salvataggi delle “banche degli amici” e bonus “elettorali” che costituiscono una forma di voto di scambio finanziato con l’aumento del debito pubblico, con ciò dimostrando l’assoluta autoreferenzialità e il vuoto assoluto rappresentato dalla classe politica italiana, Plebiscito.eu in occasione della propria Convention 2015 tenutasi ieri al Centro Congressi Albino Luciani a Padova ha presentato la propria visione per consentire ai veneti di uscire da tale incubo.
Il momento storico è molto particolare, con i segnali sempre più evidenti di nuovi assestamenti geo-politici e cambiamenti macro-economici che sono alle porte e l’emergere sempre più evidente della necessità di sganciare il sistema economico-produttivo veneto dalla dipendenza dal sistema bancario indebitato e colluso con il sistema politico e burocratico statale, inefficiente, inadeguato alle sfide storiche che ci aspettano e profondamente corrotto. Secondo le previsioni di Plebiscito.eu, si apre una interessante finestra di 12-18 mesi nei quali si potrà approfittare dei grandi cambiamenti che si prospettano, rappresentati con massima evidenza dalle nuove “Vie della Seta”, che hanno investimenti stimati per 21 triliardi di dollari e che, secondo il piano in attuazione da parte della Repubblica Popolare Cinese, vedono in Venezia il baricentro strategico di una nuova rete di corridoi di trasporto e di comunicazione transcontinentali via terra e via mare.
Per tale ragione è stata avviata da qualche mese la business community veneta, “Plebiscito.eu Club”, con il preciso compito di catalizzare l’innesto di un nuovo modello economico, basato su un sistema di capitali privati, che permetta al nostro ecosistema di piccole e medie imprese di non dipendere più al 100% dal sistema bancario.
In tal senso durante la Convention è stato presentato anche un nuovo inedito e strutturato assetto composto da diverse organizzazioni economiche, specialistiche e diplomatiche che supportano ed estendono l’azione di Plebiscito.eu nelle proprie relazioni globali, anche come partner nell’organizzazione di importanti recenti eventi e meeting con policy-maker ed investitori internazionali. L’utilizzo di nuovi moderni strumenti organizzativi ed economici si coniuga inoltre con la vocazione naturale di Plebiscito.eu verso l’innovazione tecnologica, con la preparazione di una sofisticata piattaforma digitale che, secondo l’esempio dell’Estonia, permetterà ai veneti di usufruire di una struttura pubblica per la comunicazione e i servizi che saranno resi disponibili ai cittadini. La presentazione al pubblico di tale piattaforma e la sua inaugurazione dovrebbe completarsi nel corso del 2016, compatibilmente con la realizzazione del piano finanziario necessario al suo sviluppo.
Da un punto di vista giuridico, un assist (probabilmente non voluto) è venuto dalla Corte Costituzionale italiana che con la propria sentenza 118/2015 ha posto la pietra tombale sulle speranze di svolgere un referendum istituzionale tramite la Regione Veneto, ma anche sulla possibilità che lo stesso Parlamento italiano possa approvare una qualsiasi riforma che permetta l’indipendenza del Veneto. Tale scenario ha reso Plebiscito.eu di fatto l’unico soggetto con un consistente patrimonio politico rappresentato dall’organizzazione del celebre Referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014, certificato da un punto di vista tecnico dalla prima società informatica italiana, diplomaticamente dal Comitato degli Osservatori Internazionali e legittimato politicamente anche dal candidato governatore della prima forza per consensi ricevuti presente nel parlamento italiano.
Dopo la deliberazione sul Kosovo, inoltre la via referendaria privata (come implicitamente confermato dalla Corte Costituzionale) è l’unica che abbia avuto riconoscimento espresso (in assenza di esplicite previsioni nella carta costituzionale) dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu (ICJ).
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale ne discende l’impossibilità di adire il giudice interno, considerato quindi il mandato “contrattuale” del Plebiscito Digitale, di natura privata, Plebiscito.eu ha deciso di presentare un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per violazione dei diritti dei singoli cittadini del Veneto e per affermare il diritto soggettivo alla autodeterminazione.
