[VIDEO]: MARZIA TASCHETTO A FOCUS, RETE VENETA – 2 LUGLIO 2015
Pubblichiamo il video con gli interventi di Marzia Taschetto, coordinatrice dell’area di Oderzo di Plebiscito.eu, consigliere nazionale di VenetoSì e deputato federale della Repubblica Veneta, ospite nella trasmissione Focus, diretta da Luigi Bacialli e andata in onda su ReteVeneta lo scorso 2 luglio 2015.
LA PIATTAFORMA DI CITTADINANZA DIGITALE AVRÀ COMMISSIONE ELETTORALE DI GARANZIA APERTA AD OSSERVATORI INTERNAZIONALI E DEI PARTITI VENETI
La Delegazione dei Dieci dà vita all’organo di monitoraggio della piattaforma di Cittadinanza Digitale. Il primo osservatore internazionale è George Kurdadze, per molti anni massimo responsabile del sistema elettorale georgiano. Inviti a collaborare anche al M5S Veneto e ad altri partiti che riconosceranno il Plebiscito Digitale
[Venezia, 30 giugno 2015 ] – Entra nel vivo la preparazione della Piattaforma di Cittadinanza Digitale, il nuovo progetto e strumento ideato da Plebiscito.eu per permettere ai cittadini veneti di usufruire dei servizi che saranno attivati nel tempo dalle istituzioni venete e anche direttamente dalla società civile, compresi singoli cittadini, associazioni, imprenditori e altri portatori di interesse che vorranno partecipare a un progetto inedito e rivoluzionario di evoluzione sociale e tecnologica del Veneto.
Una tra le prime funzioni che saranno attivate dalla Piattaforma di Cittadinanza Digitale sarà in particolare la possibilità di svolgere elezioni e referendum secondo criteri di minore spesa e massima partecipazione al voto, assicurata dalla gradevolezza dell’esperienza d’uso e dell’accessibilità attraverso la rete internet e la rete di uffici pubblici nel territorio.
A tal proposito, la Delegazione dei Dieci, ovvero i dieci veneti che hanno ricevuto il mandato di assicurare l’attuazione della volontà della schiacciante maggioranza emersa a favore dell’indipendenza nel Plebiscito Digitale di marzo 2014, ha voluto assicurare a tale piattaforma fin dall’inizio la presenza di un organo di garanzia che assicuri – tra l’altro – di monitorarne lo sviluppo e il funzionamento secondo criteri di autenticità dei voti espressi, validità e legittimità dei processi elettorali, democraticità, accessibilità, anonimato e piena libertà del voto espresso dai cittadini attraverso tale piattaforma.
La Delegazione dei Dieci lo scorso 16 giugno ha quindi recepito le indicazioni emerse nelle conclusioni della Relazione Finale del Comitato degli Osservatori Internazionali e ha deliberato la nascita della Commissione Elettorale Federale, che fin dall’inizio darà le massime garanzie in tal senso.
La Commissione Elettorale Federale è composta da osservatori interni a Plebiscito.eu, da osservatori internazionali e da osservatori interni indipendenti, ovvero cittadini veneti indicati da forze politiche che avranno firmato o firmeranno un apposito protocollo di intesa analogo a quello già sottoscritto il 28 maggio 2015 in Padova dal consigliere regionale Jacopo Berti, già candidato governatore della regione veneto nelle elezioni regionali del 31 maggio 2015 e da Gianluca Busato, presidente della Delegazione dei Dieci della Repubblica Veneta.
Il primo Osservatore Internazionale che ha già annunciato la sua disponibilità a far parte della Commissione Elettorale Federale è il dott. George Kurdadze (Georgia, Transatlantic Studies Center, NATO Project), responsabile per molti anni del sistema elettorale della Georgia, dopo l’ottenimento della sua indipendenza nel 1991.
Plebiscito.eu inviterà inoltre il consigliere regionale veneto Jacopo Berti ad indicare un nominativo di gradimento del MoVimento 5 Stelle Veneto tra gli osservatori indipendenti, così come contatterà tutte le forze politiche venete, al fine di sottoscrivere un accordo preliminare per poter loro estendere tale prerogativa.
Gianluca Busato a tal proposito ha dichiarato: “La presenza di commissari interni, internazionali e indipendenti assicurerà fin dall’inizio della progettazione della piattaforma le condizioni di trasparenza e garanzia che consentiranno di agevolare la diffusione di una tecnologia e di una pratica sia elettorale sia civica che permetteranno al Veneto di fare un sostanziale passo in avanti e di avvicinarsi alla Comunità di Paesi più evoluti del mondo”.
