UNO STATO VENETO LIBERO E DIGITALE
Mentre tutto crolla, Plebiscito.eu traccia le tappe per affrancarsi dall’Italia e tornare a recitare un ruolo da protagonisti
Anche nel mese di agosto tradizionalmente vocato alle vacanze, i segnali del degrado galoppante del sistema statale italiano e veneto si moltiplicano, in uno scenario globale ancora più preoccupante alla luce degli squilibri internazionali su vari fronti, dall’economia alla geopolitica.
Mentre alcuni ripropongono minestre riscaldate con nuove raccolte di firme per rifare vacui referendum sull’indipendenza e annacquati dalla presenza di quesiti autonomistici spuntati, che non fanno più sognare nemmeno gli illusi, dopo che la corte costituzionale ha calato la scure sulla possibilità di indirli per via istituzionale, riteniamo che sia doveroso per ognuno impegnarsi nella realizzazione del progetto concreto di Plebiscito.eu per la creazione delle basi del futuro Stato Veneto, libero e federale.
Il piano non viene di certo da politici, bensì da cittadini che si sono alzati in piedi e hanno messo in gioco le proprie capacità personali ed economiche, dimostrando come l’ottenimento dell’indipendenza sia possibile attraverso l’utilizzo di strumenti della modernità, tecnologia ed economia in primis.
La scelta deriva dalla presa d’atto della situazione dello stato italiano, in coma socio-economico e con una classe dirigente incapace di dare una prospettiva al paese, che ha avuto gravi ripercussioni anche in Veneto, dove il reddito pro-capite è arretrato a livelli precedenti il 1995 e il sistema bancario, colluso con la politica, è collassato.
Neanche una guerra riesce a creare effetti devastanti di tale portata.
Il nostro non vuole essere un lamento fine a sé stesso, come purtroppo è avvenuto oggi da parte di ogni rappresentanza politica di tutti i partiti. Noi veneti siamo contraddistinti dalla nostra concretezza e dalla determinazione che ci impone di agire prima di parlare.
Per tale ragione abbiamo creato Plebiscito.eu Club (www.plebiscito.club), la business community veneta che ha dato vita a una fitta rete di relazioni privilegiate di carattere riservato ed esclusivo tra imprenditori, professionisti e investitori veneti e internazionali per la creazione di progetti economici con fondi di capitali privati.
Abbiamo inoltre lanciato il progetto del Cripto-Stato, una nuova complessa piattaforma digitale per affrancarci dal controllo dello stato italiano, utilizzando lo stesso principio di disintermediazione tecnologica che ha permesso all’unicorno Uber di sfidare a livello globale la corporazione e il monopolio dei tassisti. Una rete informatica, anonima e sicura, in cui ognuno può mettere a disposizione i propri servizi in cambio di una moneta digitale da utilizzare all’interno del circuito (convertibile in qualsiasi altra moneta, tradizionale o digitale), senza dover dar conto delle proprie azioni alla burocrazia italiana.
Sono in atto cambiamenti macroeconomici e geopolitici di portata inimmaginabile fino a solo qualche mese fa, pensiamo, per esempio, alla Brexit, o ai fatti in Turchia. Noi l’avevamo previsto fin dal 2014, dopo aver vinto con risultati plebiscitari il Referendum di indipendenza del Veneto.
E, consapevolmente, ci siamo preparati a quanto avverrà nei prossimi anni, quando Venezia tornerà ad essere centro nevralgico delle rotte di scambio commerciale, finanziario e culturale tra Europa e Asia, lungo le Nuove Vie della Seta.
Il treno della storia sta passando ora e sta a noi essere pronti a prenderlo, o ad esserne travolti.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
IL CRIPTO-STATO È LA NUOVA AMERICA
Una nuova inedita frontiera internazionale del liberalismo è esplorata dalla panarchia della Repubblica Veneta digitale e della sua prossima cripto-moneta con emissione basata su una matrice di intelletto generale
Alan Wolfe, nel suo “The Future of Liberalism”, ci ricorda come “in principio”, scrisse John Locke nel suo “Secondo Trattato sul Governo”, “tutto il mondo era America”.