Il Presidente di Plebiscito.eu Gianluca Busato ha dichiarato: “nel buio assoluto dello stato italiano che cerca di reprimere il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto noi rappresentiamo l’unica fonte di luce e di speranza per la sua indipendenza, in quanto tale diritto lo abbiamo già esercitato in forma soggettiva e ora, mentre ne rappresentiamo le istanze a livello internazionale volte al riconoscimento della Repubblica Veneta, stiamo predisponendo le basi per dare al Veneto un nuovo modello che gli consenta di raggiungere l’indipendenza economica de facto, preludio fondamentale per ottenere anche l’indipendenza de iure”.
Ufficio stampa – Plebiscito.eu
PLEBISCITO.EU TRACCIA LA VIA D’USCITA DALL’INFERNO ITALIANO
Domenica 29/11 a Padova saranno presentate le nuove strategie del movimento indipendentista, mentre anche Francesco Biasion, titolare della Bifrangi, ha dato la propria adesione a “Plebiscito.eu Club”, la nuova business community veneta. Gianluca Busato: “Da domenica prossima accenderemo la luce nel buio totale e autoreferenziale che ottenebra il Veneto e l’Italia”
[Padova, 27 novembre 2015] – Salito agli onori delle cronache in tutto il mondo grazie all’organizzazione del Referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014, che vide esprimersi per il Sì l’89,10% degli oltre 2,36 milioni di votanti, Plebiscito.eu si riunisce nella propria Convention annuale domenica prossima 29 novembre a Padova, a partire dalle ore 9.30 presso il Centro Congressi Albino Luciani in Via Forcellini 170.
Nei giorni seguenti al referendum, Plebiscito.eu fu oggetto di una violenta campagna di stampa tesa a falsare e a sminuire la portata dello storico risultato del Plebiscito Digitale. Tale campagna basata su fonti scientificamente inaffidabili, fu successivamente smentita dai risultati invece emersi dall’Assessment prodotto dalla prima società di informatica italiana, Engineering Ingegneria Informatica Spa e pubblicato il 20 dicembre 2014 e quindi dalla Relazione finale del Comitato degli Osservatori Internazionali riunitosi a Venezia il 28 marzo 2015 che hanno confermato la regolarità, la democraticità e la libertà e regolarità di esercizio del voto nel Referendum di indipendenza del Veneto, nonché dei risultati proclamati a Treviso il 21 marzo 2014 e dei processi adottati durante lo svolgimento elettorale.
Il riconoscimento politico del percorso intrapreso da Plebiscito.eu – pur sempre taciuto dai media – è quindi venuto il 28 maggio 2015 dalla prima forza politica per consensi ricevuti nelle ultime elezioni politiche presente nel parlamento italiano, che grazie alla firma di un protocollo di intesa vincolante da parte del candidato governatore del Veneto Jacopo Berti, ha riconosciuto ufficialmente la legittimità del referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014 e alzando inoltre il livello del confronto istituzionale in atto, egli si è impegnato a riconoscere, sostenere e promuovere le attività in corso da parte della Delegazione dei Dieci eletta nel corso del referendum di indipendenza del Veneto volte al riconoscimento internazionale dei risultati dello stesso Plebiscito e della Repubblica Veneta.
Oggi la situazione generale lascia ancor più a Plebiscito.eu il mandato di portare avanti il processo di raggiungimento della fattiva indipendenza del Veneto, dopo che la Corte Costituzionale Italiana con la propria sentenza 118/2015 ha esautorato sia la Regione Veneto sia il Parlamento italiano di ogni facoltà atta a celebrare un nuovo referendum di indipendenza del Veneto, rendendo impossibile nei fatti ogni percorso alternativo e tracciando prospettive socio-economiche sempre più inquietanti con il salvataggio delle banche fallite “degli amici” con manovre spericolate secondo vecchi schemi che speravamo sepolti per sempre e cercando nuovamente di comprarsi il consenso aumentando il debito pubblico.