“Nel momento in cui il Veneto appare ingabbiato dallo stato italiano sull’orlo del precipizio della bancarotta nel pieno della crisi greca, Plebiscito.eu disegna concretamente l’unica via d’uscita verso la piena indipendenza per non essere trascinati nel baratro dell’insolvenza italiana”.
Ufficio stampa – Plebiscito.eu
LA CONSULTA LEGITTIMA L’INDIZIONE DEL PLEBISCITO DIGITALE E LA PROCLAMAZIONE DI INDIPENDENZA DEL VENETO DEL 21 MARZO 2014
Fino al 2018 bloccata anche ogni azione autonomista, svuotata persino della leva fiscale, resta solo l’appoggio al pieno esercizio di indipendenza del Veneto da parte di Plebiscito.eu
La decapitazione del diritto di decidere dei Veneti ad opera della Consulta, con il pronunciamento (sentenza 118/2015) sulla costituzionalità della legge regionale per l’indizione di un referendum consultivo per l’indipendenza del Veneto (L.R. 16/2014) fa chiarezza e, pur rappresentando la certificazione giuridica dell’antidemocraticità dello stato italiano, rappresenta un momento importante nel percorso verso l’ottenimento della piena indipendenza, per più aspetti.
In tal senso, persino il parziale e strumentale via libera al referendum per l’autonomia del Veneto (L.R. 15/2014) suona beffardo, in quanto svuotato della componente relativa all’autonomia fiscale: quale senso ha infatti dotarsi di competenze se non si possono disporre delle risorse finanziarie per esercitarle?
In ogni caso, ora il presidente della Regione Veneto potrà indire un referendum regionale consultivo con il seguente quesito: “Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?”. Per indire tale referendum, secondo quanto previsto dall’art. 3 c. 2 della L.R. 15/2014 è necessario raggiungere preventivamente un’intesa con lo stato, e farlo votare “in concomitanza con lo svolgimento delle prime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo o del Parlamento nazionale o delle elezioni regionali successive alla data di entrata in vigore della presente legge”.
A meno di crisi di governo, il tutto è rimandato quindi al 2018, quando sono previste le prossime elezioni politiche italiane, se non dopo.
Tornando alla questione dell’indipendenza del Veneto, ciò significa che abbiamo tre anni buoni di tempo per organizzarci senza avere nel frattempo intoppi di falsi obiettivi autonomisti privi della relativa autonomia fiscale per attuarli (un non senso giuridico e politico).
Per tre anni non esistono scuse che impediscano a chiunque voglia l’indipendenza del Veneto, o anche solo l’autonomia, di appoggiare il percorso intrapreso da Plebiscito.eu verso il riconoscimento internazionale del referendum di indipendenza del Veneto tenutosi il 16-21 marzo 2014, corredato della certificazione scientifica e diplomatica conseguite il 20 dicembre 2014, con la pubblicazione dell’Assessment sul livello di affidabilità dei dati del Plebiscito Digitale, commissionato alla Società Engineering Ingegneria Informatica Spa (primaria società informatica italiana, quotata dal 2000 alla Borsa di Milano, con 7.300 dipendenti) e il 28 marzo 2015, con la firma e la consegna della relazione finale del Comitato degli Osservatori Internazionali che ha sancito la regolarità del referendum secondo i principi richiesti dalle Organizzazioni Internazionali.
A nostro supporto viene il pronunciamento della stessa Consulta: oggi è infatti chiaro e palese a tutti che secondo il diritto interno NON esistono modalità istituzionali di indizione di un referendum di indipendenza del Veneto. A maggior ragione pertanto oggi trova applicazione anche nel caso veneto il dettato della Corte Internazionale di Giustizia con la propria sentenza del 22 luglio 2010 sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo allorché ha centrato il fulcro del proprio parere della Corte su quanto segue: “l’identità dei soggetti che hanno dichiarato l’indipendenza, rispetto alla quale, già nella premessa sopra esposta, la Corte aveva dichiarato di non sentirsi vincolata dalla caratterizzazione dell’Assemblea generale. Secondo la Corte, i dichiaranti non avrebbero agito nella loro qualità di organo/i previsti dal quadro costituzionale, ma avrebbero operato come autorità costituenti un nuovo Stato, per l’appunto al di fuori di tale quadro costituzionale che un tale potere non prevedeva”.
La conclusione di tale parere recita: “the authors of the declaration of independence of 17 February 2008 did not act as one of the Provisional Institutions of Self-Government within the Constitutional Framework, but rather as persons who acted together in their capacity as representatives of the people of Kosovo outside the framework of interim administration”.