Così continua Wolfe: “John Locke, filosofo del tardo diciasettesimo secolo, celebre tanto per la sua spiegazione di come si formano le idee quanto per la sua insistenza sul fatto che i governi siano basati sul consenso dei governati, vedeva l’America, almeno finché non vi giunse l’uomo bianco, come una terra in cui, dato che il denaro non era una cosa nota, i conflitti su quella particolare radice di tutto il male non sarebbero stati necessari. Da quella idea apparentemente semplice prese origine a una filosofia politica totalmente aliena alle monarchie assolutiste d’Europa. Dato che ognuno possiede la capacità di lavorare, tutti hanno diritto alla proprietà creata quando il loro lavoro viene mescolato con le benedizioni offerte dalla terra. Ne segue che le società si organizzano meglio sia per la libertà (nessuno può legittimamente portar via ciò che naturalmente ti appartiene) sia per l’uguaglianza (nessuno può nemmeno portar via ciò a nessun altro). Dire che all’inizio tutto il mondo era America significa affermare che la libertà e l’uguaglianza sarebbero diventate forze troppo potenti per potervi resistere. Tale concetto è diventato a propria volta la singola componente più influente di tutto il liberalismo: la filosofia politica dominante, anche se non sempre apprezzata, dei tempi moderni. Tre secoli dopo che Locke scrisse il suo capolavoro, il liberalismo offre la miglior guida non solo per i nostri tempi, ma anche per il futuro”.
Oggi tali concetti paiono tanto potenti quanto in realtà, a detta di taluni osservatori, sradicati dallo stesso luogo ideale in cui li vedeva esemplificati John Locke nella storia, ovvero l’America, o meglio gli Stati Uniti d’America, lo stato territoriale ancor oggi forse il più potente al mondo. Intendiamoci, non è che si voglia affermare che gli USA non siano più la patria della libertà e dell’uguaglianza, o meglio del liberalismo, ma in qualche modo hanno perso la caratteristica in gran parte riconosciuta dalla comunità intellettuale internazionale che solo pochi decenni la vedevano esserne l’alfiere più avanzato del mondo.
La sfida più profonda che viene agli USA a nostro avviso non viene tanto da altre superpotenze, che economicamente, militarmente e anche sul piano dell’innovazione tecnologica sono ancora ben distanziate, quanto da componenti che ne erano figlie, o intellettualmente dipendenti, e che oggi se ne sono distaccate, cercando una propria via autonoma di sviluppo.
Ci vengono in mente quindi esempi come WikiLeaks, di cui Julian Assange è il portavoce più famoso, o Edward Snowden. Essi oggi sono tra i nemici pubblici numero uno degli USA, eppure non sono portatori di valori diversi da quelli americani, seppure in modo senza dubbio alcuno controverso.
Se oggi il liberalismo vanta un campione, esso forse non è più l’America politica, che pare essersi lasciata maggiormente affascinare e conquistare dal concetto di super-stato territoriale e, quale superpotenza mondiale, anche estendendo la natura di stato oltre l’ordine emerso dalla pace di Westfalia (che come unico mediatore comune ebbe, ricordiamolo, l’ambasciatore veneziano Alvise Contarini).
Le frontiere del liberalismo paiono infatti emerge negli ambiti anche extra-territoriali, o non-territoriali. Abbiamo già parlato dei sistemi avanzati di ordini statali basati su nuove tecnologie che sfociano in un sistema panarchico. Oggi vogliamo presentare in anteprima un’altra novità di enorme valenza che caratterizza la Repubblica Veneta digitale.
Se infatti l’America di oggi non è più la stessa America che “in principio era tutto il mondo”, allora forse la nuova America è il Cripto Stato. È qui infatti che vi si trovano le condizioni primarie descritte da John Locke.
Persino nell’idea stessa di cripto-moneta veneta, di cui oggi vogliamo anticipare un concetto inedito finora mai annunciato.
Alla base infatti della stessa produzione della cripto-moneta veneta vi sarà la definizione di una matrice di intelletto generale che comprende da un lato l’offerta di attività intellettuali intangibili e di servizi che saranno codificate da compiersi e compiute e dall’altro una valorizzazione di mercato creata dalla domanda da parte della rete per ognuna di esse. Le attività intellettuali e di servizi potranno essere offerte dai prestatori d’opera oppure richieste da chi metterà come premio quantità opportune di cripto-moneta veneta. Alcune attività speciali verranno inoltre compiute dal sistema stesso ai fini dell’emissione di cripto-moneta veneta (la cripto-banca centrale e il cripto-stato, cui si aggiungeranno altre componenti sistemiche nel futuro, quali, ad esempio, altri cripto-stati).