Domenica prossima, in tale scenario, Plebiscito.eu presenterà quindi i risultati finora ottenuti, nel silenzio generale dell’autoreferenzialità della classe politica italiana e veneta, in particolare grazie alla business community veneta di “Club Plebiscito.eu” nell’ambito della propria strategia volta ad intercettare le opportunità derivanti dai grandi cambiamenti geopolitici e macroeconomici in corso, con segnali sempre più evidenti a livello internazionale, in particolare nello scacchiere del Mediterraneo e della Nuova Europa Centro-Orientale. Tra gli altri hanno dato la propria adesione al “Club Plebiscito.eu” anche il famoso imprenditore Francesco Biasion, titolare della Bifrangi Spa di Mussolente, salito recentemente agli onori delle cronache per essere stato costretto dalla politica italiana ad installare il maglio più grande del mondo in Texas e ad aprire un nuovo stabilimento in Carinzia, impedendo di fatto a un gruppo che tra Europa e USA fattura più di 250 milioni di euro, di portare nuovi ingenti investimenti ed occupazione in Veneto. La sua adesione testimonia come l’unica via alternativa individuata dalla classe imprenditoriale veneta sia rappresentata proprio dall’azione di Plebiscito.eu e della business community veneta che ad esso fa riferimento.
Gianluca Busato, alla vigilia della Convention ha dichiarato: “lo stato italiano rappresenta con sempre più evidenza la prigione oscurantista della speranza sia per i veneti sia per ogni altro Popolo oppresso dall’Italia, Plebiscito.eu ha tracciato l’unica via d’uscita concreta da tale inferno fiscale e civile. Per completare tale percorso stiamo attuando una strategia che prevede l’uso dei mezzi della modernità a livello tecnologico ed economico che ci permetteranno di spezzare le catene del corporativismo e del parassitismo partitocratico che finanzia il sottosviluppo attraverso il furto del frutto del lavoro dei cittadini veneti. Da domenica prossima accenderemo la luce nel buio totale e autoreferenziale che ottenebra il Veneto e l’Italia”.
Ufficio stampa – Plebiscito-eu
[video]: CONVENTION 2015 – PLEBISCITO.EU
CONVENTION 2015 – PLEBISCITO.EU
Plebiscito.eu presenta il proprio piano strategico, mentre si è aperto un nuovo scenario internazionale con i grandi flussi migratori che sconvolgono l’Europa e con l’emergenza del terrorismo islamico che vede le capitali europee sotto assedio. L’appuntamento è per domenica 29 novembre dalle ore 9.30 a Padova al Centro Congressi Albino Luciani in Via Forcellini 170.
Per ragioni di sicurezza e organizzazione si prega di confermare la propria presenza compilando il modulo sottostante, indicando anche se si parteciperà (ognuno a proprie spese) al pranzo previsto nella pizzeria Forcellini 172.
DALLA CONVENTION NAZIONALE DI PLEBISCITO.EU PARTE IL RICORSO ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO PER L’INDIPENDENZA DEL VENETO
Plebiscito.eu presenta il proprio piano strategico, mentre si è aperto un nuovo scenario internazionale con i grandi flussi migratori che sconvolgono l’Europa e con l’emergenza del terrorismo islamico che vede le capitali europee sotto assedio. L’appuntamento è per domenica 29 novembre dalle ore 9.30 a Padova al Centro Congressi Albino Luciani in Via Forcellini 170.
Cosa succede dalle parti del Veneto? Ne parleremo approfonditamente in occasione della Convention Nazionale di Plebiscito.eu che si terrà domenica 29 novembre 2015 dalle ore 9.30 presso il Centro Congressi Albino Luciani a Padova in via Forcellini 170, dove sarà presentata e approvata la linea politica e la strategia della più famosa organizzazione al mondo dedita all’ottenimento fattivo dell’indipendenza del Veneto.
Un anno e mezzo fa pareva che la nostra terra fosse sul punto di staccarsi in modo definitivo dallo stato italiano. Il Referendum di indipendenza del Veneto si era appena tenuto e il 21 marzo 2014 venivano comunicati i dati impressionanti di vittoria dei Sì, con oltre 2,1 milioni di favorevoli, pari all.89,1% sui 2,3 milioni di votanti. La notizia fece il giro del pianeta e il sistema politico italico per un paio di mesi restò imballato.
Poi lo stato italiano riuscì a far emergere l’illusione di Renzi come premier “nuovo” e da allora di Veneto non se ne è più sentito parlare, a parte le noiose questioni di politica locale lasciate in pasto alla lega di Salvini e Zaia, con la sepoltura dell’ipotesi di referendum regionale indipendentista da parte della Corte Costituzionale, che con propria sentenza 118/2015 ha tolto dal tavolo la possibilità istituzionale di indirlo. Quindi ci fu l’ubriacatura da Expo e la vana speranza dettata dalla fine della recessione, a crescita poco più che zero.