“È questa determinazione dello status dei dichiaranti che conduce in un momento successivo la Corte a ritenere che la dichiarazione non è stata adottata dalle “autorità provvisorie di autogoverno” e che essa non era volta a produrre effetti, né li ha prodotti, nell’ordinamento giuridico in cui le autorità provvisorie operavano. In questa misura, la dichiarazione non avrebbe violato il quadro costituzionale” (Enrico Milano).
La stessa ratio si applica alla dichiarazione di indipendenza del Veneto proclamata a Treviso il 21 marzo 2014: gli autori della stessa non hanno agito in violazione del quadro costituzionale e in tal fatta si pongono anche le loro determinazioni conseguenti, tant’è vero che nessuno di noi ha subito alcuna azione giuridica da parte dello stato italiano. Quando allora vi sarà la saldatura tra una situazione che oggi definiamo metagiuridica e la situazione de facto che anticiperà la piena indipendenza de iure? Semplice, quando le condizioni ambientali e macroeconomiche la renderanno conveniente rispetto all’instabilità socio-economica che caratterizza l’azione dello stato italiano in Veneto.
Sicuramente vi sarà anche la possibilità di un’azione internazionale di chi vede lesi i diritti di libera espressione dei cittadini veneti, ma a maggior ragione in questa fase riteniamo più proficuo concentrarsi sul rispetto e il riconoscimento della libera espressione sovrana che già ha avuto luogo con il Plebiscito Digitale, considerato il fatto che esso trovava la propria origine proprio nell’applicazione della Risoluzione 44 della stessa Regione Veneto del 28 novembre 2012: ““Il Popolo Veneto”, nell’esercizio del suo naturale e legittimo diritto di autogoverno, storico e attuale, richiamando tutte le ragioni storiche, politiche e giuridiche citate in premessa […] ribadisce il proprio diritto ad una democratica e diretta consultazione referendaria per la libera espressione del diritto di autodeterminazione nel quadro e con gli strumenti previsti dalla legalità, anche internazionale, vigente […]”.
Siamo uomini di mondo e pertanto non ci illudiamo che esistano vie puramente giuridiche al riconoscimento internazionale dell’indipendenza del Veneto. Per questo oltre all’azione di carattere diplomatico assume particolare rilievo la progettualità socio-economica che Plebiscito.eu sta attuando con tutte le proprie iniziative a vario livello che compongono il quadro metagiuridico e la strutturazione internazionale ed economica della Repubblica Veneta che anticipano la sua piena indipendenza de facto.
Caduta ogni altra distrazione illusoria, anche grazie all’autocastrante sentenza della Corte Costituzionale, oggi a maggior ragione l’impegno di ogni veneto sia proprio nel rafforzamento del quadro strategico individuato da Plebiscito.eu a supporto della propria azione volta al riconoscimento internazionale e all’effettivo pieno esercizio di indipendenza del Veneto.
Treviso, 26 giugno 2015
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
DOMANI IL PARLAMENTO VENETO COMMEMORA LE VITTIME DEGLI OMICIDI DI STATO PER RAGIONI ECONOMICHE
Si riunisce a Mestre l’organo legislativo della Repubblica Veneta mentre la nostra Terra è sconvolta dall’ennesimo suicidio di stato. Gianluca Busato: “indipendenza per non finire nel baratro”.
[Venezia, 24 giugno 2015] – Domani 25 giugno alle ore 20.30 presso la sala conferenze dell’hotel Pini in via Miranese 176 a Mestre torna a riunirsi nella sua terza seduta aperta al pubblico il Parlamento Provvisorio della Repubblica Veneta, che oggi ha attivato un nuovo sistema informatico on line per il deposito dei progetti di legge e dei documenti parlamentari.
La seconda seduta del 29 maggio scorso, oltre all’istituzione delle commissioni parlamentari, aveva approvato una dura risoluzione in cui condannava e censurava “l’abuso di credulità popolare effettuato nei confronti dei cittadini veneti nel corso degli ultimi decenni da parte del movimento politico lega nord che ha millantato una difesa delle istanze territoriali puntualmente tradite dalle proprie scelte politiche contrarie all’indipendenza della Repubblica Veneta e puntualmente condotte nel corso degli ultimi 25 anni”.
Domani all’ordine del giorno, oltre alla presentazione della relazione della Delegazione dei Dieci della Repubblica Veneta sul Progetto di Cittadinanza Digitale Veneta e all’approvazione della composizione delle commissioni parlamentari, che quindi inizieranno a fare il proprio lavoro di analisi sulle proposte di legge da proporre alla votazione del Parlamento, vi sarà anche la discussione sulla gravità della situazione socio-economica del Veneto, con la commemorazione di tutti i suicidi di stato per ragioni economiche, proprio nel momento in cui si registra il suicidio dell’imprenditore Egidio Maschio.