Tra di esse, oltre alla soluzione di un problema crittografico (che indichiamo come sistema 1 di produzione, sull’esempio dei bitcoin, vi saranno anche premi concessi dal sistema per attività / servizi richiesti di interesse generale, o acquisto di titoli pubblici del cripto-stato da parte del sistema stesso (cripto-banca centrale), che indichiamo come sistema 2 di produzione.
La cripto-banca centrale non sarà un organismo classico di banca, bensì un algoritmo arricchito (un sistema DAO, decentralized autonomous organization, evoluto rispetto alle forme oggi conosciute) di alcune funzionalità che saranno a disposizione, entro determinate finestre di tempo, del sistema per bilanciare i limiti emersi dal sistema bitcoin e che prevediamo emergere nel momento in cui ci si avvicinerà alla quantità zero di nuove emissioni di bitcoin (nel 2024 circa saranno stati emessi circa i 7/8 dei 21 milioni di bitcoin totali).
Tale meccanismo consentirà in particolare di sfuggire a un problema generale di esposizione alle crisi monetarie sistemiche e al problema logico ed economico dello spreco di energia che si ravvisa nella produzione di nuovi bitcoin all’aumentare della competizione legata alla sola ricerca della soluzione di un problema crittografico che non può che essere risolto se non con forza bruta e quindi con crescente utilizzo di potenza di calcolo e di elettricità e di risorse hardware necessarie. Come infatti si può determinare il valore di una moneta basandola su uno spreco di energia elettrica e risorse hardware e una NON produzione di valore per definizione?
Da qui nasce l’idea originale della cripto-moneta veneta di associare a tale componente competitiva slegata dalla produzione di effettivo valore, un nuovo sistema di coopetizione tra i nodi della rete per la generazione di cripto-moneta veneta basato sul valore di mercato di attività, servizi e titoli pubblici proposti e richiesti in rete dagli utenti e dal sistema, garantito da meccanismi di prenotazione che ne fissano il prezzo e quindi di verifica di contratti e titoli di acquisto, con finalizzazione dell’acquisto con l’interscambio di proprietà tra attività, o titoli pubblici e corrispondenti quantità di cripto-monete venete.
Il valore intrinseco della cripto-moneta veneta emergerà quindi dal mercato stesso e la sua valorizzazione sarà determinata dal mix di tali attività che posseggono, esse sì, valore.
La quantità di cripto-monete venete emesse con il sistema 1 di produzione rispetto a quelle emesse con il sistema 2 saranno le minime necessarie a scatenare un ciclo virtuoso autosostenibile.
Il Cripto Stato in tal modo rinnoverà le condizioni ideali descritte da Locke che hanno visto emergere i liberalismo come filosofia politica dominante.
Il Cripto Stato è la nuova America dove la libertà e l’uguaglianza sono forze troppo potenti per potervi resistere, anche attraverso sterili normative che intendano confinarle, senza nulla poter fare in concreto per limitarne l’utilizzo.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
RICHIEDI ORA LA CARTA DI IDENTITÀ DELLA REPUBBLICA VENETA
L’Ufficio Centrale di Anagrafe della Repubblica Veneta è l’organo istituito con Decreto Legge governativo n. 1/2016 che ha il compito di tenere il registro elettronico dello stato civile e di rilasciare i documenti di identità emessi dalla Repubblica Veneta.
“Ogni persona ha il diritto di ottenere un documento d’identità” (art. 6 c. 1 D.L. R.V. n. 1/2016).
Per fare richiesta del proprio documento di identità è necessario effettuare il pagamento con carta di credito del tributo previsto (pari a 15,00 € per i maggiorenni e a 10,00 € per i minori, che devono fornire anche il consenso scritto del genitore) e compilare i dati del questionario.
Ogni richiedente deve inviare la propria foto all’atto del completamento del questionario di richiesta.
Requisiti della foto
- Deve essere possibile identificare univocamente la persona sulla base della foto
- la persona deve essere rappresentata nella foto:
- in faccia,
- con un’espressione neutra e la bocca chiusa,
- senza copricapo,
- con gli occhi aperti e lo sguardo deve essere diretto verso la lente della fotocamera.