Oggi i nodi della questione economica e sociale, al di là delle litanie di regime, vengono però al pettine e il sistema politico italiano è sempre più la prigione di ogni speranza e feudo oscurantista di caste parassitarie statali e corporative. Il mostro italiano non può essere riformato, è un demonio della civiltà in metastasi che va devitalizzato tagliandogli i tentacoli territoriali.
Con le premesse di cui sopra, siamo pertanto di nuovo a constatare che l’unica via di salvezza rimane l’indipendenza, che porterà il Veneto ad essere parte del mondo civile. La questione veneta più che mai trova il proprio interprete originale e concreto in Plebiscito.eu, rafforzata dalla prospettiva di un nuovo modello di sviluppo e delle opportunità in una fase di grandi cambiamenti geopolitici, che oggi appaiono con evidenza a tutti attraverso l’attualità dei grandi flussi migratori che sconvolgono l’Europa e dell’emergenza del terrorismo islamico che vede le capitali europee sotto assedio. Nello scenario che sta per aprirsi, grazie alla nostra indipendenza e ai nuovi strumenti di attrazione degli investimenti internazionali trasformeremo Venezia e il Veneto in un nuovo strategico hub globale.
Se qualcuno avesse dei dubbi di carattere giuridico o politico, ricordiamo che:
a) Dopo la deliberazione sul Kosovo, la via referendaria privata (come implicitamente confermato dalla Corte Costituzionale) è l’unica che abbia avuto riconoscimento espresso (in assenza di esplicite previsioni nella carta costituzionale) dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu (ICJ).
b) La citata sentenza della Corte Costituzionale italiana ha espressamente dichiarato la illegittimità di ogni atto diretto alla modifica dei confini dello Stato (intangibilità art. 5) anche se compiuto da organi legislativi o di governo, ponendo fine alla questione “referendum istituzionale veneto”.
c) Il mandato “contrattuale” del Plebiscito Digitale, di natura privata, inoltre ci autorizza fin d’ora al ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per violazione dei diritti dei singoli cittadini. Ciò chiarirà la questione relativa al diritto soggettivo alla autodeterminazione. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale ne discende infatti l’impossibilità di adire il giudice interno (requisito di sussidiarietà della Corte).
d) Anche la Regione Veneto a suo tempo, fin dal giorno seguente il Plebiscito Digitale, avrebbe potuto invocare l’intervento del Council of Europe e della Venice Commission, ma ovviamente nessuno l’ha fatto quando poteva.
Domenica prossima ci troveremo quindi per dare il via alla nuova fase di emancipazione indipendentista per trasformare il Veneto nella Singapore d’Europa, grazie alla propria naturale vocazione di crocevia delle nuovi corridoi commerciali e di trasporto, derivati a occidente dagli accordi di parternariato transatlantico e a oriente dalle nuove Vie della Seta, per le quali si stimano investimenti superiori a 21 triliardi di dollari.
In occasione della Convention, avverrà inoltre la trasformazione ufficiale da volontari ad attivisti di Plebiscito.eu per tutti coloro che vorranno contribuire lealmente alla realizzazione della Repubblica Veneta.
Oltre agli interventi programmatici all’ordine del giorno, gli attivisti avranno a disposizione l’arena per proporre le proprie tesi congressuali all’approvazione del Congresso.
Partecipiamo in massa domenica dando ancora una volta dimostrazione della forza del nostro movimento, dopo che abbiamo saputo scuotere il mondo intero con il Plebiscito Digitale.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
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Nota Bene: per ragioni di sicurezza e organizzazione si prega di confermare la propria presenza compilando il modulo sottostante, indicando anche se si parteciperà (ognuno a proprie spese) al pranzo previsto nella pizzeria Forcellini 172.
Conferma presenza alla Convention Nazionale di Plebiscito.eu di Padova del 29 novembre 2015
Con la sottoscrizione della presente, ai sensi del D.Lgs. 196/2003 (legge sulla “privacy”) autorizzo Plebiscito.eu al trattamento dei miei dati personali secondo le modalità indicate nella nota informativa pubblicata all'indirizzo web https://plebiscito.eu/privacy