A questo proposito Gianluca Busato, presidente del Parlamento Veneto, ha dichiarato: “si è ucciso oggi un capitano dell’industria veneta. Anzi no, lo ha ucciso lo stato italiano. E’ infatti sempre più chiaro ed evidente a tutti che fare impresa in Italia è diventata un’avventura assurda e al di fuori di ogni logica e ogni giorno di più perde qualsiasi senso investire in uno stato in completo degrado che ha deciso di nutrirsi in modo parassitario delle risorse e delle speranze dei propri cittadini”.
“Tutto il Veneto è sconvolto da questa ennesima tragica notizia, che colpisce chi era ritenuto essere al di sopra di ogni rischio. Egidio Maschio è stato un grande imprenditore e un grande veneto che ha fatto la storia imprenditoriale della nostra Terra e che oggi rappresenta l’emblema del fallimento della speranza sotto la morsa del peggiore inferno fiscale del mondo occidentale, il burosauro odiato in ogni dove dai propri sudditi”.
“L’unica via di uscita è la nostra piena indipendenza, come hanno decretato in modo plebiscitario oltre 2,1 milioni di veneti, l’89,10% dei votanti nel referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014”.
Ufficio stampa – Plebiscito.eu
AL VIA IL CLUB PLEBISCITO.EU E LA CONFEDERAZIONE DEGLI IMPRENDITORI VENETI NEL MONDO, PER CREARE L’INDIPENDENZA ECONOMICA DEL VENETO
Presentata anche la nuova sede internazionale di Plebiscito.eu. Gianluca Busato: “l’indipendenza de facto passerà prima per la libertà economica del Veneto”.
[Mogliano Veneto, 19 giugno 2015 ] – Ieri sera in Villa Braida a Mogliano Veneto, dopo l’annuncio in anteprima dello sviluppo della piattaforma di Cittadinanza Digitale, che rappresenta la nuova sfida civica verso l’indipendenza del Veneto, è nato il Club Plebiscito.eu, ambito riservato a creare una rete di relazioni per la creazione di progetti economici e il coinvolgimento in opportunità imprenditoriali e di lavoro di portata internazionale.
Sempre nella giornata di ieri è stata inoltre lanciata anche la Confederazione degli Imprenditori Veneti nel Mondo, che in sinergia con il Club Plebiscito.eu creerà un network strategico-economico di respiro globale.
La serata di ieri segna un altro tassello fondamentale verso la piena indipendenza del Veneto da parte di chi ha il merito esclusivo per aver saputo portare la questione veneta nel mondo.
L’evento ha avuto inizio alle ore 19, con un aperitivo allestito all’aperto nel parco della Villa e nel Salone Venezia. La presentazione della piattaforma di Cittadinanza Digitale, l’inaugurazione del Club Plebiscito.eu e l’annuncio della nascita della Confederazione degli Imprenditori Veneti nel Mondo si sono invece tenute nella prestigiosa Sala San Marco, alle 20.30.
Nel corso della presentazione, è stata inoltre mostrata in anteprima la nuova sede internazionale di Plebiscito.eu, in un luogo non ancora svelato, con 750 metri quadri di uffici e una sala conferenze con capienza di 100 posti che sarà presto al centro di nuove iniziative del movimento indipendentista, in primis la formazione dei quadri dirigenti.
A seguire quindi la cena nella Sala Doge e quindi il Buffet servito nel parco e nel Salone Venezia. con intrattenimento musicale di commiato, mentre le prime riunioni riservate del Club Plebiscito.eu già avevano inizio presso la Sala Mulini.
Gianluca Busato ha dichiarato: “nel momento in cui tutto in Italia sembra crollare, nel Veneto parte un’iniziativa destinata ad avere un’eco e dei risultati straordinari. È un salto di qualità, un passaggio evolutivo che fin dalla nascita ci contraddistingue come movimento che antepone la concretezza alle parole fumose. L’indipendenza de facto passerà prima per la libertà economica del Veneto, che potrà realizzarsi, sganciando il nostro sistema economico ed imprenditoriale dall’asservimento allo stato italiano. Fortunatamente con i moderni strumenti della globalizzazione, ciò è divenuto possibile. Il club Plebiscito.eu e la Confederazione degli Imprenditori Veneti nel mondo avranno un ruolo cruciale per il raggiungimento di tale obiettivo”.
Ufficio stampa
Plebiscito.eu