- Deve essere una foto a colori, con dimensioni di 40 x 50 mm.
- L’area tra il mento e la parte superiore della testa deve riempire il 70-80% dell’altezza verticale della foto.
- Gli occhiali sono ammessi, se gli occhi non sono coperti da montature per occhiali e non ci sono “effetti di luce” dalla riflessione degli occhiali.
- La foto deve essere stata scattata nei 6 mesi precedenti la presentazione della domanda.
- I capelli non possono coprire il viso né creare ombre sul viso.
- La foto non deve avere impronte, graffi o altri difetti.
- Il colore di gamma della fotografia deve avere lo spettro naturale (non può essere sovraesposta né sottoesposta).
- Lo sfondo della fotografia deve essere non sfumato, mono-colore, di colore brillante (i colori raccomandati sono azzurro, beige, marrone chiaro, grigio chiaro o bianco) e in contrasto con il colore del viso e dei capelli.
- Non è permesso l’effetto “occhi rossi” nella foto né la sua rimozione tramite software.
Sarà possibile a breve richiedere il documento rivolgendosi anche all’Ufficio Pubblico Territoriale più vicino.
Il richiedente ha l’obbligo di dire la verità: in caso di falsa dichiarazione egli si espone alle pene previste per falsa dichiarazione a un funzionario della Repubblica Veneta.
Dopo aver compilato il questionario, si deve attendere l’esito della prima verifica da parte dell’autorità di rilascio. Se la verifica dei dati ha esito positivo, si procede alla creazione e alla consegna del documento presso l’ufficio pubblico territoriale più vicino, che svolgerà la definitiva identificazione del richiedente al momento del rilascio che avverrà di persona. I tempi necessari che intercorrono tra la richiesta e l’effettivo rilascio sono di circa 30 giorni.
Il documento di identità della Repubblica Veneta emesso ha validità di 5 anni, rinnovabile per successivi 5, fatto salvo quanto previsto dall’art. 12 del D.L. R.V. n. 1/2016. Il documento di identità della Repubblica Veneta permetterà inoltre di accedere alle funzionalità del Cripto-Stato Veneto alle persone che hanno effettuato la prenotazione, quando esse saranno rese disponibili (tempi minimi di attivazione tra i 6 e i 18 mesi).
Richiedi ora il tuo documento di identità della Repubblica Veneta!
Richiesta documento di identità per persona maggiorenne (se sei minorenne, effettua la richiesta da questa pagina)
Pagamento tributo (obbligatorio)
Compilazione Questionario (obbligatorio)
IL CONTRATTO SOCIALE DIGITALE DELLA REPUBBLICA VENETA
Ogni uomo è libero di scegliersi lo stato e il governo preferito, indipendentemente da dove abita
Le minoranze, gli individui e tutti coloro che non si riconoscono nel potere monopolista di uno stato territoriale, come l’Italia, oggi non hanno più l’esigenza di doverlo combattere fisicamente.
E ben presto, grazie alla tecnologia informatica e agli strumenti economico-finanziari moderni (utilizzati da Plebiscito.eu), nemmeno dovranno spostarsi da esso per liberarsene.
Infatti sarà sufficiente che le persone che condividono l’ideale, la cultura, o che semplicemente si riconoscono nell’insieme di valori, di responsabilità e di diritti contraddistinti dal contratto sociale “digitale” della Repubblica Veneta, lo sottoscrivano, si uniscano al suo ambito digitale strutturato contraddistinto da tali regole e consuetudini, per il numero di anni che vorranno. Basta contratti a vita, non voluti né tantomeno firmati!
Questa è la grande concezione che sta alla base della Repubblica Veneta digitale. Ti piace e vuoi farne parte? Ti iscrivi, vi entri e ne usufruisci. Non ti piace? Puoi restarne fuori, rimanendo fedele allo stato territoriale che ami.
Lo stato, la politica sono come lo sport, o come la religione: ogni uomo è libero di scegliere ciò che preferisce, indipendentemente da dove abita. La panarchia – questo è il suo nome – fino ad oggi era solo una straordinaria teoria e ora diventa pratica reale, grazie a Plebiscito.eu.
Noi stiamo costruendo la nostra “casa” comune digitale nella quale le persone potranno offrire e ricevere servizi e prodotti tangibili e intangibili, pagandoli con una valuta digitale di tale comunità, che potranno poi liberamente utilizzare come vorranno, anche scambiandola in altre monete tradizionali oppure digitali.
Non avremo nemmeno bisogno di esercitare il monopolio sul territorio veneto né limitarci ad esso. Non avremo nemmeno il problema di coscienza di essere “leali” verso un altro stato territoriale, in primis quello italiano, in quanto nessuno degli utenti digitali della Repubblica Veneta ha mai firmato alcun contratto sociale con nessuno stato territoriale: ci è stato imposto!
E se lo stato italiano richiede la conoscenza delle proprietà in criptovaluta veneta di un cittadino che egli ritiene essere di “sua” proprietà, deve – senza aiuto di nessuno – darsi da fare per rubare e decriptare le informazioni che l’utente digitale della Repubblica Veneta possiede in forma anonima. Il che sarà difficile, in quanto la struttura informatica sarà decentrata e non controllabile e certificata dalla Repubblica Veneta stessa.
I cittadini e i residenti digitali della Repubblica Veneta non sono tenuti ad alcuna forma di fedeltà verso lo stato territoriale di origine che ne pretende invece il controllo biopolitico monopolistico, perché ogni uomo che si vede privato dei propri diritti fondamentali inalienabili tra i quali la vita, la libertà e il perseguimento della felicità da parte di un qualsiasi stato territoriale ha ogni sacrosanta ragione di difendersi da esso con il silenzio e con ogni altro mezzo pacifico atto a garantirgli la difesa dei propri diritti inalienabili, compresa la reticenza. E compresa persino la bugia a fin di bene.
E tra tali uomini vi sono a buona ragione i veneti e tutti coloro che condividono i nostri principi e che si vedranno garantito l’accesso al Cripto-Stato Veneto.
Noi non facciamo alcuna guerra all’Italia.
Semplicemente la trascendiamo, la superiamo, ce ne disinteressiamo e disintermediamo: ce ne liberiamo pacificamente, riappropriandoci delle nostre facoltà essenziali di uomini oppressi da un potere governativo assoluto e che non vorrebbe la concorrenza.
Peccato però che arriva il giorno in cui allo stato-territoriale-di-neanderthal si affianca lo stato-paniarchico-non-territoriale-digitale-sapiens e quindi a quel punto la partita è vinta dal secondo per manifesta superiorità, altrochè mancanza di concorrenza!
E non ci servono nemmeno TUTTI i cittadini digitali veneti presenti nel territorio veneto né TUTTI i residenti digitali veneti presenti in altri territori con confini di qualsiasi tipo. Al Cripto-Stato Veneto interessano solo coloro che vorranno farne parte: potranno accedervi tutti coloro che gradiranno e faranno proprio il suo contratto sociale digitale, che trova i propri punti salienti nei principi fondanti della Repubblica Veneta.
Non intendiamo di certo esercitare la dittatura della maggioranza verso chi non ama la Repubblica Veneta: anzi, non vogliamo proprio come cittadini coloro che non vogliono aderirvi, né loro saranno obbligati a farne parte contro la loro volontà!
Che ci siano 1000, 100.000, o 10 milioni di utenti digitali della Repubblica Veneta, dovunque essi abitino e con qualunque concentrazione territoriale non cambierà di una virgola il funzionamento del Cripto-Stato.
Certo, alcune proprietà, come quelle immobiliari, inizialmente magari non potranno trovare la completa alienazione dallo stesso territoriale italiano, ma stiamo lavorando anche su tale fronte, in quanto gli strumenti della modernità sono straordinari anche sul fronte giuridico internazionale.
Se il progetto di Plebiscito.eu ti piace e lo desideri tanto da volerlo accelerare, allora non ti resta che prenotare la tua carta di identità digitale per accedere alla Repubblica Veneta digitale. Fallo oggi stesso!
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu
ITALIA IN UN VICOLO CIECO, SECESSIONE DIGITALE UNICA SALVEZZA
Il Cripto-Stato della Repubblica Veneta è la realizzazione concreta di una forma panarchica di stato indipendente non-territoriale che porterà i veneti a disintermediarsi tecnologicamente dal burosauro italiano
In queste ore si sta verificando quanto da tempo avevamo previsto, ovvero un attacco speculativo verso il sistema bancario italiano e in particolare verso il Monte Paschi di Siena, al punto da costringere il governo italiano a sfidare le normative bancarie europee attraverso un’iniezione di capitale con aiuti di stato mascherati attraverso magari l’ausilio di comodo del fondo Atlante 2.
Al di là di come il burosauro italico cercherà di salvarsi da tale drammatica situazione finanziaria, emerge un quadro generale estremamente preoccupante, con possibilità di intaccare addirittura la stabilità dell’eurozona già in fibrillazione dopo la Brexit.
A suo tempo avevamo lanciato alla classe dirigente europea un salvagente rispetto alla drammatica situazione italiana odierna, che non riguarda il solo sistema bancario, ma potrebbe estendersi velocemente al sistema-paese: il riconoscimento internazionale dell’indipendenza della Repubblica Veneta avrebbe infatti permesso di gestire un salvataggio finanziario italiano attraverso il conseguente surplus che questa avrebbe generato permettendo di attuare un piano concreto di stabilizzazione.
Oggi chiaramente tale percorso è diventato più complesso da attuare e quindi qualche mese fa abbiamo iniziato a creare le condizioni per l’esercizio dell’indipendenza in modo diretto, senza dover dipendere inizialmente per forza da riconoscimenti esterni di altri stati.
Ecco quindi che abbiamo dato vita a un complesso piano strategico basato principalmente sull’utilizzo di due strumenti pacifici che il progresso umano ci ha messo a disposizione: l’economia e la tecnologia.
L’economia ci consentirà infatti di creare un modello virtuoso che permetta ai capitali privati di usufruire delle opportunità di business che derivano dall’appartenenza a una rete di relazioni privilegiate e di carattere riservato per la creazione di progetti economici e per il coinvolgimento in opportunità imprenditoriali e di lavoro di portata internazionale. Questa rete è la business community veneta creata da Plebiscito.eu® Club. Tale modalità ha tra l’altro l’enorme vantaggio di non dipendere dal sistema creditizio bancario, ma appunto su sistemi di capitali privati di venture capital che, ad esempio, negli USA portano fondi alle imprese in quantità 9 volte superiori rispetto alle banche.
La tecnologia, con l’ausilio dell’economia, ci permetterà nel contempo di creare una complessa infrastruttura informatica basata su blockchain, che darà vita a un cripto-stato veneto decentralizzato e che permetterà ai cittadini veneti che vi aderiranno di condurre transazioni e avere relazioni anonimizzate alle terze parti e certificate dal cripto-stato veneto stesso. In tal modo realizzeremo la completa indipendenza della Repubblica Veneta attraverso la disintermediazione tecnologica rispetto allo stato italiano.
Tale concezione trova una propria nell’ideale panarchico teorizzato dallo studioso belga Paul Émile de Puydt, che nel 1860 predisse una forma di governo che ne trascende ogni altra. Essa deriva dal diritto degli individui di potersi scegliere la forma di governo preferita, indipendentemente da dove fisicamente vivano.
Il Cripto-Stato della Repubblica Veneta è appunto la realizzazione concreta di una forma panarchica di stato indipendente non-territoriale.
Riportiamo a tal proposito di seguito la traduzione del testo originale in inglese tratto da “Panarchy: Political Theories of Non-Territorial States” di Aviezer Tucker e Gian Piero de Bellis, che spiega in modo stupefacente come il progetto moderno di indipendenza del Veneto concepito da Plebiscito.eu sia la più avanzata innovazione sociale in tema di battaglie politiche contemporanee.
“La Panarchia non è una comunità utopica nel deserto o nel mare o sul pianeta Marte, si tratta di un quadro meta-politico che consente ai migliori stati di emergere e competere per i cittadini in un mercato globale. La Panarchia consente la secessione di gruppi, ontologicamente riducibili a un insieme di individui, che decidono di uscire insieme. Ma la secessione non-territoriale da stati non territoriali (o territoriali) non implica la costruzione di confini o il movimento delle persone. Le persone che secedono non devono arrivare a vivere insieme. Essi possono essere collegati anche in una forma minima come in una rete digitale”.
O come nel Cripto-Stato Veneto indipendente.
Gianluca Busato
Presidente – Plebiscito.eu